Campobasso Football Club: differenze tra le versioni
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<references/>26. [https://www.sscittadicampobasso.it/campobasso-calcio-uefa-interleghe-1980/ Campobasso in Europa: il Torneo UEFA Interleghe Anglo-Italiano del 1980] |
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32 . https://web.archive.org/web/20130930223314/http://www.biangoross.com/viewtopic.php?f=85&t=2942&sid=61040db3c750d029fb10e56d1411c785<nowiki/>33. https://web.archive.org/web/20130930225639/http://www.biangoross.com/viewtopic.php?f=85&t=2942&sid=d10ee1383b414870b3b0e5c89c8c4acf&start=20 |
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33. https://www.primonumero.it/2015/02/quando-i-lupi-zittirono-la-vecchia-signora-30-anni-fa-la-vittoria-del-campobasso/18693/amp/ |
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34. https://www-primonumero-it.cdn.ampproject.org/v/s/www.primonumero.it/2020/11/abbonatovi-in-5-anni-vi-porto-in-a-johnny-di-stefano-lavvocato-del-diavolo-che-si-prese-gioco-del-campobasso/1530639953/amp/?amp_gsa=1&_js_v=a6&usqp=mq331AQKKAFQArABIIACAw%3D%3D#amp_tf=Da%20%251%24s&aoh=16355233286785&referrer=https%3A%2F%2Fwww.google.com&share=https%3A%2F%2Fwww.primonumero.it%2F2020%2F11%2Fabbonatovi-in-5-anni-vi-porto-in-a-johnny-di-stefano-lavvocato-del-diavolo-che-si-prese-gioco-del-campobasso%2F1530639953%2F |
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== Voci correlate == |
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Versione delle 23:52, 14 gen 2022
SS Città di Campobasso Calcio | |
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Lupi, Rossoblù | |
Segni distintivi | |
Uniformi di gara | |
Colori sociali | Rosso, blu |
Simboli | Lupo |
Inno | Forza lupi rossoblù Gino e Gina |
Dati societari | |
Città | Campobasso |
Nazione | Italia |
Confederazione | UEFA |
Federazione | FIGC |
Campionato | Serie C |
Fondazione | 1919 |
Rifondazione | 1948 |
Rifondazione | 1990 |
Rifondazione | 1996 |
Rifondazione | 2003 |
Rifondazione | 2013 |
Proprietario | Halley Holding |
Presidente | Mario Gesuè |
Allenatore | Mirko Cudini |
Stadio | Nuovo Romagnoli (25 000 posti) |
Sito web | sscittadicampobasso.it |
Palmarès | |
Trofei nazionali | 1 Coppa Italia Dilettanti |
Stagione in corso | |
Si invita a seguire il modello di voce |
La Società Sportiva s.r.l. Città di Campobasso,[1] meglio nota come Campobasso, è una società calcistica italiana con sede nella città di Campobasso. Milita in Serie C, la terza divisione del campionato italiano.
Se la prima squadra di calcio del capoluogo molisano si reputa risalisse al 1919, la storia moderna del calcio a Campobasso iniziò nel 1948 allorquando fu fondata la prima società in grado di raggiungere, nel 1975, il professionismo. Il primo fallimento si registrò nel 1990, e successivamente anche nel 1996, nel 2003 e nel 2013[2].
Il club annovera cinque stagioni disputate in Serie B dal 1982 al 1987, che costituiscono l'apice della storia calcistica rossoblù. Il miglior risultato conseguito in questa categoria è stato un settimo posto. Nel suo palmarès annovera la conquista di una Coppa Italia Dilettanti.
I colori sociali sono il rosso e il blu, mentre il simbolo della squadra è il lupo. Disputa le partite di casa allo stadio Nuovo Romagnoli.
