Utente:9002Jack/Vita sessuale di Adolf Hitler

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Adolf Hitler ed Eva Braun con i loro cani a Berghof.

La vita sessuale di Adolf Hitler (20 aprile 188930 aprile 1945), dittatore della Germania dal 1933 al 1945, è stata a lungo oggetto di dibattiti storici e accademici, nonché di molte speculazioni. Ci sono prove che abbia avuto rapporti con un certo numero di donne durante la sua vita, così come prove della sua antipatia nei confronti dell'omosessualità. Il suo nome è stato collegato a una serie di possibili amanti, due delle quali si sono suicidate. Una terza è morta per complicazioni otto anni dopo aver tentato il suicidio, e anche una quarta avrebbe tentato il suicidio.[1]

Hitler cercò di creare l'immagine pubblica di un uomo celibe senza una particolare vita privata, interamente dedito alla sua missione politica e al governo della Germania nazista. La sua relazione con Eva Braun, durata quasi 14 anni, è stata nascosta al pubblico e a tutti tranne che alla sua cerchia ristretta. Il biografo Braun Heike Görtemaker scoprì dopo la morte di Hitler che la coppia godeva di una vita sessuale "normale" senza abusi da parte di lui su di lei. Hitler e Braun si sposarono alla fine di aprile 1945, a meno di 40 ore dal suicidarsi insieme.[1]

Due rapporti di guerra fatti dagli Alleati nel 43 parlano dei vari tentativi falliti di analizzare psicologicamente Hitler. Un rapporto del 1943 di Walter C. Langer per l' Ufficio dei servizi strategici (OSS) degli Stati Uniti descrive Hitler come colui che aveva represso le tendenze omosessuali e riteneva che fosse un coprofilo e che soffrisse di una disfunzione erettile, anche se ciò fu probabilmente una campagna anti-Hitler fatta con l'intento di deriderlo e di scoraggiare i suoi seguaci. Lo psicologo Henry Murray scrisse un rapporto psicoanalitico, separato per l'OSS nel 1943, che traeva conclusioni simili. Anche Otto Strasser, uno degli oppositori di Hitler nel partito nazista, raccontò una storia simile ai suoi interrogatori durante il dopoguerra. Lo storico britannico Sir Ian Kershaw descrisse la dichiarazione di Strasser come "propaganda anti-Hitler".[1]

Nelle ricerche svolte successivamente alla morte di Hitler, sono state fatte una serie di affermazioni sul suo orientamento sessuale: secondo alcuni Hitler era omosessuale, bisessuale o asessuale. Mancano però prove concrete, infatti la maggior parte degli storici ritiene che fosse eterosessuale. Sono stati rinvenuti inoltre vari documenti secondo cui Hitler ebbe un figlio illegittimo (di nome Jean-Marie Loret ) con una delle sue amanti. Gli storici dell'epoca, come Kershaw, respingono questa ipotesi come improbabile o impossibile.[2]

Testimonianze storiche[modifica | modifica wikitesto]

La vita sessuale di Hitler fu oggetto di molte speculazioni e voci, molte delle quali sono state inventate dai suoi nemici politici.[1] Sebbene le preferenze sessuali di molti membri della cerchia ristretta di Hitler siano note, mancano prove certe della sessualità di Hitler. Le prove esistenti sulla vita privata di Adolf provengono in gran parte da persone della sua cerchia ristretta, come i suoi aiutanti, i suoi segretari, Albert Speer, la famiglia Wagner e altri. Ci sono prove che avesse infatuazioni per diverse donne, così come prove della sua antipatia per l'omosessualità e nessuna prova che avesse un comportamento omosessuale.[1] Ian Kershaw lo descrive come disgustato dal contatto personale e dall'attività sessuale, comprese l'omosessualità e la prostituzione, soprattutto da giovane a Vienna. In quanto aveva paura di contrarre una malattia sessualmente trasmissibile.[1]

Kershaw notò che, da soldato, durante la prima guerra mondiale, Hitler non prese mai parte alle varie discussioni sul sesso che venivano fatte dai suoi compagni. Quando fu preso in giro per il suo celibato durante questo periodo, Hitler rispose dicendo "Morirei di vergogna se cercassi di fare sesso con una ragazza francese"[2] e ancora "Non vi importa più dell'onore tedesco?"[2] Quando un compagno gli chiese se avesse mai amato una ragazza, Hitler rispose: "Non ho mai avuto tempo per niente del genere e mai l'avrò".[2]

Rapporti con le donne[modifica | modifica wikitesto]

