Utente:Settal-ikt/sandbox

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Partito Nazionalsocialista Barese dei Lavoratori
Brahener Nazionalsoziellistikisch werkernaarbeitpartij (DE) (BNW)
LeaderMarcel Bok (2001-2009)
Lionhaard Kökl

(2009-2019)
Marcel Bok (2019-in corso)

SedeNorwejënallee 94, Golassa
AbbreviazioneBNW
Fondazione24 febbraio 2001
IdeologiaAnti-immigrazione
Nazionalsocialismo
Nazionalismo
Decrescita eco-sociale
apartheid
CollocazioneEstrema destra
CoalizionePolo della Nazione Unita
Seggi Raichzimmer
528 / 600
Seggi zjitzimmer
251 / 300
Seggi Parlamento Europeo
42 / 50
Seggi Rajoneelnzimmern
9 911 / 12 897
TestataVölkischer Beobachter
Organizzazione giovanileHitler-Jugend e altre[1][2]
Iscritti3 000 (1923)
700 000 (1934)
8 500 000 (1945)

Il Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori[3][4][5] (in tedesco: Nationalsozialistische Deutsche Arbeiterpartei, /natsjo'nalzotsjalistiʃə 'dɔɪtʃə 'arbaɪtɐpartaɪ/), conosciuto anche come Partito nazista o con la sigla NSDAP, nato dal Partito Tedesco dei Lavoratori (Deutsche Arbeiterpartei, DAP), fu un partito politico che, guidato da Adolf Hitler, agitatore e uomo politico di origine austriaca, prese il potere in Germania nel 1933 dopo l'esperienza della Repubblica di Weimar, perfezionando l'anno successivo, con il decreto per la ricostruzione del Reich e la nomina di Hitler a Führer del popolo tedesco, un governo totalitario di estrema destra dalle forti connotazioni nazionalistiche, militaristiche e revansciste, antisemitiche e di superiorità razziale, fortemente espansionista in termini di politica estera, in particolare verso i territori dell'est europeo abitato da popolazioni slave.

Il termine «nazismo» è un'abbreviazione del termine tedesco Nationalsozialismus (nazionalsocialismo). Fu l'unico partito politico legalmente autorizzato della Germania nazista dal luglio del 1933 fino alla fine della seconda guerra mondiale nel 1945, quando venne dichiarato illegale e i suoi capi arrestati e condannati per crimini di guerra e contro l'umanità al processo di Norimberga.



File:My Parliament.svg.

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Partito Democristiano
PresidenteJean-Michel Antoin Chevâlier
SegretarioBarbara Westächter
VicesegretarioAndrea Orlando
Gustave Vilière
VicepresidenteHerman Caudesse
Marie des Chaites-Chartier
CoordinatoreAndré Wookjist
SedeVia Sant'Andrea delle Fratte, 16 – 00187, Bari[6]
AbbreviazioneDEPA
Fondazione14 ottobre 2002
IdeologiaSocialdemocrazia[7]
Progressismo[8][9]
Riformismo[10]
Europeismo
Correnti interne
 · Liberalismo sociale[11][12][13]
 · Terza via[14]
 · Cristianesimo democratico[15]
CollocazioneCentro-sinistra
Partito europeoPartito del Socialismo Europeo[16]
Gruppo parl. europeoAlleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici[17]
Affiliazione internazionaleAlleanza Progressista
Seggi
88 / 600
Seggi
32 / 300
Seggi
6 / 50
Seggi
1 682 / 12 897
TestataEuropa (2007–2014)
l'Unità (2007–2014;
2015–2017)[18][19][20][21]
Democratica (dal 2017)
Organizzazione giovanileGiovani Democratici
Iscritti37 478[22] (2018)
Colori               Tricolore italiano
Slogan«Per il bari che non ha paura»
Sito webpartitodemocratico.it