Storia
Le origini
Il nome originario della squadra, Unione Sportiva Campobasso 1919, lascia presumere che l'anno di fondazione della squadra del capoluogo molisano sia appunto il 1919. Di fatto, però, le prime notizie che si hanno sull'attività calcistica a Campobasso risalgono al 1923. I primi campionati disputati dalla squadra erano per lo più tornei di Terza e Seconda Divisione, che nell'organizzazione dell'epoca corrisponderebbero agli attuali campionati di Eccellenza e Serie D (per quanto concerne i campionati regionali, in quegli anni il Molise era, sportivamente parlando, affiliato alla vicina Campania). La prima storica promozione (dalla Seconda alla Prima Divisione, quarto livello del calcio italiano di allora) avviene nella stagione 1933-1934, quando dopo il primo posto nel girone campano di Seconda Divisione, il Campobasso sconfisse sia all'andata che al ritorno i ciociari del Frosinone, che si erano aggiudicati lo scudetto nel girone laziale. Il campionato 1934-1935 si preannuncia fallimentare già dalle prime partite, nelle quali si profilano solo sconfitte per i molisani. I 10 punti finali in classifica condannano la squadra a un immediato ritorno in Seconda Divisione. Durante la guerra le attività sportive vengono sospese. Nel 1948, con la nascita dell'Unione Sportiva Campobasso, riprendono le attività agonistiche a Campobasso. La nuova società si affilia direttamente alla Lega Interregionale Sud poiché rappresentante di un capoluogo provinciale.
Il dopoguerra e la Serie C
Viene ammesso alla IV Serie nel 1952; a metà degli anni cinquanta diviene presidente Alessandro De Gaglia, sindaco della città. Durante questo periodo, più precisamente nel campionato 1956-1957, la squadra acquisisce anche il suo record personale di reti segnate in una sola partita, Campobasso-Sora 9-0. Il Campobasso resta in seconda divisione sino al 1970, quando ritorna in Promozione Campana.
Solo grazie all'acquisizione del titolo sportivo del Vallo di Diano, riconquista la Serie D nel 1972. Dopo tre campionati, grazie alla presidenza dell'avv. Franco Nucciarone (che fu anche sindaco), conquista la storica Serie C il 25 maggio 1975 dopo il 5-0 al Cerignola. In terza serie disputa tre campionati (6º nel 1975-1976, 13º nel 1976-1977 e 6º nel 1977-1978). Nel '77 cambia ragione sociale e diventa Società Sportiva Campobasso, grazie al buon sesto posto è ammessa nel 1978 nella nuova Serie C1 e viene acquistata dall'imprenditore Luigi Falcione; qui disputa dei buoni campionati con un 4º nel 1978-1079, nel 1979-1980 fa un girone d'andata di vertice ma cala nella seconda parte chiudendo 4°. Nel 1980 partecipa anche alla Coppa Anglo-Italiana 1980 [3]. Nel 1980-1981 con allenatore Bruno Giorgi, si stenta di approdare in Serie B, lottando per tutto il campionato con Sambenedettese e Cavese; beffarda per i lupi è stata l'ultima giornata, pareggio in casa del Rende chiudendo con 43 punti, mentre la Cavese e la Sambenedettese entrambe a 44.
Nel 1981-1982 la società passo all'imprenditore edile Antonio Molinari e venne affidata la panchina a Vincenzo Montefusco. Con una partenza disastrosa, 4 sconfitte e una vittoria nelle prime cinque giornate e con la squadra in crisi, esonerato Montefusco, viene chiamato l'allenatore Antonio Pasinato e con l'arrivo di giocatori più tecnici (Guido Biondi, Walter Ciappi, Ubaldo Biagetti, Primo Maragliulo), il Campobasso inizia a scalare la classifica. Alla penultima giornata, in trasferta sul campo del Casarano, il pullman dei molisani è stato preso a sassate (Maestripieri venne ferito), la partita si concluse con uno 0-0, salvo poi essere in seguito assegnata la vittoria a tavolino. Nell'ultima giornata, il 30 maggio 1982, con la vittoria per 1-0 contro la Reggina, i Lupi si classificarono 2° con 45 punti, uno in meno dell'Arezzo ma soprattutto uno in più della Nocerina, ottenendo così una storica promozione in Serie B.
Gli anni d'oro della B e il declino
Capitano di quel periodo fu Michele Scorrano, originario di Ururi, morto prematuramente nel 2009; altri giocatori rappresentativi furono il calabrese Carmelo Parpiglia, l'abruzzese Guido Biondi, il molisano Raffaele Di Risio, l'argentino Walter Ciappi e l'umbro ma molisano d'adozione Marco Maestripieri. In quel periodo venne inoltre creato, da parte degli impresari di spettacolo Gino & Gina, l'inno Forza Lupi Rossoblu, ricordato dai più accesi sostenitori della squadra, la quale fu seguita, tra gli altri, da Riccardo Cucchi, all'epoca impiegato presso la sede RAI per il Molise, che iniziò così la sua fortunata carriera di radiocronista.
