Tecnica Graham

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La Martha Graham Dance Company durante un'esibizione. La posa della donna centrale mostra la tensione caratteristica e la teatralità della tecnica Graham.

La tecnica Graham è uno stile e una pedagogia del movimento della danza moderna creati dalla ballerina e coreografa americana Martha Graham (1894-1991).[1] La tecnica Graham è stata definita la "pietra angolare" della danza moderna americana ed è stata insegnata in tutto il mondo.[2] È ampiamente considerata la prima tecnica di danza moderna codificata[3] e ha fortemente influenzato le tecniche successive di Merce Cunningham, Lester Horton e Paul Taylor.[4][5][6]

La tecnica Graham si basa sull'opposizione tra contrazione e rilascio, un concetto basato sul ciclo del respiro che è diventato un "marchio di fabbrica" delle forme di danza moderna.[7][8] Il suo altro principio dominante è la "spirale" del tronco attorno all'asse della colonna vertebrale.[9] La tecnica Graham è nota per le sue straordinarie qualità drammatiche ed espressive e per il floorwork (lavoro a terra) distintivo;[1] la critica della danza Anna Kisselgoff lo ha descritto come "potente, dinamico, frastagliato e pieno di tensione".[10]

L'espressione "tecnica Graham" è stata registrata come marchio prima della morte della Graham ed è stata oggetto di una controversia sui diritti d'autore all'inizio degli anni 2000.[11]

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

La tecnica Graham si basa su "contrazione e rilascio" (Contraction and Release) e utilizza diverse parti del corpo in opposizione l'una all'altra per creare spirali per la tensione drammatica.[7][13] Incorpora anche esagerazioni formali di movimenti "naturali".[14]

Contrazione e rilascio[modifica | modifica wikitesto]

Il movimento fondamentale della tecnica di Graham è il ciclo della "contrazione" (raccolta dell'energia in un punto del corpo) e del "rilascio" (diffusione dell'energia in tutto il resto del corpo), che sviluppò in collegamento al ciclo ritmico della respirazione.[15] Insieme al dualismo "caduta e recupero" della tecnica di Doris Humphrey, è uno dei concetti più importanti nella danza moderna.[16][17]

Una classica contrazione di Graham è un movimento che origina dai muscoli pelvici profondi. Questi muscoli, insieme ai muscoli addominali, tirano la spina dorsale in un arco concavo dal coccige alla nuca, con il bacino piegato e le spalle in avanti.[3][7] La spina dorsale diventa più lunga, non più corta, in una contrazione.[19] La forza della contrazione può essere usata per muovere il corpo attraverso lo spazio o cambiare la sua traiettoria.[20] Il rilascio corrisponde a una propulsione di energia verso l'esterno decisamente attiva.[7][21] La contrazione è associata all'espirazione e il rilascio all'inspirazione, sebbene questa connessione talvolta può essere puramente concettuale.[9]

Il significato indicativo della contrazione nella coreografia di Graham è generalmente che il ballerino è sopraffatto dall'emozione, sebbene i dettagli dipendano dal contesto specifico.[7]

La decisione di Graham di far nascere il movimento da un nucleo centrale piuttosto che distalmente, riecheggia le concezioni di Isadora Duncan, ma quest'ultima scrisse nella sua autobiografia di aver scoperto che il movimento ha origine nel plesso solare, piuttosto che nel basso ventre.[22]

Spirale[modifica | modifica wikitesto]

Il secondo concetto fondamentale nella tecnica di Graham è la spirale. La posizione di base "a spirale" consiste nel ruotare la colonna vertebrale di circa 45° attorno al suo asse verticale, in modo che una danzatrice di fronte al palco avrebbe le spalle allineate con la "Via Triumphalis", una linea immaginaria parallela ad una diagonale del palco da angolo ad angolo.[9] In una "spirale dell'anca", il movimento inizia sottilmente dall'anca e si sviluppa alla massima tensione tirando la scapola opposta lontano dall'anca iniziale.[7]

Cadute[modifica | modifica wikitesto]

Come altri coreografi dei primi tempi moderni, Graham usava il floorwork per esplorare i temi del peso e della gravità in modi nuovi;[23] gli studenti europei furono "scioccati" quando Anna Sokolow li introdusse alle tecniche delle cadute "percussive" della Graham negli anni '50.[24]

