Terremoto di Zagabria del 2020

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Disambiguazione – Se stai cercando il terremoto del 29 dicembre 2020, vedi Terremoto di Petrinja del 2020.
Terremoto di Zagabria del 2020
La localizzazione dell'epicentro
Data22 marzo 2020
Ora6:24 (CEST)
Magnitudo Richter5,5
Magnitudo momento5,4
Profondità10 km
EpicentroZagabria
45°53′49.2″N 15°57′57.6″E / 45.897°N 15.966°E45.897; 15.966
Stati colpitiBandiera della Croazia Croazia
Intensità MercalliVII
Vittime2
Mappa di localizzazione: Croazia
Terremoto di Zagabria del 2020
Posizione dell'epicentro

Il terremoto di Zagabria del 2020 è un evento sismico costituito da due scosse maggiori seguite da altre scosse minori. L'epicentro è stato localizzato a nordovest da Zagabria ma è stato avvertito in molte zone dell'area balcanica e in molte zone del Friuli-Venezia Giulia, Veneto e delle Marche. La prima scossa di terremoto viene registrata alle 6:24:03 (5:24:03 UTC) del 22 marzo 2020 a 4 km nordovest da Zagabria con una magnitudo 5,5.[1] La seconda scossa di terremoto viene registrata alle 7:01:20 (6:01:20 UTC) dello stesso giorno a 7 km nord da Zagabria con una magnitudo 4,9.[2]

Nelle successive due settimane (fino al 5 aprile 2020) nella stessa zona si sono registrati altre 125 scosse di magnitudo uguale o maggiore a 1,3. Sette scosse di queste 125 avevano una magnitudo compresa tra 3,0 e 4,0 su scala Richter. 31 scosse avevano una magnitudo compresa tra 2,0 e 3,0 e le restanti 86 avevano una magnitudo compresa tra 1,3 e 2,0.

Dal 22 al 26 marzo sono state registrate 107 scosse tra cui 7 scosse maggiori o uguali di magnitudo 3,0 mentre le altre sono comprese tra magnitudo 1,3 e 3,0.[3]

La intensità in scala Mercalli della prima scossa è di VII su una scala da 1 a 12.

Danni alle strutture[modifica | modifica wikitesto]

Le forti scosse hanno causato danni ingenti in molte zone della Croazia e della Slovenia. La cattedrale di Zagabria è stata danneggiata: una guglia è parzialmente crollata che è caduta sulla sede arcivescovile. Nella stessa cattedrale è scoppiato anche un incendio che, però, è stato subito domato. Sono stati danneggiati molti palazzi e sono state distrutte diverse automobili[4].

26.197 edifici hanno subito danni, 1.900 dei quali inutilizzabili. Alcuni quartieri furono lasciati senza elettricità calore e in alcune aree senza internet. Il terremoto ha causato diversi incendi.[5]

La centrale nucleare di Krško, situata a 30 km dall'epicentro, non ha subito danni e conferma il suo corretto funzionamento.[6]

Vittime[modifica | modifica wikitesto]

Diciassette persone sono state ferite il 22 marzo, con una ragazza di 15 anni in condizioni critiche. Tre persone sono rimaste ferite nella regione di Krapina e dello Zagorje, 11 a Zagabria e tre nella regione stessa. Il giorno successivo sono stati segnalati altri dieci feriti, per un totale di 27 feriti.

Il 27 marzo un operaio edile cadde a morte da un edificio mentre stava riparando i danni del terremoto.[5]

Le scosse successive[modifica | modifica wikitesto]

Data ed ora Magnitudo
22 marzo - 6:24 5,1
22 marzo - 6:32 3,0
22 marzo - 6:35 3,0
22 marzo - 7:01 4,9
22 marzo - 7:41 3,4
22 marzo - 9:04 3,0
22 marzo - 10:11 3,0
23 Marzo - 11:12 3,3
24 marzo - 20:53 3,2
Tra il 22/03 e il 05/03 2,0 - 3,0
Tra il 22/03 e il 05/03 1,3 - 2,0
4 aprile - 18:00 1,1

Una scossa di terremoto di magnituto 3,4 è stata registrata alle 18:16:09 (ora italiana) del 3 aprile 2020 a 12 km ovest da Longatico in Slovenia (35 km da Gorizia, 37 km da Trieste). La scossa è stata avvertita da poche persone nelle aree Orientali del Friuli-Venezia Giulia.[7]

Aiuti internazionali[modifica | modifica wikitesto]

Otto stati europei hanno offerto assistenza alla Croazia dopo il sisma:

  • Austria: ha inviato 100 tende invernali per cinque persone, 100 kit di illuminazione per tende, 800 letti da campo e 200 sacchi a pelo;
  • Bosnia ed Erzegovina: il governo del cantone Erzegovina ha donato 100.000 KM (51 129 € - 390.185,37 kn)[8];
  • Francia: ha inviato 3 tende per dieci persone, 120 letti e 120 sacchi a pelo;
  • Italia: ha inviato 26 tende auto gonfianti;
  • Lituania: ha inviato 21 tende per otto persone, 21 stufe elettriche, 200 sacchi a pelo e 200 letti da campo;
  • Montenegro: ha inviato 30 tende per quattro persone, 200 stufe elettriche, 250 sacchi a pelo e 200 coperte; la città di Cattaro ha donato 5 000 €;
  • Slovenia: ha inviato 60 letti da campo, 60 sacchi a pelo, 20 stufe elettriche e 10 tende invernali per otto persone;
  • Ungheria: ha inviato 200 letti da campo.

L'Unione europea ha fornito assistenza nella mappatura delle aree colpite attivando il progetto Copernicus.

Note[modifica | modifica wikitesto]

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