Utente:Alessandro Crisafulli/Sandbox4

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Minute per Locomotiva FS 851, da Locomotiva FS 170

Autonomia=Acqua: 5700 litri
Carbone: 1.400 kg

851

Caratteristiche

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Per i servizi che si prevedeva dovessero espletare su linee di montagna con pendenze fino al 28 per mille e numerosi tronchi armati con rotaie della massa di 27 kg per metro[1] fu scelto un rodiggio C con ruote di 1510 mm di diametro, massa tutta aderente e un modesto carico per sala (14,3 e 14,4 t nel primo sottogruppo e 14,6 e 14,7 t nel secondo sottogruppo)[2][3][4].

Nelle macchine del secondo sottogruppo la considerazione della possibilità di frequenti soste per il rifornimento spinse a ridurre le scorte d'acqua da 5700 l a 5000 l e quelle di carbone da 1,4 t a 1,2 t (l'aumento della massa complessiva fu dovuto all'irrobustimento del telaio)[2][3][5].

Il generatore di vapore era del tipo normale in uso all'epoca della progettazione. Il forno aveva una graticola con una superficie di 1,53 m². Il corpo cilindrico della caldaia era lungo (compresa la camera a fumo), 4,41 m e conteneva 213 tubi bollitori lunghi 3,2 m tra la piastra del forno e quella della camera a fumo.

La caldaia, che conteneva 2,9 m³ d'acqua, aveva una superficie di riscaldamento di 94,16 m², di cui 87,8 m² dei tubi bollitori e 6,36 m² della parte del forno sopra la graticola ("cielo del forno"). Generava vapore saturo con una produzione di 4700 kg all'ora.

Il motore era a semplice espansione[Nota 1], con due cilindri esterni gemelli, aventi alesaggio di 430 mm e corsa dello stantuffo di 580 mm, meccanismo Walschaerts e distributori a cassetto[Nota 2].

Come le locomotive poi FS 290 erano dotate di uno scappamento variabile "a pera".

La potenza normale era di 294 kW a 30 km/h[2][3].

Il primo sottogruppo fu dotato del freno a vuoto. Successivamente, in ottemperanza agli obblighi legislativi, dapprima le macchine di nuova costruzione e poi le altre furono dotate del freno ad aria compressa automatico e moderabile, con installazione della motopompa di alimentazione sul lato destro[6][7].

Tutte le macchine erano predisposte per erogare il vapore per il riscaldamento delle carrozze viaggiatori.

Le macchine della prima fornitura avevano una cabina aperta sul lato posteriore, poi chiusa con una parete dotata di tre ampi finestrini di cui quello centrale era apribile per aumentare la ventilazione in cabina[8][7].

170

Caratteristiche tecniche

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La caldaia che equipaggiava la maggior parte delle unità era lunga 6.840 mm e conteneva un volume d'acqua (misurata a 10 cm sopra il cielo del forno) di 2,6 m³ e un volume di vapore di 2,35 m³; la sua pressione di taratura era di 10 bar[9]. Le macchine del secondo sottogruppo avevano una caldaia più lunga, 7.080 mm, più capiente in acqua, 3,5 m³ ma di minor vapore, 2 m³[10]. Tuttavia erano ambedue in grado di produrre lo stesso quantitativo orario di vapore asciutto: 5.660 kg[2]. Differenti erano anche le dimensioni esterne ed interne del corpo cilindrico, rispettivamente 1.240 mm di diametro contro 1.332 e 1.211 contro 1.304; anche la sua lunghezza variava dai 4,48 m (compresa di camera a fumo) a 4,83 m[2]. Il forno, delle dimensioni di 2.100 x 1.050 mm, più corto di 100 mm nel secondo caso era però più alto in media 1.180 mm contro 1.030 mm sul piano della graticola della superficie poco differente, 2,1 m² nel primo sottogruppo e 2,03 m² nel secondo. Variava anche il numero di tubi bollitori, 177 contro 181, di ugual diametro 50/45 mm con lunghezza pressoché equivalente tra le piastre estreme, rispettivamente 3.550 mm e 3.600 mm. Le differenze si traducevano in una differente superficie di riscaldamento: la superficie tubiera era di 87,6 m² nel primo gruppo e 92,13 nel secondo; la superficie di riscaldamento estesa sulla volta del forno era rispettivamente di 9 m² e di 8,62 m². In totale quindi, 96,6 m² contro 100,75 m²[2]..

Le prestazioni della macchina permettevano a tutte le unità uno sforzo di trazione massimo di 4.580 kg e continuo (alla velocità di 45 km/h) di 2.680 kg ma variava la loro capacità di spunto alla partenza: le locomotive del primo gruppo sviluppavano una forza di 4.070 kg mentre quelle del secondo spuntavano meglio delle prime con 4.260 kg. Ciò era dovuto in buona parte anche alla migliore ripartizione delle masse per asse e del maggior peso aderente rispettivamente 14,9 t per ciascun asse motore in luogo di 13,9 t e 14,6 t e complessivamente 29,8 t contro 28,5 t[2].

Il motore delle locomotive 170 era costituito da 2 cilindri del diametro di 430 mm che facevano una corsa di 620 mm; il vapore era addotto mediante cassetti piani azionati da un meccanismo della distribuzione sistema Gooch[2]. La velocità raggiunta di 80 km/h era per l'epoca anche quella massima raggiungibile sulla maggior parte delle linee importanti.

Tutte le locomotive erano dotate delle apparecchiature del freno ad aria compressa automatico. Una certa quantità di macchine erano anche munite di freno a controvapore mentre solo l'unità 1715 aveva il freno ad aria compressa moderabile.

Tutte le macchine erano in grado di erogare il riscaldamento a vapore per le carrozze viaggiatori.

Alle locomotive era accoppiato un tender a tre assi della massa totale di 29 t (26 t nel secondo gruppo); la capacità di acqua era di 10 m³ e quella di carbone di 3,5 t (8,2 m³ e 3 t nel secondo gruppo)

  1. ^ Abate, La locomotiva, p. 721.
  2. ^ a b c d e f g h Album delle locomotive, tavv. 13-14
  3. ^ a b c Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore ReferenceB
  4. ^ Riccardi, Le eclettiche, p. 29.
  5. ^ Riccardi, Le eclettiche, pp. 28-29.
  6. ^ Cornolò, Locomotive, p. 489.
  7. ^ a b Riccardi, Le eclettiche, p. 28.
  8. ^ Zeta-Zeta [Bruno Bonazzelli], L'album delle locomotive, in HO Rivarossi, 10 (1963), n. 58, p. 26
  9. ^ Album delle locomotive, tav.13
  10. ^ Album delle locomotive, tav.14


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