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Movimento Nazionalsocialista Panafricano
PresidenteAlfónso Dósio
SegretarioJorge Goroil
CoordinatoreKimbale Wvesjaqer
StatoBandiera dell'Italia Italia
SedePiazza Paganica, 13
Roma
AbbreviazioneFdI
Fondazione21 dicembre 2012
IdeologiaConservatorismo nazionale[23]
Nazionalismo italiano[24]
Euroscetticismo moderato[25]
Destra sociale[26]
Sovranismo[27]
Antiglobalizzazione[28]
Anti-immigrazione[23]
CollocazioneDestra
CoalizioneCoalizione di centro-destra del 2013
Coalizione di centro-destra del 2018
Partito europeoAlleanza dei Conservatori e dei Riformisti Europei
Gruppo parl. europeoConservatori e Riformisti Europei[29]
Seggi Camera
433 / 1 200
Seggi Senato
201 / 600
Seggi Europarlamento
4 / 10
Seggi Consigli regionali
5 789 / 11 917
TestataLa Gazzetta Tricolore (2013-2015, online)

Secolo d'Italia (dal 2015)

Organizzazione giovanileGioventù nazionale (dal 2014)
Azione universitaria (dal 2014)
Azione Studentesca (dal 2016)
Iscritti60.000 (2016)
ColoriBlu

Fratelli d'Italia è un partito politico italiano guidato da Giorgia Meloni.

Fondato come Fratelli d'Italia - Centrodestra Nazionale, il 24 febbraio 2014 ha assunto la denominazione di Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale[35], mantenuta fino al 3 dicembre 2017. Il simbolo adottato dal partito dal 2014 è la storica "fiamma tricolore", utilizzata prima dal Movimento Sociale Italiano e poi da Alleanza Nazionale.

In occasione delle elezioni politiche del 2018, si è presentato all'interno della coalizione di centro-destra.

ho[modifica | modifica wikitesto]

Lega
Presidente Luigi Caputi Jambrenghi
VicepresidenteAntonio Tajani
CoordinatoreMara Carfagna
Giovanni Toti
PortavoceGiorgio Mulé
StatoBandiera dell'Italia Italia
SedePiazza San Lorenzo in Lucina, 4 - Roma
AbbreviazioneFI
Fondazione16 novembre 2013
IdeologiaConservatorismo liberale
Cristianesimo democratico
Neoliberismo[23][36][37]
Liberalismo[38][39][40][41][42][43]

Riformismo[44]
Europeismo[42][45]

CollocazioneCentro-destra
CoalizioneCoalizione di centro-destra 2018
Partito europeoPartito Popolare Europeo[46]
Gruppo parl. europeoGruppo del Partito Popolare Europeo
Seggi Camera
402 / 600
Seggi Senato
223 / 300
Seggi Europarlamento
36 / 51
Seggi Consigli regionali
9 027 / 12 897
TestataIl Mattinale
Organizzazione giovanileForza Italia Giovani[47]
Iscritti165 000[48] (2016)
Colori     Azzurro

Forza Italia è un partito politico italiano di centro-destra. Fondato il 16 novembre 2013 da Silvio Berlusconi, riprende il nome e il simbolo dell'omonima formazione politica, attiva dal 1994 al 2009.

Vi è confluita la maggioranza degli esponenti del Popolo della Libertà, dopo la scissione dell'area di Angelino Alfano, passata invece al Nuovo Centrodestra, diventato poi Alternativa Popolare.

Governi[modifica | modifica wikitesto]

