Utente:Blu Jo/Sandbox

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Roberto Olivetti nasce a Torino, figlio primogenito di Adriano Olivetti, proprietario dell'omonima azienda all'epoca produttrice di calcolatrici meccaniche, e Paola Levi (sorella di Natalia Ginzburg). Ha due sorelle minori, Lidia e Anna, e una sorellastra più piccola, Laura Olivetti, nata dal secondo matrimonio del padre. Roberto Olivetti segue con particolare attenzione il lavoro del Laboratorio di Ricerche Elettroniche di Pisa (poi trasferito a Borgolombardo e a Pregnana) affidato alla guida dell’ing. Mario Tchou, figlio di un funzionario dell’ambasciata cinese a Roma che Roberto aveva conosciuto negli Stati Uniti. Il Laboratorio realizza già nel 1957 un prototipo funzionante e alla fine del 1959 è in grado di presentare l’Elea 9003, che è la prima macchina di questa serie ed è anche il primo elaboratore realizzato in Italia; seguiranno quindi gli Elea 6001 e 4001. Basato su soluzioni innovative dal punto di vista tecnologico e sistemistico, l’Elea 9003 offre prestazioni in quel momento perfettamente concorrenziali rispetto all’offerta dei maggiori costruttori mondiali. Roberto si laurea nel 1952 in economia aziendale presso l'Università Bocconi di Milano e si specializza all'Università di Harvard in business administration nel 1954. Entrato nell'azienda del padre, nel 1955, segue con interesse gli sviluppi pionieristici dell'elettronica italiana del laboratorio Olivetti di Barbaricina, presso Pisa, che contribuisce a fondare già dall'ingresso in azienda e a sostenere anche in seguito; nel 1959 diviene direttore della Divisione Elettronica di Olivetti.

Si sposa una prima volta nel 1957 con Vittoria Berla, ma il matrimonio dura un solo anno. Nel 1960 sposa l'attrice Anna Nogara, dalla cui unione nasce Desire.

Negli anni della guerra Roberto frequenta il liceo classico presso l’Istituto dei Padri scolopi alla Badia Fiesolana; quindi si iscrive alla facoltà di Economia e Commercio dell’Università Bocconi di Milano e si laurea nel 1952. Entrato nel settore commerciale dell’azienda di famiglia, gli viene affidata la filiale di Verona, ma nel 1954 si reca negli Stati Uniti per seguire un corso in business administration alla Harvard University di Boston. Al rientro in Italia verso la metà del 1955, Roberto Olivetti assume l’incarico di assistente alla direzione generale amministrativa e nel 1958 viene nominato direttore generale amministrativo della società. In quegli anni svolge un ruolo importante per l’avvio del primo laboratorio italiano di ricerche elettroniche a Pisa. Qui nel 1955, dopo l’iniziale collaborazione con l’Università per la realizzazione della CEP (Calcolatrice Elettronica Pisana), Adriano Olivetti, sostenuto e sollecitato dal figlio Roberto, pur continuando la collaborazione con l’università pisana, decide di avviare un progetto aziendale per produrre un elaboratore elettronico per scopi commerciali.

Qualche tempo dopo la morte del padre, nel 1960, acquisì maggiore ruolo in Olivetti, e ne divenne Amministratore delegato (insieme al cugino Camillo) nel 1962. Le difficoltà finanziarie dell'azienda in quel periodo fanno sì che tale carica vada presto ad Aurelio Peccei, sostenuto dai nuovi finanziatori dell'azienda appena entrati: è in questo periodo che viene effettuata la vendita della Divisione Elettronica di Olivetti alla americana General Electric. Tra il 1962 e il 1964 rimase in stretto contatto con il gruppo dell'ingegner Pier Giorgio Perotto, che stava sviluppando il progetto sperimentale della Programma 101, il quale trovò in Roberto un valido interlocutore all'interno dell'azienda a sostegno del progetto.

Nel 1967 Roberto tornò ad essere Amministratore Delegato di Olivetti (fino al 1971), ma anche stavolta non da solo, perché affiancato da Bruno Jarach: la presenza di due amministratori rifletteva, a detta di Perotto stesso, le difficoltà gestionali che stava incontrando l'amministrazione Olivetti[1]. Nel 1971 lasciò anche questa carica, ma rimase Vice Presidente dell'azienda e poi Consigliere di Amministrazione.

In parallelo, Roberto Olivetti sostenne numerosi progetti e fondazioni culturali. Nel 1976 si candidò per il Partito Repubblicano, di cui era sostenitore[2]. Nel 1962 è diventato Presidente della Triennale di Milano, ha collaborato all’opera dell’Istituto Nazionale di Urbanistica negli anni della sua trasformazione; ha ulteriormente sviluppato le Edizioni di Comunità che il padre aveva fondato. Ha, inoltre, promosso nuove iniziative culturali ed editoriali, tra cui la costituzione della casa editrice Adelphi ed ha contribuito alla riformulazione degli indirizzi di studio e di attività della Fondazione Adriano Olivetti, di cui è stato presidente dal 1982 fino alla sua morte, avvenuta improvvisamente nel 1985. Due anni prima, nel 1983, si sposa, per la terza volta, con la contessa Elisa-Maria Bucci Casari. (https://www.storiaolivetti.it/articolo/36-roberto-olivetti/)

  1. ^ Pier Giorgio Perotto: P101: come l'Italia inventò il Personal Computer, Ed. La Comunità, 1995
  2. ^ L'ultimo saluto: Roberto Olivetti, Repubblica, 1/5/1985