Voyage that Never Ends

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Voyage that never ends
CompositoreStefano Scodanibbio
Tipo di composizionesuite
Epoca di composizione1979-1997
Durata media45 min
OrganicoContrabbasso
Movimenti
  1. Voyage started
  2. Voyage interrupted
  3. Voyage continued
  4. Voyage resumed

Voyage that Never Ends è una composizione del musicista italiano Stefano Scodanibbio per contrabbasso solo, una suite di quattro brani che l'autore ha suonato di persona per un periodo di dieci anni.[1]

Il titolo è tratto dall'omonimo progetto letterario, incompiuto, di Malcolm Lowry[2] mentre i nomi dei quattro movimenti sono ispirati a capitoli degli Incidents of Travel in Yucatan dell'esploratore inglese John Lloyd Stephens.[3]

L'opera[modifica | modifica wikitesto]

«Anticipazione e prima stesura di quello che sarà, forse, un giorno, il (mio) romanzo del contrabbasso, Voyage That Never Ends raccoglie, modifica e amplia alcuni miei precedenti lavori (Oriente/ Occidente, Strumentale, Studio n° 6) in una prospettiva nuova di concerto globale.»

Voyage that Never Ends è il risultato di un work in progress durato quasi venti anni. Scodanibbio parte all'inizio degli anni Ottanta con una serie di esercizi sullo staccato; lavorando con movimenti dell'arco sulla terza corda, ottiene una “pulsazione ritmica” regolare. In seguito aggiunge spostamenti dell'archetto verso il ponticello dello strumento, e poi ancora varie altre tecniche ottenendo una tessitura timbrica complessa: il picchiettato, l'arco circolare, l'arco obliquo, il legno battuto,[3] lo sfregamento, la percussione e il pizzicato.[4] L'effetto sull'ascoltatore è un'eco di antichi strumenti.[5]

A partire da metà anni Novanta, Scodanibbio comincia a lavorare anche sulle altre corde, intonate con un'accordatura inventata appositamente. Nella versione definitiva, Voyage that Never Ends è destinato a essere suonato su corde “vuote” (senza intervento della mano sinistra sui tasti).

La scala di 11 suoni utilizzata ha origine dai primi armonici naturali di questa “scordatura”, vale a dire fa #, la #, mi e sol #.

Incisioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Stefano Scodanibbio, Voyage that never ends, New Albion Records, n. serie NA101, registrazione 18-19 novembre 1997 a Modena. Contiene i seguenti movimenti:
  1. Voyage Started (21'41")
  2. Voyage Interrupted (7'04")
  3. Voyage Continued (10'10")
  4. Voyage Resumed (6'42")

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Stefano Scodanibbio, Voyage that never ends, su newalbion.com, New Albion. URL consultato il 3 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 18 febbraio 2014).
  2. ^ The Voyage That Never Ends: Fictions, Poems, Fragments, Letters (2007, sorta di antologia, a cura di Michael Hofmann)
  3. ^ a b c Stefano Scodanibbio, compositore e interprete, su culturaspettacolovenezia.it, Città di Venezia, Assessorato alle attività culturali, 12 ottobre 2010. URL consultato il 3 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2014).
  4. ^ Stefano Scodanibbio for double bass solo, su klangraum.at, Klangraum Krems, 14 ottobre 2005. URL consultato il 3 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2014).
  5. ^ Stefano Scodanibbio al MCZ, su museozauli.it, Museo Carlo Zauli, 11 luglio 2008. URL consultato il 3 aprile 2014.
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