Utente:Luca.silvestri90/Sandbox
Il Museo della Scuola e dell'Educazione "Mauro Laeng" (acronimo: MuSEd) rappresenta la più antica istituzione museale italiana dedicata alla storia della pedagogia, della scuola e dell’educazione[1]. Sito a Roma in piazza della Repubblica 10, il museo afferisce al Dipartimento di Scienze della Formazione dell'Università degli Studi Roma Tre[2].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il MuSEd rappresenta l'ultima tappa della lunga storia dell'originario Museo d'Istruzione e di Educazione (MIE), che nel corso del tempo ha affrontato momenti di declino e abbandono alternati ad altri di rinascita, in corrispondenza dei quali è stato più volte e diversamente denominato.
Museo d'Istruzione e di Educazione (1874-1891)
Il 15 novembre del 1874 viene istituito per Regio Decreto (n. 2.215) il Museo d'Istruzione e di Educazione su proposta di Ruggiero Bonghi (ministro della Pubblica Istruzione) e Gaspare Finali (ministro dell'Agricoltura, Industria e Commercio). Con il duplice obiettivo di promuovere l'interessamento dell'opinione pubblica per i problemi scolastici e di diffondere nel sistema scolastico italiano le metodologie e i contenuti per migliorarne l'ordinamento e la qualità[3], il MIE si dota di un'ampia gamma di strumentazioni:
"1) una pubblicazione periodica mensile (il "Giornale del Museo d'Istruzione e di Educazione"); 2) le conferenze pedagogiche; 3) l'attività di consulenza scientifica rivolta ai Comuni (per quanto concerne la costruzione degli edifici scolastici e la scelta delle suppellettili) e agli editori scolastici; 4) il cosiddetto "gabinetto di lettura", che nel 1881 arriverà a possedere circa 12.000 opere italiane e straniere; 5) la biblioteca circolante (un servizio di prestito a distanza per i professori); 6) le visite museali"[4].
Durante il quindicennio di vita del MIE succedono come direttori del museo le seguenti personalità: Antonio Casetti (probabilmente il primo direttore, ma di fatto "un direttore fantasma"[5]), Giuseppe Dalla Vedova (1875-1877), Antonio Labriola (1877-1891).
Museo Pedagogico (1906-1970)
Con la soppressione del MIE nel 1891 si assiste ad una dispersione del suo patrimonio:
- beni librari: saranno incorporati dalla Biblioteca del Ministero della Pubblica Istruzione e dalla Biblioteca Alessandrina[5];
- materiali museali: vengono "riposti" (di fatto abbandonati ad ammuffire e deteriorare) in alcuni locali dell'Università di Roma[6].
All'opera di Luigi Credaro, professore di Pedagogia e preside della Facoltà di Lettere e filosofia dell'Università degli Studi "La Sapienza", è legata la rinascita (1904-1906) del museo con una diversa denominazione (Museo Pedagogico: MP), in una nuova sede (dai locali dell'Università di Roma a Palazzo Giustiniani) e in parte con una diversa funzione, legata alla parallela istituzione del "Corso di perfezionamento per i licenziati delle scuole normali" (Scuola pedagogica)[7]. Come ben sintetizza la studiosa Francesca Borruso:
"Nel discorso inaugurale, Credaro sottolinea il legame fra questa iniziativa e l'esigenza di adeguare la formazione pedagogica dei maestri ai livelli più avanzati raggiunti in questo settore nella scena europea. In tal senso, sostiene Credaro, è assolutamente necessario che le università abbiano non una semplice cattedra di Pedagogia, ma un istituto pedagogico fornito di laboratorio, museo, biblioteca speciale e anche di una clinica, cioè di una scuola modello di tirocinio: scuole pedagogiche universitarie per i maestri, che progettino una formazione all'avanguardia per i tempi"[8].
In questo clima di avanguardia bisogna inquadrare l'arruolamento di personalità di spicco quali Maria Montessori (Antropologia pedagogica) e Sante de Sanctis (Psicologia dell'anormale)[9].
Nel 1923 la riforma Gentile porta alla chiusura delle Scuole pedagogiche e la "Scuola pedagogica" di Roma non fa eccezione: la biblioteca e il Museo Pedagogico (MP) vengono annessi alla Scuola di pedagogia dell'Istituto superiore di magistero fino al 1934 e trasferiti da Palazzo Giustiniani a Palazzo Carpegna[10]. Durante il trasloco il patrimonio del museo subisce una nuova dispersione.
