Utente:Carlomorino/sandbox

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Gli studi sulla monetazione

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Gli studi sulla monetazione della Repubblica:

  1. Ortensio Vitalini: tabella con la descrizione delle monete e della loro rarità, all'interno della monetazione di Pio IX.
  2. Alfredo Federigo Marchisio: con le quantità dei pezzi emessi alle zecche di Roma e Bologna e il loro controvalore in scudi romani
  3. Arnold Robert: uno studio, in francese, sulle emissioni, pubblicato in tre parti su Numismatic Circular, una rivista inglese edita da un'azienda numismatica ancora presente, con i disegni delle monete.
  4. Quintilio Perini: una traduzione-rielaborazione del lavoro di Arnold Robert, di cui riprende i disegni.

Gli atti normativi

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La coniazione delle monete presentò problemi nelle breve durata della repubblica, cui si cercò di supplire tramite emissione di "boni"

BONI del tesoro da scudi due e da scudo uno porteranno straordinariamente la firma di due impiegati del debito pubblico. pag. 30. - Firmati dal Ministro attuale. pag. 51. Emessi dalla legazione di Bologna in scudi dugentomila si dovranno ricevere nelle casse erariali. pag. 84. - Le loro quattro categorie convertite in una pag. 211.- Della Repubblica loro emissione per scudi 251, 595. pag. 286. — Di bajocchi ventiquattro loro emissione fino alla somma di scudi dugentomila. pag. 356. — Forma dei suddetti. pag. 360. — Norme per la loro redazione. pag. 388. - Norme per gli amministratori delle casse nazionali delle province pel ritiro de’ boni. pag. 391. — Norme per la esecuzione presso la depositeria generale nazionale della conversione dei boni del tesoro in boni della Repubblica. pag. 399. — Regolamento per la loro conversione. pag. 419. - Da bajocchi quaranta. pag. 508. — Da bajocchi trentadue e da bajocchi sedici. pag. 602. — Loro frutti cessano col trenta aprile. pag. 634.

e di biglietti

BIGLIETTI DELLA BANCA ROMANA emissione per un milione e trecento mila scudi a corso coattivo. pag. 38. — Altra emissione per scudi dugento mila a corso coattivo. pag. 384.

e BANCA ROMANA esonerata dal concambio de’ suoi biglietti, pag. 47.

Per le monete: MONETE loro forma. pag. 83. - Erosa sua coniazione non superiore ad un milione di scudi. pag. 95. — Di rame da bajocchi tre. pag. 120. — Erosa da quattro e da otto bajocchi da coniarsi per la somma di scudi trecento mila. pag. 125. - Erosa da sedici e da quaranta bajocchi. pag. 383.

Circolare ai presidi delle province sulla piccola moneta. pag. 711.

Altri interventi riguardano la raccolta di argento per la coniazione

ARGENTI da coniarsi, decreto pel loro acquisto. pag. 446. — Circolare ai presidi delle province per acquistarli. pag. 447. — Altra dei Triumviri ai facoltosi affinché inviino gli argenti alla zecca. pag. 489. — Dei privati requisiti. pag. 579.

PAGAMENTI alle casse erariali non possono farsi che con boni del tesoro o biglietti della banca romana pag. 70. — In moneta erosa niuno è tenuto riceverne per somma maggiore a scudi cinque. pag. 232.

II Parte

ARGENTI possono acquistarsi dalla zecca di Roma e dagli offici del bollo coll’aumento del venti per cento. pag. 95.

elenco pagine su bollettino

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Pagina 260-61 si scioglie il Comitato Esecutivo, e istituisce un Triumvirato; nomina del Triumvirato

pagina 359 s:Pagina:Bollettino delle leggi e disposizioni della Repubblica Romana (1849).pdf/392: ci sono problemi di aggiotaggio, 12 VI 1849; p. 446 e succ. (acquisto argento da coniare)

Monete

125 (coniazione di 300 mila scudi di moneta erosa); 252 (limiti a pagamento con moneta erosa); p. 383 (coniazione di monete erose) (N.B. emissione di boni pag. successiva); p. 489 (invito ai facoltosi affinchè inviino gli argenti...); p. 711 (sulla piccola moneta);

