Villa La Santarella

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Villa La Santarella
La Santarella
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàNapoli
Indirizzovia Luigia Sanfelice
Coordinate40°50′25.65″N 14°14′07.57″E / 40.840458°N 14.235435°E40.840458; 14.235435
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzionefine del XIX secolo
Usoprivato
Realizzazione
ArchitettoAntonio Curri

Villa La Santarella (anche detta Villa Santarella) è una struttura di interesse storico-artistico di Napoli, situata in via Luigia Sanfelice, all'angolo con via Filippo Palizzi, ai margini della collina del Vomero. La villa prende il nome da una delle commedie di maggior successo di Scarpetta, chiamata appunto Na santarella: furono proprio i proventi che il commediografo ottenne da questa sua opera a consentire la costruzione dell'edificio, e nell'androne un bassorilievo di stucco riproduce una delle scene principali della rappresentazione[1].

Il nome La Santarella, nel borgo del Petraio, è popolarmente passato ad indicare l'intera zona, costituita dal percorso dei tornanti delle vie Sanfelice-Palizzi-Toma, ed il complesso di villini liberty che sorgono su di esse.

Villa Santarella alla fine dell'800

L'esterno[modifica | modifica wikitesto]

L'edificio, un tipico frutto del Liberty napoletano[2], fu costruito come un piccolo castello, in stile neorinascimentale, per il celebre commediografo Eduardo Scarpetta verso la fine del XIX secolo secondo precise direttive del commediografo stesso.

Di forma squadrata, in origine di due livelli poi portati a tre, è scandito agli angoli da quattro torrette sporgenti e merlate, motivo per cui Scarpetta una volta asserì: "pare nu cumò sotto e 'ncoppa!" (sembra un comò sottosopra). Sulla facciata Scarpetta fece scrivere: "Qui rido io" [3], volendo intendere che, se il suo pubblico rideva a teatro delle battute delle sue commedie, in quel luogo di delizie era lui a ridersela.

Altra foto di Villa Santarella alla fine dell'800

Interno[modifica | modifica wikitesto]

Nell'androne del palazzo è presente una statua di Eduardo Scarpetta creata a grandezza naturale. In prossimità dell'ascensore è stata collocata un'altra statua: quella dell'attrice che ha ricoperto il ruolo di Santarella.[4]

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

  • In molte immagini della villa intorno alla fine dell'800 e inizio del '900, appare avere solo due livelli e non tre come appare oggi. La sopraelevazione è stata aggiunta probabilmente intorno alla metà del '900.
  • Nelle campagne di Trepuzzi (Lecce) esiste una copia dell'edificio, costruita negli anni immediatamente successivi da un militare napoletano che sposò una nobildonna del luogo. Assai interessante è il particolare che l'aspetto sia quello della "Santarella" in versione originaria, ossia prima della sopraelevazione. Il nome dell'edificio è "villa Elvira", ma in origine era denominato "casina Bice". Oggi è una struttura ricettiva di lusso (Castle Elvira).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sergio Zazzera, C'era una volta il Vomero, Napoli
  2. ^ Loretta Mozzoni e Stefano Santini, Il disegno e le architetture della città eclettica, Napoli 2004, p. 18.
  3. ^ Peppino De Filippo, figlio illegittimo di Scarpetta, commentò con acrimonia che il padre rideva "dei fatti seri della sua vita privata"
  4. ^ Arianna Finos, Edoardo Scarpetta "Attori si nasce e il nome non è una colpa", in La Repubblica, 8 settembre 2021, p. 32.

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