Coordinate: 44°14′55.29″N 8°01′24.23″E

Stazione di Priola

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Priola
stazione ferroviaria
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàPriola
Coordinate44°14′55.29″N 8°01′24.23″E
Lineeferrovia Ceva-Ormea
Storia
Stato attualeSenza traffico
Attivazione1889
Caratteristiche
TipoFermata in superficie, passante
Binari1 passante
DintorniPriola

La stazione di Priola è una fermata ferroviaria, senza traffico dal 2012, posta sulla ferrovia Ceva-Ormea al servizio dell'omonimo comune.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Priola venne raggiunta dalla ferrovia nel 1889 e la fermata venne inaugurata in concomitanza all'attivazione del tronco Ceva-Priola il 15 settembre dello stesso anno[1].

Nel corso del primo decennio del XXI secolo la stazione fu tramutata in fermata come gli altri impianti della linea e vennero rimossi i binari di incrocio e dello scalo merci.

Dal 2001 la gestione dell'intera linea, e con essa quella della stazione di Priola, passò in carico a Rete Ferroviaria Italiana la quale ai fini commerciali classifica l'impianto nella categoria "Bronze"[2].

Al 2002 la fermata risultava impresenziata insieme a tutti gli altri impianti sulla linea ad esclusione della stazione di Ceva[3].

Il servizio passeggeri sulla linea viene sospeso il 17 giugno 2012 e pertanto anche la fermata non risulta più essere servita da alcun traffico da tale giorno[4][5]. Nonostante la trasformazione della Ceva-Ormea in ferrovia turistica, nessun treno storico vi effettua fermata.

Strutture e impianti[modifica | modifica wikitesto]

La fermata dispone di un fabbricato viaggiatori sviluppato su due piani. Il piano terra lato strada era caratterizzato nella sua parte centrale da tre archi a tutto sesto che si estrudevano parzialmente all'interno costituendo un'elegante porticato. I tre archi erano collegati ad altrettante porte dalle quali si raggiungevano la sala d'attesa, la biglietteria e i locali tecnici, come l'ufficio movimento. A seguito dell'impresenziamento dell'impianto il fabbricato fu completamente chiuso all'utenza e molte porte e finestre furono murate[6]. L'edificio, dopo un lungo periodo di abbandono, è stato interessato da alcuni lavori di restauro e messa in sicurezza nel 2011, visto lo stato di particolare degrado nel quale giaceva insieme all'area circostante[7][8].

A seguito della chiusura del fabbricato viaggiatori, per ovviare alla mancanza di un riparo in caso di maltempo, venne aggiunta una pensilina in metallo dotata un'obliteratrice e di pannelli informativi per i viaggiatori.

È presente un unico binario, servito da una banchina.

In passato era presente uno scalo merci composto da un piano caricatore, da un magazzino, da un ampio piazzale interno e da un binario tronco di accesso. Fino al declassamento dell'impianto in fermata, tale binario era affiancato da un altro al servizio della banchina di carico e scarico che si addentrava nel piazzale interno. Al 2016 i binari risultano rimossi mentre il fabbricato merci giace in stato di forte degrado, ormai non più fruibile a causa del cedimento del tetto[6].

Movimento[modifica | modifica wikitesto]

La fermata era in ultimo servita solamente da regionali effettuati da Trenitalia nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la Regione Piemonte.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il cece di Nucetto Archiviato il 12 ottobre 2013 in Internet Archive.
  2. ^ www.rfi.it, Stazioni del Piemonte, su rfi.it. URL consultato il 19 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 16 maggio 2013).
  3. ^ Fabrizio Torella, Teresa Coltellese, Le stazioni impresenziate, op. cit.
  4. ^ Silvia Adorno, Chiusure in Piemonte, in "I Treni" n. 351 (settembre 2012), pp. 14-19
  5. ^ Redazionale, Servizio con autobus sulle ferrovie a bassa frequentazione, in Piemonte Informa, 16 giugno 2012. URL consultato il 17 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 13 ottobre 2013).
  6. ^ a b http://www.stagniweb.it/foto6.asp?File=ormea16&Inizio=1&Righe=15&InizioI=1&RigheI=100&Col=5
  7. ^ http://www.targatocn.it/2011/04/27/mobile/leggi-notizia/argomenti/cronaca-1/articolo/stazione-dismesse-in-val-tanaro-a-priola-e-pievetta-i-primi-lavori-di-restauro.html
  8. ^ http://www.targatocn.it/2011/02/05/mobile/leggi-notizia/argomenti/attualita/articolo/priola-e-pievetta-due-stazioni-abbandonate-il-sindaco-si-rivolge-alla-regione.html

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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