Tosca (Varsi)

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Tosca
frazione
Tosca – Veduta
Tosca – Veduta
Chiesa di San Filastrio Vescovo
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Emilia-Romagna
Provincia Parma
Comune Varsi
Territorio
Coordinate44°37′27.95″N 9°48′42.91″E / 44.62443°N 9.81192°E44.62443; 9.81192 (Tosca)
Altitudine578 m s.l.m.
Abitanti15[2]
Altre informazioni
Cod. postale43049
Prefisso0525
Fuso orarioUTC+1
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Tosca
Tosca

Tosca è una frazione del comune di Varsi, in provincia di Parma.

La località dista 4,76 km dal capoluogo.[1]

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Il piccolo borgo di Tosca sorge alla quota di 578 m s.l.m.,[1] ai piedi del monte Barigazzo e del Pizzo dell'Oca.[3]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio di Tosca risultava abitato già nel mesolitico, come testimoniato dal rinvenimento, in prossimità del santuario di Nostra Signora della Guardia sul monte Barigazzo, di alcune tracce di un villaggio di cacciatori e di vari strumenti in selce risalenti all'incirca al IX millennio a.C..[4]

Tra il III e il II secolo a.C.[5] i Liguri o gli Umbri probabilmente fondarono alle pendici del monte Barigazzo un insediamento noto come Città d'Ombria, riportato parzialmente alla luce nel 1861.[6]

In epoca romana la zona risultava ancora abitata: come testimoniato dalla Tabula alimentaria traianea, il fundus Buelabras et Tuscluatum, identificabile con l'odierna Tosca, faceva parte del Pagus Salutaris.[7]

Secondo alcune indagini effettuate nel 2012, intorno al VI o VII secolo probabilmente i Bizantini fortificarono l'antica Città d'Ombria per difendersi dalle invasioni dei Goti o dei Longobardi.[8]

In epoca alto-medievale al centro del villaggio di Tosca fu edificata una cappella, menzionata per la prima volta nel IX secolo.[9]

In seguito il borgo fu munito di una cinta muraria difensiva e di una rocca;[10] nel 1253 il castrum fu alienato da Guglielmo da Bedonia al conte Ubertino Landi, che acquistò anche altri manieri nei dintorni allo scopo di difendere con maggiore facilità il non lontano castello di Gravago.[11]

Tra Città d'Ombria e il Pizzo dell'Oca fu edificato in epoca ignota anche il castello di Pizzonia, di cui tuttavia non si conosce altro che il nome.[12]

In seguito all'abolizione di diritti feudali sancita da Napoleone per il ducato di Parma e Piacenza nel 1805,[13] Tosca divenne frazione del nuovo comune (o mairie) di Varsi.[3]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa di San Filastrio Vescovo[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa di San Filastrio Vescovo
Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di San Filastrio Vescovo.

Edificata originariamente entro il IX secolo, la chiesa originaria fu distrutta nel XVIII secolo da una frana; ricostruita in forme barocche nel 1777 e dotata del campanile nel 1821, fu restaurata e consolidata strutturalmente tra il 1983 e il 1984. Il luogo di culto, caratterizzato dall'elaborata facciata preceduta da un protiro e dagli interni riccamente decorati con stucchi e affreschi, conserva due pilastrini e tre frammenti di lastre in arenaria scolpiti con bassorilievi, provenienti da un pluteo o ambone del VII o VIII secolo distrutto in epoca imprecisata.[9][14]

Santuario di Nostra Signora della Guardia[modifica | modifica wikitesto]

Edificata originariamente nel XVIII secolo, la cappella sul monte Barigazzo a causa del terreno franoso crollò ripetutamente nei secoli seguenti e fu ogni volta ricostruita; riedificata nel 1900 in posizione più sicura e ribattezzata a san Giovanni Battista, fu successivamente arricchita di un dipinto raffigurante la Madonna della Guardia; utilizzata come quartier generale dai partigiani durante la seconda guerra mondiale, fu notevolmente ampliata in stile neoromanico nel 1946 ed elevata a santuario dedicato a Nostra Signora della Guardia.[15][16]

Rocca[modifica | modifica wikitesto]

Edificata in epoca medievale unitamente alla cinta muraria difensiva del borgo di Tosca, la rocca fu alienata nel 1253 da Guglielmo da Bedonia al conte Ubertino Landi; successivamente abbandonata, cadde in rovina fino alla sua completa scomparsa.[10]

Città d'Ombria[modifica | modifica wikitesto]

Mappa del sito archeologico di Città d'Ombria nel 1864
Lo stesso argomento in dettaglio: Città d'Ombria.

