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Medaglia di benemerenza delle Guardie d'Onore alle Reali Tombe del Pantheon[modifica | modifica wikitesto]

S.M. Re Umberto I con R.D. 14 luglio 1879 concesse "la facoltà di usare nelle sole ore di servizio e nell'interno del tempio, per distintivo una medaglia d'argento del diametro di mm 30 portante da un lato la Nostra effigie entro un disco sovrapposto alla stella d'Italia, posata su di una corona di alloro fruttato e dal lato opposto la leggenda "Veterani 1848-1849 - guardia d'onore alla tomba di RE Vittorio Emanuele II ecc. " Tale il Decreto. Il Regolamento dispose l'uso della medaglia anche in tutte le altre solennità nazionali.

Successivamente Re Umberto I, con R.D. 1 gennaio 1880, ratificò il Regolamento ed autorizzò l'uso della decorazione anche fuori dal tempio e considerando il precedente Decreto istitutivo della medaglia benemerenti, sostituì l'Art precedente autorizzando i Soci a fregiarsi della medaglia "nel solo giorno del loro servizio di guardia ecc." La disposizione fu sempre reiterata.

R.D. del 23 gennaio 1910; Circ. M. n° 721 del 14 dicembre 1920; R.D. del 14 agosto 1920; 

Ancora nel R.D. gennaio 1926, n° 273[1], art. 3 "È consentito l'uso della medaglia di benemerenza veterani e reduci delle campagne nazionali e coloniali soltanto nelle sole occasioni in cui l'ufficiale sia chiamato a compiere il suo turno di guardia di onore alle tombe Reali al Pantheon." ed ancora, R.D. 24 settembre 1936, n° 1850 "È consentito l'uso della medaglia di benemerenza veterani e reduci delle campagne nazionali e coloniali SOLTANTO nelle occasioni in cui il militare sia chiamato a compiere il suo turno ... ". Ed ancora R.D. 10 maggio 1943 n° 649 all'Art. 7 "È consentito l'uso ... soltanto nelle occasioni in cui il militare sia chiamato ... ".

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Regio decreto n. 273 del 31 gennaio 1926 Uso delle decorazioni per il personale militare, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n. 49 del 01 marzo 1926, p. 926

Medaglia al merito della redenzione sociale[modifica | modifica wikitesto]

Insegne[modifica | modifica wikitesto]

Le medaglie hanno un diametro di centimetri tre e mezzo e recano:

sul recto
l'effigie del Re
sul verso
una corona di alloro con la leggenda «al merito della redenzione sociale».

Si portavao alla parte sinistra del petto appese ad un nastro di seta di color rosso vivo avente in mezzo una fascia coi colori nazionali orlati da una linea bianca.

I nomi degli insigniti del diploma erano pubblicati nella Gazzetta Ufficiale.

mod tipo del regno marcate SJ ( Stabilimenti Johnson ) Il modello in oro in realtà era in bronzo o argento dorato...

  • Regio decreto 19 ottobre 1922, n. 1440, che istituisce un diploma al merito della redenzione sociale, in Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, n. 269, 17 novembre 1922.

Distintivo d'onore per i mutilati di guerra[modifica | modifica wikitesto]

distintivo d'onore per i mutilati di guerra

Regno d'Italia
TipoDistintivo d'onore
Statuscessato
IstituzioneGran Quartiere generale, 21 maggio 1916
Cessazione15 marzo 2010
Concessa amutilati di guerra
CampagnaPrima guerra mondiale
Distintivi dell'esercito italiano

Il distintivo d'onore per i mutilati di guerra è stato istituito dal Governo italiano nel 1916[1], potevano fregiarsene coloro i quali, nella prima guerra mondiale, erano rimasti mutilati: avevano, cioè, perduto un organo, o erano rimasti visibilmente deturpati o malconci, esclusi, quindi, coloro che avevano riportate ferite senza conseguenze notevoli e visibili tracce.

Per fregiarsi di tale distintivo occorreva una speciale autorizzazione, risultante da un certificato rilasciato al mutilato dall'autorità militare all'uopo delegata dai Ministri della guerra e della marina. Il successivo decreto Ministeriale datato 6.11.1916, approvava le istituzioni per l'esecuzione del desreto istitutivo.

Il distintivo veniva dato gratuitamente, a spese dello Stato, subito dopo l'autorizzazione.

Art. 6.

I reclami, in materia, dovranno essere rivolti all'autorità competente a concedere l'autorizzazione. Se tale autorità troverà il reclamo fondato, l'accoglierà senz'altro, disponendo in conseguenza. In caso contrario, ne riferirà succintamente al Ministero della guerra o della marina, a seconda che la detta autorità dipenda dall'una o dall'altra amministrazione, per le ulteriori decisioni, fornendo gli schiarimenti necessari.

Art. 7.

L'autorizzazione può revocarsi, per gravi motivi di ordine morale, con provvedimento del Ministro della guerra o della marina, secondo che essa sia stata accordata da autorità dell'una o dell'altra amministrazione, su proposta delle autorità militari territoriali e previo parere di una commissione, composta di un ufficiale generale o ammiraglio, presidente, e di due funzionari dell'una o dell'altra amministrazione; di grado non inferiore a quello di direttore capo di divisione, o assimilato.

Art. 8.

Il presente decreto andrà in vigore dal 4 giugno 1916.

Insegne[modifica | modifica wikitesto]

Il distintivo d'onore, in argento, veniva portato al lato sinistro del petto senza alcun nastro.

Generalmente vengono denominati tipo A 1915-16 è certo il primo coniato, corrispondente all'epoca del decreto istitutivo, riportando i millesimo 1915-16; perturando il tempo di guerra vennero approntati i tipo denominati B e C con 1915-17 e 1915-18.

Naturalmente anche questo distintivo veniva prodotto da varie ditte private, in dimensioni diverse, da portarsi, tramite piedino, all'occhiello sul bavero dell'abito civile.