"boni"

pagina 30 (?); 38 (emissione boni della banca romana); 47 (sempre B.R.); 51 (firma sui boni), 70 (pagamenti alle casse erariali, da farsi coi boni), 115 (?); 214 (categorie dei boni); p. 286 (emissione di boni della Repubblica); p. 356 (emissione di boni di bajocchi 24); p. 360 (caratteristiche dei detti); p. 384 (stampa boni) (N.B. coniazione pag. precedente). da p. 388 a p. 419 (serie atti sui boni). p. 508 (emissione de' boni da bajocchi quaranta); p. 602 (emissione di boni da bajocchi 32, e 16);

s:Pagina:Bollettino delle leggi e disposizioni della Repubblica Romana (1849).pdf/416 monete erose Pagina:Bollettino delle leggi e disposizioni della Repubblica Romana (1849).pdf/479 ordinanza del 19 Aprile 1849

prestito forzoso

73, 77, 93, passim




22 febbraio : descrizione del simbolo della Repubblica, che verrà poi rappresentato sulle monete coniate a Roma e a Bologna. Bollettino p. 51, Perini, doc. III. p. 32

A febbraio l'Assemblea costituente emana un decreto in cui è descritto lo stemma della Repubblica, stemma che in seguito è quello usato nel dritto delle moneta[1].

Il 1° marzo l'Assemblea costituente emette un decreto in cui è descritto l'aspetto che dovranno avere le monete. In parte queste decisioni non verranno seguite. In particolare la valuta prevista è la "lira italiana"[N 1][2], ma il giorno successivo la stessa assemblea dà mandato di coniare monete in cui il valore è espresso in bajocchi[3]

Il 3 marzo il Comitato esecutivo, composto da Armellini, Saliceti e Montecchi notifica il mandato ricevuto "di coniare una moneta erosa per una somma non superiore a un milione di Scudi". Le monete previste sono quelle da 4, 8 e 12 bajocchi. La composizione è in argento e rame e il valore intrinseco doveva essere pari a "quattro decimi del suo valore nominale"[3][4]

Il 7 marzo Comitato esecutivo pubblica l'informativa che l'Assemblea costituente il 6 marzo aveva anche autorizzato il Comitato stesso "ad emettere una nuova moneta di rame di tre bajocchi del peso di 28 gramme" (grammi)[5]

Successivamente, il Comitato esecutivo il 9 marzo pubblica un'ordinanza per emettere, per il momento, "trecentomila scudi in moneta erosa da 4 e da 8 (bajocchi)"[4][6].

Alla fine di marzo la situazione diventa problematica e l'Assemblea costituente "considerando che nella gravità delle attuali circostanze è necessario di concentrare il potere" scioglie il Comitato Esecutivo, e istituisce una nuova magistratura, il Triumvirato. Con l'atto successivo vengono nominati triumviri Carlo Armellini, Giuseppe Mazzini e Aurelio Saffi, che governeranno la Repubblica fino al 1º luglio 1849[7].


3 aprile decreto n. 217 del triumvirato per il pezzo da 40 bajocchi, a modifica del decreto del 3 marzo

L'11 aprile il Triumvirato emette un'ordinanza in cui, visto i ritardi dei "mezzi della coniazione", cioè le zecche, sono emessi "Boni da 24 baiocchi". Questa emissione, prevista di 200.000 scudi; la stessa ordinanza prevedeva che i "boni" sarebbero stati scontati con "altrettanta moneta in rame ed erosa" al momento in cui le coniazioni sarebbero state disponibili[8].

Il 12 dello stesso mese il Triumvirato torna sull'argomento e incarica la polizia di intervenire a contrastare fenomeni "d’incettamento, ed agiotaggio."[9]

Il giorno successivo il Triumvirato emette una notificazione in cui precisa che i "Boni da Ventiquattro baiocchi" avranno "l’impressione di due bolli, uno del Ministero delle Finanze, l’altro della Repubblica Romana, e porteranno la firma del Triumviro Armellini". Vengono anche specificate le caratteristiche della carta su cui saranno stampati[10].

  1. ^ Alla data del decreto ovviamente non esisteva ancora la "lira italiana" che nasce nel 1861. C'era stato il precedente della lira napoleonica ed esistevano le lire emesse dal Regno di Sardegna (la lira sabauda) e dal ducato di Parma (lira di Parma). Entrambe erano eredità della riforma monetaria introdotta in Italia durante il periodo napoleonico.

Bibliografiche

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  1. ^ Bollettino, p. 51
  2. ^ Bollettino, p. 83
  3. ^ a b Bollettino, p. 95
  4. ^ a b Perini, p. 33-34, documenti VI, VII e VIII
  5. ^ Bollettino, p. 120
  6. ^ Bollettino, p. 125
  7. ^ Bollettino, p. 260
  8. ^ Perini, p. 33-34, documento VIII, Bollettino, p. 356
  9. ^ Bollettino, p. 359
  10. ^ Bollettino, p. 360

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