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Architetture civili

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Mulini di Pontemanco

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Il Mulino destro del Borgo di Pontemanco nel 2018.

Pontemanco ha una storia legata ai due mulini che hanno smesso di funzionare dopo la Seconda Guerra Mondiale. Questi mulini erano situati di fronte l'uno all'altro vicino al canale Biancolino e insieme avevano dodici ruote. Due documenti del XV secolo relativi a Pontemanco sono conservati presso l'Archivio di Stato di Padova: si tratta di due mappe risalenti al 1466 e al 1477, realizzate su pergamena con inchiostro bruno e colori ad acquerello[1]. I documenti registrano la divisione delle proprietà ereditate da Marco Morosini e sono importanti per comprendere l'evoluzione urbana di Pontemanco. Dopo l'acquisizione del territorio dalla famiglia Morosini tramite asta pubblica, il borgo si sviluppò notevolmente grazie alla bonifica e all'industrializzazione, specie dopo la costruzione dei mulini che sfruttavano il canale Biancolino. Questo canale, deviato dal canale di Battaglia a Mezzavia, ha giocato un ruolo fondamentale nello sviluppo economico e urbanistico della zona[2]. Nel 1466, la mappa dettaglia il dislivello della quota del Biancolino, essenziale per i mulini, poiché la sua forza motrice faceva funzionare le ruote dei mulini. Nel 1477, le mappe mostrano cambiamenti nel territorio: case in muratura con tetti in coppi e casoni con tetti in paglia, riflettendo la ricchezza generata dall'attività dei mulini. La chiusa, essenziale per la forza idraulica, fu rinforzata e modernizzata entro il 1477 per adattarsi alle esigenze dei mulini completati. Le mappe mostrano i mulini in costruzione nel 1466 e attivi nel 1477, con grandi ruote mosse dall'acqua del Biancolino. Le abitazioni circostanti, rappresentate nelle mappe, erano dei lavoratori dei mulini, costituendo il primo nucleo familiare del borgo[3]. I mulini di Pontemanco furono avversati principalmente dai mulini di Mezzavia, situati a monte sullo stesso canale per controllare il flusso d'acqua a loro vantaggio. Nel XIX secolo, vi furono intense dispute per il diritto all'acqua tra i due mulini, risolte infine da una sentenza del re. Nel 1971, il mulino di sinistra fu distrutto in un incendio doloso, segnando la fine dell'attività molitoria. Da allora, il mulino è rimasto inattivo[4].

  • Maria Letizia Panajotti e Giancarlo Vivianetti, Pontemanco: storia di un territorio, Due Carrare: Comune, 2004.

Voci correlate

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Altri progetti

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  • Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Pontemanco

Collegamenti esterni

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  • Associazione del Borgo di Pontemanco: A.R.P.
  • Noi di Pontemanco

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Categoria:

[altre]

  1. ^ Maria Letizia Panajotti e Giancarlo Vivianetti, Pontemanco: storia di un territorio, Due Carrare: Comune, 2004, p. 51.
  2. ^ Maria Letizia Panajotti e Giancarlo Vivianetti, Pontemanco: storia di un territorio, Due Carrare: Comune, 2004, p. 40.
  3. ^ Maria Letizia Panajotti e Giancarlo Vivianetti, Pontemanco: storia di un territorio, Due Carrare: Comune, 2004, pp. 51-52.
  4. ^ Maria Letizia Panajotti e Giancarlo Vivianetti, Pontemanco: storia di un territorio, Due Carrare: Comune, 2004, pp. 90-91.