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Misculin Giovanni[modifica | modifica wikitesto]

Giovanni Misculin (Pirano, 1900Trieste, 1972) è stato un pittore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Il pittore in età matura

Nato a Pirano il 21 dicembre del 1900, lasciò molto giovane la cittadina (allora italiana) per cercare lavoro a Trieste. Qui ben presto trovò occupazione, inizialmente come pesatore, presso i Magazzini Generali del porto.

Contemporaneamente iniziò a frequentare le scuole serali, spinto dal desiderio di conseguire un diploma e avere la possibilità di crescere professionalmente.

Questo suo impegno, unito a innate capacità e a un carattere deciso, venne premiato: passò, infatti, alla posizione di impiegato, fino a ricoprire poi la carica di segretario del direttore dei Magazzini Generali del porto di Trieste.

Misculin era un uomo dal carattere mite, capace di farsi benvolere da tutti per il suo animo buono. Generoso e disponibile, era molto stimato da colleghi e superiori che riconoscevano il valore del suo lavoro. In occasione della giornata celebrativa degli anziani del lavoro, tenutasi a Trieste il 17 dicembre 1955, ricevette dalle mani dell’allora presidente dei Magazzini Generali triestini Antonio Cosulich l’Attestato di Operosità.

Di famiglia modesta, quando giunse a Trieste Giovanni venne ospitato da una zia, in un appartamento in via San Marco. Al piano di sopra abitava una vedova, Maria Argentini, che aveva tre figlie: una era Giovanna, di cui Giovanni si innamorò e che sposò nel 1923, anno in cui venne alla luce il loro primogenito Ferruccio († 2002). In seguito ebbero anche altre due figlie, Anita nel 1924 († 1985) e Nerina nel 1929 (vivente).

Nel 1954 nacque il primo nipote, Claudio Misculin, figlio di Ferruccio, noto attore e regista teatrale e fondatore dell’Accademia della follia, prematuramente scomparso nel 2019.

Giovanni rimase vedovo nel 1966 e morì a Trieste l’11 luglio del 1972.

Carriera artistica[modifica | modifica wikitesto]

Da sempre innamorato del mare, Misculin espresse questa sua passione attraverso l’arte, cimentandosi da autodidatta con la pittura di paesaggi marini, barche e soggetti spesso legati ai suoi luoghi di origine, rappresentando con particolare sensibilità “quel mondo, ormai quasi del tutto scomparso ma non dimenticato, di vele e natanti che tanta parte ebbero nella vita e nel cuore delle nostre genti.”(G. Misculin, dal dépliant d’invito alla personale presso la Galleria d’arte “Barisi” di Trieste, 25 ottobre - 6 novembre 1969) (G. Misculin, dal dépliant d’invito alla personale presso la Galleria d’arte “Barisi” di Trieste, 25 ottobre - 6 novembre 1969). Questa attività artistica lo accompagnò per tutta la vita, facendolo conoscere al pubblico attraverso varie mostre allestite a Trieste tra il 1955 e il 1969. La sua produzione conta circa un centinaio di opere, tra quadri, alcuni non firmati ma autenticati dagli eredi, studi, disegni e piccoli dipinti. Alcune vedute del porto di Trieste, caratterizzate dalla presenza ricorrente di un rimorchiatore, furono eseguite su commissione, come quella per un calendario del Lloyd Triestino o quella che venne utilizzata nel 1957 dalla ditta di trasporti Missaglia-Ventura per il biglietto di auguri natalizi destinato ai propri clienti.

Le sue mostre personali ottennero un buon riscontro di critica e appassionati d’arte. Misculin dipingeva principalmente su tavole di faesite con colori a olio stesi in pennellate leggere, quasi trasparenti. Accanto al “…viraggio nei toni rosati di un perenne e irreale tramonto”,[1] egli “preferisce mescolare i colori della tonalità della terra, marrone e ocra, che risaltano specialmente nei disegni delle barche, dei pescherecci e diversi caseggiati”.[2].

Lo storico e critico d’arte Decio Gioseffi ne riconobbe le buone doti di osservatore, sottolineando che “Non avendo seguito scuole né esempi altrui, la sua pittura ha talora una candidezza da ex-voto […] i rapporti coloristici e prospettici sono resi con esattezza e notevole disinvoltura.”[3] In occasione di una successiva mostra, lo studioso aggiunse che “Tra coloro che alla pittura dedicano le ore domenicali o altrimenti libere da un ufficio impegnativo e oneroso [Misculin è] uno dei più seri e più sinceramente amanti del dipingere. Egli dipinge con l’intenzione di avvicinarsi il più possibile all’aspetto ottico della realtà. […] Misculin, dalla sua personale precedente, mostra di aver fatto notevoli progressi nella chiarificazione tecnica dei propri mezzi.”[4]

Mostre personali[modifica | modifica wikitesto]

  • 1-11 dicembre 1955, Galleria d’arte “Trieste” - viale XX Settembre, 16 Trieste
  • 30 novembre - 13 dicembre 1957, Galleria d’arte “Trieste” - viale XX Settembre, 16 Trieste
  • 25 ottobre - 6 novembre 1969, Galleria d’arte “Barisi” - via Rossetti, 8 Trieste

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ I.N. Il Piccolo 8 novembre 1969, pag. 2
  2. ^ Miran Pavlin, Giovanni Misculin Mostra personale Galleria Artistica “Trieste”, Radio Trieste - A, 9 dicembre 1955.
  3. ^ Il Piccolo, 7 dicembre 1955
  4. ^ Il Piccolo, 7 dicembre 1957

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Nota di Decio Gioseffi per il programma RAI Terza pagina, Trieste 5 dicembre 1955: La mostra retrospettiva di Carlo Wostry e la personale di Giovanni Misculin. pagg. 3-4.
  • Gio [Gioseffi] MOSTRE D’ARTE: Personale di Misculin alla Galleria Trieste. Il Piccolo, 7 dicembre 1955.
  • Nota di Miran Pavlin per il programma Vedute culturali triestine di Radio Trieste - A, 9 dicembre 1955: Giovanni Misculin - Mostra personale Galleria artistica “Trieste”.
  • Decio Gioseffi [senza titolo] Il Piccolo, 7 dicembre 1957.
  • Arco MOSTRE D’ARTE: Misculin alla “Trieste”. Il Corriere di Trieste, 8 dicembre 1957, pag. 3.
  • I.N. Misculin. Il Piccolo, 8 novembre 1969.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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