Utente:Pietro Vena 02/Sandbox

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Piazza Elettra (Marconia)


Monumenti e luoghi di interesse[modifica | modifica wikitesto]

Nei primi anni a Marconia non vi era alcuna chiesa e l'unico luogo di culto era una piccola cappella di dimensioni ridotte, ricavata da un ambiente sottostante la torre littoria.

Durante i primi anni della fondazione del paese, non vi era una vera e propria chiesa, bensì solamente una piccola cappella situata nell'attuale centro agricolo del Paese. Nel progetto di bonifica era stata inserita l'edificazione di una chiesa dedicata alla Madonna del Loreto; questa chiesa era stata progettata ad una sola navata, con dimensioni molto elevate, dotata di canonica, uffici parrocchiali, sagrato ed alloggio per il curato. Dopo la reggenza al centro agricolo e Marconia di Don Felice Tamborrino, il mons. Vincenzo Cavalla, nominò "cappellano della Colonia" don Amedeo Forte che avviò nel luogo che gli era stato affidato una campagna di sensibilizzazione che coinvolse istituzioni, famiglie e cittadini.

Il 1 gennaio 1955, egli annunciò ufficialmente l'istituzione della parrocchia di Marconia dedicata a San Giovanni Bosco e l'approvazione del progetto della chiesa: che fu avviata nel 1957 e la nuova chiesa fu consacrata il 6 maggio 1959. [1].

Storia della chiesa di San Giovanni Bosco[modifica | modifica wikitesto]

La storia della chiesa di Marconia è sempre stata sofferta e travagliata. La curia Metropolitana di Matera aveva chiesto al comune di Pisticci la concessione di alcuni metri quadrati di suolo per la realizzazione della chiesa, ma questa richiesta fu accettata solo parzialmente in quanto furono concessi solo pochi metri di terreno: ma il parroco non si arrese ed in seguito chiese al nuovo sindaco di ottenere altri pezzi di terreno per la costruzione di palestre, oratorio, aiuole ed altro; la richiesta venne approvata; don Amedeo, che voleva dotare la chiesa di servizi religiosi e di oratorio per educazione dei giovani chiese altro terreno ma questa volta la richiesta fu respinta e poco dopo Don Amedeo si dimise e al suo posto venne eletto don Pietro (detto Pierino) Tamburrano.

Successivamente la parrocchia fu affidata alla comunità dei padri Maristi, ed il primo parroco fu Giovanni Vottero. Loro portarono un ampio bagaglio di idee dando forte impulso all'azione cattolica, dotandola di gruppi di animatori ed educatori e promuovendo varie iniziative.

Nonostante i vari interventi di ristrutturazione la chiesa inizia a manifestare i primi segni di instabilità; di cui la necessità di demolirla per costruire un edificio più stabile. I lavori iniziarono il 27 aprile 1991 e terminarono il 31 gennaio 1998 quando venne consacrata la nuova chiesa alla quale negli anni vennero aggiunti i locali parrocchiali come oratorio, salette dedite al catechismo ed altre. [2]. La chiesa durante gli anni è sempre stata in continua evoluzione tant'è che in occasione del cinquantesimo anniversario sono state programmate varie iniziative religione e culturali per conferire alla ricorrenza maggiore dignità . Il 4 ottobre 2020 i padri Maristi, per mancanza di vocazioni e vecchiaia hanno consegnato la parrocchia nelle mani del vescovo, il quale ha passato il testimone al Clero Diocesano che avrà il compito di traghettare la comunità in questo delicato passaggio e continuare a contribuire fattivamente alla straordinaria opera missionaria che i Padri Maristi anni fa hanno intrapreso e generosamente portato avanti. La parrocchia, da quel giorno, è stata affidata al nuovo parroco Mons. Filippo Lombardi.

  1. ^ Cfr. Coniglio e Barbalinardo, Marconia e la sua storia, Capitolo sedicesimo, p. 201.
  2. ^ Cfr. Coniglio e Barbalinardo, Marconia e la sua storia,Capitolo sedicesimo, p. 203.