Le cadute (fall) della Graham usano le contrazioni e manipolano il centro di gravità del corpo, al fine di controllare i tempi e la direzione di una caduta.[23] Ci sono una vasta gamma di cadute Graham rigidamente codificate, incluse le cadute in piedi e in movimento; cadute dall'elevazione e cadute in piedi, che possono essere dirette in avanti, all'indietro, di lato o in una spaccata.[23] In quasi tutte le cadute, il danzatore esercita una forte forza verso l'alto per contrastare la forza di gravità e sospendere il corpo nello spazio per effetto artistico.[23]

Le cadute Graham possono essere usate per effetti drammatici, assumendo significato in un contesto coreografico che manipola l'armonia tra sospendere attivamente il corpo e arrendersi alla gravità.[23]

Altri aspetti[modifica | modifica wikitesto]

La tecnica Graham usa le mani in modi peculiari. In genere sono pensate per essere attive e decise, non decorative.[25] Spesso sono tenute in una posizione stilizzata a coppa, con le dita tese e tirate verso il palmo.[26][27] Le braccia tipicamente si muovono in risposta all'impulso che viene dalla schiena o dalle spalle. I movimenti delle braccia spesso non sono stati specificati nei primi lavori di Graham e vi è una variazione tra l'uso del port de bras (trasporto delle braccia) da parte degli insegnanti della Graham.[7][p. 12]

Analisi[modifica | modifica wikitesto]

La tecnica Graham è progettata per rendere i suoi ballerini espressivi e drammatici. Il suo vocabolario del movimento traccia connessioni tra i significati fisici ed emotivi di "potere", "controllo" e "vulnerabilità".[9] Il movimento inizia dal centro, incorporando ampi movimenti della schiena e danza sul pavimento.[3][28] La tecnica evidenzia peso e sforzo; secondo Marian Horosko, "il corpo doveva sembrare spingere attraverso una massa pesante, molto simile alla pressione che si prova quando si cammina attraverso l'acqua".[29]

Il carattere "materialistico" e "assertivo" della tecnica inizialmente suscitò forti critiche. In una "veemente" recensione del 1934, Lincoln Kirstein scrisse: "I suoi salti sono sobbalzi, le sue passeggiate, zoppie e barcollamenti, le sue corse, un galoppo cieco e impulsivo, le sue curve, ondeggiamenti" e chiamò l'effetto "crudo, terra-terra, scarno, introverso".[3][30] Al contrario la Graham fu fortemente promossa dal critico di danza John Martin, che la aiutò a ottenere un seguito popolare.[31]

La Graham era eccezionalmente flessibile e molti dei movimenti esagerati della sua tecnica possono essere difficili o dolorosi da eseguire.[32]

Relazione con il balletto[modifica | modifica wikitesto]

Quella della Graham è considerata una "tecnica codificata", come quella del balletto classico.[20][33], però ci sono grandi differenze tra la tecnica Graham e quella del balletto.

I ballerini Graham sono addestrati per evidenziare i loro sforzi e utilizzare il peso come uno strumento drammatico, mentre i ballerini classici si sforzano di apparire senza peso e senza sforzo.[28] L'uso della tecnica Graham di grandi movimenti del busto e del floorwork rappresentano ulteriori rotture della tradizione del balletto.[3] La Graham spiegò che, pur rispettando i progressi fatti nel corso della storia, "Il balletto... non ha detto abbastanza, specialmente quando si trattava di un intenso dramma, di passione".[34][p. 56] Tuttavia, la sua prolungata collaborazione con Erick Hawkins, che proveniva dal balletto classico nel tempo rese la sua tecnica meno aspra.[7][p. 23]

Genere[modifica | modifica wikitesto]

La tecnica fu originariamente sviluppata in una compagnia tutta al femminile, e solo dal 1938 la nuova compagnia della Graham vi ha compreso uomini.[28] Graham a volte criticava i suoi ballerini perché non iniziavano i movimenti dal bacino, perché per lei bisognava "danzare con la vagina";[35] la connessione tra la tecnica di Graham e il bacino femminile portò uno dei ballerini maschi della Graham a sviluppare "l'invidia della vagina".[36] L'origine pelvica della contrazione contribuisce al ruolo della sessualità nella tecnica Graham.[37]

