Utente:GiuliaLgiraffa/Sandbox/2

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Giovanni Selis (Trieste, 10 dicembre 1937Aosta, 9 maggio 1987) è stato un magistrato italiano., il primo ad essere vittima di un'autobomba[1].

Giovanni Selis è nato a Trieste il 10 dicembre 1937.

Tra gli anni '70 e gli anni '80 si trasferisce ad Aosta insieme alla moglie Sara Polimeni e il figlio Luigi, svolgendo come pretore indagini importanti, quali quelle sui Casinò di Saint Vincent e quelle in ambito edilizio[1].

Il 13 dicembre 1982, alle 8.30 del mattino, Selis subisce un attentato in Via Monte Vodice, ad Aosta. Dall'esplosione dell'autobomba, il pretore rimane illeso.

In seguito all’attentato, nell’estate del 1983 il Consiglio Superiore della Magistratura decide di trasferire Selis a Roma presso il Ministero di Grazia e Giustizia e gli attribuisce una scorta. A Roma Selis si dedica a interrogare diversi pentiti, anche di mafia. Ma tre anni dopo, nel 1986, il pretore decide di ritornare in Valle d’Aosta per terminare le indagini già cominciate gli anni precedenti. Gli viene revocata la scorta e i colleghi si mostrano diffidenti[1].

Questa solitudine e la frustrazione per gli impedimenti che riscontra nel suo lavoro, gli causano una profonda depressione: la mattina del 9 maggio 1987 Giovanni Selis viene trovato impiccato nella sua abitazione di Senin, nel comune di Saint-Christophe[1].

Dopo la morte è stato sepolto nel cimitero di Rhemes-Notre-Dame[1].

Il 13 dicembre 2019 è stato posizionato in via Monte Vodice, luogo dello scoppio dell'autobomba, un piccolo monumento in suo onore[2].

  1. ^ a b c d e La bomba e il silenzio - Le indagini di Giovanni Selis, su labombaeilsilenzio.it.
  2. ^ Alessandro Mano, Dopo appena un anno la stele in ricordo del pm Giovanni Selis è stata abbandonata, in La Stampa, 11 dicembre 2020.

Voci correlate

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