Collocata alla quota di 977 m s.l.m. all'interno di una faggeta alle pendici del monte Barigazzo, Città d'Ombria è un sito archeologico di origine non completamente chiara; fondato probabilmente tra il III e il II secolo a.C. dai Liguri o dagli Umbri, l'insediamento fu quasi certamente fortificato nel VI o VII secolo dai Bizantini; le rovine, rinvenute durante una campagna di scavi condotta nel 1861 dall'archeologo Alessandro Wolf, appartengono, secondo le indagini svolte nel 2012, alla seconda fase costruttiva; si conservano i resti di due tratti delle mura di cinta e la base quadrata di un torrione d'angolo, mentre sono scarsissimi i reperti provenienti dall'interno della città.[5][8][17]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c La Frazione di Tosca, su italia.indettaglio.it. URL consultato il 31 dicembre 2018.
  2. ^ [1]
  3. ^ a b Molossi, p. 558.
  4. ^ Comune di Varsi (PDF), su comune.varsi.pr.it. URL consultato il 6 gennaio 2019.
  5. ^ a b Maria Luigia Pagliani, I resti di Ombrìa, su rivista.ibc.regione.emilia-romagna.it. URL consultato il 6 gennaio 2019.
  6. ^ Pallastrelli, pp. 35-56.
  7. ^ Bottazzi, p. 98.
  8. ^ a b Raffaela Castagno, Il mistero d'Umbrìa "città" e tesoro da leggenda, su parma.repubblica.it. URL consultato il 6 gennaio 2019.
  9. ^ a b Fallini, Calidoni, Rapetti, Ughetti, pp. 163-164.
  10. ^ a b La rocca della Tosca (Varsi), su castellidellavalceno.it. URL consultato il 6 gennaio 2019.
  11. ^ Giuseppe Conti, I Castelli della Val Ceno – Gravago e le Caminate (Bardi), su valcenoweb.it. URL consultato il 6 gennaio 2019 (archiviato dall'url originale l'8 gennaio 2019).
  12. ^ Dove si trovava il Castello di Pizzonia? Castello di Pizzonia (Varsi), nei pressi del monte Barigazzo, su castellidellavalceno.it. URL consultato il 6 gennaio 2019.
  13. ^ L'eredità napoleonica. Il Codice (PDF), su treccani.it. URL consultato il 6 gennaio 2019.
  14. ^ Chiesa di San Filastrio Vescovo "Tosca, Varsi", su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 1º gennaio 2019.
  15. ^ Santuario di Nostra Signora della Guardia "Tosca, Varsi", su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 31 dicembre 2018.
  16. ^ Le cresta del M. Barigazzo, su trekkingtaroceno.it. URL consultato il 31 dicembre 2018.
  17. ^ Pallastrelli.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gianluca Bottazzi, Varsi e la Tabula Alimentaria di Veleia (PDF), in Angelo Ghiretti, Pietro Tanzi (a cura di), Varsi. Dalla preistoria all'età moderna, Parma, Grafiche STEP editrice, 2013, ISBN 9788878980686.
  • Marco Fallini, Mario Calidoni, Caterina Rapetti, Luigi Ughetti, Terra di pievi, Parma, MUP Editore, 2006, ISBN 88-7847-021-X.
  • Lorenzo Molossi, Vocabolario topografico dei Ducati di Parma, Piacenza e Guastalla, Parma, Tipografia Ducale, 1832-1834.
  • Bernardo Pallastrelli, La Città d'Umbria nell'Appennino Piacentino, Piacenza, Tip. A. del Majno, 1864.
  • Marco Salvo, Daniele Canossini, Appennino ligure e tosco-emiliano, Milano, Touring Editore, 2003, ISBN 88-365-2775-2.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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