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Giovacchini Gianfranco

(Bagno di Romagna, 22 Aprile 1944); è uno scrittore e pittore italiano.


Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Primo di tre figli, Gianfranco nasce e cresce fino all’età di 14 anni a Bagno di Romagna in provincia di Forlì, da padre romagnolo e madre toscana. Fin da piccolo è cresciuto in un clima familiare dove il padre, per il suo lavoro, aveva una mentalità aperta al mondo mentre la madre, con carattere forte e rigoroso, un'idea più religiosa. Il padre lo portava spesso a Firenze dove iniziò a intravedere le forti differenze tra le tradizioni e usanze paesane dell’Appennino e le modernità di idee e comportamento della città. Nel periodo estivo trascorreva le vacanze in Casentino con i cugini, nel piccolo sobborgo di Porciano, in piena libertà e in mezzo alla natura. La famiglia si trasferì a Firenze dove iniziò le scuole superiori e fu lì che frequentando giovani pittori, tra i quali l’amico Angelo Vadalà, nacque il suo amore per la pittura. All’età di 17 anni, dal sindaco La Pira in Palazzo Vecchio, ebbe il suo primo riconoscimento artistico: il premio speciale del comune di Firenze. Con la sua nuova passione e attratto dal nuovo movimento giovanile che contrapponeva il recupero dell’interiorità individuale alla civiltà dei consumi ed alla cultura di massa iniziò il suo lungo girovagare per l’Europa. A 21 anni, per le continue pressioni della madre e attratto da un lavoro che gli avrebbe permesso di viaggiare, abbandonò la vita dell’artista per dedicarsi alla attività di Cartografo e Topografo che, nel 1965 in piena apartheid, lo portò in South Africa. Nell’ottobre 1966 rientrò in Italia e pochi giorni dopo, il 4 di novembre, la città di Firenze e la sua casa vennero sommerse dalla furia delle acque dell'Arno con danni incalcolabili al patrimonio artistico. Nel 1967, sempre irrequieto, si trasferì in Venezuela e creò le basi alla sua futura carriera. Pochi anni dopo nel 1969 si sposò a Manchester per poi rifar rientro in Venezuela. Nel 1972 rientro in Italia e, forte delle esperienze vissute, divenne dirigente di una importante impresa toscana seguendo importanti lavori in Italia, Siria ed Arabia Saudita, successivamente e sempre per il gruppo, ebbe l’incarico di direttore di una importante azienda di elaborazione dati e software, attività appena nate in via di forte espansione, e si trasferì a Perugia. All’età di 31 anni iniziò il suo percorso di imprenditore che continuò a portarlo in giro per il mondo: dal Messico alla Cecoslovacchia, dal Perù all’Africa in Algeria, Tunisia, Zaire, Congo Brazzaville, Senegal, Burundi, Guinea Bissau, Nigeria. Nel 1984 si separò dalla moglie, ebbe una nuova compagna che dopo il divorzio sposò. Nel 2007 una nuova separazione dalla seconda moglie. Andò a vivere con una nuova compagna e, dopo un ictus e due tumori, nel 2017 riallacciò i rapporti con l' ultima moglie. Attualmente vive a Perugia.

Scrittore[modifica | modifica wikitesto]

Ricordando il successo del romanzo di Henri Charrière, “Papillon”, che aveva conosciuto e frequentato a Caracas, nel corso degli ultimi viaggi iniziò a scrivere per portare a conoscenza dei figli le tante esperienze vissute, spesso avventurose, e tutte le emozioni maturate in ogni singolo paese che aveva avuto la fortuna di visitare. Il suo primo libro “Missione Amazzonas”, scritto nel 2002, è una narrazione autobiografica del suo primo vero contatto con la selva amazzonica, a questo ne seguono altri quindici che, come ricorda egli stesso nelle note all'inizio dei volumi, raccontano la sua vita avventurosa e fanno intravedere la sua frequentazione iniziatica. A questi ne ha aggiunti altri che, proprio per la sua frequentazione iniziatica, risultano pregni di sapore esoterico e di significati profondi e, in molti casi, chiarificatori per i non addetti ai lavori.

