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Paul Thomas Anderson nel 2007

Paul Thomas Anderson (Studio City, 26 giugno 1970) è un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense.

Considerato uno dei migliori registi della sua generazione[1][2][3][4][5] ad emergere dal cinema indipendente americano degli anni '90, Anderson raggiunge la fama a ventisette anni coi film corali Boogie Nights - L'altra Hollywood (1997) e Magnolia (1999), per i quali viene candidato all'Oscar alla migliore sceneggiatura originale e, col secondo, vince l'Orso d'oro al Festival di Berlino.

Tra i suoi film successivi il più noto e apprezzato è stato Il petroliere (2007). Anderson è stato candidato otto volte all'Oscar e ha vinto i premi alla miglior regia di tutti e tre i grandi festival (Berlino, Cannes e Venezia). Nel 2012, Peter Travers l'ha definito «una rock star, un artista che non conosce limiti».[6]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

L'infanzia e la passione per il cinema[modifica | modifica wikitesto]

Paul Thomas Anderson nasce il 26 giugno 1970 nel quartiere losangelino di Studio City, secondo dei quattro figli del doppiatore Ernie Anderson e della sua seconda moglie, Edwina Gough.[7][8] Cresce nella San Fernando Valley assieme alle tre sorelle e ad altri cinque fratellastri provenienti dal precedente matrimonio del padre, e, mentre ha un rapporto difficile con la madre, s'affeziona molto a Ernie, che lo incoraggia fin da bambino a perseguire una carriera artistica.[9][10][11][12][13] Anderson rimane affascinato dal mondo del cinema con cui viene in contatto grazie al padre, tanto da decidere immediatamente di voler diventare regista, senza più considerare nessun altro tipo di carriera da allora.[14][15][10][16]

È influenzato nella sua scelta anche dal cinema pornografico americano, la cui industria raggiunge l'apice proprio nella Valley durante gli anni settanta; Anderson sostiene di aver visto il suo primo film porno, The Opening of Misty Beethoven, all'età di nove anni ed si è dichiarato un fervente ammiratore del lato artistico del cinema porno "classico", a suo dire ucciso dall'avvento del digitale in sfavore della pellicola.[17][18]

Realizza il suo primo cortometraggio, sotto la supervisione paterna, all'età di otto anni e a dodici inizia a girare autonomamente con la videocamera Betamax che gli ha regalato.[9][15] Comincia a girare in pellicola (8mm) a quindici anni, per poi scrivere e dirigere a diciassette una serie di cortometraggi comici in 16mm, per i quali utilizza una videocamera Bolex e come cast e troupe il suo gruppo di amici, composto in gran parte da figli di celebrità amiche del padre come Robert Conrad.[14][19] Nel frattempo, studia cinema da autodidatta servendosi del commento audio fornito dai suoi registi preferiti nei Laserdisc dei loro film, oltre che di libri e riviste di settore.[11][16][19] Cinefilo incallito, quando non gira film passa le giornate a guardarne, sia al cinema che in videoteca, oltre a dedicarsi quotidianamente alla lettura di riviste come Variety o The Hollywood Reporter; si introduce spesso con gli amici nel CBS Studio Center o nei vicini teatri di posa della Warner Bros. per assistere in prima persona alle riprese dei film ivi prodotti, conoscendo così molti dei suoi registi preferiti.[10]

Gli studi e i primi cortometraggi[modifica | modifica wikitesto]

Ha un rapporto turbolento con la scuola, da cui viene espulso per la prima volta all'età di undici anni fino a finire in riformatorio a quindici, ma viene anche descritto dagli insegnanti come un ragazzo "brillante e popolare".[10][13]

