Villa San Martino (Lugo)

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Villa San Martino
frazione
Villa San Martino – Veduta
Villa San Martino – Veduta
La chiesa di Villa San Martino
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Emilia-Romagna
Provincia Ravenna
Comune Lugo (Italia)
Territorio
Coordinate44°24′57.78″N 11°52′02.6″E / 44.41605°N 11.86739°E44.41605; 11.86739 (Villa San Martino)
Altitudine16 m s.l.m.
Abitanti960 (2009)
Altre informazioni
Cod. postale48022
Prefisso0545
Fuso orarioUTC+1
Patronosan Martino di Tours
Giorno festivo11 novembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Villa San Martino
Villa San Martino

Villa San Martino è una frazione di 960 abitanti[1] del comune di Lugo, in provincia di Ravenna.

Sul territorio è situato il 30% della superficie dell'aeroporto di Lugo (il restante 70% ricade nel territorio della vicina Bagnara di Romagna).

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nell'Alto Medioevo furono edificati lungo la via che segna il confine occidentale dell'ager di Faenza (attuale Via Lunga) alcuni santuari a distanze regolari tra di loro. Uno di questi fu dedicato a San Martino. Nello stesso luogo fu edificata una pieve, che prese il nome di S. Martino in Sablusi. Di essa si hanno notizie in una pergamena dell'anno 767[2].
L'ambito territoriale della pieve confinava a nord con la pieve di Sant'Agata (dove sorse Sant'Agata sul Santerno), ad est con Santo Stefano in Barbiano, a sud con il fiume Senio (che aveva un corso diverso dall'attuale) e ad ovest con il fiume Santerno[3].

Dopo l'anno Mille la pieve perse d'importanza, ma attorno ad essa nacque l'abitato di Villa San Martino. Inglobata nel Comune di Lugo, ha mantenuto l'appartenenza alla Diocesi di Faenza.

Monumenti[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose

È attestata una pieve già esistente nell'Alto Medioevo (Sancte Martini in Sablusi). Dopo l'anno Mille cadde in rovina e, ad oggi, non è stata ancora rinvenuta.
La chiesa parrocchiale, intitolata a Martino di Tours, fu consacrata nel 1472[4]. Nel 1633 fu riedificata dalle fondamenta. Nel 1852 furono abbattuti e ricostruiti il presbiterio e l'abside.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Abitanti (fonte CEI)
  2. ^ Leggendo il catasto faventino, su duepassinelmistero.com. URL consultato il 29 marzo 2021.
  3. ^ Lucio Donati, Origine di Massa Lombarda e del suo territorio, Faenza 2010.
  4. ^ Norino Cani, Santi, guerrieri e contadini, Il Ponte Vecchio, Cesena 2017, pag. 114.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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