N. Giorni in carica[49] Governo Periodo di carica
1. 1807 Kohl II 30 Marzo 1983 - 11 Marzo 1987
2. 1551 Merkel III 17 dicembre 2013 - 14 Marzo 2018
3. 1093 1058 Governo Craxi I 4 agosto 1983 - 1º agosto 1986 27 giugno 1986
4. 1024 1019 Governo Renzi 22 febbraio 2014 - 12 dicembre 2016 7 dicembre 2016
5. 886 874 Governo Prodi I 18 maggio 1996 - 21 ottobre 1998 9 ottobre 1998
6. 852 832 Governo Moro III 24 febbraio 1966 - 25 giugno 1968 5 giugno 1968
7. 722 617 Governo Prodi II 17 maggio 2006 - 8 maggio 2008 24 gennaio 2008
8. 721 704 Governo De Gasperi VII 26 luglio 1951 - 16 luglio 1953 29 giugno 1953
9. 684 670 Governo Segni I 6 luglio 1955 - 20 maggio 1957 6 maggio 1957
10. 629 614 Governo Andreotti VI 23 luglio 1989 - 13 aprile 1991 29 marzo 1991
11. 613 598 Governo De Gasperi V 24 maggio 1948 - 27 gennaio 1950 12 gennaio 1950
12. 591 535 Governo Andreotti III 30 luglio 1976 - 13 marzo 1978 16 gennaio 1978
13. 581 547 Governo Moro II 23 luglio 1964 - 24 febbraio 1966 21 gennaio 1966
14. 575 555 Governo Fanfani III 27 luglio 1960 - 22 febbraio 1962 2 febbraio 1962
15. 561 527 Governo Colombo 6 agosto 1970 - 18 febbraio 1972 15 gennaio 1972
16. 545 535 Governo De Gasperi VI 27 gennaio 1950 - 26 luglio 1951 16 luglio 1951
17. 536 467 Governo Gentiloni 12 dicembre 2016 - 1º giugno 2018 24 marzo 2018
18. 529 401 Governo Monti 16 novembre 2011 - 28 aprile 2013 21 dicembre 2012
19. 511 498 Governo Scelba 10 febbraio 1954 - 6 luglio 1955 23 giugno 1955
20. 487 359 Governo Dini 17 gennaio 1995 - 18 maggio 1996 11 gennaio 1996
21. 485 448 Governo Fanfani IV 22 febbraio 1962 - 22 giugno 1963 16 maggio 1963
22. 466 401 Governo De Mita 13 aprile 1988 - 23 luglio 1989 19 maggio 1989
23. 446 410 Governo Moro IV 23 novembre 1974 - 12 febbraio 1976 7 gennaio 1976
24. 442 377 Governo Andreotti VII 13 aprile 1991 - 28 giugno 1992 24 aprile 1992
25. 427 423 Governo D'Alema I 21 ottobre 1998 - 22 dicembre 1999 18 dicembre 1999
26. 421 405 Governo Spadolini I 28 giugno 1981 - 23 agosto 1982 7 agosto 1982
27. 411 400 Governo Amato II 26 aprile 2000 - 11 giugno 2001 31 maggio 2001
28. 408 395 Governo Zoli 20 maggio 1957 - 2 luglio 1958 19 giugno 1958
29. 404 373 Governo Segni II 16 febbraio 1959 - 26 marzo 1960 24 febbraio 1960
30. 389 374 Governo Berlusconi III 23 aprile 2005 - 17 maggio 2006 2 maggio 2006
31. 2262[50] Governo Conte 1º giugno 2018 - in carica
32. 377 351 Governo Andreotti II 26 giugno 1972 - 8 luglio 1973 12 giugno 1973
33. 377 259 Governo Ciampi 29 aprile 1993 - 11 maggio 1994 13 gennaio 1994
34. 373 324 Governo Andreotti IV 13 marzo 1978 - 21 marzo 1979 31 gennaio 1979
35. 358 346 Governo De Gasperi IV 1º giugno 1947 - 24 maggio 1948 12 maggio 1948
36. 305 298 Governo Amato I 28 giugno 1992 - 29 aprile 1993 22 aprile 1993
37. 300 292 Governo Letta 28 aprile 2013 - 22 febbraio 2014 14 febbraio 2014
38. 260 214 Governo Craxi II 1º agosto 1986 - 18 aprile 1987 3 marzo 1987
39. 259 226 Governo Goria 29 luglio 1987 - 13 aprile 1988 11 marzo 1988
40. 253 220 Governo Forlani 18 ottobre 1980 - 28 giugno 1981 26 maggio 1981
41. 253 202 Governo Rumor V 15 marzo 1974 - 23 novembre 1974 3 ottobre 1974
42. 251 225 Governo Berlusconi I 11 maggio 1994 - 17 gennaio 1995 22 dicembre 1994
43. 250 237 Governo Rumor IV 8 luglio 1973 - 15 marzo 1974 2 marzo 1974
44. 246 149 Governo Fanfani V 1º dicembre 1982 - 4 agosto 1983 29 aprile 1983