Tripolitania e Cirenaica[modifica | modifica wikitesto]

  • Regio decreto 16 novembre 1922, n. 1769, concernente l'applicabilità in Tripolitania, a decorrere dal 1° gennaio 1922, e fino a che non verrà diversamente disposto, delle norme relative alal concessione della medaglia col motto «Libia», della croce al merito di guerra, e dei distintivi d'onore per mutilati e feriti di guerra, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n. 32 del 1923.
  • Regio decreto 22 aprile 1923, n. 996, concernente la estensione alle truppe combattenti in Cirenaica delle norme per la concessione delle medaglia col motto «Libia», delle Croci al merito di guerra e dei distintivi d'onore per mutilati e feriti di guerra, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n. 115 del 1923.

Africa Orientale 1935-1936[modifica | modifica wikitesto]

Con R. decreto n. 1712 del 1936[2] le norme riguardanti la concessione del distintivo d'onore per i mutilati furono estese al personale militare nazionale e indigeno e ai civili che, dal 3 ottobre 1935 aveva preso parte ad operazioni militari in Africa Orientale.

Il distintivo veniva conferito:

Tali norme furono estese, con R. decreto n. 118 del 1937[3] al personale nazionale e indigeno e ai civili che, posteriormente al 5 maggio 1936, avevano partecipato a cicli di operazioni di grande polizia coloniale, determinati con decreto Reale, nei territori dell'Africa Orientale italiana ad immediato contatto col nemico.

Campagna di Spagna[modifica | modifica wikitesto]

Con gli articoli n. 1, 3 e 10 del Regio Decreto n. 1244 del 1940[4] le disposizioni riguardanti la concessione del distintivo d'onore per mutilati di guerra furono rese applicabili:

Il distintivo era conferito dal:

Spedizione in Albania[modifica | modifica wikitesto]

Con gli articoli n. 1, 2 e 7 del Regio decreto n. 683 del 1940[5] le disposizioni riguardanti la concessione del distintivo d'onore per mutilati di guerra furono rese applicabili al personale del Corpo di spedizione in Albania, della Regia marina a bordo o a terra dislocato in Albania, della Regia aeronautica mobilitato per la speciale esigenza, della Marina mercantile che aveva partecipato alla spedizione in Albania ed inoltre ai militarizzati e ai civili al seguito delle truppe che, nel periodo compreso fra il 7 aprile (data d'imbarco) e il 16 aprile 1939 (data di assunzione della corona d'Albania da parte di Vittorio Emanuele III), mentre partecipavano alla spedizione in Albania erano caduti in combattimento o periti in seguito a ferite causate da mezzi di offesa o di difesa in dipendenza della spedizione stessa.

Il distintivo veniva conferito:

Repubblica[modifica | modifica wikitesto]

Con D.P.R. 23 ottobre 1956, n. 1672[6] il conferimento del distintivo istituito nel 1916 fu esteso ai militari delle Forze armate, agli appartenenti alla Croce Rossa Italiana e al Sovrano Militare Ordine di Malta, agli assimilati, ai militarizzati ed ai civili al seguito dei reparti operanti che, durante la guerra 1940-45, erano rimasti mutilati in combattimento o durante le operazioni di guerra.

Il distintivo spettava anche a coloro che avevano subito mutilazioni in azioni partigiane, per ferite contratte in azioni partigiane, o per malattia contratta in servizio partigiano o dai nazi-fascisti perché prigionieri politici, quali ostaggi, o per rappresaglia, o per i maltrattamenti subiti in carcere od in campo di concentramento[7].

Le autorizzazioni a fregiarsi del distintivo d'onore di mutilato di guerra erano concesse dal Ministero della difesa. Avverso i provvedimenti di negata concessione dei distintivi era ammesso reclamo.

La normativa del 1916 e del 1956 è stata abrogata nel 2010[8].

Insegne[modifica | modifica wikitesto]

[9]

É a spillo, di metallo bianco alto 33 mm. e largo 30 mm., a forma di scudetto e reca in un tondino la dicitura "MUTILATO DI GUERRA" e la sigla "RI" Il tondino è circondato da due rami: uno di alloro, l'altro di quercia. In alto, sotto il vertice dello scudetto, è stampata una stella a cinque punte.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ R.D. n. 640 del 21 maggio 1916, Istituzione di uno speciale distintivo d'onore per i mutilati nell'attuale guerra, pubblicato sulla G.U. 2 giugno 1916, n. 129, a Abrogato dall'art. 2269 del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 66.
  2. ^ Regio decreto n. 1712 del 2 luglio 1936, Estensione dell'applicazione delle norme riguardanti la concessione della croce al merito di guerra e dei distintivi d'onore per i mutilati ed i feriti di guerra al personale che dal 3 ottobre 1935-XIII abbia preso parte ad operazioni militari in Africa Orientale, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n. 225 del 28 settembre 1936
  3. ^ Regio decreto n. 1118 del 28 aprile 1937, Estensione dell'applicazione delle norme riguardanti la concessione della croce al merito di guerra e dei distintivi d'onore per i mutilati e i feriti di guerra al personale che dopo il 5 maggio 1936 abbia preso parte in Africa Orientale a cicli di operazioni di grande polizia coloniale, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n. 166 del 20 luglio 1937; abrogato dall'art. 2269 del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 66.
  4. ^ Regio Decreto n. 1244 del 6 giugno 1940 Concessione e istituzione di distintivi di guerra a favore del personale partecipato campagna Spagna., pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n. 216 del 14 settembre 1940
  5. ^ Regio decreto n. 683 del 7 marzo 1940 Concessione di alcune disposizioni onorifiche ai personali che hanno partecipato alla spedizione in Albania ed ai loro congiunti pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n. 152 del 1 luglio 1940
  6. ^ D.P.R. 23 ottobre 1956, n. 1672 Norme relative alla concessioni dei distintivi d'onore, medaglie e diplomi per mutilazioni, ferite e decessi avvenuti nella guerra 1940-45, pubblicato sulla G.U. 26 marzo 1957, n. 79
  7. ^ Art. 9. del D.Lgs.Lgt. 21 agosto 1945, n. 518 Disposizioni concernenti il riconoscimento delle qualifiche dei partigiani e l'esame delle proposte di ricompensa, pubblicato sulla G.U. 11 settembre 1945, n. 109
  8. ^ Art. 2269 del D. Lgs. 15 marzo 2010, n. 66 Codice dell'ordinamento militare, pubblicato sulla G.U. 8 maggio 2010, n. 106 - S.O. n. 84
  9. ^ Decreto del presidente della Repubblica n. 331 del 10 febbraio 1953 Modificazione dei modelli del distintivo di onore per i mutilati di guerra, della croce per anzianità di servizio della medaglia militare al merito di lungo comando, della medaglia al valore aeronautico e della medaglia militare aeronautica di lunga navigazione, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 108 del 12-5-1953