Ed ora Venezuela[modifica | modifica wikitesto]

( Volume n.2 Venezuela, agosto 1967 - luglio 1969 )

Nel 1967 dopo il New Jersey, venne Caracas e la societé Voodoo ……. tra invocazioni si avvicinò all’altare, prese il feticcio bambola dal tavolo e cominciò ad accarezzarla e coccolarla, carezze tenere e lascive, delicate e possenti, sprigionavano forza e amore e quel fascino dell’ignoto che creava la realtà dell’illusione, un sogno al di fuori di ogni luce della ragione. sotto gli sguardi estasiati ed elettrizzati dei partecipanti …. la voce dell’Houngan tuonava e sprigionava sacralità e magia. l’intera riunione in preda alla suggestione più totale, alcuni cadevano al suolo stremati, altri, presi da convulsioni, si dimenavano a terra, … il feticcio fu avvolto in un drappo rosso e consegnato al La Place …. Arrivò la “notte della luna” un evento epocale, il sogno dell’uomo, il primo allunaggio, la prima discesa di un uomo sulla luna …l’Amazzonas con gli indios Piaroa e le terre inesplorate, nell’alto bacino del fiume Orinoco, occupate dagli Yanohamo, cacciatori che praticano ancora il cannibalismo …. il carnevale con le negritas ondeggianti in danze ritmiche e sensuali … i guerriglieri nelle Ande … il Salto Angel … il delta dell’OrinocoNew York e Natale a Little Italy







Missione Amazzonia[modifica | modifica wikitesto]

( Volume n. 3 anno 1968 ) La selva amazzonica, inferno e paradiso, un’immensa macchia verde un mondo incontaminato dove le uniche vie di comunicazione erano rappresentate dai grandi fiumi. Un mondo particolare, un universo di pace dove ci si riposa mentalmente, l’orologio erano l’alba e il tramonto. L’Alto Orinoco, foresta, anaconda, tori selvaggi, mosquitos, avvoltoi enormi dalla testa bianca, tucani, piranhas, le formiche guerriere dell’Amazzonia, il titanus giganteus il coleottero più grande conosciuto, l’enorme farfalla azzurra, i cercatori di diamanti e gli indios dove il denaro non esiste, quelli lungo il Ventuari, le etnie Piaroas, i Maquiritare e gli Yanomamis, un popolo di cacciatori che occupa terre inesplorate e che pratica ancora il cannibalismo; finire nelle mani di tribù ostili nella foresta amazzonica equivale a morte certa.









In Guajira con i Wajuu[modifica | modifica wikitesto]

( Volume n. 4 Venezuela, anno 1969 - 1971 ) Dopo il South Africa, il Mozambico, la societé Voodoo, l’Amazzonas, gli indios Piaroa, i guerriglieri nelle Ande, il Salto Angel, il delta dell’Orinoco, New York, Curaçao, la Colombia, Los Roques, Maracaibo era arrivato il 1970 con la Guajira e i Wayuu. …..il vecchio curandero mi fece spogliare completamente,.estrasse un sonaglio da una piccola borsa di pelle di Juaguar e si sedette accanto a me, si mise un pezzo di tabacco in bocca e si alzò in piedi agitandosi e cantando ….. dovrai prepararti a diventare parte della famiglia e all’unione con Thalia secondo i nostri usi. Ti affiderò al saggio Chaca, uomo di grande saggezza e di grande rettitudine che saprà come istruirti e prepararti attraverso prove di purificazione e di preparazione mentale …, mi fece lavare dalla terra, mi portò sulla collina e, sempre nudo, mi lasciò sottoposto al vento dicendomi: “Pensa alla madre terra, la madre di tutto.… Non giocare con la legge di Madre Natura, perché, quando si rompono …… siamo a pregiudicare il principio della vita…. salimmo in cima alla montagna, fumai con lui dalla sua lunga pipa e rimanemmo in meditazione, in silenzio, immobili, senza bere e mangiare, per ore e ore. …. Ora sei pronto.






Zaire ….. e fuga in Congo[modifica | modifica wikitesto]

( Volume n.9 novembre 1990 - settembre 1991 )

9 Libro dell'autobiografia di Franco Giovacchini

Africa: "Da lì nasce tutto e, come prevedibile, lì prima o poi tutto ritorna” Dal momento in cui è nato l’uomo è nata la storia e; è in Africa, che ha avuto inizio la storia dell’umanità. Era una terra magica, selvaggia e senza tempo; abitata da popoli con usanze e culture antichissime, forse alcune un po’ bizzarre e strane ai nostri occhi ma sicuramente affascinanti, dove natura, storia, religione, sapori, colori e profumi erano una continua scoperta piena di emozioni. L'Africa di oggi, in poco più di mezzo secolo, è un mondo praticamente scomparso: un mondo dove terrorismo, malattie, criminalità spontanea, abusi dei diritti umani, sovrappopolazione e scarsità di risorse nel presente sono diventati chiaramente evidenti.








