Stanguellini Junior

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Stanguellini Junior
Descrizione generale
Costruttorebandiera  Stanguellini
CategoriaFormula Junior
ProduzioneDal 1958 al 1960
Sostituita daStanguellini Monoposto Delfino Junior
Descrizione tecnica
Meccanica
Motorederivazione Fiat 1100
Dimensioni e pesi
Passo2260 mm
Peso400 kg
Altro
AvversarieBandini formula junior
Formula Junior derivate da Lancia Appia
Risultati sportivi
PilotiHarry Carter, Jo Siffert, Lorenzo Bandini, Michael May, Wolfgang von Trips

La Stanguellini Junior è un'automobile monoposto sportiva di Formula Junior, costruita da Stanguellini, anche grazie alla collaborazione con Juan Manuel Fangio, dal 1958 al 1960 in più di un centinaio di esemplari.[1]

Il contesto[modifica | modifica wikitesto]

La vettura, dotata di motore anteriore e trazione posteriore, come da regolamento di quel tipo di competizioni, aveva buona parte dei componenti strettamente derivati da autovetture di serie; nel caso specifico dalle Fiat 1100 e 1200.

Già nel primo anno di gare riuscì a conquistare vari successi in campo continentale e tra i suoi piloti si annoverano tra gli altri Lorenzo Bandini e Jo Siffert, praticamente ai loro esordi nell'automobilismo, nonché Wolfgang von Trips, altro pilota con una buona carriera in Formula 1.

Oltre che nelle competizioni europee venne utilizzata anche negli Stati Uniti d'America dove colse anche una vittoria nella Coppa Vanderbilt del 1960.

Principali vittorie[modifica | modifica wikitesto]

Corse di auto storiche[modifica | modifica wikitesto]

Questa vettura è stata pilotata con successo da Simone Stanguellini, nipote del costruttore, nel Grand Prix Historique de Monaco degli anni 2004 e 2008 dove ha conquistato due terzi posti.[2]

Un'altra vettura guidata dal pilota statunitense Jason Wright, ha conquistato il Campionato Europeo Auto Storiche 2009.[3]

Scheda tecnica[modifica | modifica wikitesto]

Caratteristiche tecniche - Stanguellini Junior
Configurazione
Carrozzeria: monoposto in alluminio Posizione motore: anteriore Trazione: posteriore
Dimensioni e pesi
Interasse: 2000 mm Carreggiate: anteriore 1220 - posteriore 1230 mm Altezza minima da terra:
Masse a vuoto: 400 kg
Meccanica
Tipo motore: 4 cilindri in linea di derivazione FIAT, monoblocco in ghisa, testa in lega leggera; oppure Mini 1.000 cc; oppure DKW e SAAB 3 cilindri 2 tempi

Raffreddamento: ad acqua a circolazione forzata||width=50% colspan="3" |Cilindrata: (Alesaggio x corsa: 68,0 x 75,0 mm), 1089 cm³

Distribuzione: ad aste e bilancieri con albero a camme laterale nel basamento Alimentazione: 1958: 2 carburatori dell'Orto SS I25B

1959/62: 2 carburatori Weber 38 DC OE a doppio corpo; oppure 2 carburatori Weber 40 DC OE a doppio corpo

Prestazioni motore Potenza: 1958: 70cv a 6200 giri/minuto

1959: 78cv a 6500 giri/minuto

1961: 95cv

1962: 99cv

Accensione: singola con batteria e spinterogeno Impianto elettrico:
Frizione: monodisco a secco Cambio: 1958/59: 4 rapporti + retromarcia

1960/62: 5 rapporti + retromarcia

Telaio
Corpo vettura tubolare con longheroni di irrigidimento
Sospensioni anteriori: 1958: a ruote indipendenti con triangoli trasversali inferiori e balestra trasversale superiore, ammortizzatori telescopici idraulici.

1959/62: a ruote indipendenti con bracci triangolari trasversali, molle elicoidali e ammortizzatori telescopici idraulici coassiali, barra trasversale stabilizzatrice / posteriori: 1958/59: a ponte rigido con bracci longitudinali di spinta e reazione, molle elicoidali, ammortizzatori telescopici idraulici, ancoraggio trasversale con cavi metallici.

1960: a ponte rigido con bracci longitudinali di spinta e reazione, molle elicoidali, ammortizzatori telescopici idraulici coassiali, ancoraggio trasversale con cavi metallici.

1961/62: a ruote indipendenti con parallelogrammi deformabili, semiassi oscillanti, molle elicoidali e ammortizzatori telescopici idraulici coassiali.

Freni anteriori: 1958/1960: a tamburo sulle ruote.

1961/62: freni a disco. / posteriori: 1958/1960: a tamburo sulle ruote.

1961/62: freni a disco.

Prestazioni dichiarate
Velocità: 220 km/h Accelerazione:
Altro
Lubrificazione forzata a carter umido con pompa di mandata
Fonte dei dati: [4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Storia della Junior su qv500.com Archiviato il 30 gennaio 2010 in Internet Archive.
  2. ^ Il Gran Premio storico di Monaco su aisa.it[collegamento interrotto]
  3. ^ La Stanguellini Junior su Omniauto.it
  4. ^ stanguellini.it Archiviato il 9 febbraio 2010 in Internet Archive.

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