Tomida femina

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La Tomida femina ("donna gonfia") è la poesia più antica pervenutaci scritta in occitano, una formula di incantesimo di sedici versi probabilmente utilizzata dalle levatrici. È una delle cosiddette benedizioni di Clermont-Ferrand (così chiamate dal nome del luogo dove sono conservate), due formule usate per invocare la guarigione da alcuni mali.

Si conserva ai margini sinistro e inferiore di un trattato latino di "giurisprudenza" di un manoscritto del IX-X secolo, scritto capovolto rispetto al testo ordinario della pagina.[1] Il verso 14 è andato perduto, ma è stato reintrodotto dai curatori sulla base dei tre versi successivi.

(OC)

«Tomida femina
in tomida via sedea;
tomid infant
in falda sua tenea;
tomides mans
et tomidas pes,
tomidas carnes
que est colbe recebrunt;
tomide fust
et tomides fer
que istæ colbe donerunt.
Exsunt en dolores
d'os en polpa
[de polpa en curi]
de curi in pel
de pel in erpa.
Terra madre susipiat dolores.[2]»

(IT)

«Una donna gonfia
in gonfia via sedea;
un infante gonfio
in grembo tenea;
Mani gonfie
e gonfi i piedi,
gonfia la carne
che avrà questo colpo;
gonfio il barile
e gonfi i ferri
che daranno questo colpo.
Il dolore va via
dalle ossa alla carne,
dalla carne alla pelle,
dalla pelle ai capelli,
dai capelli all'erba;
madre terra il dolore ricevi.[3]»

Il significato dell'incantesimo in versi, una "cura della conversazione"[4], è incerto. È possibile che fosse stato pensato per la cura di un edema. La donna gonfia del primo verso e il bambino gonfio del terzo verso possono essere sia l'una che l'altro pazienti, o forse solo uno di loro. L'incantesimo trasferisce la tumefazione o il gonfiore dal malato al legno (o barile) e al ferro, forse riferendosi a strumenti medico-chirurgici, e poi alla terra. D'altra parte, la donna gonfia e il figlio "tenuto in grembo" potrebbero riferirsi alla gravidanza. Il cantore in questo caso potrebbe essere la levatrice. Il curatore della poesia considera conveniente l'immagine della nascita all'inizio della letteratura occitana.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il manoscritto è il #201 della biblioteca comunitaria e inter-universitaria di Clermont-Ferrand. La poesia si trova sul folio 89v. Vedi Fig. 1 in Paden and Paden, p. 14.
  2. ^ Paden and Paden, p. 15.
  3. ^ Paden and Paden, p. 16.
  4. ^ La "cura della conversazione" o "spazzacamino" era una definizione proposta dalla paziente di Josef Breuer, Bertha Pappenheim [...] per descrivere la terapia del parlare che alleviava i suoi sintomi isterici [...].

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) W. D. Paden and F. F. Paden. 2007. Troubadour Poems from the South of France. Cambridge: D. S. Brewer, pp. 14–16.