Nel 1988, all'età di diciassette anni, scrive e dirige il suo primo cortometraggio realizzato con un cast e una troupe semi-professionista, autoproducendolo coi soldi messi da parte pulendo le gabbie di un negozio di animali dopo l'orario scolastico.[15][20] Intitolato The Dirk Diggler Story, il cortometraggio è un falso documentario sull'ascesa e caduta durante gli anni settanta di un pornoattore fittizio, ispirato alla figura di John Holmes; nove anni più tardi, Anderson vi prenderà ispirazione per realizzare il film che lo porterà al successo, Boogie Nights - L'altra Hollywood.[10][13][14][19] Il corto diviene molto popolare tra gli studenti della sua scuola e il giovane Anderson riesce anche a mostrarlo durante il suo ultimo anno di scuola al regista Alan Parker, che se ne dichiarerà piacevolmente colpito.[10]

Terminati gli studi superiori nel 1989, frequenta per due anni il college a Santa Monica.[10][21] Si iscrive quindi alla facoltà di letteratura inglese dell'Emerson College di Boston, dove il suo insegnante sarà David Foster Wallace, da lui definito "il primo insegnante a cui abbia mai voluto bene", e rimarrà per due semestri.[10][22][21][23] Lasciato il college nel 1992, trova lavoro grazie alle conoscenze del padre come assistente di produzione in film e quiz televisivi tra Los Angeles e New York e come regista di uno spot pubblicitario per il marchio d'abbigliamento Freshjive.[10][22][24] Ritenendo che la sua gavetta si stia rivelando infruttuosa e impaziente di dirigere film come vorrebbe,[25] Anderson si iscrive alla facoltà di cinema dell'università di New York, abbandonandola però dopo appena due giorni di frequentazione,[22][24] quando un professore vi denigra Terminator 2 - Il giorno del giudizio e un altro assegna C+ a un suo compito di sceneggiatura senza accorgersi che Anderson aveva consegnato in realtà uno scritto di David Mamet.[26]

Gli anni novanta[modifica | modifica wikitesto]

Gli esordi: Cigarettes & Coffee e Sydney (1993-1996)[modifica | modifica wikitesto]

Anderson decide quindi di realizzare un cortometraggio che a suo dire avrebbe funto da suo college.[10][22] Attraverso i soldi della quota di iscrizione universitaria riavuti indietro, quelli della carta di credito della fidanzata e quelli guadagnati giocando d'azzardo, riesce a raccogliere un budget di 20mila dollari, oltre a coinvolgervi attori come Philip Baker Hall e Miguel Ferrer grazie alle conoscenze maturate nel corso degli anni.[22] Intitolato Cigarettes & Coffee, il suo esordio professionale è un cortometraggio incentrato sulle vicende di cinque sconosciuti in una tavola calda, che si intrecciano attraverso il viaggio di una banconota da venti dollari.[10][19][27] Il film si fa subito notare nell'ambiente, venendo presentato con un un certo successo al Sundance Film Festival 1993 nella sezione dedicata ai cortometraggi.[10][19] Lì, Anderson viene invitato a partecipare al Sundance Feature Film Program, dove affina le proprie tecniche come regista sotto la guida di Michael Caton-Jones.[10][19][27][15]

Sempre lì, stringe un accordo con la Rysher Entertainment per scrivere e dirigere il suo primo lungometraggio, Sydney.[15] Un neo-noir ambientato tra Las Vegas e Reno e interpretato da Baker Hall, l'amico di Anderson John C. Reilly, un'emergente Gwyneth Paltrow e Samuel L. Jackson, il film racconta di un attempato giocatore d'azzardo che prende sotto la sua ala protettrice un giovane sbandato, innamoratosi di una prostituta. L'esordio di Anderson non ha però vita facile; dopo la fine delle riprese, la Rysher ne "sequestra" i negativi e lo rimonta totalmente senza il consenso del regista, cambiandone pressoché ogni aspetto ed intitolandolo Hard Eight.[13][15] Anderson, che ha ancora il workprint contenente la sua versione del film, intitolata Sydney, lo invia a festival di Cannes, dove viene accettato e presentato nella sezione Un Certain Regard.[19][28][29] In seguito al successo ottenuto a Cannes, la Rysher accetta di distribuire la versione di Anderson, a patto che questo cambi il titolo del film una volta per tutte in Hard Eight (in Italia uscirà comunque sotto il titolo di Sydney) e che finanzi di tasca propria i 200mila dollari necessari a terminarne la realizzazione, compito in cui viene aiutato anche dagli attori protagonisti.[15][19] Il film esce in sordina agli inizi 1997, nella versione del regista, senza particolare cura nella distribuzione da parte della Rysher.[19][10][30]

