Utente:Lasacrasillaba/Sandbox/6

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Chiese dentro le mura[modifica | modifica wikitesto]

Duomo[modifica | modifica wikitesto]

Le chiese situate in piazza del Duomo, esterne a qualsiasi locale, sono le seguenti:[1]

Chiesa Locale Note costruttive Datazione
Cattedrale dei Santi Giorgio e Massimo Piazza del Duomo Cattedrale
Chiesa di Santa Maria del Suffragio
(Anime Sante)
Piazza del Duomo Chiesa della confraternita del Suffragio 1713-1726, XVIII-XIX secolo
Oratorio di San Luigi dei Francesi Palazzo Arcivescovile

Quarto di San Pietro[modifica | modifica wikitesto]

Le chiese situate nel quarto di San Pietro, suddivise per locale, sono le seguenti:[1]

Chiesa Locale Note costruttive Datazione
Basilica di San Giuseppe Artigiano Amiterno Chiesa del locale di Amiterno (San Vittorino) 1250-1254, XIV secolo
Chiesa dell'Annunziata Preturo Chiesa del locale di Preturo 1476, XVIII secolo
Chiesa della Beata Antonia Amiterno Monastero per i bisognosi 1349, XV secolo
Chiesa di Santa Caterina da Siena
(Santa Maria della Pietà)
Amiterno Monastero dell'ordine domenicano di Santa Caterina da Siena 1608-1627
Chiesa di Santa Caterina martire Amiterno Chiesa dell'ordine domenicano di Santa Caterina da Siena 1747-1752
Chiesa della Concezione Stiffe e Machilone Chiesa della confraternita della Santissima Concezione XIII secolo, 1706-1722, (1888), 1893
Chiesa dei Santi Cosma e Damiano Cagnano Amiterno Chiesa del locale di Cagnano Amiterno XIII secolo, (1703)
Chiesa di Santa Croce Barete -
Chiesa di San Domenico Preturo -
Chiesa di San Filippo Amiterno Chiesa dell'ordine di San Filippo Neri 1637-1661
Chiesa di San Lorenzo
(Lauretana)
Pizzoli Chiesa del locale di Pizzoli
Chiesa di Santa Margherita Forcella Chiesa del locale di Forcella
Chiesa dell'ordine dei Gesuiti
Chiesa di San Nicola d'Anza Sant'Anza Chiesa del locale di Sant'Anza 1266, XVIII secolo, (1927)
Chiesa di San Paolo di Barete Barete Chiesa del locale di Barete XIII secolo
Chiesa di San Pietro a Coppito Coppito Chiesa del locale di Coppito
Chiesa di San Quinziano
(San Biagio)
Pile Chiesa del locale di Pile
Oratorio della Congregazione dei Nobili Forcella Chiesa della Congregazione dei Nobili 1708-1715
Oratorio di San Filippo Amiterno Oratorio dell'ordine di San Filippo Neri 1741-1753
Oratorio di San Giuseppe dei Minimi Amiterno Chiesa dell'ordine dei Minimi 1646-1649
Basilica di San Giuseppe Artigiano[2]
Fu edificata nel XIII secolo dai castellani di Amiterno ed inizialmente dedicata a Vittorino di Amiterno, venendo poi ricostruita nel secolo successivo con il titolo di San Biagio. Fu nuovamente ricostruita in seguito al terremoto dell'Aquila del 1703 in stile barocco. Nel 2008 acquisì il titolo di San Giuseppe Artigiano e nel 2013 papa Francesco la elevò al rango di basilica minore, la più recente tra quelle cittadine. Ospita al suo interno il monumento Camponeschi — opera di Gualtiero de Alemania del 1432, dichiarato monumento nazionale — e il ciclo pittorico di Giovanni Gasparro.
Chiesa dell'Annunziata[3]
Fu edificata in due fasi costruttive: una prima nel 1476 dai castellani di Preturo ed una seconda nella seconda metà del XVIII secolo in seguito alle distruzioni dovute al terremoto dell'Aquila del 1703. Internamente si presenta a croce greca con cupola, su modello della chiesa di Santa Caterina martire.
Chiesa della Beata Antonia[4]
Il complesso fu fondato il 21 agosto 1349 con il nome di Monastero dell'Eucaristia e comprendeva, oltre alla chiesa, un ospedale ed una mensa per i poveri. Nel XV secolo venne fatto restaurare, in stile rinascimentale, dalla clarissa Antonia da Firenze, che lo gestì e da cui poi prese il nome. Al suo interno è la Crocifissione di Francesco da Montereale mentre l'aula delle clarisse è interamente coperte da affreschi ad opera di Giovanni Paolo Cardone.
