Utente:Il palazzo/Idrocorsa

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Lekemti[modifica | modifica wikitesto]

Crociera aerea transatlantica Italia-Brasile[modifica | modifica wikitesto]

Il percorso della Crociera aerea transatlantica Italia-Brasile

La Crociera aerea transatlantica Italia-Brasile[1], o crociera aerea transatlantica[2], anche nota come volo in massa Italia-Brasile[3], crociera aerea Italia-Brasile, I crociera atlantica, fu la prima crociera aerea transatlantica di massa che si tenne tra il 17 dicembre 1930 ed il 15 gennaio 1931. Venne organizzata da Italo Balbo dopo il successo delle due crociere di massa nel Mediterraneo: Crociera aviatoria del Mediterraneo Occidentale (1928) e la Crociera aviatoria del Mediterraneo Orientale (1929).

La trasvolata[modifica | modifica wikitesto]

Origine del progetto[modifica | modifica wikitesto]

Dopo le due crociere nel Mediterraneo, si pensò ad un'impresa di più ampio respiro, una trasvolata atlantica. Fu con questo scopo che, nel 1930, venne realizzata ad Orbetello, la NADAM, Scuola di Navigazione Aerea D'Alto Mare, per preparare equipaggi in grado di effettuare trasvolate oceaniche

La meta, Rio de Janeiro[modifica | modifica wikitesto]

I mezzi: Savoia-Marchetti S.55A[modifica | modifica wikitesto]

Le Tappe[modifica | modifica wikitesto]

  • Orbetello 17 dicembre - Los Alcazares 1.200 km
  • Los Alcazares 19 Dicembre- Port-Lyautey (Marocco Francese) 700 km
  • Port-Lyautey 23 dicembre - Villa Cisneros nel Rio de Oro (oggi Dakhla,
  • Sahara Occidentale) 1.600 km
  • Villa Cisneros 25 dicembre - Bolama (Guinea Francese)

25 dicembre 1.500 Km

Bolama - Natal[modifica | modifica wikitesto]

Il tratto di trasvolata atlantica di circa 3000 km si presentava come la tappa più difficile di tutta la trasvolata. Non solo per la lunghezza del percorso, che sarebbe stato coperto in circa 20 ore, ma anche per il momento del decollo, con gli S.55 caricati al massimo delle loro possibilità di carburante. Per risparmiare sul pesso vennero anche i rimossi i giubbotti di salvataggio. Il decollo avvenne la notte del 5 gennaio all'01:29 GMT. L'I-VALL e l'I-RECA dovettero sospendere la manovra di decollo per problemi di surriscaldamento ai motori

5 gennaio - Natal (Brasile) 3.000 km; al decollo incidente I-RECA (perde la vita il sergente Bois) e I-BOER (perde la vita l'intero equipaggio); Durante la trasvolata ammarano l'I-DONA che riparte e l'I-BAIS, velivolo perduto

La formazione[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito l'elenco dei velivoli per ogni squadriglia[4], ed i rispettivi equipaggi[5].

  • Squadriglia nera
  • Squadriglia rossa
    • I-MARI
    • I-DONA (riserva)
      • Cap. Renato Donadelli, Ten. Pietro Ratti, Serg. Ubaldo Gregori, S.M. Raffaele Perini
    • I-RECA
      • Cap. Enea Recagno, Ten. Renato Abbriata, S.M. Franesco Mancini, Serg. Luigi Fois
    • I-BAIS
      • Cap. Umberto Baistrocchi, Ten. Luigi Gallo, S.M. Francesco Francioli, !à Av. Amedeo Girotto
  • Squadriglia bianca
    • I-AGNE
      • Cap. Alfredo Agnesi, Ten. Silvio Napoli, 1° Av. Giuseppe Virgilio, S.M. Ostilio Gasparri
    • I-DRAG
      • Cap. Emilio Draghelli, Ten. Leonello Leone, 1° Av. Carlo Giorgielli, S.M. Bruno Bianchi
    • I-BOER
      • Cap. Luigi Boer, ten. Danilo Barbi Cinti, S.M. Ercole Imbastari, Serg. Felice Nensi
    • I-TEUC (riserva)
      • Ten. Giuseppe Teucci, Ten. Luigi Questa, 1° Av. Giuseppe Berti, S.M. Armando Zana
  • Squadriglia verde
    • I-LONG
      • Magg. Ulisse Longo, Cap. Guido Bonini, M.llo Mario Pifferi, Ten. Ernesto Campanelli
    • I-CALO
      • Ten. Jacopo Calò Carducci, S.M. Ireneo Moretti, 1° Av. Tito Mascioli, Serg. Augusto Romin
    • I-DINI
      • Ten. Letterio Cannistracci, Ten. Alessandro Vercelloni, Av.Sc. Alfredo Simonetti, S.M. Giuseppe Maugeri

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Questa la notazione usata sugli stemmi delle quattro squadriglie partecipanti
  2. ^ Questa la notazione utilizzata sui manifesti dell'epoca
  3. ^ Altra notazione utilizzata sui manifesti dell'epoca
  4. ^ Per questa ed altre infromazioni, cfr. pannelli espositivi al Museo storico dell'Aeronautica Militare di Vigna di Valle
  5. ^ La forma è: primo pilota, secondo pilota, marconista e motorista

CAMS 36[modifica | modifica wikitesto]

Presentava matricola F-ESFD, era iscritto alla competizione con il numero 9 con come pilota. Lo stesso CAMS 36, con la versione 36bis, era iscritto alla competizione con il numero 10, matricola F-ESFC, pilota Pelletier d'Oisy. Il CAMS 38 fu l'ultimo idrocorsa francese a prendere il via ad una competizione del Trofeo Schneider, ma fu costretto al ritiro per problemi al motore.


deCordovo Teste 11 C.A.M.S. 36 F-ESFB withdrawn

-- M. Vroman 12 C.A.M.S. 36 F-ESFA withdrawn


August 10-12, 1922 – Naples, Italy (13 laps of a 28.5-km. course

September 27-28, 1923 – Cowes, England (5 laps of a 68.9-km. course)

4. Maurice Hurel 9 C.A.M.S. 38 F-ESFD out lap 2, engine

-- Georges d’Oisy 10 C.A.M.S. 36bis F-ESFC damaged at start


http://www.airrace.com/ResultsSchneider.htm http://www.letletlet-warplanes.com/2008/06/14/the-schneider-cup-racers/ http://records.fai.org/general_aviation/aircraft.asp?id=3440 http://www.aviogatti.it/pilotied.htm http://www.hydroretro.net/coupeen/1923.htm



[1]