Il successo con Boogie Nights e Magnolia (1997-2000)[modifica | modifica wikitesto]

Durante i problemi di lavorazione di Sydney, Anderson comincia a scrivere una nuova sceneggiatura,[15] basata sul suo cortometraggio del 1988 The Dirk Diggler Story.[10][19][31] Completata nel 1995,[19] la sceneggiatura passa tra le mani di diversi produttori senza successo, prima di approdare alla scrivania di Michael De Luca, l'allora presidente di produzione della New Line Cinema.[15][17] Memore dell'esperienza di Sydney, Anderson riesce a mantenere la propria visione intatta nonostante gli screzi con la produzione.[30][17] Già prima dell'uscita del film, la critica lo indica come un nuovo possibile Pulp Fiction ed il passaparola positivo fa crescere le aspettative verso la pellicola[32].[33] Il film, Boogie Nights - L'altra Hollywood,[34][35][36] viene distribuito il 10 ottobre 1997 ed è un successo sia di pubblico che di critica.[13] La pellicola narra dell'ascesa e caduta di un giovane pornoattore a cavallo tra anni settanta e ottanta.[37] Il film revitalizza la carriera di Burt Reynolds,[38][39] lancia le carriere di Mark Wahlberg[37], Heather Graham[40], Don Cheadle[40] e contribuisce a lanciare quella di Julianne Moore.[41][42] Candidato a tre premi Oscar 1998 tra cui miglior sceneggiatura originale ad Anderson, è ora considerato un film di culto.[43][17]

cinema indipendente anni '90

Dopo il successo di Boogie Nights, la New Line garantisce ad Anderson carta bianca e totale controllo creativo sul suo prossimo progetto.[13] Nonostante il regista intenda inizialmente realizzare qualcosa di "intimo e su piccola scala", la sceneggiatura inizia a e ampliarsi e svilupparsi sempre di più,[44] fino a diventare un film corale di oltre tre ore, Magnolia.[44][45] Magnolia racconta le vicende drammatiche di nove persone che si intrecciano nell'arco di un giornata nella San Fernando Valley.[44][45] Come ispirazione per la pellicola, Anderson utilizza le canzoni dell'amica Aimee Mann,[30][46] che scrive anche otto canzoni originali per la colonna sonora del film.[47] Visti i successi ottenuti dal "bambino prodigio"[48] ventenne Anderson, e la presenza nel cast di Tom Cruise, la produzione e la promozione del film vengono seguite con trepidazione e curiosità. Uscito il 17 dicembre del 1999, il film viene accolto in modo estremamente positivo dalla critica, ottenendo tre candidature ai premi Oscar 2000, miglior attore non protagonista a Cruise, in quella che viene definita la miglior interpretazione della sua carriera, miglior canzone a Save Me di Mann e, nuovamente, miglior sceneggiatura originale ad Anderson.[49][50][51] In seguito all'uscita del film, Anderson ha dichiarato che "credo che Magnolia sia, nel bene e nel male, il miglior film che farò mai."[52]

orso d'oro, apice, polemiche

Gli anni duemila[modifica | modifica wikitesto]

Anderson (secondo da sinistra), assieme ad Adam Sandler, Emily Watson e Philip Seymour Hoffman al 55° Festival di Cannes (2002)