Chiesa di Santa Caterina da Siena[5]
Fu edificata nella prima metà del XVII secolo ad uso del convitto femminile di Santa Maria della Pietà — fondato nel 1598 da Giulio Vivio — e dell'adiacente monastero gestito dalle monache di Santa Caterina. Fu radicalmente restaurata in seguito al terremoto dell'Aquila del 1703, venendo completato solo nella seconda metà del XVIII secolo.
Chiesa di Santa Caterina martire[6]
Fu edificata alla metà del XVIII secolo, su progetto di Ferdinando Fuga e sul sito di un preesistente oratorio, per volere delle monache di Santa Caterina in sostituzione della precedente chiesa in via Sassa. La facciata convessa e, soprattutto, il suo impianto con aula ellittica su croce greca, rappresentano un unicum nel panorama delle chiese dell'Aquila.
Chiesa della Concezione[7]
Nacque nel XIII secolo come chiesa di San Liberatore, poi ricostruita in seguito al sisma del 1315 con il titolo di San Ludovico. Fu intitolata alla Santissima Concezione nel 1488 e nuovamente ricostruita in stile barocco nel XVIII secolo. La chiesa attuale, in stile neoclassico con influenze liberty, fu ricostruita nuovamente nel 1893 in seguito all'edificazione del palazzo del Convitto, all'interno del quale è inglobata. L'interno presenta un'elegante pianta a croce greca con notevole apparato decorativo, opera dei fratelli Feneziani e di Teofilo Patini.
Chiesa dei Santi Cosma e Damiano[8]
Chiesa minore del panorama architettonico cittadino, fu edificata nel XIII secolo dai castellani di Cagnano Amiterno non distante dalla chiesa di San Paolo di Barete, nel quarto di San Pietro. Rimase danneggiata dal terremoto dell'Aquila del 1703 e non venne più ricostruita.
Chiesa di San Filippo[9]
Fu edificata nel XVII secolo dalla confederazione dell'oratorio di San Filippo Neri nell'ambito del progetto di realizzazione del complesso aquilano dei filippini. La facciata, incompleta, si presenta a grezzo come la vicina Chiesa del Gesù. L'impianto architettonico è di matrice manierista ma le decorazioni, completate nella seconda metà del secolo, sono di gusto barocco e costituiscono il primo e più significativo esempio di questo stile all'Aquila.
Chiesa di San Nicola d'Anza[10]
Considerata tra le più antiche chiese dell'Aquila, fu edificata alla metà del XIII secolo dai castellani di Sant'Anza e costituiva un esempio quasi unico di architettura cistercense in città. Ricostruita in forma ridotta in seguito al sisma del 1703, fu poi definitivamente demolita nel 1927 per permettere la costruzione di alcune palazzine residenziali.
Chiesa di San Paolo di Barete[11]
Fu edificata nel XIII secolo dai castellani di Barete con forma, dimensioni e orientamento diverso dall'attuale. Rimasta distrutta dal terremoto dell'Aquila del 1703, fu ricostruita utilizzando solo lo spazio dell'originario transetto mentre la facciata fu spostata da via Barete su via Roma. Si presenta internamente con un'insolita pianta a croce greca.
Oratorio della Congregazione dei Nobili[12]
Esempio pressoché unico di equilibrio fra architettura civile e religiosa, fu eretto in questa veste tra il 1708 e il 1715 per volere della Congregazione dei Nobili, su una preesistenza secentesca legata all'ordine dei Gesuiti. Presenta una curiosa facciata in stile manierista e si sviluppa in una sala di forma rettangolare con volta a carena su cornicione, impreziosita da tre cicli pittorici: quello dell'Assunzione di Girolamo Cenatiempo, quello dei Quattro patroni di Antonio Sorrentini e quello delle Storie della Vergine, opera di Luigi Velpi.
Oratorio di San Filippo[13]
Fu edificato nel XVIII secolo dalla confederazione dell'oratorio di San Filippo Neri, in sostituzione del precedente oratorio di San Girolamo rimasto distrutto nel terremoto dell'Aquila del 1703. Presenta internamente un'aula unica di derivazione borrominana con pregevole volta lunettata.