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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Distintivo d’onore per feriti, mutilati e deceduti in servizio[modifica | modifica wikitesto]

Ai sensi del RD 28 settembre 1934 ,n. 1820 è concesso ai militari delle Forze armate che hanno riportato in servizio e per causa di servizio, ferite o lesioni di natura traumatica, con esiti gravi di mutilazioni o di permanenti alterazioni nella funzionalità d’organi importanti. Lo speciale distintivo in argento con la scritta “ Mutilato in servizio” è concesso previa speciale autorizzazione del Ministero competente. Per coloro che sono deceduti, è istituito analogo distintivo con la scritta “ Alla memoria” e del qual possono fregiarsi la vedova o in mancanza, l’orfano primogenito, i genitori. Al personale civile delle amministrazioni dello Stato analogo riconoscimento è stato esteso con RD 23 gennaio 1940, n. 70. In seguito il RD 9 dicembre 1941, n. 1591 ha previsto, per i dipendenti degli Enti ausiliari ( ora Enti locali) l’applicazione delle disposizioni relative ai distintivi d’onore per feriti, mutilati e deceduti per causa di servizio. Con decreto 5 agosto 2008 anche il Ministero delle politiche agricole e forestali ha disciplinato la materia per il personale del Corpo forestale dello Stato, in particolare l’art. 2 ha stabilito: a) il distintivo “ ferito in servizio” spetta a coloro che abbiano riportato, in servizio e per causa di servizio, ferite o lesioni interessanti in modo grave e con esiti permanenti i tessuti molli, le ossa e gli organi cavitari; b) il distintivo “ mutilato in servizio” spetta a coloro che abbiano riportato, in servizio e per causa di servizio ferite o lesioni con esiti gravi di mutilazioni o di permanenti alterazioni nella funzionalità di organi importanti; c) il distintivo “ alla memoria” è concesso ai familiari del personale deceduto a seguito di ferite o lesioni riportate in servizio e per causa di servizio.

Ruolo d’onore

Sulla base delle disposizioni contenute e richiamate da ultimo dall’art. 804 del D.Lgs 15 marzo 2010, n. 66 gli ufficiali, i sottufficiali, i militari ed i graduati di truppa dell’Esercito, della Marina, dell’Aeronautica, del Corpo della Guardia di Finanza e del Corpo della polizia penitenziaria, collocati in congedo assoluto, che sono stati riconosciuti permanentemente inabili al servizio militare per mutilazioni o invalidità riportate per causa di servizio e che siano titolari di pensione privilegiata ordinaria delle prime otto categorie, sono iscritti d’ufficio nei ruoli d’onore corrispondenti per ciascuna Forza armata. Lo stato giuridico e l’avanzamento è regolato: per gli ufficiali delle FF.AA dalle leggi 10 aprile 1954,n.113 e 16 ottobre 1964,n.1148 per i sottufficiali dalle leggi 31 luglio 1954,n.599 e 22 novembre 1973,n.872 per i militari e graduati di truppa ( a domanda dell’interessato) dalla legge 11 gennaio 2000,n.4 per il personale della Polizia di Stato e del Corpo forestale dello Stato dalla legge 6 luglio 1994 ,n.433

Procedura

I distretti militari da cui i militari dipendono, interessano le competenti Commissioni mediche ospedaliere perché dispongano accertamenti sanitari con riferimento alla data del decreto concessivo della pensione, allo scopo di stabilire o meno dell’idoneità fisica ai servizi della categoria d’appartenenza. Qualora gli accertamenti terminino con un giudizio di permanente inidoneità a qualsiasi servizio militare, i distretti provvedono al collocamento in congedo assoluto (mediante apposita variazione matricolare) con decorrenza dalla data del decreto concessivo della pensione. Da ultimo, ai sensi dell’art. 1314 del D. Lgs 15 marzo 2010, n. 66, gli iscritti nel Ruolo d’onore possono conseguire (a domanda) un avanzamento al grado superiore a quello con il quale vi furono iscritti dopo aver conseguito 5 anni d’anzianità nel grado. Gli stessi possono conseguire una seconda e terza promozione se: - hanno trascorso un successivo periodo di 5 anni nel ruolo, ovvero se hanno conseguito un’anzianità minima di 10 anni nell’attuale grado ed in quello precedente; - dopo essere stati richiamati in servizio ed è trascorso un anno dal precedente avanzamento; Possono chiedere una quarta promozione coloro che sono titolari di pensione di 1^ categoria di cui alla tabella A annessa alla legge 648/50. La legge 5 marzo 1973, n. 29 come integrata dall’art. 1318 del D.Lgs 15 marzo 2010, n.66 ha previsto, inoltre, che i graduati e militari di truppa, titolari di pensione privilegiata di prima categoria, con assegni di super invalidità di cui alla tabella E, lettera A/bis n.1 e 3 possono, a domanda ,essere iscritti nei ruoli d’onore delle Forze armate di appartenenza e conseguire la nomina a primo maresciallo o maresciallo aiutante sostituto ufficiale di pubblica sicurezza. Gli iscritti al Ruolo d’onore possono essere richiamati in servizio, previo loro consenso, in tempo di pace o di guerra o di grave crisi internazionale solo in casi particolari e per incarichi compatibili con le loro condizioni fisiche, escluso, in ogni caso, il comando d’unità o reparti. I graduati possono conseguire la promozione al grado superiore a quello di iscrizione anche se di sottufficiale. In proposito l’art. 1315 del D.lgs 66/2010 ha previsto che i sottufficiali del ruolo d’onore titolari di pensione di 1, 2 o 3 categoria, ovvero decorati al Valor militare o aventi grado di primo maresciallo o corrispondente e che hanno già ottenuto il numero massimo di promozioni previste dalla legge, possono, a domanda, e previo giudizio favorevole della commissione ordinaria di avanzamento, conseguire il grado di sottotenente nel ruolo d’onore delle rispettiva Forza armata, dopo aver maturato l’anzianità di grado e di ruolo o di servizio richiesta per le precedenti promozioni. Per gli ufficiali , infine, l’art. 1317 del D.Lgs 66/2010 prevede che gli stessi non possono conseguire avanzamento oltre il grado massimo previsto per il ruolo dal quale provengono. Peraltro gli ufficiali di complemento possono ottenere avanzamento fino al grado di colonnello , se titolari di 1 categoria e fruiscano di assegno di superinvalidità.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Croce commemorativa del Golfo Persico[modifica | modifica wikitesto]

