Utente:Maxmarwiki/Battaglia navale di Corfù (1716)

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Tale battaglia navale si svolse durante la seconda guerra di Morea ed avvenne l'8 luglio 1716 mentre gli Ottomani cercarono di occupare l'isola di Corfù.

Premessa[modifica | modifica wikitesto]

Il 9 dicembre del 1714 gli Ottomani dichiararono guerra alla Serenissima cogliendo a pretesto la cattura di una nave ottomana e l'asilo politico dato al vladica di Montenegro. Egli si era rifugiato a Cattaro e i veneziani si erano rifiutati di consegnarlo al Sultano Di conseguenza il gran visir Silahdar Damat Ali Pascià arrestò il bailo veneziano di Costantinopoli Andrea Memmo dichiarando guerra alla città lagunare. Nel giugno 1715 una flotta turca lasciò lo stretto dei Dardanelli per attaccare la Repubblica di Venezia e riprendersi i territori persi durante la prima guerra di Morea.

Gli ottomani supportati da un unorme esercito terrestre si presero l'Egeo fino a dirigersi verso l'isola Veneziana di Corfù. Quest'isola ha una forma a ferro di cavallo, le cui estremità sporfono verso la terraferma greca, formando una baia con due ingressi stretti. Sull'isola, a metà strada tra i due ingressi, si trova la città chiamata anchessa Corfù. Tale isola è caratterizzata da venti dominanti per cui è difficile da attaccare da sud.

La flotta turca, guidata da Kapudan Pasha Canum Hoca, lasciò lo stretto dei Dardanelli nel maggio 1716 e circumnavigo la Morea. Pur mantenendo le sue navi da guerra a Corfù, il Capitano Generale Veneziano da Mare, Andrea Pisani, inviò le sue navi più piccole sotto il Capitano Straordinario delle Navi Andrea Corner, ad osservare lo stretto tra la Morea e Creta per monitorare l'arrivo degli Ottomani. Mentre i turchi si avvicinavano i Veneziani si ritirarono verso nord a Zante. Il 22 giugno Pisani inviò Corner ad intercettare la flotta ottomana, ma gli ottomani scelsero di aggirare lo stretto tra le Isole Ionie e la terraferma e salpare in mare aperto, aggirando Corfù da nord-ovest. [2] [3] Gli ottomani si posizionatono all'uscita settentrionale del Canale di Corfù il 5 luglio e si prepararono a traghettare un esercito ottomano di 30.000 fanti e 3.000 cavalieri, che si erano radunati sulla costa continentale a Butrinto . [3] [4]

Pisani, dovendo affrontare la flotta ottomana di gran lunga superiore di 62 navi con solo le sue navi a remi, decise di non rischiare la battaglia. Decise quindi di posizionare le sue navi con alle spalle i cannoni delle fortezze di Corfù. Successivamente il 5 luglio, lascio il Canale di Corfù per entrare in mare aperto nella speranza di unirsi con la squadra di Corner, di cui non aveva notizie da diversi giorni. [4] [5] Finita l'avanscoperta, Corner il 27 giugno tornò a Corfù, seguendo la flotta ottomana a pochi giorni di distanza. Invece di entrare nel Canale di Corfù da sud, risalì il lato occidentale dell'isola e da lì verso Otranto, dove venne a sapere, la mattina del 7 luglio, dell'arrivo degli Ottomani a Corfù due giorni prima. [5] L'8 luglio i turchi iniziarono a sbarcare le truppe nell'isola.