Quarto di Santa Maria[modifica | modifica wikitesto]

Le chiese situate nel quarto di Santa Maria, suddivise per locale, sono le seguenti:[1]

Chiesa Locale Note costruttive Datazione
Basilica di San Bernardino Poggio Picenze In onore di Bernardino da Siena 1454-1472
Chiesa di Sant'Amico Paganica
Chiesa di Santa Barbara al Forte spagnolo
(Santa Maria della Pietà)
Aragno Cappella del Forte spagnolo XVII secolo, (XX secolo)
Chiesa del Crocifisso Assergi
Chiesa di Santa Lucia Arischia Chiesa dell'ordine di Sant'Agostino
Chiesa di Santa Maria del Carmine
(Santa Maria di Assergi)
Assergi Chiesa del locale di Assergi
Chiesa dell'ordine della Beata Vergine del Monte Carmelo
XIII secolo, XVII secolo
Chiesa di Santa Maria del Guasto Ienca[A 1] Chiesa del locale del Vasto XIII secolo, (1934)
Chiesa di Santa Maria di Forfona Forfona Chiesa del locale di Forfona XIII secolo, 1938
Chiesa di Santa Maria di Picenze Picenze Chiesa del castello di Poggio Picenze XIII secolo, XVI secolo
Chiesa di Santa Maria Paganica Paganica Chiesa del locale di Paganica
Chiesa di San Silvestro Collebrincioni Chiesa del locale di Collebrincioni
Monastero di Sant'Agnese Collebrincioni
Monastero di San Basilio Ienca
Basilica di San Bernardino[14]
Fu edificata, con l'adiacente convento, nel XV secolo appena dopo la morte di Bernardino da Siena, avvenuta in città nel 1444. È la più grande e — insieme alla basilica di Santa Maria di Collemaggio — la più importante delle chiese aquilane, ospitando al suo interno numerose opere d'arte tra cui il mausoleo di San Bernardino che custodisce le spoglie del Santo, opera di Silvestro dell'Aquila. La facciata cinquecentesca, in stile rinascimentale con influenze michelangiolesche, è opera di Cola dell'Amatrice mentre l'interno è di gusto barocco, riedificato in seguito al terremoto dell'Aquila del 1703, impreziosito dal soffitto ligneo dipinto e rivestito in oro zecchino di Ferdinando Mosca.
Chiesa del Crocifisso[15]
Venne eretta nel 1607 per volere del governatore del Forte spagnolo, Baldassare Zuńica, sul luogo di una precedente edicola rinascimentale. Si distingue dal resto delle chiese aquilane, venendo accumunata allo stile delle chiese rurali.
Chiesa di Santa Maria del Carmine[16]
Fu edificata nel XIII secolo dai castellani di Assergi con il titolo di Santa Maria di Assergi e, successivamente, ricostruita ed ampliata dall'ordine della Beata Vergine del Monte Carmelo, da cui il nome attuale. Presenta una facciata eclettica suddivisa in una parte bassa protorinascimentale e una parte alta manierista, mentre l'interno è in stile barocco.
Chiesa di Santa Maria del Guasto[17]
Fu edificata nel XIII secolo dai castellani del Vasto (o Guasto) sebbene non nel locale di riferimento ma in quello della Ienca. Tra il 1931 e il 1934 fu demolita per la realizzazione dell'ospedale San Salvatore; nell'ambito dei lavori, nel 1932, la facciata fu smontata e ricostruita sul prospetto della Chiesa di Santa Maria degli Angeli.
Chiesa di Santa Maria di Forfona[18]
Fu edificata nel XIII secolo dai castellani di Forfona. Nel 1938 fu demolita e ricostruita in posizione più defilata, adiacente alle mura dell'Aquila, per permettere la realizzazione di un moderno quartiere residenziale. Presenta un pregevole portale in stile romanico e due bassorilievi angelici ai lati del rosone.
Chiesa di Santa Maria di Picenze[19]
Fu edificata nel XIII secolo dai castellani di Poggio Picenze. Tra il XIV e il XV secolo la sua parrocchia subì un progressivo spopolamento che ne causò il definitivo abbandono in seguito al terremoto dell'Aquila del 1461. A partire dal 1577, venne ricostruita dalla Confraternita della Santissima Trinità dei pellegrini ed in seguito rinnovata secondo il nuovo gusto barocco e neoclassico.