La croce commemorativa per la partecipazione alle operazioni militari del Golfo Persico, detta anche "Golfo Persico 2", cioè, per capirci, quella col nastro giallo senape col tricolore al centro, su cui è possibile apporre anche le due spade incrociate, istituita con decreto Interministeriale Difesa e Marina Mercantile del 5 ottobre 1991, è prevista solo per il personale, sia della Marina Militare che della Marina Mercantile, che abbia operato nell'area del Golfo Persico e perlomeno per 15 giorni.

5/11/1991 R.D. D.M. 5 NOVEMBRE 1991 – CROCE COMMEMORATIVA PER LE PARTECIPAZIONI ALLE OPERAZIONI MILITARI DEL GOLFO PERSICO NEL PERIODO DAL 24 AGOSTO 1990 AL 2 AGOSTO 1991 (CON SPADE INCROCIATE QUALORA IL PERIODO COMPRESO FRA IL 17 GENNAIO 1991 E IL 12 APRILE 1991).

97. Croce commemorativa con spade incrociate alle operazioni militari del Golfo Persico nel periodo dal 17 gennaio 1991 al 12 aprile 1991;

98. Croce commemorativa del Golfo Persico nei periodi dal 24 agosto 1990 al 16 gennaio 1991 e dal 13 aprile 1991 al 2 agosto 1991;

Medaglia commemorativa "per la libertà di navigazione"[modifica | modifica wikitesto]

La necessità di proteggere le rotte commerciali ha codotto il nostro come altri governi ad intraprendere varie operazioni militari e di conseguenza, ad istituire un riconoscimento per coloro che vi hanno preso parte.

Medaglia per le Operazioni della Marina Militare nel Golfo Persico[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia per le Operazioni della Marina Militare nel Golfo Persico

Repubblica Italiana
TipoMedaglia commemorativa
Statusattuale
Istituzione23 agosto 1988
CessazioneRoma, 06 febbraio 2017
Concessa apersonale della Marina militare
Diametro40 mm.
Gradiunico
Medaglie, decorazioni e ordini cavallereschi italiani

La medaglia per le Operazioni della Marina Militare nel Golfo Persico, istituita con decreto del Ministro della Difesa del 23 agosto 1988,era destinata al personale imbarcato per almeno 30 giorni sulle unità che operavano nel teatro dell'Operazione Golfo 1[senza fonte].

Insegne[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia[modifica | modifica wikitesto]

La medaglia è costituita da un disco di metallo argentato del diametro di 40 mm. e reca:

sul diritto

al centro in rilievo il Golfo Persico con, sovrapposta, un'ancora e un gherlino, sul contorno maglie di catena.

sul rovescio

al centro la scritta "PER LA PACE E PER LA LIBERTÁ DI NAVIGAZIONE", sul contorno maglie di catena alle quali si sovrappongono, in alto lo stemma della Marina Militare e in basso una stella a cinque punte.

Nastro[modifica | modifica wikitesto]

La medaglia è apesa a un nastro di seta azzurro scuro largo 37 mm. con al centro tre bande di quattro millimetri verde, bianca e rossa.

Medaglia commemorativa per le operazioni antipirateria[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia commemorativa per le operazioni antipirateria

Repubblica Italiana
TipoMedaglia commemorativa
Statusattuale
IstituzioneRoma, 06 febbraio 2017
Concessa apersonale delle Forze armate italiane
Diametro40 mm.
Peso35 g. circa
Gradiunico
Medaglie, decorazioni e ordini cavallereschi italiani

La Medaglia commemorativa per le operazioni anitpirateria o "per la libertà di navigazione", con nastrino e diploma, è stata istituita con Decreto del Ministro della Difesa del 6 febbraio 2017[1] come riconoscimento ai militari impiegati in operazioni antipirateria per la salvaguradia della libertà di navigazione.

Con lo stesso provvedimento è stato abrogato il decreto del Ministero della difesa 23 agosto 1988, con cui fu istituita la "Medaglia commemorativa per il personale della Marina Militare impegnato nel Golfo Persico".

Criteri di elegibilità[modifica | modifica wikitesto]

Secondo il decreto istitutivo ha diritto alla medaglia il personale delle Forze armate, compresa l'Arma dei carabinieri, che ha effettivamente preso parte ad operazioni non svolte nei mari prospicenti la penisola italiana, imbarcato su unità navali nazionali ed estere ovvero assegnato presso sedi di "Comando e controllo" o supporto logistico dell'operazione, dislocate al di fuori del territorio nazionale, nell'area geografica in ci si svolge l'operazione stessa, per un periodo non inferiore a 30 giorni complessivi. Tale limite non si applica a chi, nel periodo didislocazione in zona di operazioni, per causa di servizio abbia riportato ferite o mutilzazioni o contratto malattie che ne ha determinato il ritiro.

