Utente:FabioP75/sandbox

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Serafino Prati (Gualtieri, 13 aprile 1905Gualtieri, 28 dicembre 2000) è stato uno scrittore e politico italiano.

I primi anni e la resistenza

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Serafino Prati nasce a Gualtieri, settimo di nove fratelli. All'età di 10 anni fu costretto ad interrompere gli studi e a lavorare come servitore presso una famiglia di contadini, per contribuire al sostentamento della sua famiglia. All'età di 12 anni fece la sua prima campagna di monda e taglio del riso nel Vercellese. La sua carriera politica inizia nel 1919, iscrivendosi al Circolo Giovanile Socialista di Gualtieri, diventandone poi il segretario nel 1922. Fu in quegli anni che conobbe l'apostolo del socialismo riformista e libertario reggiano Camillo Prampolini, del quale seguirà sempre gli insegnamenti. Dal 1924 al 1927 emigrò a Collegno, a causa del fascismo, dove lavorò per un periodo anche alla FIAT. Nell'autunno del 1940 si sposò e negli anni della seconda guerra mondiale partecipò attivamente alla resistenza partigiana, contribuendo anche, in particolare dal 1944 al 1945, alla ricostruzione della CGIL.

Nel 1951 Serafino Prati venne eletto Sindaco di Gualtieri e dovette subito confrontarsi con una tragica alluvione, che colpì duramente il suo paese. Durante l’amministrazione del comune, Prati dovette affrontare e gestire le problematiche sociali del dopoguerra con particolare attenzione al tema del lavoro. Per questo motivo e per la sua gestione umanitaria e apolitica delle liste dei nullatenti e dei disoccupati si guadagnò l’appellativo di “sindaco dei poveri”. In quelle liste era annoverato anche il pittore Antonio Ligabue che ricevette sussidio e aiuto da Prati quando ancora non era stato “scoperto” come artista, da tutti etichettato come “Toni, al mat”. Per questa contemporaneità con Ligabue, Serafino venne anche chiamato “il sindaco di Ligabue”.

All'amministrazione comunale guidata da Prati si deve la costituzione dell'acquedotto dei comuni della "bassa reggiana", la costruzione delle case popolari e altre importanti opere di rifacimento e bonifica dei territori. Oltre a ciò ebbe parte attiva nel promuovere e agevolare la nascita delle prime industrie dando inizio alla trasformazione e modernizzazione dell’economia del paese. A questo proposito è significativo e lungimirante quanto scriveva Prati in un articolo comparso sul giornale “IL SOCIALISTA REGGIANO”, datato 20 ottobre 1951 (a quattro mesi dall’elezione a sindaco): a conclusione dell’articolo, dopo avere fatto una disamina della precaria situazione economica del paese, dice testualmente, riferendosi alla scarsa iniziativa imprenditoriale nonché alle magre risorse agricole del paese: “Bisogna dunque uscire dal vicolo cieco con la ricerca di una attività industriale. Altrimenti a Gualtieri l’aumento della miseria segnerà fatalmente l’inizio di una involuzione sociale, inasprendo le contese locali ……..”

Gli ultimi anni

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Successivamente al periodo di amministrazione commissariale del comune, Prati, pur rinunciando alla carica di sindaco, rimase nella nuova giunta con funzioni di assessore ai lavori pubblici fino al 1975, anno in cui smise di presentarsi come candidato alle elezioni amministrative.

La fuoriuscita dall’amministrazione comunale non gli impedì di prendere parte attiva alla vita sociale del paese.

Collaborò nel 1975-76 con Radio GBR, la radio locale che trasmetteva dal palazzo Bentivoglio, in qualità di commentatore della vicende politiche e sociali del comune.

Fu consigliere del Sindacato Pensionati Italiani CGIL (SPI) di Reggio Emilia e partecipò nel 1980 in qualità di delegato con incarico di capo lega ai lavori del 3° congresso regionale della CGIL.

