Stazione di Corosa

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Corosa
stazione ferroviaria
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàLanusei
Coordinate39°52′51.25″N 9°32′32.68″E / 39.880904°N 9.54241°E39.880904; 9.54241
Lineeferrovia Mandas-Arbatax
Storia
Stato attualedismessa
Caratteristiche
Tipofermata ferroviaria passante in superficie
Binari1

La stazione di Corosa era una fermata ferroviaria presente nel comune di Lanusei, posta lungo la linea Mandas-Arbatax.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La fermata venne creata nella seconda metà del Novecento nell'omonimo quartiere di Lanusei, risultando in uso nel 1994[1] sotto la gestione delle Ferrovie della Sardegna. Con la cessazione del servizio di trasporto pubblico sulla Mandas-Arbatax, destinata ai soli treni turistici a partire dal 16 giugno 1997[2][3], la struttura venne successivamente abbandonata sempre durante la gestione FdS, che nei primi anni duemila non si servivano più dell'impianto per i treni a calendario del Trenino Verde[4].

Strutture e impianti[modifica | modifica wikitesto]

La fermata, rimasta immutata anche dopo la cessazione del suo utilizzo, si componeva del singolo binario di corsa[5], a scartamento da 950 mm, affiancato da una banchina sulla quale è ubicata una pensilina in cemento[5].

Movimento[modifica | modifica wikitesto]

Lo scalo non è più in uso dopo la riconversione a ferrovia turistica della Mandas-Arbatax, benché nell'area dell'impianto vi transitino ancora i convogli del Trenino Verde in servizio sulla linea. Prima dell'estate 1997 lo scalo fu attivo principalmente come fermata a richiesta, venendo impiegato negli anni novanta anche come tappa obbligatoria dei treni in servizio sulla linea[1], in alcuni casi anche come capolinea[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c cfr Orario FdS Mandas-Arbatax maggio 1994
  2. ^ Cronistoria delle FdS - Ferrovie della Sardegna, su digilander.libero.it. URL consultato il 18 marzo 2017.
  3. ^ Dalla 'littorina' ai trenini verdi, in L'Unione Sarda, 13 giugno 1997.
  4. ^ Il Trenino Verde della Sardegna - Catalogo dei viaggi (PDF), 6ª ed., Ferrovie della Sardegna, 2003, pp. 10-13. URL consultato il 18 marzo 2017 (archiviato il 22 febbraio 2014).
  5. ^ a b Sardegna foto aeree, su Sardegnageoportale.it, Regione Autonoma della Sardegna. URL consultato il 18 marzo 2017.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Edoardo Altara, Binari a Golfo Aranci - Ferrovie e treni in Sardegna dal 1874 ad oggi, Ermanno Albertelli Editore, 1992, ISBN 88-85909-31-0.
  • Francesco Ogliari, La sospirata rete, Milano, Cavallotti Editori, 1978.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]