Villa Franceschi

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Villa Franceschi
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàScandicci
Coordinate43°44′39.37″N 11°11′07.51″E / 43.74427°N 11.18542°E43.74427; 11.18542
Informazioni generali
CondizioniIn uso
CostruzioneXV-XIX secolo
Stileneogotico
Usoprivato
Realizzazione
CommittenteFranceschi

«Un viale fiancheggiato da giovani cipressetti sale dalla via di Scandicci verso la mole severa d’un palagio merlato che si profila sopra gli ulivi cenerognoli nel cielo limpido.

( Giulio Lensi Orlandi, Le Ville di Firenze- Di là d’Arno, 1954.)»

Villa Franceschi , conosciuto anticamente come Palagio de’ Martelli,[1] è una dimora gentilizia del comune di Scandicci, in provincia di Firenze.

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

«Villa Franceschi, uno dei tanti scenari medievali costruiti sulla fine dell’Ottocento.

( Giulio Lensi Orlandi, Le Ville di Firenze- Di là d’Arno, 1954, apparato fotografico)»

Situata sulla via omonima, questo antichissimo immobile, in un documento del 1360 era conosciuto come "palagio" o "meleto”, quando apparteneva agli eredi di Francesco Forzelli, un socio del fallito banco della famiglia dei Peruzzi, già proprietari di questo immobile.[2]

Col passare del tempo fu trasformata in villa e, dai Giraldi (XV secolo[3]), passò ai Martelli[4], poi ai Bandini, ai Niccolini e, alla fine dell'Ottocento, l'acquistarono i Franceschi. Costoro avevano già dei possedimenti a Mosciano[5]. Oggi è stata frazionata in vari appartamenti.

La villa è stata restaurata in stile neogotico dal dottor Franceschi, presenta una torre con una merlatura di tipo guelfo.

Al suo interno, dopo aver attraversato un elegante cortile con portici e stemmi, si accede alle varie stanze, anch'esse restaurate e affrescate secondo il gusto della fine del XIX secolo. Conserva porte del XV secolo e grandi camini in pietra.

La cappella gentilizia è dedicata a Cristo.

La ristrutturazione neogotica dell’immobile è stata criticata da Lensi Orlandi. Ecco cosa scrive alla voce “Villa Franceschi” nel suo libro “Le ville di Firenze- Di là d’Arno” (1954)[6]:

« Il dottor Franceschi compì la disastrosa opera che abbiamo davanti: una ricostruzione banale coronata da una fila di rachitici merli che nascondendo il tetto voglion dare all’edificio completamente sfigurato, l’aspetto teatrale del castello[...]. Denaro e tempo sprecati col più presuntuoso cattivo gusto ad imitazione delle invenzioni del Leader a Vincigliata, del Bardini alla Torre del Gallo, del conte Resse al Salviatino, del Forteguerri a Castel di Poggio e via dicendo.»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Giulio Lensi-Orlandi, Le Ville di Firenze- Di là d’Arno, Firenze 1954, Valsecchi Editore, p. 161. .
  2. ^ Daniela Lamberini, a cura di, Scandicci, Itinerari storico-artistici nei dintorni di Firenze, Firenze, 1990, Ponte Alle Grazie, pag. 135.
  3. ^ Giulio Lensi Orlandi, Le Ville di Firenze, p. 161.
  4. ^ L’edificio fu di proprietà dei Martelli dal 1470 al 1614. Giulio Lensi Orlandi, Le Ville di Firenze, p. 161.
  5. ^ Non solo, alcuni membri di questa famiglia furono attivi nella politica della città di Casellina e Torri, oggi Scandicci: il cavalier ed ingegner Leopoldo Franceschi fu sindaco di Casellina e Torri per pochi mesi nel 1870; suo nipote, Roberto (nato a Firenze il 4 dicembre 1872) di professione avvocato, fu anch'egli sindaco per ben due volte: dal 24 novembre 1901 al 16 marzo 1908 e dal 24 novembre 1909 al 24 agosto 1911. In M. Guidi, Un borgo della Periferia Fiorentina , Casellina e Torri 1861-1913,Scandicci (FI), 2006, Centrolibro.
  6. ^ Giulio Lensi Orlandi, p. 161.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giulio Lensi Orlandi, Le Ville di Firenze- Di là d’Arno, Firenze, 1954, terza edizione 1978, Valsecchi Editore.
  • Francesco Giuseppe Romeo, "Ville di Scandicci", tipografia S.T.A.F., Firenze. 1982.
  • Daniela Lamberini, a cura di, Scandicci, Itinerari storico-artistici nei dintorni di Firenze, Firenze, 1990, Ponte Alle Grazie.
  • Mila Guidi, Un borgo della periferia fiorentina, Casellina e Torri 1861-1913 , a cura di Riccardo Borgioli, introduzione di Alfonso Mirto, CentroLibro-Scandicci (FI), 2006, ISBN 88-86794-12-6.