Dee Reynolds, studioso di danza femminista, ha sostenuto che, poiché la tecnica di Graham era "così grande e potente, che spingeva dentro e conquistava lo spazio", consentiva a Graham e alla sua prima compagnia femminile di "ridefinire la femminilità come potente e autonoma".[3] Reynolds ha anche osservato che l'idea di "muoversi dalla vagina" è simile alle idee della fine del diciannovesimo secolo sull'"isteria femminile", un supposto disturbo sessuale a volte legato al ballo e le contrazioni della Graham avrebbero potuto essere viste come la rivendicazione del corpo femminile come un mezzo artistico.[3]

Influenza sulla danza moderna[modifica | modifica wikitesto]

La Graham, insieme a Doris Humphrey, Helen Tamiris, Agnes de Mille e altri, faceva parte di un movimento artistico nella danza che respingeva sia la tradizione secolare del balletto classico che i danzatori ribelli di prima generazione della danza moderna, come Isadora Duncan, Ruth St. Denis e Ted Shawn, che pure erano stati i suoi maestri nella scuola Denishawn.[34][p. 47]

La forza espressiva della tecnica Graham ha avuto un effetto rivoluzionario sulla danza moderna.[28] La tecnica Graham è ora insegnata nella maggior parte dei programmi di danza universitaria e rimane lo stile "caratteristico" della danza concertistica contemporanea; il suo vocabolario dei movimenti è familiare a quasi tutti i ballerini contemporanei professionisti.[2][14] Ha fortemente influenzato molte altre tecniche, in particolare quelle di Merce Cunningham, Lester Horton e Paul Taylor.[4][5][6]

Insegnamento[modifica | modifica wikitesto]

La Graham ha sviluppato una lezione quotidiana per la sua compagnia, che è ancora utilizzata (con alcune varianti) per insegnare la sua tecnica.[38][39] La lezione è organizzata come segue:

  • Floorwork Gli studenti stanno in piedi per salutare l'insegnante mentre lei o lui entra, quindi lavorano sul pavimento per trenta o quaranta minuti. Gli studenti iniziano con "rimbalzi" del busto in tre posizioni sedute, eseguendo esercizi di contrazione e combinazioni in ginocchio. Gli esercizi sul pavimento enfatizzano la forza e la stabilità interna, esplorano l'articolazione della colonna vertebrale e del tronco e iniziano a coordinare le braccia, le gambe e la testa.[40]
  • Esercizi in piedi Dagli esercizi floorwork si passa alle combinazioni in piedi, che funzionano su gambe, piedi e busto e allenano il bilanciamento e il controllo.
  • Attraverso il pavimento Queste combinazioni di spostamento iniziano con semplici esercizi a piedi e aumentano la complessità per includere i salti e le giravolte. Gli studenti considerano tradizionalmente questa sezione un'opportunità per la danza "reale", in contrasto con la formazione tecnica debitamente eseguita delle altre sezioni.
  • Cadute Ogni caduta consiste in una contrazione e un movimento simultaneo dai piedi o dalle ginocchia alla schiena. Le cadute hanno lo scopo di dimostrare il controllo del corpo su ciascuno dei livelli verticali precedentemente praticati.[9]

Controversia sul marchio[modifica | modifica wikitesto]