Come già detto in precedenza Hitler cercò di creare l'immagine pubblica di un uomo celibe, senza una particolare vita privata e interamente dedito alla sua missione politica. Si considerava attraente nei confronti delle donne, in parte a causa della sua posizione di potere. Speer affermò (come fu poi accertato da diverse testimonianze dirette) che preferiva non proprio delle donne poco intelligenti, ma bensì ingenue, così che non si sarebbero intromesse nella sua vita politica e non gli avrebbero impedito di rilassarsi nel tempo libero. Kershaw ipotizzò che Hitler preferiva le ragazze più giovani, poichè facili da dominare e modellare. è da notare che tre delle donne più strette di Hitler (Eva Braun, Geli Raubal e Maria Reiter) erano molto più giovani di lui: Braun aveva 23 anni meno, Raubal era 19 anni più giovane e Reiter era 21 anni più giovane di lui.[2]

Ernst Hanfstaengl, uno dei membri della cerchia ristretta di Hitler a Monaco, scrisse che Hitler era un uomo impotente, represso e masturbatore.[3] Tuttavia, Hanfstaengl era abbastanza convinto dell'eterosessualità di Hitler, tanto che sarebbe stato testimone di un suo tentativo di iniziare una relazione con Martha Dodd, figlia dell'ambasciatore americano, ma fu rifiutato. Secondo Hanfstaengl, la regista Leni Riefenstahl cercò presto di iniziare una relazione con Hitler, ma lui la rifiutò. Magda Goebbels invitò Hitler a delle feste per incoraggiarlo a incontrare delle donne, ma lui non mostrò alcun interesse.[4] Quando ragazze straniere filo-naziste come Unity Mitford gli facevano visita, lui di solito, teneva loro lezioni di politica.[5]

Geli Raubal[modifica | modifica wikitesto]

Hitler era profondamente legato a sua nipote Geli Raubal, 19 anni più giovane di lui. Geli si suicidò con la pistola di Hitler nel suo appartamento di Monaco nel settembre 1931. La sua morte fu fonte di dolore profondo e duraturo per Hitler.[1]

Eva Braun[modifica | modifica wikitesto]

La relazione di Hitler con Eva Braun, durata quasi 14 anni, fu nascosta al pubblico per molti anni. All'interno di quella cerchia ristretta che Adolf aveva formato attorno a sé, era nota la relazione del dittatore tedesco con Eva. Il cameriere di Hitler, Heinz Linge, dichiarò nel suo libro di memorie che Hitler e Braun avevano due camere da letto e due bagni con porte comunicanti nel bunker di Berghof, e prima di ritirarsi in camera sua durante la sera, Adolf faceva sempre un’ultima visita ad Eva. Lei Indossava sempre una vestaglia da notte e beveva vino, mentre Hitler prendeva del tè. Amici e parenti di Braun la deridevano di continuo, quando a loro fu mostrata una fotografia del 1938 di Neville Chamberlain seduto su un divano nell'appartamento di Hitler a Monaco dissero ridacchiando: "Se solo sapesse cosa ha visto quel divano".[1]

Le varie lettere scritte da Hitler forniscono le prove che lui le voleva bene e si preoccupava quando lei praticava sport o tornava tardi la sera. La sua segretaria, Traudl Junge, ha dichiarato che durante la guerra Hitler telefonava a Braun ogni giorno: Era preoccupato per la sua sicurezza. Junge chiese una volta a Hitler perché non si fosse mai sposato, Hitler rispose: "non avrei potuto dedicare abbastanza tempo a mia moglie". Hitler le disse che non voleva figli, poiché avrebbero avuto una vita molto difficile, perché ci si aspetta che possiedano gli stessi doni dei loro famosi genitori e non possono essere mediocri". Alla fine dei loro giorni, Hitler e Braun si sposarono nel Führerbunker di Berlino, alla fine di aprile 1945, meno di 40 ore prima di suicidarsi insieme.[6]

Opinioni sull'omosessualità[modifica | modifica wikitesto]

Ernst Röhm era l'amico più intimo di Hitler, l'unica persona che lo chiamava "Adolf". Hitler continuò a sostenerlo anche durante lo scandalo Röhm nel 1931-1932 in cui il Münchener Post rivelò l'omosessualità di Röhm, ma la storica Laurie Marhoefer sostiene che questa non è una prova dell'omosessualità di Adolf. Lo storico Andrew Wackerfuss sostiene che Hitler non aveva alcun disagio personale nei confronti dell'omosessualità, ma che trovava conveniente politicamente strumentalizzare l'omofobia per giustificare la Notte dei lunghi coltelli del 1934.[7]

Nonostante il fatto che Hitler avesse precedentemente tollerato l’omosessualità di Röhm e di altri leader delle SA, le ripetute offese ai danni dell'omosessualità furono efficaci per ottenere il sostegno della popolazione tedesca per gli omicidi politici del 1934. [Nell'agosto 1941, Hitler dichiarò che "l'omosessualità è in realtà contagiosa e pericolosa come la peste", e sostenne gli sforzi del leader delle SS Heinrich Himmler per rimuovere tutti gli uomini gay sia dall'esercito che dalle SS. La condanna all'omosessualità non era una delle priorità di Hitler, rispetto alla questione ebraica. Il partito nazista aveva opinioni anti-omosessuali, dichiarando nel 1928 che "chiunque pensi anche solo all'amore omosessuale è nostro nemico". Il regime di Hitler perseguitava gli omosessuali, mandandone dai 5.000 ai 15.000 nei campi di concentramento; di questi morirono dai 2.500 ai 7.500.[7]

