TVL Radiotelevisione Libera

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TVL Radiotelevisione Libera
StatoBandiera dell'Italia Italia
Linguaitaliano
Tipogeneralista
Targettutti
VersioniTVL Radiotelevisione Libera SDTV
(data di lancio: 15 gennaio 1975)
Data chiusuraagosto 1977

TVL Radiotelevisione Libera è stata una rete televisiva italiana locale operante nella città di Livorno.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Fondata nel 1974 per iniziativa di Paolo Romani e Marco Taradash, Telelivorno iniziò le trasmissioni ufficiali il 15 gennaio 1975 sul canale UHF 42. Gli studi erano in un locale al numero 25 di via dei Funaioli, a pochi metri dalla Terrazza Mascagni. Il trasmettitore era situato sul Monte Serra, una delle vette del Monte Pisano, a una ventina di chilometri a est di Pisa. Il bacino d'utenza comprendeva buona parte delle provincie di Livorno, Pisa e Lucca, ed è per questo che la proprietà decise a breve di cambiare nome da Telelivorno a TVL - TV Libera. Inizialmente la rete ripeteva i programmi di Telemontecarlo e quando l’emittente monegasca mandava in onda il monoscopio, Telelivorno proponeva un film. Qualche mese dopo partì un videogiornale, che andava in onda al posto di quello di Tmc. Direttore della testata giornalistica era Nino Pirito. In redazione lavoravano alcuni giornalisti de Il Telegrafo: Vinicio Saltini, Sandro Lulli e Giuliano Fantani. Telelivorno offriva inoltre un proprio palinsesto autoprodotto: Di tutto un pop; incontri del Pisa Calcio, del Livorno Calcio, del Livorno Basket, del Cecina Calcio e di altre squadre minori, che avevano come cronista Nino Pirito e come operatore Paolo Romani; la rubrica sportiva Lunedì sport; Spazi autogestiti; film; la rubrica di attualità Faccia a faccia; il programma di cronaca locale La città; Egregio signor…; Noi e TVL; La vignetta; TVL la farei così, programma durante il quale i telespettatori intervenivano in diretta in studio per dare i loro suggerimenti e i loro consigli; Non è vero ma ci credo; Cantaincontro con…; La voglia canterina. Altri collaboratori della rete erano Leonardo Pasquinelli, responsabile tecnico, Marco Sisi, Marcello Piccardo e suo figlio Andrea Piccardo, Maurizio Silvestri, Valeria Taradash, Gabriella Cerrano, Alessandro Volpi e l’annunciatrice Antonella Vaccaro.

Nell'estate 1975 a TVL si affiancò Radio Libera, che trasmetteva sulla frequenza 102 MHz da una villetta in località Castellaccio, pochi chilometri a sud di Livorno. TVL divenne così la prima radiotelevisione privata attiva sul territorio nazionale. In conseguenza a questo assunse la denominazione di Tvl Radiotelevisione Libera (conosciuta anche con l’acronimo di Tvl Antenna 42).

Fra gli altri programmi che nel corso degli anni Tvl propose, ricordiamo: il Premio Sorrento per il reportage Serantini omicidio di Stato, curato da Marco Taradash, sulla morte in guardina di uno studente universitario a Pisa, che era stato colpito da un lacrimogeno della polizia durante una manifestazione (il film vinse come miglior servizio di investigazione e denuncia); il tg di Tvl, dapprima nominato Notizie TVL e quindi Ultimissima, che andava in onda rigorosamente in diretta; Capannello, curato dall’operatore Leonardo Pasquinelli e da Nino Pirito.

All’inizio del 1977 venne stipulato un accordo con Tele Libera Firenze per ripetere i suoi programmi nell’area di Livorno, Pisa e Lucca; si ridussero i programmi autoprodotti, ormai limitati al tg locale. Nel frattempo l’emittente aveva cambiato frequenza, irradiando i suoi programmi dal canale UHF 55. L’abbandono del canale da parte di due figure fondamentali come Pirito, che si trasferì a Tvs, e Romani, che passò a Milano Tv, unitamente alla difficoltà nel reperire risorse sul mercato pubblicitario, alla nascita di nuove e meglio equipaggiate emittenti televisive e radiofoniche toscane e alle precarie condizioni economiche, non le permisero di radicarsi sul territorio e ne decretarono la chiusura già nell'estate 1977, prima della TV e poi della radio.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Testimonianza, su geocities.com. URL consultato il 12 maggio 2008 (archiviato dall'url originale il 10 agosto 2009).