Utente:Vid395/Sandbox7

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Ponte della Vittoria
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
CittàSan Donà di Piave
Coordinate45°37′32.29″N 12°33′46.77″E / 45.625636°N 12.562992°E45.625636; 12.562992
Dati tecnici
TipoPonte a capriata
MaterialeAcciaio
Mappa di localizzazione
Map


Il ponte della Vittoria è il terzultimo ponte che attraversa il fiume Piave prima della foce, collegando San Donà di Piave a Musile di Piave. La struttura di tipo a capriata realizzata in acciaio poggia su quattro piloni in laterizio e pietra costruiti sul letto del fiume e sull'area golenale.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La prima struttura[modifica | modifica wikitesto]

Il primo ponte

La costruzione del primo collegamento fisso tra San Donà e Musile risale agli anni successivi all'annessione del Veneto al Regno d'Italia.

Il 28 ottobre 1874 il Consiglio Provinciale di Venezia, su proposta del consigliere Andrea Sicher, deliberò la costruzione di un ponte in legno. La realizzazione delle opere, affidata alle ditte Bortolo Lazzaris e Alessandro Wiel, iniziò il 24 novembre 1874 e venne ultimata l'anno successivo con l'apertura al traffico avvenuta il 1 ottobre 1875.

Tale struttura, per la quale furono investite L. 213.049,11, venne travolta e distrutta il 16 settembre 1882 da una piena del Piave.

Stante l'importanza del ponte per lo sviluppo industriale e commerciale della zona, si affrontò immediatamente il problema della sua ricostruzione.

La nuova struttura, in ferro, venne deliberata dal Consiglio Provinciale il 18 giugno 1884 ed i relativi lavori, eseguiti dall'Impresa Industriale Italiana, vennero collaudati il 19 marzo 1886 mentre l'apertura a l pubblico avvenne il successivo 15 aprile.

Il nuovo ponte, dedicato al Duca d'Aosta, venne fortemente criticato a causa della sua eccessiva rigidità che non avrebbe retto alle sollecitazioni prodotte dal passaggio dei mezzi pesanti che a quel tempo erano dotati di pneumatici a gommatura piena.

La struttura cedette soltanto alle cariche piazzate il 19 novembre 1917 dalla 20^ compagnia minatori, comandata dal capitano Ettore Borghi, al fine di rallentare l'avanzata delle truppe austriache giunte sulla sponda sinistra del Piave a seguito dei fatti di Caporetto.

Il bollettino di guerra del 10 novembre 1917 recita:

"... le nostre retroguardie, disimpegnandosi, combattendo, dalla pressione avversaria, sono passate sulla destra del Piave facendo saltare i ponti: fra questi, necessariamente compreso, quello fra Musile e San Donà; le mine demolitrici vengono fatte saltare alle 9 di mattina del 9 Novembre".

In realtà alle 9 di mattina venne fatto saltare il ponte ferroviario, mentre il ponte tra san Donà e Musile venne distrutto alle 11.00.

La Ricostruzione dopo la Grande Guerra[modifica | modifica wikitesto]

Il collegamento tra le due sponde del Piave venne ripristinato dell'immediato dopoguerra dal Genio Pontieri della Terza Armata e successivamente, dopo circa 4 mesi, mediante un ponte in legno lungo 253 metri e largo 6 metri anch'esso provvisorio.

La ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale[modifica | modifica wikitesto]

La struttura attuale[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]