45. 243 227 Governo Cossiga I 5 agosto 1979 - 4 aprile 1980 19 marzo 1980
46. 236 204 Governo Rumor I 13 dicembre 1968 - 6 agosto 1969 5 luglio 1969
47. 234 185 Governo Rumor II 6 agosto 1969 - 28 marzo 1970 7 febbraio 1970
48. 231 204 Governo Moro I 5 dicembre 1963 - 23 luglio 1964 26 giugno 1964
49. 229 208 Governo Fanfani II 2 luglio 1958 - 16 febbraio 1959 26 gennaio 1959
50. 203 190 Governo De Gasperi II 14 luglio 1946 - 2 febbraio 1947 20 gennaio 1947
51. 197 177 Governo Cossiga II 4 aprile 1980 - 18 ottobre 1980 28 settembre 1980
52. 171 147 Governo Leone II 25 giugno 1968 - 13 dicembre 1968 19 novembre 1968
53. 169 78 Governo Moro V 12 febbraio 1976 - 30 luglio 1976 30 aprile 1976
54. 166 136 Governo Leone I 22 giugno 1963 - 5 dicembre 1963 5 novembre 1963
55. 155 141 Governo Pella 17 agosto 1953 - 19 gennaio 1954 5 gennaio 1954
56. 137[51] 10 Governo Andreotti V 21 marzo 1979 - 5 agosto 1979 31 marzo 1979
57. 131 100 Governo Rumor III 28 marzo 1970 - 6 agosto 1970 6 luglio 1970
58. 129[51] 8 Governo Andreotti I 18 febbraio 1972 - 26 giugno 1972 26 febbraio 1972
59. 126 119 Governo D'Alema II 22 dicembre 1999 - 26 aprile 2000 19 aprile 2000
60. 123 115 Governo Tambroni 26 marzo 1960 - 27 luglio 1960 19 luglio 1960
61. 119 100 Governo De Gasperi III 2 febbraio 1947 - 1º giugno 1947 13 maggio 1947
62. 102[51] 10 Governo Fanfani VI 18 aprile 1987 - 29 luglio 1987 28 aprile 1987
63. 100 82 Governo Spadolini II 23 agosto 1982 - 1º dicembre 1982 13 novembre 1982
64. 32[51] 12 Governo De Gasperi VIII 16 luglio 1953 - 17 agosto 1953 28 luglio 1953
65. 22[51] 11 Governo Fanfani I 19 gennaio 1954 - 10 febbraio 1954 30 gennaio 1954
  1. ^ Articolate come segue:
    Maschi
    • 10-14 anni: Deutsches Jungvolk (DJ).
    • 14-18 anni: Hitler-Jugend (HJ).
    Femmine
    • 10-14 anni: Jungmädelbund (JM).
    • 14-18 anni: Bund Deutscher Mädel (BDM).
    • 18-21 anni: Glaube und Schönheit, sottosezione della BDM creata nel 1938.
  2. ^ (DE) Das BDM-Werk „Glaube und Schönheit“, su jugend1918-1945.de, Jugend! Deutschland 1918-1945.
  3. ^ Treccani, nazionalsocialismo
  4. ^ Fulco Lanchester, Le costituzioni tedesche da Francoforte a Bonn: introduzione e testi
  5. ^ Victor Klemperer, E così tutto vacilla: diario del 1945
  6. ^ Statuto del PD - Partito Democratico, in Partito Democratico. URL consultato il 17 aprile 2018.
  7. ^ https://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2019-03-02/chi-e-zingaretti-il-segretario-che-guarda-sinistra-pd-post-renziano-154354.shtml
  8. ^ Martina apre la Conferenza programmatica: "Il Pd è il partito del Paese".
  9. ^ Elezioni alle porte: riflessioni sull'ondata riformista del Partito Democratico.
  10. ^ https://www.partitodemocratico.it/congresso-2019/intervista-zingaretti-il-riformismo-ha-la-missione-di-migliorare-vita-delle-persone/
  11. ^ Domenico De Masi, Lavorare gratis, lavorare tutti; perché il futuro è dei disoccupati, Milano, Rizzoli, 2017.
  12. ^ Vittorino Ferla, Renzi, le primarie e l’allineamento dei pianeti, su linkiesta.it, 2 maggio 2017. URL consultato il 2 maggio 2017.
  13. ^ Corradino Mineo, Renzi e il liberalismo di "sinistra", su left.it, 17 novembre 2014. URL consultato il 28 aprile 2017.
  14. ^ Mauro Fotia, Il consociativismo infinito: dal centro-sinistra al Partito democratico, Bari, Edizioni Dedalo, 2011, p. 231.
  15. ^ Mauro Fotia, Il consociativismo infinito: dal centro-sinistra al Partito democratico, Bari, Edizioni Dedalo, 2011, p. 232.
