Tournée dei Beatles in America nel 1964 2

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Tour dei The Beatles
AlbumA Hard Day's Night
InizioIndianapolis
FineNew York
Spettacoli12
Cronologia dei tour dei The Beatles
Tournée dei Beatles in America nel 1964
(1964)
The Beatles' 1964 World Tour
(1964)

La tournée dei Beatles in America nel 1964 2 è stata un tour del gruppo inglese, svoltosi in USA e in Canada, conseguente al successo del precedente nella medesima area, conclusosi un mese prima.

Si svolse nel settembre del 1964. Organizzato da Terry Melcher, fu stressante per il gruppo, e richiese un notevole sforzo logistico da parte delle autorità locali per evitare eventuali problemi causati dai fans. La tournée fu protagonista di numerosi incidenti e scatenò diverse soprattutto a causa degli isterismi degli ammiratori.[1]

Problematiche[modifica | modifica wikitesto]

Fanatismo e incidenti[modifica | modifica wikitesto]

L'isteria collettiva che accompagnava il gruppo fu oggetto dell'interesse di numerosi psicologi statunitensi, alcuni dei quali si espressero pubblicamente in favore dell'interruzione della tournée.[2][3]

Le varie tappe furono inoltre costellata da numerosi incidenti. Durante il passaggio a Montréal, Ringo Starr ricevette minacce di morte, dato che alcuni estremisti di destra pensavano avesse origini ebraiche, il che era anche falso[4]. Le misure di sicurezza vennero quindi rinforzate, e successivamente Starr confessò che quella fu una delle rare volte in cui durante una tournée ebbe veramente paura. A Cleveland, una barriera cedette e la polizia fu costretta ad interrompere il concerto, mentre nella tappa di New Orleans i fan invasero il prato e si lanciarono contro la polizia per cercare di toccare un Beatle; nello stesso concerto la folla era talmente eccitata che il gruppo dovette abbandonare brevemente il palco affinché potesse ristabilirsi un po' di calma.[5]

La questione politica[modifica | modifica wikitesto]

Le polemiche riguardanti la politica si scatenarono quando i Beatles si dichiararono contrari alla Guerra del Vietnam e alla segregazione razziale, pratica ancora in uso a quel tempo in certe zone degli USA. Al Gator Bowl di Jacksonville, l'11 settembre, la band minacciò di non suonare se il pubblico fosse stato diviso per razze: quello fu così il primo concerto in Florida senza divisione etnica per il gruppo.[6][7][8]

Lo stesso Paul McCarney, nel corso delle proteste di Black Lives Matter, ha ricordato in un post apparso sul suo account ufficiale di Twitter nel 2020:

"Nel 1964 i Beatles dovevano esibirsi a Jacksonsville, negli Stati Uniti, quando scoprimmo che il nostro pubblico sarebbe stato segregato. Sembrò sbagliato. Dicemmo "Non lo faremo""[9]

L'aumento della beatlemania[modifica | modifica wikitesto]

L'arrivo dei Beatles all'aeroporto JFK, 7 febbraio 1964.

La prima conferenza stampa si svolse in un clima caotico, causato perlopiù dai giornalisti, avversi al loro stile musicale.[10]

In contrasto con il successo di pubblico ottenuto, la stampa newyorchese pubblicò articoli sarcastici su quanto affermato dalla band. Preoccupato da questa accoglienza al limite dell'offensivo, Brian Epstein fu ad un passo dall'annullare le successive due conferenze stampa programmate.[11]

Tuttavia queste critiche non impedirono alla band di avere successo: il 10 settembre 1964, la Capitol consegna al gruppo due dischi d'oro, per I Want to Hold Your Hand e Can't Buy Me Love; La Beatlemania si affermò così anche negli Stati Uniti, e la band conquistò il pubblico di New York. I Beatles, costretti a restare per tutto il tempo nelle loro stanze, dovettero anche subire l'obbligo di contattare la polizia per qualunque uscita, per questioni di sicurezza.