Ordine di battaglia[modifica | modifica wikitesto]

Lo squadrone veneziano era composto da 26 navi, tutti velieri di linea: [4] [5]

  • Madonna delta Salute (70 cannoni)
  • Costanza (70 cannoni)
  • Trionfo (70 cannoni)
  • Colomba d'Oro (70 cannoni)
  • Grand'Alessandro (70 cannoni)
  • Corona (70 cannoni)
  • S. Lorenzo (70 cannoni)
  • Madonna dell'Arsenal (70 cannoni)
  • Aquila Valiera (or Volante) (70 cannoni)
  • Iride (60 cannoni)
  • S. Andrea (60 cannoni)
  • S. Francesco (60 cannoni)
  • Fede (60 cannoni)
  • Fenice (60 cannoni)
  • Nettuno (60 cannoni)
  • S. Pietro Apostolo (60 cannoni)
  • Rosa (60 cannoni)
  • Madonna del Rosario (60 cannoni)
  • Aquileta (50 cannoni)
  • Vittoria (50 cannoni)
  • Venezia Trionfante (50 cannoni)
  • Scudo della Fede (50 cannoni)
  • Valor Incoronato (50 cannoni)
  • S. Paolo (50 cannoni)
  • Santissimo Crocefisso (50 cannoni)
  • Santissima Nunziata (50 cannoni)

Comandanti subordinati erano il Capitano Ordinario delle Navi Lodovico Flangini, Marcantonio Diedo e Francesco Correr. [4]

Gli ottomani secondo dei documenti del 1716 avevano la flotta costituita da 35 navi di cui una nave da 112 cannoni, due da 88 cannoni, una da 72 cannoni, 25 da 50-64 cannoni e sei navi con 28-48 armi a fuoco. [7]

Battaglia[modifica | modifica wikitesto]

Nonostante l'inferiorità numerica e il vento contro i Veneziani guidati da Ludovico Flagini decisero di attaccare. La prima nave veneziana ad aprire il fuoco fu l'Aquila Valiera di Marcantonio Diedo.

Le navi da guerra barbaresche rimasero dov'erano, vicino alla costa continentale, ma i turchi levarono l'ancora e navigarono verso nord, Il capitan pascià attaccò il galeone veneziano di Corner e la retroguardia comandata da Flangini. Corner girò la propria imbarcazione in aiuto del Flangini. Flangini dopo 2 ore di combattimente ruppe la linea nemica affondando 3 vascelli ed un brulotto. Nel mentre la nave del Capitan Pascia veniva gravemente danneggiata da una cannonata di Francesco Corner il Flagini fù colpito a morte da una freccia. Dopo circa 5 ore di battaglia la mancanza di vento fece arrestare la battaglia. La flotta veneziana navigò verso sud ancorandosi appena a nord di Corfù allineata da nord-ovest a sud-est, Gli ottomani invece si appostarono a nord vicino a Butrinto.

Le perdite veneziane furono 70 morti e 130 feriti mentre le perdite ottomane furono molto più pesanti, con diversi soldati presi come prigionieri. I morti furono 1.300 uomini. [1] Corner affermò anche di aver affondato due navi di linea, un galeone e due galeotte.

Il 10 luglio, i turchi ripresero a sbarcare le truppe nell'isola e per le successive settimane le flotte rimasero in gran parte inattive nel mentre la battaglia infuriava a terra tra i turchi e i veneziani che proteggevano la città.

Pisani nel frattempo raggiunse la flotta Veneziana attraverso la costa occidentale dell'isola con la corazzata da 80 cannoni Leone Trionfante, due navi piene di truppe contenenti 1.500 soldati e un cargo contenente cibo. [9] Il 21 luglio arrivarono quattro navi di linea dell' Ordine di Malta assieme a cinque galere e due piccole imbarcazioni mentre il 31 luglio arrivarono quattro galere papali, cinque spagnole, tre toscane e due genovesi. [10]

Il 19 luglio le due flotte si riscontrarono per circa 8 ore nelle acque di Pagania dove la flotta ottomana gravemente danneggiata si ritirò

Conseguenze[modifica | modifica wikitesto]

Nel frattempo continuava l'assedio dell'isola da parte delle truppe di terra. Le truppe d'assedio Ottomane seppur in netta superiorità numerica furono ripetutamente respinte e si ritirarono il 21 agosto. La guerra terminò con la pace di Passarowitz.

Riferimenti[modifica | modifica wikitesto]

 

Fonti[modifica | modifica wikitesto]