Quarto di San Giorgio[modifica | modifica wikitesto]

Le chiese situate nel quarto di San Giorgio, suddivise per locale, sono le seguenti:[1]

Chiesa Locale Note costruttive Datazione
Chiesa di Sant'Agostino Bagno Chiesa dell'ordine di Sant'Agostino
Chiesa di Cristo Re Ocre Chiesa di quartiere 1934-1935
Chiesa di Santa Giusta Bazzano Chiesa del locale di Bazzano -
Chiesa di Santa Maria della Concezione Stiffe e Machilone
Chiesa di San Marco Bagno Chiesa della universitas di Pianola
Chiesa di San Paolo dei Barnabiti Goriano Valli
Chiesa di Cristo Re[20]
È la più recente delle parrocchiali aquilane, essendo stata edificata nel XX secolo come chiesa del nuovo quartiere della Villa comunale. Opera di Alberto Riccoboni, è in stile razionalista con influenze rinascimentali. Al suo interno è la statua bronza del Cristo Re, donata alla città da Benito Mussolini.

Quarto di San Giovanni[modifica | modifica wikitesto]

Le chiese situate nel quarto di San Giovanni, suddivise per locale, sono le seguenti:[1]

Chiesa Locale Note costruttive Datazione
Chiesa dell'Addolorata Sassa
Chiesa di Sant'Angelo di Castiglione Castiglione Chiesa del locale di Castiglione
Chiesa di Sant'Apollonia Lucoli Chiesa dell'Arte della Lana 1601-1603
Chiesa di San Bernardo Sassa Chiesa dell'ordine cistercense XVII secolo, 1709-1714
Chiesa di Santa Chiara d'Acquili Acquili Chiesa del locale di Acquili
Chiesa di San Flaviano Torre Chiesa del locale della Torre
Chiesa di San Francesco di Paola
(Santa Maria di Rascino)
Roio Chiesa del castello di Rascino XIII secolo, 1618
Chiesa di San Giacomo della Rivera
(Lo Spirito Santo)
Sassa Chiesa della Confraternita degli ortolani della Rivera
Chiesa della Confraternita dello Spirito Santo
XV secolo, XVIII secolo
Chiesa di San Giovanni di Lucoli Lucoli Chiesa del locale di Lucoli XIII secolo, XVIII secolo, (1898)
Chiesa dei Santi Marciano e Nicandro Roio Chiesa del locale di Roio
Chiesa di Santa Maria di Roio Roio Chiesa del castello di Roio Colle
Chiesa di San Vito Tornimparte Chiesa del locale di Tornimparte
Oratorio di Sant'Antonio dei Cavalieri de' Nardis Rocca di Corno
Chiesa di San Bernardo[21]
Fu edificata nel XVII secolo dall'ordine cistercense ed in seguito ricostruita tra il 1709 e il 1714. Successivamente è stata affidata alle suore stimmatine ed altre congregazioni religiose. È ricompresa all'interno dell'omonimo complesso, comprendente anche un monastero ed n vasto terreno coltivato, e presenta uno stile riferibile al barocco di scuola romana.
Chiesa di San Francesco di Paola[22]
Fu edificata in due fasi costruttive: una prima nel XIII secolo ad opera dei castellani di Rascino ed una seconda a partire dal 1618 ad opera dell'ordine dei Minimi che vi promossero il culto di Francesco di Paola. Nel 1898 gli fu applicata la facciata d'origine quattrocentesca della chiesa di San Giovanni di Lucoli.
Chiesa di San Giacomo della Rivera[23]
Sorse nel XV secolo come chiesa della Congregazione degli ortolani della Rivera ma fu distrutta dal terremoto dell'Aquila del 1703, venendo ricostruita nel XVIII secolo ad opera della Congregazione dello Spirito Santo che ne aveva ricevuto la gestione un secolo prima. Presenta una volumetria inusuale, su due livelli, dovuta alla particolare morfologia del luogo.
Chiesa di San Giovanni di Lucoli[22]
Anticamente capoluogo del quarto di San Giovanni, che da essa prende il nome, fu edificata nel XII secolo dagli abati di San Giovanni di Lucoli. Danneggiata dai continui terremoti e rimasta distrutta dal sisma del 1703, cadde in decadenza fino alla definitiva demolizione del 1898. La facciata fu traslata sul prospetto della chiesa di San Francesco di Paola.