Coome prevista dal Decreto istitutivo, il Capo di stato maggiore della difesa con determinazione dell'11 maggio 2017 ha definito le forze, i tempi e l'area gegrafica delle operazioni di antipirateria che danno luogo alla concessione della decorazione, nonché le scritte da apporre sul diploma e sulla fascetta di bronzo che completano l'insegna[2].

Insegne[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia[modifica | modifica wikitesto]

La medaglia è costituita da un disco di mtallo argentato del diametro di 40 mm. e reca:

sul diritto

al centro unplanisfero in rilievo con, all'interno un'ancora e un gherlino, sul contorno maglie di catena.

sul rovescio

al centro la scritta "PER LA LIBERTÁ DI NAVIGAZIONE" sormontata dello stemma della Marina Militare, in basso una stella a cinque punte, sul contorno maglie di catena.

Nastro[modifica | modifica wikitesto]

La medaglia è apesa a un nastro di seta azzurro scuro largo 37 mm., con tre bande di quattro millimetri verde, bianca e rossa.

Fascette[modifica | modifica wikitesto]

Sul nastro sono apposte tante fascette di bronzo quante sono le decorazioni ottenute, con il nome dell'area geografica ove si è svolta l'operazione.

Nastrino[modifica | modifica wikitesto]

Ha gli stessi colori del nastro, e reca una o due stellette di bronzo o una stelletta d'argento se le decorazioni ottenute sono rispettivamente due, tre o più di tre.

Attestato[modifica | modifica wikitesto]

Un grande certificato con il nome ed il grado del premiato, veniva emesso per i destinatari sia dell'Esercito sia della Marina.

Usage and hierarchy[modifica | modifica wikitesto]

In the hierarchy of the Romanian military and civil awards and decorations from the mid 1930s, the Victory Medal held the very low 33rd place. The customary hierarchy of the military decorations was (not including those from the Guerra d'indipendenza):[3]

  1. Ordine di Michele il Coraggioso
  2. The Military Virtue
  3. The Aeronautical Virtue
  4. The Cross of Queen Marie
  5. The Sanitary Merit Cross
  6. Valour and Faith with swords
  7. The Country's Momentum
  8. The Commemorative Cross 1916-1918
  9. Victory Medal

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ difesa.it, http://www.difesa.it/SGD-DNA/GiornaleUfficiale/Dispense2017/Documents/feb/Nr6/DM_06_02_17.pdf.
  2. ^ Circolare per conferimento Medaglia Commemorativa operazioni di antipirteria, NSM. URL consultato l'08/08/2017.
  3. ^ (RO) Constantin Flondor, Constantin Moisil, Decorațiunile românești [Decorazioni rumene], in Enciclopedia României, vol. I, Bucarest, 1938, pp. 96-97.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Alexander J. Laslo, Japan, in The Interallied Victory Medals of World War I, II edizione revisionata, Albuquerque, Dorado Publishing, 1992, pp. 61-63, ISBN 0-9617320-1-6.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

(EN) Japanese Inter-Allied Victory Medal 1914-1920, su Online Medals. URL consultato il 7 gennaio 2017.

(EN) Victory Medal 1914 - 1918, Japan, su Museums Victoria Collections. URL consultato il 7 gennaio 2017.


Barrette[modifica | modifica wikitesto]

DEFENSIVE SECTOR[modifica | modifica wikitesto]

Autorizzata per chi aveva prestato servizio generico nella difesa senza coinvolgimento in una specifica battaglia, fu assegnata anche per ogni battaglia che non avesse una sua propria barretta.

The individual must have been present for duty under competent orders in the combat zone during the period in which the unit was engaged in combat.

L'individuo deve essere stato presente per dovere agli ordini competenti nella zona di combattimento durante il periodo in cui l'unità è stata impegnata in combattimento.

(Esercito)[modifica | modifica wikitesto]
  • Nell'area della Prima Armata tra il 30 agosto e l'11 novembre 1918, o nell'area della Seconda Armata tra il 12 ottobre e l'11 novembre 1918.
  • Al Centro Smistamento delle truppe e dei rifornimenti di St. Dizier e nella relativa area di accantonamento tra il 31 ottobre e l'11 novembre 1918.
  • Nell'area di corpi, divisioni, o unità indipendenti più piccole sotto il comando francese, britannico, belga o italiano tra il 6 aprile 1917 e l'11 novembre 1918.
  • Per qualsiasi azione militare non inclusa in una delle tredici maggiori operazioni riconosciute da una specifica barretta di battaglia.
  • Per qualsiasi azione militare nella Russia europea dopo il primo agosto 1918, o in Siberia dopo il 15 agosto 1918.
(Marina)[modifica | modifica wikitesto]
  • Per servizio a Limey (Lorena) tra il 10 e l'11 settembre 1918.

Medaglia di benemerenza per le scuole italiane all'estero[modifica | modifica wikitesto]

(regio decreto ??? 1902). Istituita nelle classi d'oro, d'argento e di bronzo.

Medaglia già coniata nel regno di Umberto I, è stata emessa in molte varianti che differiscono per il volto del Re, per il conio al verso (stemma sabaudo, corono d'alloro) e per la scritta in italiano o in latino. Istituzione : 1930


Regio decreto n. 932 del 16 maggio 1926 Concessone di diplomi di benemerenza ad Enti e a privati segnalatisi per cospicue prestazioni a vantaggio delle scuole italiane all'estero, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n. 133 del 1926


Medaglia al merito delle scuole italiane all'estero[modifica | modifica wikitesto]

Con i Regi decreti n. 6567 dell'8 dicembre 1889[1] e n. 395 del 23 agosto 1894[2] furono emanati regolamenti per le scuole italiane all'estero. Questi regolamenti variavano secondo il tipo di istituto scolastico. Regolamenti furono definiti per scuole materne, scuole elementari maschili e femminili, scuole serali e domenicali per adulti e scuole secondarie. Certificates and the Medaglia al merito delle Scuole Italiane all'Estero (Medal of merit for the Italian Schools Abroad) were made available by the Ministero degli Esteri (Ministry of Foreign Affairs) and awarded by the Royal Agent or the headmaster to teachers who had made themselves useful towards achieving the objectives of the school, as stipulated in the decrees. The medal was awarded in the degrees gold, silver and bronze.