Martha Graham fondò una scuola, il Martha Graham Center of Contemporary Dance, che vendette nel 1956. Dopo la morte della Graham, Ron Protas, il suo unico erede, fece causa alla scuola per il diritto di usare il marchio del nome e le coreografie della Graham. Un tribunale federale ha conferito alla scuola i diritti sui nomi "Martha Graham" e "tecnica Graham" nel 2001 e sui diritti della coreografia della Graham nel 2002.[11][41]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Aggiss, Liz, The Norton Dictionary of Modern Thought, a cura di Bullock, Alan e Trombley, Stephen, W. W. Norton & Company, 1999, p. 371, ISBN 978-0-393-04696-0.
  2. ^ a b TIME 100: Martha Graham, in Time, 6 agosto 1998. URL consultato il 13 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2011).
  3. ^ a b c d e f g Dee Reynolds, Dancing Free: Women's Movements in Early Modern Dance, in Lisa Rado (a cura di), Modernism, Gender, and Culture: A Cultural Studies Approach, Taylor & Francis, 2013, pp. 263-274, ISBN 978-1-136-51553-8.
  4. ^ a b Graham McFee, Understanding Dance, Routledge, 2003, ISBN 978-1-134-89946-3.
  5. ^ a b Marjorie B. Perces, Ana Marie Forsythe e Cheryl Bell, The Dance Technique of Lester Horton, Princeton Book Company, 1992, p. 7, ISBN 978-0-87127-164-8.
  6. ^ a b Marina Harss, A Form of Order: On Paul Taylor, su thenation.com, The Nation, 12 settembre 2012. URL consultato il 18 marzo 2015.
  7. ^ a b c d e f g h i Henrietta Bannerman, An Overview of the Development of Martha Graham's Movement System (1926–1991), in Dance Research: The Journal of the Society for Dance Research, 1999, pp. 9-46.
  8. ^ G. Kassing e D.M. Jay, Dance Teaching Methods and Curriculum Design, Human Kinetics, 2003, p. 38, ISBN 978-0-7360-0240-0.
  9. ^ a b c d e Diana Hart-Johnson, A Graham Technique Class (PDF), in Journal for the Anthropological Study of Human Movement, vol. 9, n. 4, 1997, pp. 193-214. URL consultato il 17 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
  10. ^ Anna Kisselgoff, Martha Graham Dies at 96; A Revolutionary in Dance, in The New York Times, 2 aprile 1991.
  11. ^ a b Jennifer Dunning, Martha Graham Center Wins Rights to the Dances, in The New York Times, 24 agosto 2002. URL consultato il 13 marzo 2015.
  12. ^ Joan Acocella, 28 Artists & 2 Saints, Knopf Doubleday, 2008, p. 296, ISBN 978-0-307-38927-5.
  13. ^ Joshua Legg, Graham Technique, in Dance Spirit, 19 marzo 2009. URL consultato il 12 marzo 2015 (archiviato dall'url originale l'8 agosto 2014).
  14. ^ a b Jacqueline M. Smith-Autard, Dance Composition, A&C Black, 2010, ISBN 978-1-4081-1564-0.
  15. ^ Kimerer L. LaMothe, Nietzsche's Dancers: Isadora Duncan, Martha Graham, and the Revaluation of Christian Values, Palgrave Macmillan, 2006, p. 172, ISBN 978-1-4039-7726-7.
  16. ^ Julia L. Foulkes, Modern Bodies: Dance and American Modernism from Martha Graham to Alvin Ailey, Univ of North Carolina Press, 1º novembre 2003, p. 17, ISBN 978-0-8078-6202-5.
  17. ^ Debra Craine e Judith Mackrell, The Oxford Dictionary of Dance, Oxford University Press, 19 agosto 2010, p. 196, ISBN 0-19-956344-6.
  18. ^ M. Graham, Blood Memory, Washington Square, 1991, p. 251, ISBN 978-0-671-78217-7.
  19. ^ Emily Macel, Interview with Terese Capucilli, in Dance Magazine, July 2009. URL consultato il 12 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
  20. ^ a b Helen Thomas, The Body, Dance and Cultural Theory, Palgrave Macmillan, 2003, p. 112, ISBN 978-1-137-48777-3.
  21. ^ W. Terry, I was there: selected dance reviews and articles--1936-1976, The Dance program, Audience Arts, 1978, pp. 53–61, ISBN 978-0-8247-6524-8.
  22. ^ Pearl Lang, Martha Graham: The Evolution of Her Dance Theory and Training, 1926-1991, a cura di Horosko, M., Chicago Review Press, 1991, p. 78, ISBN 978-1-55652-142-3.