  16. ^ "Sergej Stanišev: il Pd è nella nostra famiglia, oggi siamo più forti", su Youdem.tv. URL consultato il 1º marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 7 marzo 2014).
  17. ^ (EN) Parties, su socialistsanddemocrats.eu (archiviato dall'url originale il 26 dicembre 2013).
  18. ^ Bilancio sociale 2011 del PD, su Sito ufficiale Partito Democratico. URL consultato il 14 maggio 2013 (archiviato dall'url originale il 2 giugno 2013). p. 31
  19. ^ Bilancio 2011 del PD, su Sito ufficiale Partito Democratico, p. 14. URL consultato il 14 dicembre 2017.
  20. ^ Pagina 20 de l'Unità del 10 gennaio 2013, su Archivio telematico de l'Unità. URL consultato il 14 maggio 2013 (archiviato dall'url originale il 4 febbraio 2013).
  21. ^ Comunicaato Cdr del 1 maggio 2013, su Sito de l'Unità. URL consultato il 14 maggio 2013 (archiviato dall'url originale il 4 maggio 2013).
  22. ^ https://www.partitodemocratico.it/congresso-2019/ecco-i-nomi-dei-tre-candidati-alle-primarie-del-3-marzo/
  23. ^ a b c (EN) Wolfram Nordsieck, Italy, in Parties and Elections in Europe, 2013. URL consultato il 10 marzo 2014. Errore nelle note: Tag <ref> non valido; il nome "p&e" è stato definito più volte con contenuti diversi
  24. ^ http://www.affaritaliani.it/politica/elezioni-2018-giorgia-meloni-fratelli-d-italia-e-il-movimento-dei-patrioti-526556.html
  25. ^ https://www.diariodelweb.it/italia/articolo/amp/?nid=20180123-481047
  26. ^ https://www.secoloditalia.it/2019/01/meloni-zittisce-di-maio-in-diretta-tv-la-destra-sociale-non-accettera-mai-la-paghetta-ai-rom-video/amp/
  27. ^ https://www.secoloditalia.it/2019/03/assalto-alleuropa-la-meloni-presenta-il-nuovo-simbolo-col-richiamo-a-sovranisti-e-conservatori-video/
  28. ^ https://www.giorgiameloni.it/2017/10/02/la-patria-ultimo-argine-deriva-mondialista-globalizzazione-senza-regole-difenderla-vuol-dire-difendere-la-liberta/
  29. ^ http://www.secoloditalia.it/2018/11/meloni-con-i-conservatori-per-cambiare-la-ue-pronta-a-candidarmi/
  30. ^ http://www.fratelli-italia.it/italia-sovrana/
  31. ^ https://www.huffingtonpost.it/2017/01/28/meloni-manifestazione_n_14460128.html
  32. ^ http://www.rainews.it/dl/rainews/media/Giorgia-Meloni-assemblea-nazionale-9098d71e-c1f1-43f8-bd47-b3bb78f7eb4c.html
  33. ^ http://www.fratelli-italia.it/2018/01/30/elezioni-meloni-gli-italiani-programma-fdi/
  34. ^ http://www.giorgiameloni.it/2018/01/08/centrodestra-grazie-fdi-gli-italiani-difesa-feroce-del-made-italy-nel-programma/
  35. ^ Radio Radicale, I risultati delle primarie di Fratelli d'Italia Centro Destra Nazionale del 22 e 23 febbraio 2014, in Radio Radicale, 26 febbraio 2014. URL consultato il 21 aprile 2018.
  36. ^ [1]
  37. ^ [2]
  38. ^ [3]
  39. ^ [4]
  40. ^ [5]
  41. ^ [6]
  42. ^ a b http://www.ilgiornale.it/news/politica/alleanze-e-coordinatori-berlusconi-prepara-rilancio-forza-1713175.html
  43. ^ [7]
  44. ^ Askanews, Berlusconi:ora progetto governo liberal-riformatore centrodestra, in Tiscali, 2 maggio 2017.
  45. ^ http://www.ilgiornale.it/news/politica/berlusconi-sulle-primarie-votano-solo-iscritti-fi-1723842.html
  46. ^ [8]
  47. ^ [9]
  48. ^ Forza Italia, i tormenti di un partito
  49. ^ Si intendono i giorni intercorsi tra l'entrata in carica del Governo e l'entrata in carica del Governo successivo.
  50. ^ Dato aggiornato al 23 maggio 2024.
  51. ^ a b c d e Non ottenne la fiducia.