Versioni[modifica | modifica wikitesto]

here are several versions of this medal.

The version of 1889: Front: a left looking profile of King Umberto I surrounded by the text “UMBERTO I RE D’ITALIA” (Umberto I King of Italy). Reverse: a laurel wreath surrounded by the text "SCUOLE ITALIANE ALL’ESTERO" (Italian Schools Abroad). Ribbon: green-white-red.

The version of 1900: Front: a left looking profile of Vittorio Emanuele III surrounded by the text “VITTORIO EMANUELE III RE D’ITALIA” (Vittorio Emanuele III King of Italy). Reverse: a laurel wreath surrounded by the text "SCUOLE ITALIANE ALL’ESTERO" (Italian Schools Abroad). Ribbon: red-white-green-blue-green or green-white-red-white-red-blue-red-white-green.

The version of the early 30’s: Front: a right-looking image of King Vittorio Emanuele III in uniform surrounded by the text "VITTORIO EMANUELE III" and horizontally just below the center the text "RE D'ITALIA" (King of Italy). Reverse: The Royal Coat of Arms introduced on the 11th of April 1929 surrounded by the text "SCUOLE ITALIANE ALL’ESTERO" (Italian Schools Abroad). Ribbon: red-white-green-blue-green-white-red or green-white-red-blue-red-white-green.

here are several versions of this medal.

The version of 1889: Front: a left looking profile of King Umberto I surrounded by the text “UMBERTO I RE D’ITALIA” (Umberto I King of Italy). Reverse: a laurel wreath surrounded by the text "SCUOLE ITALIANE ALL’ESTERO" (Italian Schools Abroad). Ribbon: green-white-red.

The version of 1900: Front: a left looking profile of Vittorio Emanuele III surrounded by the text “VITTORIO EMANUELE III RE D’ITALIA” (Vittorio Emanuele III King of Italy). Reverse: a laurel wreath surrounded by the text "SCUOLE ITALIANE ALL’ESTERO" (Italian Schools Abroad). Ribbon: red-white-green-blue-green or green-white-red-white-red-blue-red-white-green.

The version of the early 30’s: Front: a right-looking image of King Vittorio Emanuele III in uniform surrounded by the text "VITTORIO EMANUELE III" and horizontally just below the center the text "RE D'ITALIA" (King of Italy). Reverse: The Royal Coat of Arms introduced on the 11th of April 1929 surrounded by the text "SCUOLE ITALIANE ALL’ESTERO" (Italian Schools Abroad). Ribbon: red-white-green-blue-green-white-red or green-white-red-blue-red-white-green.

The version of the mid 30’s: Front: a left-looking image of King Vittorio Emanuele III surrounded by the Latin text "VICTORIUS EMANUEL III" and at the bottom the text "ITALIA REX" (Italian King) with a Savoia knot. Reverse: The Royal Coat of Arms with below the text "SCUOLE ITALIANE ALL’ESTERO" (Italian Schools Abroad). Ribbon: red-white-green-blue-green-white-red or green-white-red-blue-red-white-green.

The version following the Second Italo-Ethiopian war: Front: a right-looking image of King Vittorio Emanuele III in uniform surrounded by the Latin text "VICT-EM-III-REX-IMPERATOR" (Vittorio Emanuele III King-Emperor). Reverse: The Royal Coat of Arms with below the text "SCUOLE ITALIANE ALL’ESTERO" (Italian Schools Abroad) and the Royal five pointed star. Ribbon: red-white-green-blue-green-white-red or green-white-red-blue-red-white-green.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Regio decreto n. 6567 (serie III) dell'8 dicembre 1889 che approva l'annesso regolamento per le scuole italiane all'estero, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n. 1 del 2 gennaio 1890
  2. ^ Regio decreto n. 395 del 23 agosto 1894, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n. 205 del 31 agosto 1894

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Dimitri Bini, Le Medaglie Ufficiali Militari e Civili del Regno d’Italia, 2008

Medaglia ai benemeriti della cultura[modifica | modifica wikitesto]

Proposte alla commissione[modifica | modifica wikitesto]

Le proposte per la concessione dei diplomi devono essere fatte:

  • per i funzionari del Ministero, i rettori delle università, i direttori degli istituti di istruzione superiore, i presidenti degli istituti di istruzione artistica, i provveditori agli studi ed i direttori delle biblioteche pubbliche governative dai competenti direttori generali;
  • per il personale delle università e degli istituti di istruzione superiore dai rispettivi rettori e direttori;
  • per il personale degli istituti di istruzione artistica dai rispettivi presidenti;
  • per il personale direttivo e insegnante degli istituti di istruzione media classica scientifica e magistrale, tecnica e artistica, per il personale degli istituti di educazione, nonché per il personale degli uffici scolastici provinciali e per quello ispettivo, direttivo e insegnante delle scuole elementari dai Provveditori agli studi;
  • per le persone non contemplate nelle lettere precedenti da una delle autorità come sopra indicate, a seconda del ramo di istruzione o dell'attività culturale o artistica a vantaggio dei quali si sia svolta l'attività del designato.

