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Jacqueline Cochran
Jackie Cochran in uniforme, circa 1940
SoprannomeJackie
NascitaMuscogee, 11 maggio 1906
MorteIndio, 9 agosto 1980
Cause della morteInfarto
Dati militari
Paese servitoBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Forza armata United States Army Air Forces
Grado Tenente colonnello
GuerreSeconda guerra mondiale
Comandante diWASP
DecorazioniArmy Distinguished Service Medal
Legion of Merit
Distinguished Flying Cross (x3)
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Jacqueline "Jackie" Cochran (Muscogee, 11 maggio 1906Indio, 9 agosto 1980) è stata un'aviatrice statunitense. Pioniera dell'aviazione femminile, prima donna a superare il muro del suono[1], assieme a Nancy Harkness Love ebbe un ruolo importante nell'apertura alle donne pilota nell'esercito con la fondazione delle WASP.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Primi anni[modifica | modifica wikitesto]

Jacqueline Cochran, nata Bessie Lee Pittman, era la più piccola dei cinque figli di Maria Grant e Ira Pittman[2]. Anche se la sua famiglia non era ricca, la Cochran trascorse l'infanzia in una piccola città della Florida, vivendo in maniera simile ad altre famiglie del luogo. Contrariamente a quanto talvolta riportato, in famiglia non soffrirono mai la fame e Jacqueline era figlia naturale, non adottata[3]. In giovane età lasciò casa e famiglia, cambiando nome da Bessie Pittman a Jacqueline Cochran[2]. La Cochran intraprese gli studi per diventare infermiera, ma li lasciò presto e trovò lavoro a Pensacola come parrucchiera. Trasferitasi a New York, nel 1932 ottenne un lavoro presso un prestigioso salone a Saks Fifth Avenue Poco dopo, iniziò a sviluppare una sua linea di cosmetici, fondando in seguito una propria azienda, la Jacqueline Cochran Incorporated[2]. Più tardi la Cochran incontrò Floyd Bostwick Odlum, fondatore della Atlas Corporation e CEO della RKO di Hollywood. Quattordici anni più anziano di lei, era noto per essere uno dei 10 uomini più ricchi del mondo. Odlum si innamorò della Cochran e si offrì di aiutarla ad entrare nel settore dei cosmetici. Dopo che un amico le aveva offerto un passaggio in aereo, nel 1930 la Cochran cominciò a prendere lezioni di volo al Roosevelt Airfield di Long Island, imparando a pilotare un aereo in appena tre settimane. Poi in soli due anni ottenne la licenza di pilota commerciale. Odlum, che sposò nel 1936 dopo il divorzio dal primo marito, era un finanziere astuto ed un esperto di marketing, che riconosceva il valore della pubblicità per un'azienda. Chiamò la linea di cosmetici della moglie Wings (Ali), e per Jackie promuoveva i suoi prodotti volando per tutto il paese. Anni dopo, Odlum usò i suoi contatti ad Hollywood per ottenere Marilyn Monroe come testimonial della linea di rossetti.

Seconda guerra mondiale[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Women Airforce Service Pilots.

Dopoguerra[modifica | modifica wikitesto]

Rapporti con la famiglia[modifica | modifica wikitesto]

Anche se dopo aver cambiato nome la Cochran decisedi rinnegare la sua famiglia e il suo passato, rimase in contatto coi familiari e fornì loro aiuto nel corso degli anni[2]. Alcuni suoi familiari, dopo il suo secondo matrimonio, si trasferirono nel suo ranch in California. Tuttavia, furono istruiti a dire sempre di essere la sua famiglia adottiva. La Cochran evidentemente voleva nascondere al pubblico i primi capitoli della sua vita, è riuscì in questo intento fino a dopo la sua morte.

Attività politica[modifica | modifica wikitesto]

Eredità[modifica | modifica wikitesto]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Jacqueline Cochran, The Stars at Noon, Boston, Little, Brown and Company, 1954.
  • (EN) Jacqueline Cochran e Maryann Bucknum Brinley, Bantam Books, New York, 1987, ISBN 0-553-05211-X.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Army Distinguished Service Medal - nastrino per uniforme ordinaria
«Colonel Jacqueline Cochran, United States Army Air Forces, was awarded the Army Distinguished Service Medal for exceptionally meritorious and distinguished services to the Government of the United States, in a duty of great responsibility.»
— War Department, General Orders No. 7 1945[4]
Legion of Merit - nastrino per uniforme ordinaria
«Colonel Jacqueline Cochran, United States Army Air Forces, was awarded the Legion of Merit for exceptionally meritorious conduct in the performance of outstanding services to the Government of the United States.»
— [4]
Distinguished Flying Cross - nastrino per uniforme ordinaria
— 1951, 1962, 1964[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) First person to break the sound barrier (female), su guinnessworldrecords.com, Guinness dei primati. URL consultato il 13 giugno 2014.
  2. ^ a b c d (EN) Jacqueline Cochran and the Women's Airforce Service Pilots (WASPs), su eisenhower.archives.gov. URL consultato il 10 giugno 2014.
  3. ^ Nolen, pp. 32-34
  4. ^ a b c Jacqueline Cochran, su Hall of Valor, MilitaryTimes. URL consultato l'11 giugno 2014.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Storia Illustrata, n. 10, Milano, Portoria, ottobre 1996.
  • (EN) Billy Jean Ayers, Beth Dees e Chuck Yeager, Superwoman Jacqueline Cochran: Family Memories about the Famous Pilot, Patriot, Wife and Businesswoman, Bloomington, Indiana, AuthorHouse, 2001, ISBN 0-7596-6763-2.
  • (EN) Ann Baumgartner Carl, A WASP Among Eagles:s: A Woman Military Test Pilot in World War II, Washington, Smithsonian Institute Press, 2000, ISBN 1-56098-870-3.
  • (EN) McGuire, Nina and Sandra Wallus Sammons. Jacqueline Cochran: America's Fearless Aviator. Lake Buena Vista, Florida: Tailored Tours Publishing, 1997. ISBN 0-9631241-6-1.
  • (EN) Molly Merryman, Clipped Wings: The Rise and Fall of the Women Airforce Service Pilots (WASPs) of World War II, New York, New York University Press, 1998, ISBN 0-8147-5568-2.
  • (EN) Nolen, Stephanie. Promised The Moon: The Uuntold Story of the First Women in the Space Race. Toronto, Canada: Penguin Canada, 2002. ISBN 1-56858-275-7.
  • (EN) Reminiscences of Jacqueline Cochran. Columbia University Aviation Project. New York: Columbia University Oral History Research Office, 1961.
  • (EN) Vera S. Williams, WASPs: Women Airforce Service Pilots of World War II, Osceola, Motorbooks International, 1994, ISBN 0-87938-856-0.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]


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