Nel 1936, Giuseppe Lombardo Radice, dopo aver fondato l'Istituto di Pedagogia della Facoltà di Magistero, si riappropria della biblioteca e di quanto riesce a recuperare del materiale disperso del MP e ne diviene direttore (1936-1938)[11]. Pur mantenendo la precedente denominazione, il Museo Pedagogico prende la nuova fisionomia di "archivio pedagogico"[12].
Alla morte di Lombardo Radice è Luigi Volpicelli a ricopre il ruolo di direttore, mantenuto formalmente fino al 1970.
Il Museo Storico della Didattica "Mauro Laeng" (1986-2017)
Dopo 16 anni di chiusura il Museo rinasce grazie all'impegno di Mauro Laeng, che darà una diversa direzione e un nuovo nome al museo: "Museo storico della didattica".
"Mauro Laeng dà vita a un museo non più pensato come modello esemplare di una didattica di Stato, bensì come luogo di documentazione storica della scuola e delle istituzioni educative a Roma e nel Lazio"[13].
Dal 1996 il Museo Storico della Didattica afferisce alla Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università degli Studi Roma Tre.
Nel 2018 il Museo cambia il nome in Museo della Scuola e dell'Educazione "Mauro Laeng".
Patrimonio
[modifica | modifica wikitesto]Attualmente il MuSEd possiede un patrimonio archivistico, librario e oggettistico che si va incrementando di anno in anno.
Fondo Argilli[14]
Fondo Armando[15]
Fondo Armanni[16]
Fondo Bajocco-Cappelli[17]
Fondo Bernardini[18]
Fondo Bigiaretti[19]
Fondo Chiarantini[20]
Fondo CNITE[21]
Fondo Detti[22]
Fondo Ente Scuole per i Contadini[23]
Fondo Felci[24]
Fondo Forti[25]
Fondo Gozzer-Cascioli[26]
Fondo Istituto di Santa Maria in Aquiro[27]
Fondo Lombardo Radice[28]
Fondo Manacorda[29]
Fondo Margheri-Parronchi[30]
Fondo Marquardt[31]
Fondo Poesio[32]
Fondo Premio Luigi Malerba[33]
Fondo Sebastiani[34]
Fondo Socciarelli-Bernasconi[35]
Fondo Talarico[36]
Fondo Vergalli[37]
Organi e staff
[modifica | modifica wikitesto]Organi
[modifica | modifica wikitesto]Direttore: Lorenzo Cantatore
Vice-direttrice: Francesca Borruso
Consiglio scientifico: Francesca Borruso, Lorenzo Cantatore, Maura Di Giacinto, Chiara Lepri, Elena Zizioli.
Staff
[modifica | modifica wikitesto]Francesca Gagliardo: Consulenza bibliografica e archivistica, visite guidate
Gian Piero Maragoni: Biblioteca
Stefania Petrera: Rapporti con le scuole
Piera Storari: Biblioteca, comunicazione
- ^ A. Sanzo, Il MuSEd da un secolo all'altro, tra memoria e futuro. Cenni storici, in <<Il pepe verde>>, n. 77, 2018, p. 6
- ^ https://scienzeformazione.uniroma3.it/terza-missione/mused/
- ^ A. Sanzo, Il MuSEd da un secolo all'altro, tra memoria e futuro. Cenni storici, in Il Pepeverde, n. 77, p. 6.
- ^ A. Sanzo, Il MuSEd da un secolo all'altro, tra memoria e futuro. Cenni storici, in Il Pepeverde, n. 77, p. 6.
- ^ a b A. Sanzo, Storia del Museo d'Istruzione e di Educazione, Roma, Editoriale Anicia, 2020, p. 300.
- ^ G. Tauro, Della necessità di ricostruire in Italia il Museo d'Istruzione e di educazione, Paravia, p. 20.
- ^ A. Sanzo, Il MuSEd da un secolo all'altro, tra memoria e futuro. Cenni storici, in Il Pepeverde, 2018, n. 77, p. 7.
- ^ F. Borruso, Un Museo della scuola a Roma capitale (1874-1938), in C. Covato, M.I. Venzo (a cura di), Scuola e itinerari formativi dallo Stato pontificio a Roma capitale, Milano, Edizioni Unicopli, 2007, pp. 341-342.
- ^ F. Borruso, Un Museo della scuola a Roma capitale (1874-1938), in C. Covato, M.I. Venzo (a cura di), Scuola e itinerari formativi dallo Stato pontificio a Roma capitale, Milano, Edizioni Unicopli, 2007, p. 342.
