Utente:UgoDR/sandbox/Laben

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Disambiguazione – "Laben" rimanda qui. Se stai cercando altri significati di Laben, vedi Laben (disambigua).
Laben
Logo
Logo
StatoBandiera dell'Italia Italia
Borse valoriBorsa Italiana: PIA
Fondata daRinaldo Piaggio
Sede principalePontedera (PI), via Rinaldo Piaggio 25
FatturatoAumento1.516,5 milioni [1]
Utile nettoAumento47 milioni [1]
Dipendenti7.529[2]
Sito webwww.piaggiogroup.com

La Laben - LABoratori Elettronici e Nucleari, è una azienda elettronica che ha sede a Vimodrone (in provincia di Milano). È stata fondata nel 1884 da Rinaldo Piaggio e da suo padre a Sestri Ponente (Genova) ed oggi è controllata da IMMSI s.p.a.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'azienda venne fondata nel 1884 da Rinaldo Piaggio e da suo padre a Sestri Ponente e si occupò all'inizio di arredamento navale e in seguito di produzioni metalmeccaniche e ferroviarie.

Gli stabilimenti dell'azienda vennero utilizzati nel periodo tra le due guerre mondiali per la produzione di rotabili ferroviari, ma nello stesso periodo si era avviata anche la produzione riguardante il settore degli aeroplani, settore che oggi viene sviluppato attraverso la Piaggio Aero Industries.

Vespa Piaggio

Nel 1915 l'azienda acquisisce le "Officine Aeronautiche Francesco Oneto", e nel 1924 cominciano ad essere prodotti i primi motori Jupiter e gli aeromobili Dornier Wal, costruiti su licenza.

L'azienda ha anche al suo attivo una ventina di primati conquistati con gli aeromobili di sua produzione negli anni venti e trenta, da ricordare il Piaggio P.108, unico bombardiere quadrimotore ad essere impiegato dalla Regia Aeronautica durante la seconda guerra mondiale. Inoltre sono i tecnici della Piaggio, per volere di Enrico Piaggio, figlio di Rinaldo, e guidati dall'ingegner Corradino D'Ascanio, che progettano il DAT 3, il primo elicottero della storia effettivamente manovrato dall'uomo e con eliche montate su giunto cardanico).

La storia della Piaggio ha però una svolta nel dopoguerra, quando, il 23 aprile 1946, su progetto dello stesso D'Ascanio, viene brevettata una motocicletta il cui nome diventerà quasi un sinonimo di "Piaggio": la Vespa (va ricordato che il modello era stato preceduto da un prototipo, poi non commercializzato, denominato "Paperino", progettato nel 1944 a Biella, ovvero nel periodo in cui i macchinari industriali vennero trasferiti dallo stabilimento di Pontedera in Piemonte a causa dei bombardamenti anglo-statunitensi.

Da allora la Piaggio ha sfornato moltissimi modelli del fortunato motoscooter Vespa, e a questo ha affiancato diversi modelli di motocicli. Tra i più famosi si ricordano il Grillo, il Ciao, il Bravo, il Boxer, lo Zip, il e il veicolo a tre ruote Ape. Nel 1958 la Piaggio ha prodotto anche un'automobile, la ormai rarissima "ACMA Vespa 400".

Nel 1964 le due divisioni (aeronautica e motociclistica) diventano a tutti gli effetti due aziende indipendenti; la divisione aeronautica prende il nome di IAM Rinaldo Piaggio, che diventerà in seguito Piaggio Aero Industries.

Dopo la morte di Enrico Piaggio l'azienda viene guidata dagli Agnelli. Umberto Agnelli sarà presidente della società dal 1964 al 1987 - comincia una nuova fase, segnata dall'acquisto della Gilera nel 1969.

Gli anni settanta sono d'oro: a Pontedera i dipendenti toccano quota dodicimila. Gli anni ottanta portano il declino. Solo negli anni 90, con l'arrivo di Giovanni Alberto Agnelli, si vedono cenni di ripresa[senza fonte]; forse una speranza, che si infrange sia con i conti dell'azienda, sia con la malattia e la morte (dicembre 1997) dell'erede di due imperi, quello Piaggio e quello Fiat.

Un Ciao del 1998

Il gruppo di Pontedera rimane senza azionisti di riferimento e gli eredi Piaggio che rimangono decidono di vendere alla Morgan Grenfell nel dicembre del 1999.

Dal 2003 la società è controllata dalla holding industriale Immsi S.p.A. di Roberto Colaninno, quotata alla Borsa di Milano; nel 2003, Piaggio ha complessivamente venduto 430.000 veicoli, con un fatturato consolidato di € 987,2 milioni.

La Piaggio controlla anche i marchi Gilera (dal 1969) e Derbi (dal 2001) e ha stabilimenti in Italia, Spagna, India, Cina e Vietnam.

Nel 2004 ha acquisito l'azienda veneta Aprilia al quale tra l'altro facevano capo altri marchi storici come Moto Laverda e Moto Guzzi.

La Piaggio è attiva anche nel campo dei veicoli commerciali come il Piaggio Porter, il Quargo, il nuovo Ape e il veicolo da lavoro Trackmaster.

Tra le novità di maggior spicco introdotte dalla Piaggio negli ultimi anni è da citare il MP3, scooter particolare a tre ruote, due anteriori e una posteriore. Nel 2007 è stato anche presentato alla stampa un prototipo di scooter ibrido, dotato di motore termico e motore elettrico, la cui messa in produzione era stata indicata per l'anno successivo. Nell'anno 2011 è stata prodotta anche la versione Yourban, una versione più piccola ma anche più leggera e agile in motorizzazione 125cc e 300cc

Nel 2008 la controllata Moto Guzzi è stata fusa in Piaggio.

Impegni sportivi[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Aprilia Racing, Derbi Racing e Gilera Racing.

Con l'ausilio dei reparti corse Aprilia, Derbi e Gilera partecipa, supportando vari team in varie categorie, sia al Motomondiale che al Campionato mondiale Superbike.

Automotrici ferroviarie[modifica | modifica wikitesto]

Motori aeronautici[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b L'utile Piaggio sale a 47 milioni. Crescono le vendite di Vespa, in repubblica.it, 23º febbraio 2012. URL consultato il 24º febbraio 2012.
  2. ^ Statistiche del gruppo Piaggio, su piaggiogroup.com. URL consultato il 18 luglio 2011.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]