Tyria jacobaeae

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Tyria jacobaeae
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
SuperphylumProtostomia
PhylumArthropoda
SubphylumTracheata
SuperclasseHexapoda
ClasseInsecta
SottoclassePterygota
CoorteEndopterygota
SuperordineOligoneoptera
SezionePanorpoidea
OrdineLepidoptera
SottordineGlossata
InfraordineHeteroneura
DivisioneDitrysia
SuperfamigliaNoctuoidea
FamigliaErebidae
SottofamigliaArctiinae
TribùArctiini
SottotribùCallimorphina
GenereTyria
SpecieT. jacobaeae
Nomenclatura binomiale
Tyria jacobaeae
(Linnaeus, 1758)
Sinonimi

Callimorpha senecionis
Godart, 1822
Euchalcia jacobaeae
(Linnaeus, 1758)
Eucharia jacobaeae
(Linnaeus, 1758)
Euchelia jacobeae
(Linnaeus, 1758)
Hippocrita confluens
Schultz, 1908
Phalaena jacobaeae
Linnaeus, 1758
Tyria confluens
Schultz, 1908[1][2]

Tyria jacobaeae (Linnaeus, 1758) è una falena appartenente alla famiglia Erebidae, diffusa in Eurasia e introdotta in Nordamerica e Oceania.[1][2][3][4].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Bruco

L'adulto è caratterizzato da ali anteriori nere con una striscia rossa lungo il margine esterno, e due macchie tonde rosse lungo il margine posteriore; le ali posteriori sono invece completamente rosse[3].

Il bruco può raggiungere i 3 cm di lunghezza ed è dotato di colorazione chiaramente aposematica, nera con anellature gialle tra ogni segmento[3].

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

È una specie prevalentemente notturna, ma vola anche di giorno[3]. Il bruco si ciba solo di poche specie di piante, in primis di Jacobaea vulgaris, a cui deve il nome specifico; nelle valli alpine ripiega però solitamente su tossilaggine e farfaraccio[3].

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

La specie predilige ambienti aperti, secchi o moderatamente umidi[3].

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Cinnabar - Tyria jacobaeae (Linnaeus, 1758), su BioLib.cz. URL consultato il 6 ottobre 2019.
  2. ^ a b (EN) Tyria jacobaeae (Linnaeus, 1758), su GBIF - Global Biodiversity Information Facility. URL consultato il 6 ottobre 2019.
  3. ^ a b c d e f Bellmann, p. 245.
  4. ^ (EN) Markku Savela, Tyria jacobaeae, su Funet. URL consultato l'8 ottobre 2019.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

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