  23. ^ a b c d e f Ellen Graff, When your heart falls: The drama of descent in Martha Graham's technique and theater (PDF), in Women & Performance: a journal of feminist theory, vol. 14, n. 1, 2004, pp. 107-115, DOI:10.1080/07407700408571443. URL consultato il 19 maggio 2018 (archiviato dall'url originale il 1º luglio 2014).
  24. ^ I. Partsch-Bergsohn, Modern Dance in Germany and the United States: Crosscurrents and Influences, Choreography and Dance Studies Series, Taylor & Francis, 2013, p. 15, ISBN 978-1-134-35821-2.
  25. ^ Ann Daly, Critical Gestures: Writings on Dance and Culture, Wesleyan University Press, 2002, p. 158, ISBN 978-0-8195-6566-2.
  26. ^ Ann Hutchinson Guest, Your Move, Routledge, 2013, p. 89, ISBN 978-1-135-80005-5. (with illustration of Graham-contracted hand)
  27. ^ Eric N. Franklin, Dynamic Alignment Through Imagery, Human Kinetics, 2012, p. 333, ISBN 978-0-7360-6789-8.
  28. ^ a b c d Karen Gould, Encyclopedia of Leadership, a cura di Goethals, George R., Sorensen, Georgia e Burns, James MacGregor, vol. 1, SAGE Publications, 2004, p. 594, ISBN 978-0-7619-2597-2.
  29. ^ M. Horosko, Martha Graham: The Evolution of Her Dance Theory and Training, 1926-1991, Chicago Review Press, 1991, ISBN 978-1-55652-142-3.
  30. ^ Angela Kane, Episodes (1959): Entente Cordiale?, in Dance Research, vol. 25, n. 1, pp. 54-72, DOI:10.1353/dar.2007.0020, ISSN 1750-0095 (WC · ACNP).
  31. ^ L. Conner, Spreading the gospel of the modern dance: newspaper dance criticism in the United States, 1850-1934, University of Pittsburgh Press, 1997. URL consultato il 21 luglio 2016.
  32. ^ Jaana Parviainen, Bodies Moving and Moved, Tampere University Press, 1998, p. 99. URL consultato il 12 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
  33. ^ Jan Van Dyke, Modern dance in a postmodern world, National Dance Association, 1992, p. 115, ISBN 978-0-88314-525-8.
  34. ^ a b Russell Freedman, Martha Graham: A Dancer's Life, Houghton Mifflin Harcourt, 1998, ISBN 978-0-395-74655-4.
  35. ^ Apollinaire Scherr, DANCE; Making a Career With One Eye on a Gender Gap, in The New York Times, 4 novembre 2001. URL consultato il 13 marzo 2015.
  36. ^ Henrietta Bannerman, Martha Graham's House of the Pelvic Truth: The Figuration of Sexual Identities and Female Empowerment, in Dance Research Journal, vol. 42, n. 1, 2010, pp. 30-45, DOI:10.1017/S0149767700000814. URL consultato il 12 marzo 2015. "The contraction as described above encloses the vagina and the womb.…a male dancer claimed to have "vagina envy"' no doubt because he was unable to obey that particular female-centered instruction.…Vagina envy may have represented the male dancer’s desire for the type of pelvic flexibility that lends itself best to Graham's style."
  37. ^ V.L. Bullough e B. Bullough, Human Sexuality: An Encyclopedia, Taylor & Francis, 2014, p. 163, ISBN 978-1-135-82502-7.
  38. ^ Jo Butterworth, Dance Studies: The Basics, Routledge, 2011, ISBN 978-1-136-58406-0.
  39. ^ Lisa Traiger, Common Ground: 5 Modern Techniques for the 21st Century, in Dance Studio Life, 6 marzo 2008. URL consultato il 17 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
  40. ^ Henrietta Bannerman, A question of somatics the search for a common framework for twenty-first-century contemporary dance pedagogy: Graham and Release-based techniques, in Journal of Dance and Somatic Practices, vol. 2, n. 1, 2010, pp. 5-19, DOI:10.1386/jdsp.2.1.5_1.
  41. ^ Jennifer Dunning, Federal Judge Allows Martha Graham Center to Use Her Name and Methods, in The New York TImes, 8 agosto 2001. URL consultato il 13 marzo 2015.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Alice J Helpern, The technique of Martha Graham, Morgan & Morgan, 1994.
  • De Mille, A. (1991). Martha: The life and work of Martha Graham. Vintage.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Video[modifica | modifica wikitesto]

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