Chiese fuori le mura[modifica | modifica wikitesto]

Le chiese situate all'esterno delle mura dell'Aquila sono le seguenti:

Chiesa Locale Note costruttive Datazione
Basilica di Santa Maria di Collemaggio Collemaggio Per volontà di Pietro da Morrone
Chiesa di Sant'Antonio fuori le mura Sant'Antonio
Chiesa di Santa Giusta fuori le mura Bazzano Chiesa di Bazzano
Chiesa di Santa Maria degli Angeli Lungofiume Chiesa della Madonna degli Angeli XVI secolo
Chiesa di Santa Maria del Ponte di Bagno Lungofiume
Chiesa di Santa Maria del Ponte di Roio Lungofiume
Chiesa di Santa Maria Mediatrice Valle Pretara
Chiesa di Santa Rita Strinella Chiesa di quartiere
Chiesa di San Sisto San Sisto
Convento di San Giuliano San Sisto
Chiesa di Santa Maria degli Angeli[17]
Piccola chiesa votiva edificata nel XVI secolo come cappella della Madonna degli Angeli. Nel 1932 vi fu traslata la facciata romanica della chiesa di Santa Maria del Guasto, a causa della demolizione di quest'ultima.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Alessandro Clementi e Elio Piroddi, L'Aquila, Bari, Laterza, 1986.
  • Orlando Antonini, Architettura religiosa aquilana, I, Todi, Tau Editrice, 2010.
  • Orlando Antonini, Architettura religiosa aquilana, II, Todi, Tau Editrice, 2010.
  • Touring Club Italiano, L'Italia - Abruzzo e Molise, Milano, Touring Editore, 2005.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Nonostante si trattasse della chiesa di locale del Vasto (o Guasto), fu realizzata nel locale della Ienca.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Stefano Brusaporci, Mario Centofanti, Il Disegno della città e le sue trasformazioni (PDF), su ing.univaq.it. URL consultato il 16 ottobre 2017..
  2. ^ Orlando Antonini, pp. 93-107.
  3. ^ Orlando Antonini, pp. 214-219.
  4. ^ Orlando Antonini, pp. 297-309.
  5. ^ Orlando Antonini, pp. 394-400.
  6. ^ Orlando Antonini, pp. 204-213.
  7. ^ Orlando Antonini, pp. 246-254.
  8. ^ Alessandro Clementi, Elio Piroddi, p. 172.
  9. ^ Orlando Antonini, pp. 31-39.
  10. ^ Orlando Antonini, pp. 84-91.
  11. ^ Orlando Antonini, pp. 355-361.
  12. ^ Orlando Antonini, pp. 84-90.
  13. ^ Orlando Antonini, pp. 197-203.
  14. ^ Orlando Antonini, pp. 311-343.
  15. ^ Orlando Antonini, pp. 4-7.
  16. ^ Orlando Antonini, pp. 280-285.
  17. ^ a b Orlando Antonini, pp. 270-275.
  18. ^ Orlando Antonini, pp. 270-275.
  19. ^ Orlando Antonini, pp. 182-187.
  20. ^ Orlando Antonini, pp. 257-261.
  21. ^ Orlando Antonini, pp. 138-141.
  22. ^ a b Orlando Antonini, pp. 286-291.
  23. ^ Orlando Antonini, pp. 194-197.