3. Le proposte di concessione di diplomi dovranno essere inviate agli uffici del Ministero della pubblica istruzione di cui al successivo art. 4 nel mese di ottobre di ciascun anno. Le proposte dovranno essere motivate ed accompagnate da una relazione sull'attività svolta dal designato, sui suoi titoli di merito e la sua condotta civile e morale; dovrà essere inoltre specificata la classe di diploma per cui è fatta la proposta

4. L'istruttoria su ogni proposta è affidata alla direzione che risulti specificatamente competente in vista dell'attività svolta dal designato.

5. Le proposte, istruite e corredate del parere della direzione generale rispettivamente competente, dovranno essere trasmesse al presidente della Commissione costituita in base all'art. 6 della legge 16 novembre 1950, n. 1093, non oltre il giorno 15 febbraio di ciascun anno.

6. Indipendentemente dalla procedura stabilita nei precedenti articoli la Commissione dà parere sulle proposte fatte direttamente per iniziativa del Ministro o di membri della Commissione stessa.

La Commissione darà parere anche sulle segnalazioni che fossero fatte per iniziativa di membri della Commissione stessa.

7. Le adunanze della Commissione incaricata dell'esame dei titoli delle persone proposte per la concessione di diplomi saranno valide quando intervengano almeno due terzi dei componenti. Per ogni proposta sarà incaricato di riferire uno dei membri della Commissione. Le proposte non approvate dalla Commissione potranno essere ripresentate all'esame di essa solo quando saranno trascorsi almeno due anni e a condizioni che la persona proposta abbia acquistato nuovi titoli di benemerenza. Nessuna proposta potrà essere ripresentata alla Commissione se non siano trascorsi almeno quattro anni dalla data in cui è stata respinta per la seconda volta, rimanendo sempre ferma la condizione dell'acquisto di nuovi titoli di benemerenza.

Circolari[modifica | modifica wikitesto]

  • Circ. 31 gennaio 1996, n. 39;
  • circ. 9 settembre 1997, n. 555;
  • circ. 23 aprile 1998, n. 194;
  • circ. 11 maggio 1999, n. 125;

tutte emanate dal Ministero per la pubblica istruzione.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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Croce Commemorativa C.R.I.[modifica | modifica wikitesto]

per Operazioni di Soccorso di Solidarietà di Assistenza e di Emergenza a Popolazioni Colpite da Eventi Calamitosi del 2007


Decreto Luogotenenziale[modifica | modifica wikitesto]

Il Decreto legislativo luogotenenziale - D.Lgs.Lgt., fu una forma di legislazione introdotta in Italia con il decreto legge luogotenenziale 151/1944, con il quale, tra l'altro, si modificò lo Statuto del Regno (meglio noto come Statuto Albertino) che, essendo una costituzione flessibile (non prevedendo cioè l'esistenza di leggi costituzionali) poteva essere modificato con legge ordinaria.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il 4 giugno 1944, con l'ingresso delle truppe alleate, Roma fu liberata. Vittorio Emanuele III nominò suo figlio Umberto II luogotenente del Regno. Fu nominato un nuovo Governo, in cui entrarono tutti i partiti del Comitato di liberazione ed il cui Presidente del Consiglio fu Bonomi. Il precedente accordo tra la Corona ed il CLN fu formalizzato nel decreto legge luogotenenziale 151/1944 in cui si stabiliva che alla fine della guerra sarebbe stata convocata un'Assemblea costituente per dare una Costituzione allo Stato e risolvere la questione istituzionale. I Ministri, nel frattempo, si sarebbero impegnati ad agire senza in nulla pregiudicare la risoluzione della questione istituzionale.

Il Governo, inoltre, con tale decreto si attribuiva la funzione legislativa, di fatto tale decreto dava vita ad una sorta di assetto costituzionale transitorio, che introduceva una nuova forma di legislazione: il Decreto legislativo luogotenenziale.

Fu proprio uno di questi decreti, nel 1945, a riconoscere per la prima volta in Italia il diritto di voto alle donne.

Medaglia commemorativa della campagna in Cina (Impero tedesco)[modifica | modifica wikitesto]

Lord-in-Waiting[modifica | modifica wikitesto]

[1]

Gentiluomo di corte

La maggior parte dei Lords in Waiting (femminile Lady-in-Waiting) sono whips del Governo nella Camera dei Lord che sono membri della Famiglia Reale dei Sovrani del Regno Unito.

In quanto membri della Famiglia Reale i loro doveri sono nominali, sebbene viene occasionalemnte loro richeisto di to meet visiting political and state leaders on visits to the United Kingdom.

In quanto di designazione politica, il Sovrano li nomina su raccomandazione del Primo Ministro.

Un certo numero di Lords in Waiting non politici sono inoltre nominati, come Permanent Lords in Waiting, che disoloto sono funzionari anziani della Royal Household in pensione.

These, being non-political, are at the personal discretion of the Sovereign.


La maggior parte dei signori nell'attesa (femmina cheAttende) sono fruste di governo nella Camera dei Lord che sono membri della famiglia reale del sovrano del Regno Unito. Poichè i membri della famiglia reale le loro funzioni sono nominali, benchè siano tenuti occasionalmente a venire a contatto della visita politica ed a dichiarare i capi sulle chiamate nel Regno Unito. Come beneficiari politici, il sovrano li nomina sulla raccomandazione del Primo Ministro. Un certo numero di signori non-political nell'attesa inoltre sono nominati, così come i signori permanente nell'attesa, che sono solitamente funzionari pensionati della famiglia reale. Questi, essendo non-political, sono alla discrezione personale del sovrano.

Coppiere[modifica | modifica wikitesto]

Il Coppiere, nei banchetti dell'antichità e del medioevo, aveva il compito di versare da bere ai commensali. Nelle corti reali era un funzionario di alto rango il cui dovere era di servire le bevande alla tavola regale evitando che la coppa del re fosse avvelenata, a volte doveva assaggiare il vino prima di servirlo; in considerazione della costante timore di complotti ed intrighi una persona doveva essere considerata completamente affidabile per avere questa posizione. Dalle sue relazioni confidenziali con il re spesso gli derivava una grande influenza.