Dal 1983, in qualità di Presidente del Comitato popolare Bassa Reggiana contro la costruzione della centrale nucleare tenne comizi sulle piazze dei comuni a rischio di installazione della centrale (San Benedetto, Viadana, Mantova) e prese parte alle iniziative promosse, unitamente agli altri comitati, per contrastare i progetti di installazione della centrale nucleare.

Fu la “voce” che sollecitò, incoraggiò e diffuse l’idea, anche con articoli sulla Gazzetta di Reggio, per la realizzazione del Centro Sociale Olimpia di Gualtieri tanto da diventarne il Presidente Onorario a vita dal momento della sua fondazione.

Il “Grande vecchio” del socialismo reggiano, Prati Serafino, cessò di vivere improvvisamente, ma serenamente, nella propria casa giovedì 28 dicembre 2000, intorno alle ore 16, all’età di 95 anni e otto mesi.

L’ultimo saluto al “Sindaco”, come era chiamato dai cittadini di Gualtieri, fu dato, durante una solenne cerimonia nella piazza di Gualtieri, oltre che dalla folta partecipazione ai funerali della cittadinanza, anche da accorati discorsi da parte del sindaco di Gualtieri, James Barbieri, del suo carissimo amico e compagno di lotte politiche, Prof. Renzo Barazzoni e dell’ex direttore della Gazzetta di Reggio e amico, Dott.Umberto Bonafini.

Egli ora riposa, accanto alla moglie, nel cimitero di Gualtieri.

Lo scrittore e il poeta

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L’ opera di Serafino Prati non si è limitata alla vita politica e sociale, me egli, pur con una cultura da autodidatta (aveva frequentato fino alla terza elementare) è stato anche scrittore e poeta, ricevendo moltissimi attestati di riconoscimento per le proprie opere. Il valore dell’attività di scrittore e poeta di Serafino Prati è stato riconosciuto in molteplici occasioni, durante la presentazione pubblica dei suoi molti libri, ma, in particolare, nel corso di una manifestazione in suo onore promossa dal Comune di Gualtieri e dal Comprensorio della bassa reggiana il 21 giugno 1973. In quell’occasione Rolando Cavandoli nella sua prolusione descrisse con chiarezza i meriti e le caratteristiche letterarie di Prati definendolo un “artista naif della parola scritta”, e ne chiarì il concetto citando una frase presa dalla prefazione di Cesare Zavattini al libro di Prati “Cuore padano”: “….lì per lì si vorrebbe suggerire all’autore di togliere questo o quel pezzo, ma poi si manda all’aria ogni idea di questo genere, perché tutto quello che viene direttamente dalla mente o dal cuore, alla fine, non ha niente di superfluo”.

Nell’ambito dell’attività di scrittore egli corrispose quasi quotidianamente con la Gazzetta di Reggio, al Direttore della quale (all’epoca, Dott. Umberto Bonafini) inviava lettere e articoli inerenti ai più disparati argomenti, ma tutti relativi alla vita politico-sociale locale e nazionale, da pubblicare nella rubrica “Lettere al Direttore”.

Collaborò, inoltre con “L’ALMANACCO – RASSEGNA DI STUDI STORICI E DI RICERCHE SULLA SOCIETA’ CONTEMPORANEA”, rivista diretta da Nando Odescalchi e redatta a cura dell’Istituto per la Storia del Movimento Operaio e Socialista “P.Marani” di Reggio Emilia, di cui Serafino era stato tra i promotori. Una raccolta completa di questi scritti, come anche delle altre sue opere e di vari carteggi, è presente nella Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia, che ha dedicato a Prati una sezione sul proprio sito Internet. Tra questi documenti spiccano le lettere ricevute da personaggi illustri a testimonianza dei rapporti intercorsi con Serafino Prati. Solo a titolo di esempio si citano i nomi di Cesare Zavattini, Sandro Pertini, Nilde Iotti, Pietro Nenni.[1]

Tenne una stretta collaborazione letteraria particolarmente con Cesare Zavattini, con il quale condivideva l’amore per la bassa e il Po, tanto da dedicagli, nel 1952, il componimento poetico “Omaggio a Zavattini”.