- ^ F. Borruso, Un Museo della scuola a Roma capitale (1874-1938), in C. Covato, M.I. Venzo (a cura di), Scuola e itinerari formativi dallo Stato pontificio a Roma capitale, Milano, Edizioni Unicopli, 2007, p. 344.
- ^ L. Cantatore, The MuSEd of Roma Tre between past and present. With unpublished writings by Giuseppe Lombardo Radice and Mauro Laeng, HISTORY OF EDUCATION & CHILDREN'S LITERATURE, 2019, XIV(2), 861-884.
- ^ F. Borruso, Un Museo della scuola a Roma capitale (1874-1938), in C. Covato, M.I. Venzo (a cura di), Scuola e itinerari formativi dallo Stato pontificio a Roma capitale, Milano, Edizioni Unicopli, 2007, p. 345.
- ^ F. Borruso, Un Museo della scuola a Roma capitale (1874-1938), in C. Covato, M.I. Venzo (a cura di), Scuola e itinerari formativi dallo Stato pontificio a Roma capitale, Milano, Edizioni Unicopli, 2007, p. 346.
- ^ https://scienzeformazione.uniroma3.it/terza-missione/mused/patrimonio/fondo-marcello-argilli/
- ^ https://scienzeformazione.uniroma3.it/terza-missione/mused/patrimonio/fondo-armando-armando/
- ^ https://scienzeformazione.uniroma3.it/terza-missione/mused/patrimonio/fondo-annunziata-armanni/
- ^ https://scienzeformazione.uniroma3.it/terza-missione/mused/patrimonio/fondo-alfredo-bajocco-marcellina-cappelli/
- ^ https://scienzeformazione.uniroma3.it/terza-missione/mused/patrimonio/fondo-albino-bernardini/
- ^ https://scienzeformazione.uniroma3.it/terza-missione/mused/patrimonio/fondo-maria-luisa-bigiaretti/
- ^ https://scienzeformazione.uniroma3.it/terza-missione/mused/patrimonio/fondo-silvano-chiarantini/
- ^ https://scienzeformazione.uniroma3.it/terza-missione/mused/patrimonio/fondo-cnite/
- ^ https://scienzeformazione.uniroma3.it/terza-missione/mused/patrimonio/fondo-ermanno-detti/
- ^ https://scienzeformazione.uniroma3.it/terza-missione/mused/patrimonio/fondo-ente-scuole-per-i-contadini/
- ^ https://scienzeformazione.uniroma3.it/terza-missione/mused/patrimonio/fondo-gino-felci/
- ^ https://scienzeformazione.uniroma3.it/terza-missione/mused/patrimonio/fondo-cleofe-forti/
- ^ https://scienzeformazione.uniroma3.it/terza-missione/mused/patrimonio/fondo-giovanni-gozzer-pierluigi-cascioli/
- ^ https://scienzeformazione.uniroma3.it/terza-missione/mused/patrimonio/fondo-istituto-di-santa-maria-in-aquiro/
- ^ https://scienzeformazione.uniroma3.it/terza-missione/mused/patrimonio/fondo-giuseppe-lombardo-radice/
- ^ https://scienzeformazione.uniroma3.it/terza-missione/mused/patrimonio/fondo-mario-alighiero-manacorda/
- ^ https://scienzeformazione.uniroma3.it/terza-missione/mused/patrimonio/fondo-emilio-margheri-e-loretta-parronchi/
- ^ https://scienzeformazione.uniroma3.it/terza-missione/mused/patrimonio/fondo-luisa-marquardt/
- ^ https://scienzeformazione.uniroma3.it/terza-missione/mused/patrimonio/fondo-carla-poesio/
- ^ https://scienzeformazione.uniroma3.it/terza-missione/mused/patrimonio/fondo-premio-luigi-malerba/
- ^ https://scienzeformazione.uniroma3.it/terza-missione/mused/patrimonio/fondo-elena-sebastiani/
- ^ https://scienzeformazione.uniroma3.it/terza-missione/mused/patrimonio/fondo-felice-socciarelli-irene-bernasconi/
- ^ https://scienzeformazione.uniroma3.it/terza-missione/mused/patrimonio/fondo-giuseppina-talarico/
- ^ https://scienzeformazione.uniroma3.it/terza-missione/mused/patrimonio/fondo-teresa-vergalli/