Italian Jinan Park[modifica | modifica wikitesto]

( Volume n. 13 Cina, settembre – ottobre 1996 )

14 Libro dell' autobiografia di Franco Giovacchini

Di nuovo in Cina, un paese ancora lontano ma assai meno di prima e pensavo: “il mondo intorno a noi è proprio un altro in confronto al nostro ma il futuro del pianeta nella sua interezza si sta sempre più avvicinando”. Avevo centrato l’obbiettivo che mi ero proposto: tornare in Cina con un progetto di massima fattibile e credibile per la possibile costituzione dell’Italian Jinan Park all’interno della Development Zone of Jinan. La nuova spedizione era diventata una realtà. Una realtà che avevo portato avanti da solo senza coinvolgere la parte politica; non c’era tempo per la burocrazia inconcludente, era stato necessario agire subito mentre l’interesse e i rapporti personali, improntati sulla reciproca conoscenza e fiducia con la controparte cinese, erano ancora vivi. Era vero che la Cina aveva intrapreso un’apertura verso i paesi occidentale con il graduale passaggio da un’economia pianificata ad un nuovo sistema economico socialista dove però rimanevano determinanti i quattro principi base: la natura socialista, il controllo dello stato, la dittatura popolar democratica e il pensiero Maoista.








A domanda risponde un vecchio Massone[modifica | modifica wikitesto]

A domanda risponde un vecchio Massone


Pochi sanno che i massoni venerano la forma del cubo, lo Ashlar, la Pietra Squadrata, perché è la forma tridimensionale di un simbolo molto più antico, bidimensionale: la Croce… La Croce divenne un simbolo cristiano solo nel quarto secolo, prima di allora era usata dagli egiziani per rappresentare l’incontro fra due dimensioni: umana e celeste, Come sopra così sotto.… Una rappresentazione visiva del momento in cui uomo e Dio diventano tutt’uno …La Croce con in mezzo il punto cerchiato è un simbolo duale, due simboli fusi insieme a formarne uno solo dove il punto cerchiato ha molteplici significati, uno dei più esoterici è la rosa, il simbolo alchemico della perfezione … Ma attenzione, se si mette una rosa al centro di una croce si ottiene un simbolo completamente diverso, una evoluzione del più semplice iniziale, il simbolo della fratellanza dei Rosae Crucis. Secondo la loro dottrina l’ordine era costruito su verità esoteriche del passato che dovevano essere tenute nascoste all’uomo comune, accessibile solo agli iniziati attraverso le quali poteva giungere a conoscere il regno spirituale … cosa è la Massoneria?









Il Tempio[modifica | modifica wikitesto]

Il tempio

Ora guardati attorno: In alto il Cielo azzurro simbolo dell’infinito; Dall’occidente si affaccia lo splendore dell’Oriente ed in esso sono le luci: il Sole, simbolo dell’origine, del principio attivo che dissipa le tenebre ed illumina l’intelligenza, la Luna che rappresenta l’immaginazione, la femminilità passiva e la comprensione, il Delta è il sacro simbolo dell’assoluto nella sua completezza, l’emblema del principio costruttivo, il verbo perfetto, il ternario che si rivela per mezzo della parola le da un senso a lui uguale e nell’intelligenza di questa parola crea un terzo se stesso; le due Colonne: Boaz uguale a forza a fuoco a sviluppo, Jakin uguale a stabilità a bellezza, sono simbolo della vita,raffigurano l’armonia dei contrari, tenebre e luce, vizio e virtu’, errore e verità. L’Ara con la Bibbia che nello spirito va intesa quale libro della sapienza antica; la Squadra…..simbolo di rettitudine posta sul compasso indica che il dovere sovrasta l’iniziativa; il Compasso ... simbolo di volontà capacità e genio; Minerva, Ercole, Venere, che rappresentano la sapienza, la forza la bellezza; il Cordone a nodi … simbolo del legame che unisce tutti i massoni del mondo.


Pittore[modifica | modifica wikitesto]

A Firenze, dopo aver lasciato la nativa Romagna, conobbe il valore e la bellezza dell’arte per l’arte e fu lì che, frequentando giovani pittori, tra i quali l’amico Angelo Vadalà, nacque il suo amore per la pittura. All’età di 17 anni, in Palazzo Vecchio, dal sindaco La Pira ebbe il suo primo riconoscimento: il premio speciale del comune di Firenze. Con la sua nuova passione e attratto dal nuovo movimento giovanile che contrapponeva il recupero dell’interiorità individuale alla civiltà dei consumi ed alla cultura di massa iniziò il suo lungo girovagare per l’Europa. A 21 anni, attratto da un lavoro che gli avrebbe permesso di viaggiare, abbandonò la vita dell’artista per dedicarsi alla attività di Cartografo e topografo che lo portò in South Africa, Venezuela, Siria e Arabia Saudita e poi, da imprenditore, in giro per il mondo: dal Messico alla Cecoslovacchia, dal Perù all’Africa in Algeria, Tunisia, Zaire, Congo-Brazzaville, Senegal, Burundi, Guinea Bissau, Nigeria. Nel 2020, all’età di 76 anni, in pieno lock-down rinasce la sua antica passione e si è chiesto: “si può essere artisti senza studiare?”. “Sì,” si è risposto, “forse si può diventare artisti senza aver fatto studi specifici, però sono essenziali un pizzico di talento innato, modestia e tanta tenacia insieme a costanza e curiosità”, ed inizia nuovamente a dipingere.