[2]

  • Omaggio a Cesare Zavattini – Componimento poetico dattiloscritto, Guastalla, S.N. (1952)
  • Alba sul Po – Autobiografia, Parma, Tipografie Riunite Donati(1963)
  • Antonio Ligabue, Parma, Tipografie Riunite Donati (1965)
  • Un uomo della nostra terra – Dott.Gioacchino Tarana, Parma, Tipografie Riunite Donati (1966)
  • Cuore padano – Raccolta di poesie, Parma, La Nazionale, (1967)
  • I barcaioli del Po, Parma, La Nazionale, (1968)
  • Alluvione, Parma, La Nazionale, (1969)
  • Monologo in golena, Parma, La Nazionale, (1971)
  • Ricordi (1972)
  • La bassa in lotta. Il movimento operaio nella pianura reggiana 1880-1921, Parma, La Nazionale, (1973)
  • Dante Cavazzini. L’uomo, la fede, l’opera, Reggio Emilia, Edizioni Libreria Rinascita, (1973)
  • La resistenza continua. La bassa reggiana nelle lotte del dopo guerra, Reggio Emilia, Edizioni Libreria Rinascita, (1973)
  • Antonio Ligabue – Rifacimento dell’opera del 1965 in occasione del decennale della morte del pittore, Reggio Emilia, Edizioni Libreria Rinascita, (1975)
  • Giovanna Daffini - cantastorie, Reggio Emilia, Edizioni Libreria Rinascita, (1975)
  • Quei giorni - Poesie, Viadana, Ed. Castello, (1975)
  • L’aurora sul pagliericcio - Poesie, Reggio Emilia, Tecnostampa, (1978)
  • Volta, rivolta. Braccianti e cooperative dagli inizi del secolo agli anni settanta, Reggio Emilia, Tecnostampa, (1982)
  • Socialisti a Gualtieri fra “malvoni” e picchiatori (Manciata di ricordi di un antifascista di Prampolini), Reggio Emilia, Il Voltone, (1984)
  • Quella speranza che chiamiamo socialismo. Lettere tra compagni difficili- Coautore Renzo Barazzoni, Reggio Emilia, Il Voltone, (1985)
  • La mia eredità di amore e di memoria, Gualtieri, S.N., (1986)
  • Piazza nuova e la sua gente, Gualtieri, Comune, (1986)
  • Germogli d’autunno- Poesie, Luzzara, Soc. Editrice Luzzarese, (1987)
  • Un po’ di tutto di tutti, Gualtieri, S.N., (1988)
  • Gente di pianura, Reggiolo, Tipo-Lito E. Lui, (1988)
  • Testimone di un epoca. Commenti a ciò che fu, ciò che è, Luzzara, Soc. Editrice Luzzarese, (1989)
  • Frammenti di pensiero – Poesie (1990)
  • Una storia nella storia, Reggio Emilia, Il Voltone, (1990)
  • Lunghi giorni d’alluvione (1991)
  • Parla il tricolore, Gualtieri, Comune, (1996)

Senza data

  • Alla memoria del nobile Conte Marco Guarienti, Dattiloscritto
  • Macchiette, Dattiloscritto
  • Quel meraviglioso pensare - Poesie, Dattiloscritto

Riconoscimenti

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  • Cavaliere della Repubblica (n° 138427, serie 11)
  • Diploma di Gran Maestro - Oscar Europeo - Accademia Internazionale Artistico Letteraria Città di Boretto (1979)
  • Diploma di encomio solenne - Accademia Internazionale Artistico Letteraria Città di Boretto
  • Medaglia d'Oro - Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia
  • Diploma d'onore - Accademia Internazionale Artistico Letteraria Città di Boretto
  • Nel 2004 il Comune di Gualtieri dedica una piazza a Serafino Prati con la seguente motivazione: "un uomo che ha posto la propria esistenza al servizio dei valori di libertà, giustizia e fratellanza"