La posizone di coppierefu molto apprezzato e dato solo a pochi in tutta la storia. Delle qualifiche per il lavoro non si sono svolte con leggerezza, ma di grande stima valutati per la loro bellezza e ancor più per la loro modestia, laboriosità e coraggio.

La figura del

I primi coppieri furono gli oinokóos greci e poi i cyntus o pincerna[1] Romani; questa posizione acquisì grande importanza presso le corti reali e principesche medievali, soprattutto in Francia e in Germania.

, acquistando sempre più importanza e diventando un vero e proprio ufficio onorifico. Esso veniva esercitato solo nelle occasioni solenni dal titolare effettivo, sostituito normalmente dai coppieri di rango inferiore. Il titolo di gran coppiere in Francia sopravviveva ancora durante la Restaurazione.

Nella Corte pontificia il titolo di Coppiere di Sua Santità spettava in passato ad uno dei nove camerieri segreti partecipanti, quello che assisteva il papa nei pranzi solenni.

Francia[modifica | modifica wikitesto]

Au Moyen Âge, le titre de bouteiller (en latin buticularius) était donné à l'officier chargé de l'approvisionnement en vin d'une cour royale, impériale ou princière. Il pouvait aussi avoir un rôle d'échanson, ce qui signifie qu'il pouvait être amené à servir le roi à table dans les grandes occasions.

Époque carolingienne[modifica | modifica wikitesto]

Le titre apparaît en Occident à l'époque carolingienne. Le bouteiller est alors un des quatre grands officiers de la cour, avec le cancelliere, le cameriere et le Siniscalco.

La fonction se diffuse alors dans la plupart des cours d'Europe occidentale. Dans les cours anglaises du Moyen Âge, il porte le nom de butler, qui a gardé les deux sens premiers d'échanson (celui qui sert le vin) et de bouteiller (celui qui gère les réserves de vin).

Royaume de France[modifica | modifica wikitesto]

Dans le royaume de France sous la dynastie capétienne, le bouteiller perd sa fonction de gestion des approvisionnements de la cour, rôle désormais dévolu à des échansons. Il est désormais chargé d'administrer le vignoble du domaine royal, fonction pour laquelle il perçoit une redevance sur certaines abbayes fondées par le roi.

Le bouteiller est alors un des principaux officiers de la cour : il atteste très souvent les chartes royales. Aux |XI e XII secolo, sous les règnes de Louis VI et Louis VII notamment, la famille de Senlis est traditionnellement attachée à cet office, à tel point que son chef est souvent désigné sous le nom de « Bouteiller de Senlis ».

À partir du Template:XIVe siècle, le bouteiller porte le titre de Grand Bouteiller de France, et la fonction devient purement honorifique.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ il pincerna di Giove era Ganimede.

Medaglia interalleata della vittoria (Polonia)[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia interalleata della vittoria
non ufficiale
TipoMedaglia commemorativa non ufficiale
Statuscessato
Nessuno

Nastro della medaglia.

La Polonia ha rilasciato una versione non ufficiale.

The issuing of this medal was authorized by the Inter-allied Commission in Warsaw for Poles who fought on the side of the Allies during WWI under the Authority of the Supreme War Council.

For reasons still not known Poland did not proceed with the manufacture of the medal at their mint.

The medal shows a clearly visible “MK” ( Mint Kremnica).

The medal may possibly be an unofficial strike by a veteran’s group.

This medal was evidently proposed after WWI and 3 varieties were produced in limited numbers in at the Czech Mint but never issued or mass produced and these pieces remained in storage until being discovered about 15 years ago.

Contesto storico[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1795 al 1918 la Polonia rimase spartita tra Russia, Impero Austro-Ungarico e Prussia (Germania); durante questo periodo la Polonia non è esistita come nazione, tranne in epoca napoleonica sotto forma di Granducato di Varsavia, che cadde quando Napoleone perse il potere. Dopo la prima guerra mondiale, nel 1918, con il Trattato di Versailles, la Polonia fu restaurata come nazione indipendente. Per commemorare questo restauro, fu istituito l'Ordine della Polonia Restituta che, con l'Ordine Virtuti militari e l'Ordine dell'aquila bianca sono le più alte decorazioni ufficiali nazionali della Polonia .

Falsa medaglia della Vittoria polacca[modifica | modifica wikitesto]

Today on the internet many dealers are offering for sale to unknowing Polish militaria collectors a Polish WWI Victory Medal.

Collectors and military historians should be aware that there never was an official Polish WWII Victory Medal.

Collectors will NOT find any official documentation about this medal in Poland or in any Polish militaria literature. This medal and many others are known in Poland as fantasy decorations which were never awarded by the Polish Government.

Personally, I would define these WWI "Victory Medals" as "fake" . They never existed before magically appearing from one source in Canada a few years ago (in 3-4 varieties, no less), complete with a legend of being found in a flea market in Czechoslovakia. These weren't made as replacements (no original existed to "replace"); they weren't made based on a veteran's permission document (none existed); they weren't made for sale to veterans. They were made to sell to collectors. They were made with deception in mind.

Insegne[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia[modifica | modifica wikitesto]

La medaglia è costituita da un disco di bronzo del diametro di 36 mm.

Diritto[modifica | modifica wikitesto]

The obverse is maker marked by 'VLAITOV' on rim edge at 7 o'clock , and 'MK' for Mint Kremica.

Rovescio[modifica | modifica wikitesto]

Variante 'RP'.
Variante 'RP'

Presenta le iniziali 'RP' per Repubblica Polacca.

Variante 'aquila piccola'

Presenta l'aquila coronata polacca, un trattino separa i millesimi 1914 e 1918.

Variante 'aquila grande'

has a slightly larger representation of the "eagle" and the "crown" of the eagle separates the 1914 and the 1918

Note[modifica | modifica wikitesto]


Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • M.B. Kozlowski, The Forgotten Story of The Missing Polish Victory Medal for Historical Collectibles, Fall Edition

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]


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