After the release of Magnolia, Anderson stated that he would like to work with comedic actor Adam Sandler in the future and that he was determined to make his next film 90 minutes long.[35][44] Al Festival di Cannes 2002, il regista sorprende tutti presentando il suo nuovo film, la commedia romantica drammatica Ubriaco d'amore (2002), con come protagonista Adam Sandler, with Emily Watson portraying his love interest.[53] The story centers on a beleaguered small-business owner (Sandler) with anger issues and seven emasculating sisters. A subplot in the film was partly based on David Phillips (also called The Pudding Guy).[53] Sandler received critical praise for his role in his first major departure from the mainstream comedies that had made him a star.[54][55] At the 2002 Cannes Film Festival, Anderson won the Best Director Award and was nominated for the Palme d'Or.[56]

Anderson was a standby director during the 2005 filming of Robert Altman's A Prairie Home Companion for insurance purposes, as Altman was 80 years old at the time.[57]

There Will Be Blood (2007) was loosely based on the Upton Sinclair novel Oil!.[58] The budget of the film was $25 million, and it earned $76.1 million worldwide.[59] Daniel Day-Lewis starred and won an Oscar for Best Leading Actor for his role.[60] The film received eight nominations overall at the 80th Academy Awards.[60] Paul Dano received a BAFTA nomination for Best Supporting Actor.[61] Anderson was nominated for Best Director from the Directors Guild of America.[62] The film also received eight Academy Award nominations, tying with No Country for Old Men for the most nominations that year.[63] Anderson received nominations for Best Picture, Best Director and Best Adapted Screenplay, losing all three to the Coen Brothers for No Country for Old Men.[60] There Will Be Blood was regarded by some critics as one of the greatest films of the decade, some parties further declaring it one of the most accomplished American films of the modern era; David Denby of The New Yorker wrote "the young writer-director Paul Thomas Anderson has now done work that bears comparison to the greatest achievements of Griffith and Ford", while Richard Schickel proclaimed it "one of the most wholly original American movies ever made".[64] In 2017, New York Times film critics A. O. Scott and Manohla Dargis named it the "Best Film of the 21st Century So Far".[65]

In 2008, Anderson co-wrote and directed a 70-minute play at the Largo Theatre, comprising a series of vignettes starring Maya Rudolph and Fred Armisen, with a live score by Jon Brion.[66]

Gli anni duemilaedieci[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2010 Anderson aveva iniziato a lavorare a The Master, un film incentrato su una organizzazione religiosa (con forti riferimenti a Scientology). Con Philip Seymour Hoffman nella parte di Lancaster Dodd, Capo spirituale dell'organizzazione e Joaquin Phoenix nel ruolo di Freddie Quell, giovane marine e nuovo adepto. Inizialmente era prevista anche la partecipazione di Reese Witherspoon. A causa del bilancio di produzione fissato a 35 milioni di dollari, in marzo gli Universal Studios annunciarono la loro estromissione dal progetto, in considerazione di una spesa troppo alta, e portando ad uno stop la produzione della pellicola. La piccola compagnia River Road si avvicinò, offrendo un aiuto economico per la realizzazione.[67] Qualche tempo dopo, in settembre, fu annunciato il rinvio a data da destinarsi della lavorazione, vista la mancanza di investitori.[68] I giochi si sono ufficialmente riaperti quando, lo scorso 10 febbraio 2011, si è cominciato a parlare di un possibile finanziamento da parte di Megan Ellison, figlia di Larry Ellison, milionario imprenditore e informatico statunitense.[69] Il film è stato distribuito nelle sale statunitensi in numero limitato il 12 ottobre 2012 ed il 9 novembre in Gran Bretagna[70]. Il 20 luglio 2012 è stato diffuso online il full trailer del film,[71] cui ha fatto seguito la versione italiana il 13 dicembre 2012.[72]

È stato presentato alla 69ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, raccogliendo un buon consenso di pubblico e critica[73], dove si è aggiudicato il Leone d'argento per la miglior regia e la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile a Joaquin Phoenix e Philip Seymour Hoffman.

