TD Overdrive

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Test Drive Overdrive: The Brotherhood of Speed
videogioco
PiattaformaPlayStation 2, Xbox, Windows
Data di pubblicazionePlayStation 2 & Xbox:
Bandiera degli Stati Uniti 27 maggio 2002
Bandiera dell'Europa 5 luglio 2002

Xbox:
Bandiera degli Stati Uniti 11 giugno 2002
Bandiera dell'Europa 5 luglio 2002 Microsoft Windows:
Bandiera degli Stati Uniti 8 dicembre 2002

GenereSimulatore di guida, Corse clandestine
OrigineRegno Unito
SviluppoPitbull limeted studios
PubblicazioneAtari
Fascia di etàELSPA 3+ ESRB T
SerieTest Drive

TD Overdrive (Test Drive in America del Nord) è un videogioco pubblicato da Atari e sviluppato da Pitbull Syndicate nel 2002.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

La storia vede coinvolto il pilota clandestino Dennis Black tentare di recuperare la propria vettura, una Dodge Viper GTS-R Concept, dalle mani di un suo rivale, tale Vasily Raskolnikov. Per questo motivo sarà costretto ad affrontare street racer illegali di varie nazionalità tra le strade di quattro diverse città, San Francisco, Tokyo, Londra e Montecarlo.

Modalità di gioco[modifica | modifica wikitesto]

Oltre alla modalità principale che si dipana su quarantacinque capitoli, vi sono anche la modalità corsa rapida, drag race e inseguimento (in cui si possono guidare alcune vetture sbloccate nella versione della polizia).

Durante la maggior parte delle competizioni, il giocatore, oltre che dagli avversari e dal traffico, sarà ostacolato da varie volanti della polizia e dal cronometro che segna un conto alla rovescia entro il quale concludere la gara.

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Il gioco è stato molto apprezzato per la realizzazione grafica dei percorsi, delle vetture e per il sonoro, il quale riproduce fedelmente i motori delle auto che compaiono durante il gioco.[1] Giudicato bene è anche il realismo del comportamento in strada delle vetture, il quale però ha una forte limitazione in quanto il danneggiamento delle vetture non viene simulato, provocando delle reazioni fisiche durante gli incidenti pesantemente irrealisiche.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Redazione Games.it, TD Overdrive, 28 febbraio 2002 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  2. ^ Stefano Castelli, TD OVERDRIVE: LE BANDE DELLA VELOCITÀ, in Videogame.it, 29 luglio 2002.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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