Hermann Rauschning affermò di aver visto nei documenti militari di Hitler della Prima Guerra Mondiale un articolo riguardante una corte marziale che ritenne Hitler colpevole di pratiche pederastiche con un ufficiale. Rauschning affermò anche che a Monaco Hitler fu giudicato colpevole di violazione del paragrafo 175, che trattava di pederastia. Non è stata trovata alcuna prova di nessuna di queste due accuse.  [8]

Rapporti di guerra[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1943, l'American Office of Strategic Services (OSS) ricevette un rapporto: A Psychological Analysis of Adolf Hitler: His Life and Legend di Walter C. Langer, incaricato di aiutare gli Alleati a comprendere cosa passava per la testa del dittatore dittatore. Il rapporto, successivamente ampliato in forma di libro come The Mind of Adolf Hitler: The Secret Wartime Report (1972), descrive Hitler come colui che aveva represso le tendenze omosessuali e afferma che era un coprofilo. Lo psicologo Henry Murray scrisse un rapporto psicoanalitico separato per l'OSS sempre nel 1943, intitolato Analisi della personalità di Adolph Hitler: con previsioni del suo comportamento futuro e suggerimenti per trattare con lui ora e dopo la resa della Germania. Si occupò anche della presunta coprofilia di Hitler, ma nel complesso diagnosticò Hitler come uno schizofrenico. Uno degli oppositori di Hitler nel partito nazista, Otto Strasser, disse durante un interrogatorio da parte degli americani dell'OSS che il dittatore nazista costrinse Geli Raubal a urinare e defecare su di lui. Kershaw sostiene che le storie diffuse da Strasser riguardo a presunte "pratiche sessuali dovrebbero essere considerate come propaganda anti-Hitler."[1]

Scoperte recenti[modifica | modifica wikitesto]

Nelle ricerche successive alla sua morte si è giunti alla conclusione che Hitler avrebbe avuto rapporti sessuali con Geli Raubal. Jack Nusan Porter dell'Università del Massachusetts Lowell scrisse nel 1998: " La mia sensazione è che Hitler fosse asessuale e aveva bizzarri svaghi sessuali legati all'urina."[1]

Lo storico Lothar Machtan sostiene in The Hidden Hitler (2001) che Hitler era omosessuale. Il libro specula sulle esperienze di Hitler a Vienna con i giovani amici, sulle sue relazioni adulte con (tra gli altri) Röhm, Hanfstaengl ed Emil Maurice e include uno studio del Protocollo Mend, una serie di accuse mosse alla polizia di Monaco all'inizio degli anni '20 di Hans Mend, che prestò servizio con Hitler durante la prima guerra mondiale. Il giornalista americano Ron Rosenbaum è molto critico nei confronti del lavoro di Machtan, affermando che le sue "prove non sono concrete e molte sono ben lontane dall'essere considerate prove". La maggior parte degli studiosi respinge le affermazioni di Machtan e crede che Hitler fosse eterosessuale. Nel 2004, la HBO ha prodotto un film documentario basato sulla teoria di Machtan, intitolato Hidden Führer: Debating the Enigma of Hitler's Sexuality .  [1]

Lista dei rapporti di Adolf Hitler[modifica | modifica wikitesto]

Nome data di nascita e morte periodo di rapporti con Hitler Stato del rapporto
Stefanie Rabatsch 1887 – 1975 1905 – 1909 Amante
Charlotte Lobjoie 1898 – 1951 1916 – 1917 Possibile madre di un figlio illegittimo
Erna Hanfstaengl 1885 – 1981 1922 – 1923 Possibile amante
Geli Raubal 1908 – 1931 1925 – 1931 Nipote e possibile amante
Maria Reiter 1911 – 1992 1925 – 1938 Amante
Unity Mitford 1914 – 1948 1934 – 1939 Possibile amante
Winifred Wagner 1897 – 1980 1923 – 1945 Amante
Eva Braun 1912 – 1945 1929 – 1945 Moglie

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k Ian Kershaw, Hitler: A Biography, 2008.
  2. ^ a b c d e Ian Kershaw, Hitler 1889–1936: Hubris, 2001.
  3. ^ Hitler: The Missing Years, Londra, 1957.
  4. ^ In the Garden of Beasts: Love, Terror, and an American Family in Hitler's Berlin.
  5. ^ Inside Europe, 1940.
  6. ^ Voices From the Bunker, 1989.
  7. ^ a b Stormtrooper Families: Homosexuality and Community in the Early Nazi Movement., 2015.
  8. ^ Langer, The Mind of Adolf Hitler: The Secret Wartime Report, 1972.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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