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Renato Palazzi (Milano, 2 agosto 1947Milano, 7 novembre 2021) è stato un critico teatrale, accademico e attore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Dopo gli studi al Liceo Classico Parini, Renato Palazzi si iscrive alla facoltà di Lettere dell’Università degli Studi di Milano e si laurea con Marco Rosci con una tesi a indirizzo antropologico, Origini e funzioni del mestiere dell’attore nelle società primitive (1971/72). Nel 1968 si iscrive al corso attori della Civica Scuola d’Arte Drammatica Piccolo Teatro di Milano, oggi intitolata a Luca Ronconi. Non conclude il corso di studi e nel 1969 comincia la sua collaborazione con il Piccolo Teatro, al fianco di Paolo Grassi con cui lavora fino al 1972 in qualità di animatore nelle scuole e occupandosi del decentramento. Nel 1973 è fra i fondatori del Salone Pier Lombardo, ora Teatro Franco Parenti, ma la collaborazione ha una storia piuttosto breve. Sempre in quegli anni, dal 1968, incomincia la carriera giornalistica come critico teatrale, prima sull’Avanti!, poi, dal 1974 al Corriere della Sera, come vice di Roberto De Monticelli fino al 1988, quando dà inizio alla sua collaborazione con la “Domenica” del Sole 24 ore, sospesa nel 2021[1].

Nel 2000, con Enzo Fragassi, Maria Grazia Gregori e Silvia Poletti fonda il sito delteatro.it[2], con l’obiettivo di dare una visione la più ampia possibile della vita dello spettacolo dal vivo. Dal 2001, per nove anni, è docente al Cleacc, Corso di laurea in Economia dell’Arte, della Cultura e della Comunicazione dell’Università Bocconi di Milano[3]. Dall’86 al ’95 è direttore della Scuola d’Arte Drammatica “Piccolo Teatro” a cui darà il nome di “Paolo Grassi”. Esperienza, questa, considerata da più parti come fondamentale per la formazione dei giovani allievi e per lo sguardo ampio e profondo che veniva dato ai corsi, invitando a tenere seminari personalità del calibro di Tadeusz Kantor, Heiner Müller, Thierry Salmon, Mario Martone, Francois Khan, Marco Paolini e incontri con Pina Bausch e Bob Wilson[4][5]. A Palazzi si deve anche lo spostamento della sede da corso Magenta a via Salasco dove, da un edificio industriale dove si produceva yogurt è stata ricavata una sede importante, dotata di tutte le attrezzature più innovative, compresa una sala teatrale[6].

Nel 2010 pubblica da Titivillus Kantor. La materia e l’anima, un corposo studio sul teatro del grande artista polacco. Nel 2021 esce da Cue Press Esotici, erotici, psicotici Il peggio degli anni Settanta in 120 film[7], una raccolta di recensioni di film trash che aveva segnato l’inizio della sua collaborazione con il Corriere.

Ma esiste anche un Palazzi attore: la sua carriera incomincia proprio con Tadeusz Kantor, sotto la cui guida debutta “illegalmente” nello spettacolo La macchina dell’amore e della morte, nel 1987[8]. Nel 2010 si compie un decisivo salto della barricata: Palazzi interpreta come attore, coadiuvato dal regista Flavio Ambrosini, Goethe schiatta[9][10], tratto da un racconto di un suo altro grande amore teatrale e letterario, Thomas Bernhard cui farà seguito, ancora sotto la guida di Flavio Ambrosini, Questa cosa vivente detta guidogozzano, un’incursione fra i versi del poeta torinese[11].

Ultima prova d’attore, L’imitatore di voci, ancora di Thomas Bernhard, spettacolo interrotto dalla pandemia. Le esperienze teatrali da attore avvenivano per lo più in piccoli spazi, per un pubblico molto ristretto, spesso nelle case di amici[12]. Sempre più orientato verso le esperienze della scena più innovative e radicali, negli ultimi mesi Palazzi aveva dato vita a Traxx, un sito web ideato e realizzato insieme a un gruppo di lavoro di giovani critici e studiosi di teatro. Quest’ultima esperienza è nata in particolare dalla frequentazione del Fit Festival di Lugano per il quale Palazzi, coadiuvato da un gruppo di osservatori, ha anche dato vita ai Quaderni del Fit[13].

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Anna Bandettini, Addio, Renato Palazzi: il teatro è stato la tua vita, su Repubblica.it. URL consultato il 15 giugno 2022.
  2. ^ Chi siamo - Delteatro.it - Recensioni e news di teatro, danza, opera, su Delteatro.it. URL consultato il 15 giugno 2022.
  3. ^ Enrico Fiore, Addio a Renato Palazzi | Controscena, su www.controscena.net. URL consultato il 15 giugno 2022.
  4. ^ Anna Bandettini, Addio a Renato Palazzi, critico raffinato che praticava il teatro come necessità, su la Repubblica, 8 novembre 2021. URL consultato il 15 giugno 2022.
  5. ^ Gianfranco Capitta, Renato Palazzi, critico raffinato e appassionato del teatro italiano, su il manifesto, 12 novembre 2021. URL consultato il 15 giugno 2022.
  6. ^ Serena Sinigaglia: «Il teatro ci salverà dal web», su Il Piccolo, 1º febbraio 2017. URL consultato il 15 giugno 2022.
  7. ^ Renato Palazzi, Esotici, erotici, psicotici, Cue Press. URL consultato il 15 giugno 2022.
  8. ^ Nicola Arrigoni, Il teatro di Kantor, la classe che non muore, su www.giudiziouniversale.it. URL consultato il 15 giugno 2022.
  9. ^ "Goethe schiatta", a casa Serra il monologo di Palazzi, su Il Tirreno, 14 settembre 2011. URL consultato il 15 giugno 2022.
  10. ^ Renato Palazzi in "Goethe Schiatta", Primavera dei Teatri, Castrovillari 2011, su youtube.com.
  11. ^ Nicola Arrigoni, QUESTA COSA VIVENTE DETTA GUIDO GOZZANO - regia Flavio Ambrosini, su www.sipario.it. URL consultato il 15 giugno 2022.
  12. ^ Massimo Marino, La critica innamorata di Renato Palazzi, su www.doppiozero.com. URL consultato il 15 giugno 2022.
  13. ^ QUADERNI DEL FIT, su FIT Festival Internazionale del Teatro e della scena contemporanea. URL consultato il 15 giugno 2022.