Unione del Focolare Rumeno

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Unione del Focolare Rumeno
Uniunea Vatra Românească
StatoBandiera della Romania Romania
SedePiața Trandafirilor nr. 34 (Târgu Mureș)
Fondazione7 febbraio 1990
IdeologiaNazionalismo
Xenofobia
CollocazioneEstrema destra

L'Unione del Focolare Rumeno (rumeno: Uniunea Vatra Românească) è un'organizzazione non governativa nazionalista rumena[1], fondata dopo la rivoluzione romena del 1989, il 7 febbraio 1990 a Târgu Mureș, in Transilvania, Romania[2].

Viste le numerose relazioni tra i militanti dell'organizzazione ed ex agenti dei servizi segreti della Romania comunista, esistono pareri discordanti sul fatto che l'organizzazione sia nata su iniziativa di ex ufficiali della Securitate, la polizia politica del dittatore Nicolae Ceaușescu[2].

Ideologicamente l'Unione è considerata un gruppo quasi-fascista[3], nazionalista radicale[2], xenofobo[4], anti-ungherese[5] e antisemita[6].

In qualità di gruppo nazionalista rumeno di maggior rilevanza nella città di Târgu Mureș, fu considerato uno dei maggiori responsabili del conflitto interetnico di Târgu Mureș del marzo 1990, che portò a scontri tra la comunità rumena e quella ungherese con disordini sul piano dell'ordine pubblico. In particolare, l'Unione considerò gli ungheresi una piaga per i rumeni invasi nella loro stessa patria[2].

Data la coincidenza sul piano ideologico, il suo braccio politico fu considerato il Partito di Unità Nazionale dei Romeni di Transilvania (PUNRT), poi denominato Partito dell'Unità Nazionale Romena (rumeno: Partidul Unității Naționale Române - PUNR) e confluito nel 2006 nel Partito Conservatore di Dan Voiculescu[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Romania, International Religious Freedom Report 2007, su state.gov, www.state.gov. URL consultato il 24 maggio 2014.
  2. ^ a b c d e (EN) Mihaela Mihailescu, Dampening the Powder Keg: The Role of Democratic Oppositions in Fostering Ethnic Peace in Post-Communist Romania and Slovakia, ProQuest, 2006, p. 116-117 (archiviato dall'url originale il 26 maggio 2014).
  3. ^ (EN) Gale Stokes, The Walls Came Tumbling Down: The Collapse of Communism in Eastern Europe, Oxford University Press, 1993, p. 174.
  4. ^ (EN) Robert Bideleux e Ian Jeffries, The Balkans: A Post-Communist History, Routledge, 2007, p. 144.
  5. ^ (EN) Juliana Geran Pilon, The Bloody Flag: Post-Communist Nationalism in Eastern Europe : Spotlight on Romania, Transaction Publishers, 1992, p. 67.
  6. ^ (EN) Joseph F. Harrington, American-Romanian Relations, 1989-2004: From Pariah To Partner, East European Monographs, 2004, p. 34.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]