Programma ed elenco dei concerti[modifica | modifica wikitesto]

Ecco il programma-tipo interpretato in questa tournée.

  1. Twist and Shout
  2. You Can't Do That
  3. All My Loving
  4. She Loves You
  5. Things We Said Today
  6. Roll Over Beethoven
  7. Can't Buy Me Love
  8. If I Fell
  9. I Want to Hold Your Hand
  10. Boys
  11. A Hard Day's Night
  12. Long Tall Sally

Tappe[modifica | modifica wikitesto]

Lista completa dei concerti
Data Città Luogo Spettatori
1 3 settembre 1964 Indianapolis, Stati Uniti d'America Indianapolis Arena 1 000
2 4 settembre 1964 Milwaukee, Stati Uniti d'America Milwaukee Arena 1 000
3 5 settembre 1964 Chicago, Stati Uniti d'America International Amphitheatre 19 000
4 6 settembre 1964 Detroit, Stati Uniti d'America Olympia Stadium 15 000
5 7 settembre 1964 Toronto, ON, Canada Maple Leaf Gardens 35 522
6 8 settembre 1964 Montréal, QC, Canada Forum de Montréal 21 000
7 11 settembre 1964 Jacksonville, FL, Stati Uniti d'America Gator Bowl Stadium 23 000
8 12 settembre 1964 Boston, MA, Stati Uniti d'America Boston Garden 13 909
9 14 settembre 1964 Kansas City, Kansas, Stati Uniti d'America Civic Arena 12 603
10 15 settembre 1964 Cleveland, OH, Stati Uniti d'America Public Auditorium 12 000
11 18 settembre 1964 Dallas, Texas, Stati Uniti d'America Kayley Bay Hutchinson Convention 12 000
12 20 settembre 1964 New York, New York, Stati Uniti d'America Paramount Theater 12 000

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Francesco Oggiano, Beatles, la storia dell’uomo che si ritrovò a cantare brani scritti per lui da Paul McCartney, su ilfattoquotidiano.it, 2 luglio 2019. URL consultato il 9 marzo 2023.
  2. ^ Maria Chiara Pulcini, "La fangirl isterica": la demonizzazione delle fan dalla beatlemania a oggi, su vitaminevaganti.com, 23 aprile 2022. URL consultato il 9 marzo 2023.
  3. ^ Francesca Brioschi, Beatlemania: la celebre mezza tonnellata di parrucche e altri fun facts, su stonemusic.it, 21 febbraio 2021. URL consultato il 9 marzo 2023.
  4. ^ (EN) Miss Cellania •, The Day Ringo Starr Got Death Threats -for Being Jewish, su Neatorama. URL consultato il 17 febbraio 2023.
  5. ^ John Wirt, City Park 1964: The Beatles invade New Orleans, su nola.com, 20 settembre 2014. URL consultato il 9 marzo 2023.
  6. ^ Flaviano De Luca, Chiedi chi erano i Beatles:i ragazzi del rock and roll, su ilmanifesto.it, 15 settembre 2016. URL consultato il 9 marzo 2023.
  7. ^ Matteo Cruccu, Paul McCartney contro il razzismo: pubblico diviso tra bianchi e neri e i Beatles si rifiutarono di suonare, su Corriere della Sera, 6 giugno 2020. URL consultato il 17 febbraio 2023.
  8. ^ Isabella Insolia, Beatles: quella volta che minacciarono di non suonare se i neri non si fossero seduti vicino ai bianchi, su Onda Musicale, 26 ottobre 2020. URL consultato il 17 febbraio 2023.
  9. ^ https://twitter.com/PaulMcCartney/status/1268988877848612870/photo/1, su Twitter. URL consultato il 17 febbraio 2023.
  10. ^ Laura Di Scianni, Capelloni, moda, Inghilterra e Beatles: i simboli della contestazione giovanile nell’Italia degli anni Sessanta, su storiaefuturo.eu. URL consultato il 9 marzo 2023.
  11. ^ I Beatles in conferenza stampa a New York, su alamy.it.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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