Thor Steinar

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Thor Steinar
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StatoBandiera della Germania Germania
Fondazione2002 a Königs Wusterhausen
Sede principaleMittenwalde
Persone chiaveAxel Kopelke
Settoreabbigliamento
Prodottiabbigliamento
Sito webwww.thorsteinar.de

Thor Steinar è un marchio di abbigliamento tedesco di proprietà della Mediatex GmbH.

Il marchio Thor Steinar venne registrato nel mese di ottobre del 2002 da Axel Kopelke. Nel 2009, la Thor Steinar venne acquisita dalla International Brands General Trading, che ha sede a Dubai.[1]

Lungo la sua carriera, la Thor Steinar è stata accusata di vendere articoli ispirati all'iconografia neonazista e di estrema destra da molte parti, fra cui l'Ufficio federale per la Protezione della costituzione (Bundesamt für Verfassungsschutz) del Brandeburgo.[2] Inoltre, indossare abiti Thor Steinar è proibito nel Landtag di Meclemburgo-Pomerania Anteriore, della Sassonia e in vari stadi di calcio tedeschi.[3][4] Nel 2009, il sito di Amazon.com smise di vendere prodotti dell'azienda tedesca.[5] Le presunte simbologie naziste del marchio spinsero il governo norvegese a presentare una denuncia all'azienda per l'uso di stemmi, bandiere e nomi norvegesi,[6] e reso i negozi Thor Steinar bersaglio di atti vandalici in più occasioni.[7] In seguito ai due attentati di Oslo e Utøya da parte di Anders Breivik, la Thor Steinar fu anche costretta a modificare il nome del suo punto vendita "Brevik", collocato nell'omonima cittadina scandinava, a causa della somiglianza che esso aveva con quello dell'attentatore.[8][9][10]

La Thor Steinar è stata criticata per aver usato un logo raffigurante una runa tiwaz incrociata con un simbolo sowilo che, insieme, sembrerebbero formare una specie di wolfsangel, un emblema un tempo adottato dalla divisione militare 2. SS-Panzer-Division "Das Reich" oggi utilizzato dai circoli neonazisti. Sebbene i proprietari del marchio avessero negato tale interpretazione del logo, essi decisero di utilizzare anche un secondo marchio ritraente una runa gebo, un simbolo della mitologia precristiana considerato apolitico e innocuo.[11]

  1. ^ (EN) Neo-Nazi Group Calls for Thor Steinar Boycott, su spiegel.de. URL consultato il 10 settembre 2020.
  2. ^ (DE) Szene-Kleidung von Rechtsextremisten, su verfassungsschutz.brandenburg.de. URL consultato il 10 settembre 2020 (archiviato dall'url originale il 22 ottobre 2020).
  3. ^ (DE) Hausverbot im Bundestag, su tagesspiegel.de. URL consultato il 10 settembre 2020.
  4. ^ (DE) HSV-Presseservice: "Thor Steinar" und "Consdaple"-Kleidung in der HSH Nordbank Arena ab sofort verboten, su presseportal.de. URL consultato il 10 settembre 2020.
  5. ^ (EN) Amazon 'used neo-Nazi guards to keep immigrant workforce under control' in Germany, su independent.co.uk. URL consultato il 10 settembre 2020.
  6. ^ (DE) Thor Steinar News Portal - Startseite, su thorsteinar.net. URL consultato il 10 settembre 2020 (archiviato dall'url originale il 5 aprile 2009).
  7. ^ (EN) Linksextremisten greifen Thor-Steinar-Geschäfte an, su jungefreiheit.de. URL consultato il 10 settembre 2020 (archiviato dall'url originale il 6 febbraio 2013).
  8. ^ (EN) Furore over German 'Brevik' clothing shop in Chemnitz, su bbc.com. URL consultato il 10 settembre 2020.
  9. ^ (EN) Neo-Nazi clothes brand opens 'Brevik' shop, su thelocal.de. URL consultato il 10 settembre 2020.
  10. ^ (DE) „Brevik“ heißt jetzt „Tonsberg“, su taz.de. URL consultato il 10 settembre 2020.
  11. ^ (EN) Thor Steinar News Portal - Altes Logo, su thorsteinar.net. URL consultato il 10 settembre 2020 (archiviato dall'url originale l'11 gennaio 2010).

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