È stato distribuito nelle sale italiane il 3 gennaio 2013. In December 2009, Anderson was working on a new script tentatively titled The Master, about a "charismatic intellectual" who starts a new religion in the 1950s.[74] An associate of Anderson stated that the idea for the film had been in Anderson's head for about twelve years.[75] Though the film makes no reference to the movement, it has "long been widely assumed to be based on Scientology."[76] The Master was released on September 14, 2012 by The Weinstein Company in the United States and Canada[77] to critical acclaim.[78][79] The film received three nominations at the 85th Academy Awards: Joaquin Phoenix for Best Leading Actor, Philip Seymour Hoffman for Best Supporting Actor and Amy Adams for Best Supporting Actress.[80]

Nel 2014 esce l'adattamento di Vizio di forma (Inherent Vice, 2011), romanzo di Thomas Pynchon edito in Italia da Einaudi, con Joaquin Phoenix protagonista.[81] ====Inherent Vice==== Production of Anderson's adaptation of Thomas Pynchon's 2009 novel Inherent Vice began in May 2013 and ended in August of the same year.[82] The film marked the first time that Pynchon allowed his work to be adapted for the screen and saw Anderson work with Phoenix for a second time.[83][84][85][86] The supporting cast includes Owen Wilson,[87] Reese Witherspoon,[88][89] Jena Malone,[89] Martin Short,[89][90] Benicio Del Toro,[91] Katherine Waterston,[92] Josh Brolin,[93] Peter McRobbie,[94] Michael K. Williams[95] and Eric Roberts.[96] The film received two nominations at the 87th Academy Awards: Anderson for Best Adapted Screenplay and Mark Bridges for Best Costume Design.[97]

Mehrangarh Fort in Jodhpur, in the Indian state of Rajasthan, where Junun was filmed

In 2015, Anderson directed Junun, a 54-minute documentary about the making of the album of the same name by Jonny Greenwood, Israeli composer Shye Ben Tzur, and a group of Indian musicians.[98] Most of the performances were recorded at the 15th-century Mehrangarh Fort in the Indian state of Rajasthan.[99] Junun premiered at the 2015 New York Film Festival.[100]

Anderson is currently working on Phantom Thread, a film about the London fashion industry in the 1950s. It will star Daniel Day-Lewis in his first acting role since Lincoln in 2012, Lesley Manville, and Richard Graham.[101][102][103] In September 2016, the U.S. distribution rights were acquired by Focus Features, with Universal handling international distribution.[104] Principal photography began in January 2017, with an intended release in late 2017.[105]

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Stile[modifica | modifica wikitesto]

Influenze[modifica | modifica wikitesto]

Così come il collega e grande amico Quentin Tarantino, Anderson fa parte di una generazione di cineasti che non ha imparato a fare cinema nelle scuole ma guardando migliaia di film in home video accompagnati dal commento audio del regista, fattore che gli ha fornito una conoscenza enciclopedica della tecnica e della cultura cinematografica.[11][16][19] Ha dichiarato: "si imparano più cose ascoltando il commento audio di John Sturges sul Laserdisc di Giorno maledetto che in quattro anni di scuola di cinema".[19] Il suo cinema è influenzato soprattutto dal lavoro di Stanley Kubrick, Robert Altman, Martin Scorsese, Jonathan Demme, Orson Welles e Max Ophüls.[14][36][110]

Stile e tematiche[modifica | modifica wikitesto]

