Utente:Germano.paini/Sandbox

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Intelligenza connettiva

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L'intelligenza connettiva rappresenta sia il sistema aperto di relazioni sia il metodo di organizzazione, condivisione, costruzione semantica e distribuzione della conoscenza in grado di attivare processi collaborativi "potenziati" in rete e in contesti di relazione interpersonale in presenza.

Il concetto di 'intelligenza connettiva è nell’ambito del dibattito sulle varie forme di intelligenza attive in rete, il contributo attualmente dotato di maggiore efficacia interpretativa dei fenomeni in atto.

I recenti sviluppi dei processi sociali ne hanno peraltro confermato il posizionamento alla base dell'emersione di vari tipi di comunità ‘connesse’ in modalità anche molto diverse tra loro, fra cui non ultime le Smart Communities, come forme di convergenza sempre più orientate in senso creativo, partecipativo e produttivo oltre che capaci di incidere nella promozione della coesione e della qualità del vivere sociale.

Il concetto di ‘intelligenza connettiva’ e la sua nozione come pratica ‘…della moltiplicazione delle intelligenze…’Errore nelle note: Parametro non valido nel tag <ref> e dei processi collaborativi tra gli utenti nonché come vettore della loro relazione dinamica, dell’accelerazione e del potenziamento cognitivi ad essi correlati nell’interazione di rete, deriva dalle elaborazioni di Derrick de Kerckhove 1997) dall'estensione applicativa ai contesti di rete da questi operata..

Va peraltro riconosciuto a Pierre Levy (1994; 1997) la prima proposta concettuale di 'intelligenza collettiva' come dimensione di coordinamento intellettuale, sinergico e cooperativo fra i singoli e/o fra i gruppi,in grado di attivare una 'mobilitazione di competenze'Errore nelle note: Parametro non valido nel tag <ref> - costituita dal concorso di tutte le dimensioni dell’intelligenza, della memoria e dell’immaginario comuni, supportata dalle tecnologie ed operante nella rete - capaci di dar luogo a processi di comunicazione, scambio, implementazione continua e condivisione dei saperi finalizzati all’ottimizzazione delle risorse cognitive della comunità.

La proposta di Pierre Levy, sicuramente fondante, appare oggi tuttavia condizionata da implicazioni datate - facenti capo a una visione ‘umanista’ e ad un'attribuzione ai singoli di ‘sentire comune di natura valoriale’ - che ne limitano le potenzialità e gli stessi contesti di applicazione.

L’intelligenza connettiva, come fenomeno atto a produrre comportamenti di tipo emergente ed effetti massivi a livello antropologico, sociale e politico, si caratterizza per le nuove opportunità offerte alle strategie di orientamento e coesione sociale, di partecipazione democratica e di governance. All’interno del nuovo panorama sociale e mediale costituito dalle reti e dal web 2.0, le sue applicazioni si traducono nello sviluppo di pratiche partecipative generate dal basso (grassroot), nell’emergere di azioni progettuali basate su modalità di coordinamento e di gestione informali, decentrate e responsabili ed in un progressivo incremento dei livelli potenziali di accessibilità alla sfera pubblica.

Opportunità, rischi e prospettive

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Gli ambiti operativi dell'intelligenza connettiva possono dunque acquisire un ruolo primario nella evoluzione delle forme gestionali più innovative a livello politico.

I modelli aperti di socialità reticolare, agire connettivo e costruzione partecipata dei contesti informativi di scambio e dibattito vanno infatti sempre più caratterizzando, anche a seguito del progressivo formarsi di ‘comunità connesse’, la definizione di una nuova espressione della sfera pubblica. Concorrono alla sua affermazione, oltre a criteri di flessibilità e trasparenza informativa:

  • la sperimentazione di approcci relazionali nuovi e collaborativi tra gli utenti
  • la capacità di sviluppare i contributi individuali potenzialmente utili
  • la gestione e valorizzazione dei processi di disintermediazione delle comunità
  • l'elaborazione di metodologie atte a massimizzare la pertinenza dei flussi comunicativi ed elaborativi
  • il sostegno alle politiche di emancipazione ed inclusione sociale

condizioni tutte di transizione verso forme di e-partecipation e gestione condivisa della ‘cosa pubblica’, orientate dall'attuazione di processi di decisionalità, di consenso e realizzazione partecipativa ‘dal basso’.

La rilevanza del potenziale espresso dalle pratiche connettive comprende tuttavia anche una serie di elementi di criticità e di rischio, alcuni dei quali particolarmente significativi:

  • disomogeneità partecipative subordinate al digital divide (tecnologico, ma anche culturale)
  • frammentazione del confronto decisionale e politico
  • effetti di 'rimbalzo' con tendenza alla gestione dell’overload informativo mediante il ritorno alla intermediazione dei contenuti (content curation).

Per cogliere al meglio le opportunità ma soprattutto per contenere i rischi evidenziati è necessario supportare i processi in atto con l’implementazione di metodologie ad ‘alta pertinenza’ in grado di favorire piena consapevolezza e concreta attualizzazione del potenziale cognitivo disponibile e delle sue sinergie applicative.


  • Pierre Levy, L'intelligenza collettiva. Per un'antropologia del cyberspazio, Feltrinelli, 1996, ISBN 88-07-81716-0.
  • Jurgen Habermas, Strukturwandel der Oeffentlichkeit, Neuwied 1962 ; trad. it. Storia e critica dell’opinione pubblica, Roma-Bari 1971
  • Pierre Levy, L’intelligence collective. Pour une anthropologie du cyberspace, Paris 1994; trad. it. L'intelligenza collettiva. Per un'antropologia del cyberspazio,Milano 1996
  • Pierre Levy, L’intelligenza collettiva, Parigi-European IT Forum, intervista in «Mediamente», Rai Educational, 4.9.1995, [1].
  • Pierre Levy, Cyberculture. Rapport au Conseil de l’Europe dans le cadre du projet “Nouvelles technologie: coopération culturelle et communication”, Paris 1997; tr. it. Cybercultura. Gli usi sociali delle nuove tecnologie, Milano 1999
  • Pierre Levy, Verso la ciberdemocrazia, in de Kerckhove D, Tursi A. (a cura di), Dopo la democrazia? Il potere e la sfera pubblica nell’epoca delle reti, Milano 2006, pp. 3-23.
  • Derrick de Kerckove, The Skin of Culture: investigating the new electronic reality, Somerville, Toronto (Can.) 1995; trad. it. La pelle della cultura. Un’indagine sulla nuova realtà elettronica, Genova-Milano 1996
  • Derrick de Kerckove, Connected Intelligence: the arrival of web society, Somerville, Toronto (Can.) 1997; trad. it. L’intelligenza connettiva. L’avvento della web society, Roma 1997
  • Derrick de Kerckove, Pierre Levy, Due filosofi a confronto. Intelligenza collettiva e intelligenza connettiva: alcune riflessioni, intervista in «Mediamente», Rai Educational, 27.3.1998. www.mediamente.rai.it/home/bibliote/intervis/d/dekerc05.htm
  • Derrick de Kerckove, Dalla democrazia alla ciberdemocrazia, in de Kerckhove D., Tursi A. (a cura di), Dopo la democrazia? Il potere e la sfera pubblica nell’epoca delle reti, op. cit., pp. 57-70.
  • Derrick de Kerckove, A. Tursi (a cura di), Dopo la democrazia? Il potere e la sfera pubblica nell’epoca delle reti, Milano 2006, passim


Voci correlate

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Collegamenti esterni

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