Utente:Guiseppe/Castello di Petrella Guidi

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Castello di Petrella Guidi
Ubicazione
Stato attualeBandiera dell'Italia Italia
RegioneEmilia-Romagna
CittàPondo
Informazioni generali
Tipoborgo fortificato
Inizio costruzioneXII secolo
Condizione attualeabbandono
voci di architetture militari presenti su Wikipedia

Il castello di Petrella Guidi ‎è un borgo medievale fortificato, frazione del comune di Sant'Agata Feltria, nella Valmarecchia, in provincia di Rimini.[1][2][3]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il castello venne fondato dalla famiglia Petrella fra l’XI e il XII secolo nel periodo in cui si diffondeva il fenomeno dell’incastellamento nel Montefeltro. Con una bolla del 30 aprile del 1125 Papa Onorio II concesse al vescovo della zona sei castelli strategici fra i quali quello di Petrella (“castellum quod vocatur Putrelle”).

Altro fattore che permette di individuare l’epoca di costruzione del complesso torre con cortile è la tipologia della torre isolata o con recinto ligneo che fu utilizzata in tutto il Montefeltro nel XI e nel XII secolo.


Da fonti risalenti al 1289 (una pergamena con la sistemazione territoriale) risulta che il territorio era suddiviso in tre parti dove Petrella era il centro militare ove risiedeva il feudatario con l'esercito mentre, negli altri due, i borghi di Casalecchio e di Sant’Apollinare, vi stava il popolo. L'imperatore Ludovico di Baviera nel 1329 concesse Petrella a Nerio della Faggiola (figlio di Uguccione). All'inizio della seconda metà del XIV secolo ritornò sotto il controllo pontificio con l'arrivo in Italia del cardinale Albornoz incaricato dal papa di riconquistare i possedimenti pontifici che erano stati abbandonati durante la cattività avignonese, tra cui Petrella. Successivamente difficile risulta l’individuazione di quale famiglia sia stata infeudata a Petrella.

Nel 1380 venne stipulato un importante patto fra i Malatesta gli Oliva destinato a durare fino al 1943: gli Oliva si legarono attraverso un vincolo federativo di leale fedeltà e di adesione politica con la famiglia riminese. Questo atto risulta molto significativo nell’ottica di un probabile ampliamento della cinta muraria (coincidente con l’attuale).

Nel 1415 i Malatesta divennero gli unici possessori del castello dopo la sconfitta subita dagli Oliva.

Nel 1556 il castello figura ancora in possesso degli Oliva del ramo di Piandimeleto.

Nel XXVI secolo Petrella Guidi perde, probabilmente, la sua importanza politica militare, e da fine secolo si ha un periodo di stabilità durante il quale il castello riduce la sua natura difensiva in favore di quella civile. Da qui l’ipotesi che le abitazioni costruite sul tracciato esterno delle mura (fronte OVEST) risalgono a questo periodo.

Verso la fine del XVIII secolo un “cittadino” di Petrella Guidi, Monsignor Bindi, divenne responsabile per conto della Repubblica Cisalpina zona di S. Agata Feltria, di cui il borgo fa parte dal 1797. Probabilmente sotto le direttive di questo personaggio si completa l’ultimo grosso intervento sulle strutture del borgo trasformando così l’agguerrito castello medioevale in quieto borgo appenninico.

La prima planimetria del luogo esistente è il Catasto Napoleonico del 1810, in cui sono individuabili le abitazioni lungo le mura, tranne nella parte terminale a NORD. Nel Catasto Napoleonico del 1887 non è evidenziabile alcun cambiamento.

Dalla fine del XIX secolo la trasformazione più incisiva di Petrella Guidi riguarda la realizzazione dell’abitato più alto.

Le mura rivolte a NORD del castello pare vennero modificate intorno al 1920 in seguito all’abbattimento di una parte di esse e alla successiva costruzione dell’attuale strada.

Architettura[modifica | modifica wikitesto]

Si accede al paese attraverso una porta ad arco a tutto sesto in pietra bianca fregiata con gli stemmi delle famiglie Malatesta e Faggiola (o conti Oliva) e dello Stato della Chiesa. Vi è una torre priva di copertura unico elemento che rimane della rocca risalente al XI o al XII secolo la quale era dotata di due distinte mura difensive delle quali rimangono alcune tracce.[1][2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Castello Di Petrella Guidi | Emilia Romagna | Sant'agata Feltria, su icastelli.it. URL consultato il 13 marzo 2024.
  2. ^ a b Omar Cappelli, Petrella Guidi, su Pro-Loco di Sant'Agata Feltria. URL consultato il 13 marzo 2024.
  3. ^ progres, Case e mura del castello di Petrella Guidi., su Prog,res, 18 febbraio 2021. URL consultato il 13 marzo 2024.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]