I film di Anderson sono noti per essere ambientati nella San Fernando Valley e per avere personaggi a tutto tondo e sfaccettati, spesso vittime di drammi e dubbi.[16][111] Tra le tematiche trattate nei suoi film figurano prevalentemente quelle legate alla figura della famiglia, dalle relazioni tra membri di famiglie disfunzionali alla creazione di famiglie surrogate,[36][110][112][113] oltre che i temi dell'alienazione,[110] dei rimpianti e della nostalgia,[110] della solitudine,[36] del destino,[10] del perdono,[9] e dei fantasmi del passato.[36] Anderson spesso uso di ripetizioni nei suoi dialoghi per aumentarne l'enfasi e la consistenza tematica. Ad esempio, nel ripetuto utilizzo in Boogie Nights - L'altra Hollywood, Magnolia, Ubriaco d'amore e The Master della frase "I didn't do anything" ("Non ho fatto nulla"), alcuni critici hanno visto i temi dell'assunzione di responsabilità e negazione.[114][115][116][117]

I film di Anderson sono noti anche per il loro stile registico "forte e elaborato",[111] che fa dei suoi elementi di riconoscimento i costanti movimenti di macchina,[52][111] i lunghi ed elaborati pianisequenza girati con la steadicam,[34][36][118] l'utilizzo della colonna sonora e della musica in modi inconsueti e spesso collegati con ciò che accade in scena,[34][52][111] e un linguaggio figurativo su più livelli.[34][118] Come esempio dell'ultimo punto, Anderson ha inserito citazioni dell'libro biblico dell'Esodo in alcuni suoi film, ad esempio in Magnolia, dove il numero 82 (riferimento al passo biblico 8.2 dell'Esodo[119]) ricorre in molteplici occasioni.[120] Tale passo descrive la piaga egizia dell'invasione di rane, evento che poi si verifica nel climax della pellicola, e alcuni critici vedono ciò come chiave per interpretare l'episodio del film. Ne Il petroliere, il titolo originale, There Will Be Blood, richiama un versetto dell'Esodo 7.19, "Vi sarà sangue"[121]; che descrive la piaga egizia della trasformazione dell'acqua in sangue.[122][123]

Nei suoi primi tre film, Sydney, Boogie Nights - L'altra Hollywood e Magnolia, Anderson ha esplorato i temi della famiglia disfunzionale, dell'alienazione e della solitudine.[36][110] Di Boogie Nights e Magnolia vengono ricordati anche i cast corali,[35][111] a cui Anderson è ritornato con Vizio di forma.[93][124] Con Ubriaco d'amore, Anderson ha esplorato temi simili, ma con uno stile differente dai suoi film precedenti, più leggero e surreale.[110][118] Il film è anche considerevolmente più corto dei due precedenti, con una durata "standard" di 90 minuti.[35] Nonostante Il petrioliere sia per molti motivi uno "stacco" dai precedenti quattro film, ne condivide alcuni temi e caratteristiche simili, come i personaggi a tutto tondo, i movimenti di macchina, un utilizzo intensivo della colonna sonora ed una durata oltre le due ore e mezza.[111] A differenza dei precedenti film inoltre, Il petroliere esplora anche temi politici e sociali,[35] tra cui il capitalismo, l'ambizione e crudeltà dell'uomo, il suo ottimismo e la sua ossessione.[3] Il suo successivo film, The Master, affronta secondo la critica Lisa Shwarzbaum temi come "il successo, il sentirsi senza radici, il rapporto tra maestro e allievo e la mutua distruzione assicurata tra padre e figlio."[125] Diversi suoi film affrontano anche temi prettamente americani come lo scontro tra logiche di mercato ed arte in Boogie Nights, l'ambizione capitalistica ne Il petroliere o il reinventarsi in The Master.[126]

Collaboratori frequenti[modifica | modifica wikitesto]

Anderson ama lavorare con alcuni attori e membri della troupe in particolare.[127][128]