Di lui hanno scritto...[modifica | modifica wikitesto]

“Dopo un periodo giovanile figurativo e una lunga pausa di inattività pittorica Gianfranco Giovacchini è tornato alla pittura con un rinnovato e più maturo stile espressivo. I suoi soggetti spaziano oggi, a tutto campo, dal paesaggio alla natura morta, dalla vita vissuta all’interiorità più profonda, tutti guidati dal filo comune delle esperienze che hanno caratterizzato la sua lunga attività lavorativa e personale. Nella varietà e nell’intensità dei colori si ritrova la sua lunga attività in Africa e Sud America e il contatto diretto con le popolazioni indigene della seconda metà del Novecento. La correttezza formale nelle viste prospettiche certamente risente della lunga attività di topografo e cartografo e la sua frequentazione iniziatica, ai massimi livelli operativi, fa sì che l’ampio uso del linguaggio simbolico risulti sempre appropriato e sempre presente fin nei minimi particolari da lui rappresentati con opere pregne di significati profondi, anche quando i soggetti possono sembrare banali”.

Architetto Bruno Morelli


Ringraziamento ad un amico studioso[modifica | modifica wikitesto]

L'Archetipo accompagna da sempre la storia dell'uomo; in ogni cultura, infatti, è sempre presente e radicata profondamente una millenaria tradizione figurativa. Nel linguaggio verbale, spesso, l'insuccesso delle parole non trovate porta all'incomunicabilità, ma nel linguaggio artistico, partendo dalla percezione dell'idea, si dà vita ad un processo che, attraverso occhi-mente-cuore-forma e colore, ci permette di seguirne tutto il percorso fino al nostro DNA. Franco è un artista autodidatta, lontano dai circuiti o dalle smanie di protagonismo e da prolisse meditazioni intorno all'opera, immerso nel suo lato istintivo, emozionale, primordiale, che lo riporta a quelle forme e archetipi che popolano il suo mondo interiore dove il colore, come il simbolismo in alcuni dei suoi quadri, sono sempre i grandi protagonisti. Considera i suoi lavori come piccole finestre sul mondo, un qualcosa che va oltre la semplice descrizione, dove è la visione dell’Artista che conta, attraverso una scelta di colori e armonia di equilibrio tra toni caldi e freddi, senza forti contrasti, che rassicurano e non urtano. Nei suoi paesaggi, carichi di colori forti alternati da colori tenui e composizioni di elementi appartenenti al vissuto quotidiano tra il reale e l’immaginario, si nota che tenta di disegnarli con eleganza stilistica ed equilibrio formale, donando loro nell’aspetto, nelle dimensioni, nella posizione, un po’ di sé, sempre tentando che nell'arte del colorire il dipinto abbia la capacità di stimolare la immaginazione”.

M.R.


Di lui hanno detto:[modifica | modifica wikitesto]

... il simbolismo che caratterizza le sue opere non è astratto, …. diventa tangibile e ci si perde dentro mentre la mente spazia anche oltre...

" Dell’Aire Sandro "


... l’amico franco ha rivelato grande abilità nel trasformare la realtà in un suo mondo interiore fatto di simbolismo, cultura, colore e fervida immaginazione...

" Tito Tedeschi "


... nelle sue opere più introspettive tutti i legami sono scelti con cura come per costruire una narrazione del suo viaggio forse iniziatico e spesso metaforico, che richiede un occhio acuto per decifrare le allusioni spesso nascoste...

" M.C. "


... L'evoluzione della sua forma archetipica è andare oltre le apparenze, qualcosa di non visto che gli occhi possono cogliere e decodificare con il linguaggio dell'arte e del simbolismo, trovare qualcosa che è in noi stessi...

" Marco Marsili"



Quadro ed opera di Franco Giovacchini.
FIAT GT GHIA 1500 Rossa. Quadro ed opera di Franco Giovacchini.
La Squalo Alfa Romeo Giulietta SS 1300 BN. Quadro ed opera di Franco Giovacchini.
Natura Morta 1. Quadro ed opera di Franco Giovacchini.
Natura Morta 2. Quadro ed opera di Franco Giovacchini.
Natura Morta 3. Quadro ed opera di Franco Giovacchini.
Ponte Vecchio Firenze. Quadro ed opera di Franco Giovacchini.