L'attore con cui ha collaborato di più è stato Philip Seymour Hoffman, considerato il suo attore feticcio. Anderson lo ha diretto in cinque occasioni: in Sydney, in cui Hoffman interpreta un arrogante giocatore di craps, in Boogie Nights - L'altra Hollywood, nel ruolo del timido Scotty J, in Magnolia, nel ruolo del premuroso infermiere Phil Parma, in Ubriaco d'amore, in cui è l'antagonista, ed in The Master, nel ruolo del carismatico leader di un culto Lancaster Dodd.[129][130] Nei suoi primi quattro film, Anderson ha utilizzato quasi sempre un cast ricorrente, composto da Luis Guzmán, John C. Reilly, Philip Baker Hall, Julianne Moore, William H. Macy e Melora Walters.[131][128][130] Tra gli interpreti secondari apparsi più di una volta nei suoi primi quattro film figurano: Robert Downey Sr., Ricky Jay, Alfred Molina, Mary Lynn Rajskub e Robert Ridgely. A partire dal suo quinto film, Anderson ha cambiato pressoché totalmente il cast regolare. Tra gli attori apparsi più di una volta dal suo quinto all'ottavo film figurano: Joaquin Phoenix, Daniel Day-Lewis, Jillian Bell, Amy Ferguson, Kevin J. O'Connor, David Warshofsky e Steven Wiig. Anderson è, assieme a Martin Scorsese] e Jim Sheridan, l'unico dei tre registi ad aver diretto più di una volta Day-Lewis.[132]

Robert Elswit è il direttore della fotografia di fiducia di Anderson, avendo lavorato con lui in tutti i suoi film, tranne che in The Master, girato da Mihai Mălaimare Jr.,[133] e nel nuovo film ancora senza titolo, girato da Anderson stesso.[134] Jon Brion è stato il compositore di Sydney, Magnolia e Ubriaco d'amore,[135] mentre Jonny Greenwood dei Radiohead ha composto la colonna sonora de Il petroliere, The Master, Vizio di forma e del prossimo film del regista, ancora senza titolo.[136] Anderson lavora regolarmente con i produttori JoAnne Sellar, Scott Rudin, Michael De Luca, Daniel Lupi e Megan Ellison.[137][138][139] In ogni suo film ha collaborato con il costumista Mark Bridges e con la direttrice del casting Cassandra Kulukundis.[140][130]

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1997 fino ai primi anni duemila, Anderson ha avuto una relazione con la cantante Fiona Apple.[141]

Dal 2001 è legato sentimentalmente alla comica e attrice Maya Rudolph.[142][143] I due risiedono nella San Fernando Valley,[9][130] con i loro quattro figli: Pearl Bailey (n. 2005),[144][145][146] Lucille (n. 2009),[147] Jack (n. 2011)[148] e Minnie Ida (n. 2013).[149]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Regista[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Cortometraggi[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Video musicali[modifica | modifica wikitesto]

Sceneggiatore[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Cortometraggi[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Produttore[modifica | modifica wikitesto]

Direttore della fotografia[modifica | modifica wikitesto]

  • The Dirk Diggler Story - cortometraggio (1988)
  • Il filo nascosto (Phantom Thread) (2017) - non accreditato

Attore[modifica | modifica wikitesto]

Doppiatore[modifica | modifica wikitesto]

Teatro[modifica | modifica wikitesto]

Premi, candidature e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

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  2. ^ The world's 40 best directors, in guardian.co.uk, Guardian News and Media Limited. URL consultato il February 17, 2011.
  3. ^ a b (EN) AFI AWARDS 2007, su American Film Institute. URL consultato il 21 aprile 2012.
  4. ^ The 23 best film directors in the world today, in guardian.co.uk, Guardian News and Media Limited, August 31, 2012. URL consultato il January 2, 2013.
  5. ^ 25 Greatest Working Directors, in EW.com, Entertainment Weekly, February 22, 2011. URL consultato il February 26, 2011.
  6. ^ Travers, Peter, 'The Master', in RollingStone.com, September 10, 2012. URL consultato il September 20, 2012.
  7. ^ Waxman 2005, p. 84
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  14. ^ a b c d (EN) Transcript: Paul Thomas Anderson 12/16/99, su Time, 16 dicembre 1999. URL consultato il 26 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2011).
  15. ^ a b c d e f g h i (EN) Margy Rochlin, FILM; The Innocent Approach to an Adult Opus, in The New York Times, The New York Times Company, 12 ottobre 1997. URL consultato il 7 aprile 2011.
  16. ^ a b c d Johnston 2004, p. 73–74
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  18. ^ (EN) Mark Rabinowitz, An Interview with Paul Thomas Anderson, Director of “Boogie Nights”, su IndieWire, 31 ottobre 1997. URL consultato il 21 aprile 2017.
  19. ^ a b c d e f g h i j k l m (EN) Kristine McKenna, Knows It When He Sees It, in Los Angeles Times, 12 ottobre 1997. URL consultato il 21 maggio 2011.
  20. ^ (EN) The Minor Works of Paul Thomas Anderson, in Slate, Graham Holdings Company, 13 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 22 marzo 2014).
  21. ^ a b (EN) WTF with Marc Maron ep. 565, andato in onda il 5 gennaio 2015.
  22. ^ a b c d e (EN) Roger Ebert, Director's talent makes 'Boogie' fever infectious, in Chicago Sun-Times, 19 ottobre 1997. URL consultato il 21 maggio 2011.
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  24. ^ a b Waxman 2005, p. 86
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  26. ^
    (EN)

    «What happened was, I walked into this class, and this teacher said, “If anyone is hear to write Terminator 2, walk out, just get out of the door.” And I thought well that’s just not a good way to start. What if I do want to write Terminator 2? What if someone sitting next to me wants to write Terminator 2? He was sort of instantly saying “We write serious films here,” you know. Terminator 2 is a pretty awesome movie. [...] So there was an assignment to write, you write a page that has no dialogue in it…you show a character trait through action, with no dialogue. I had read this great script by David Mamet, which was Hoffa…and there was a great scene…where Danny DeVito is driving along…and it shows what he’s going through by the method he uses to keep himself awake while driving, which is he lights a cigarette…and he let’s it burn down to his fingers to keep him awake. And it’s just so simple, and perfect, and lovely, and it’s Mr. Pulitzer Prize himself, David Mamet. So I took that page, and I handed it in. And it got a C+. And I said “All right... now I know I'm right”. And there’s a wonderful thing that if you drop out quick enough, you get your tuition back. So I had this money that my father has presented some college for me and I sort of - very suspiciously - took that money that had been and I just lived off that and made a short film.»

    (IT)

    «Sono entrato in classe e questo professore ha detto “se fra noi c'è qualcuno che vuole scrivere un Terminator 2, se ne vada, esca da quella porta immediatamente”. Io ho pensato “questo decisamente non è un buon modo per cominciare. E se io volessi scrivere Terminator 2? E se qualcuno seduto vicino a me volesse scrivere Terminator 2?” Era come se mettesse subito in chiaro che “qui si scrivono film seri, ragazzi”. Sinceramente, io penso che Terminator 2 sia un film fantastico. [...] Avevamo questo tema, scrivere una pagina di sceneggiatura senza dialoghi, per caratterizzare un personaggio solo attraverso le azioni. Avevo letto questa sceneggiatura di David Mamet, Hoffa - Santo o mafioso?, dove c'era una bella scena in cui Danny DeVito è alla guida... e mostra molto della situazione e del personaggio attraverso il metodo che usa per tenersi sveglio: tiene accesa una sigaretta tra le dita e se le lascia scottare mentre questa si consuma. È una scena così semplice, perfetta, genuina... stiamo parlando di un Premio Pulitzer in persona, David Mamet. Ho preso quella pagina e l'ho consegnata: mi hanno dato una C+. Mi sono detto “al diavolo, almeno ora so di avere ragione”. La cosa migliore è che, se tu ti ritiri abbastanza presto, ti ridanno indetro la quota di iscrizione. Quindi ho preso quei soldi, me ne sono andato e ci ho fatto un cortometraggio.»

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