Nella serie cadetta la Società Sportiva Campobasso ci rimase per 5 anni. Il primo anno si salvò classificandosi 13° nel 1982-1983 togliendosi anche lo sfizio di battere nella prima partita in casa di Coppa Italia la Fiorentina dei campioni del mondo di Giancarlo Antognoni e di Francesco Graziani per 1-0, in campionato di vincere contro la Lazio in casa per 1-0 e di pareggiare a Stadio San Siro contro il Milan per 0-0. Nel 1983-1984 si giocò la promozione in Serie A ottenendo la vetta della classifica all'11° giornata battendo il Arezzo, salvo poi cedere nel girone di ritorno chiudendo 7° (5° a pari merito con Arezzo e Padova, 7° per differenza reti), a soli cinque punti dalla promozione. Nel 1984-1985, ci fu un cambiamento in squadra con l'addio di Scorrano e di Pasinato su tutti e l'arrivo di Carlo Perrone , di Stefano Rebonato e dell'allenatore Giancarlo Cadè. La squadra non ingranò e dall'11° giornata sedette sulla panchina dei Lupi Bruno Mazzia che condusse i molisani alla salvezza conquistandola all'ultima giornata contro la Triestina per 1-0, concludendo in 12° posizione. Nella Coppa Italia riuscì a passare il girone bloccando per 0-0 il Verona (quell'anno campione d'Italia), e ancora oggi nessuno dimentica la vittoria al Selvapiana (inaugurato per l'occasione) il 13 febbraio 1985 negli ottavi di finale per una rete a zero (autorete di Stefano Pioli che deviò un tiro di Guido Ugolotti), contro la Juventus di Trapattoni, Scirea, Platini, Boniek, con lo stadio stracolmo fino all'inverosimile, 26 000 biglietti venduti, 40 000 in tutto perché donne e bambini entravano gratis[4]; il ritorno fini 4-1 per i padroni di casi, non senza aver subito per la seconda volta il vantaggio il vantaggio dei molisani ad opera di Perrone. Chiude in 10° nel 1985-1986, mentre nel 1986-1987 arrivò in panchina Tord Grip, ex vice allenatore della Nazionale svedese e portatore del "calcio a zona"; il girone di andata fu disastroso, 12 punti conquistati con solo due vittorie. Al suo posto arrivò Giampiero Vitali che conquistò 21 punti sfiorando l'impresa della salvezza (pesa un pareggio rocambolesco per 3-3 contro la Triestina in cui i rossoblù conducevano la partita per 2-0 per poi trovarsi sotto e all'ultimo pareggiare) arrivando 17° e dovendo quindi disputare lo spareggio salvezza essendo arrivato a pari merito con laLazio dei -9 e con il Taranto. Lo spareggio a tre, disputato al San Paolo di Napoli, vide soccombere i molisani dopo aver prima pareggio contro il Taranto 1-1 e perso per 1-0 contro la Lazio. Era il 5 luglio 1987.
In Serie C1 si classificò 4º nel 1987-1988, staccato di un solo punto dalla Reggina, poi promossa nello spareggio promozione. È poi retrocesso nella stagione 1988-1989 dopo due sconfitte con i pugliesi del Monopoli, 1-2 all'ultima giornata e 1-4 nello spareggio di Catanzaro dell'11 giugno 1989. In Serie C2 il Campobasso arrivò 18º nel 1989-1990, e con la retrocessione arriva anche il fallimento.
Prima rinascita: Football Campobasso
Grazie all'interesse di Carlo Scasserra, imprenditore alimentare, rinasce una nuova squadra, il Football Campobasso, che dalla Prima Categoria sale in Serie D, dove gioca 3 stagioni con prestazioni altalenanti. Nel 1995 retrocede ma è comprata e ripescata dall'avvocato del diavolo (e truffatore), il serbo-britannico Giovanni di Stefano (originario di Petrella Tifernina) che promise la Serie A in cinque anni, ma la squadra non andò oltre il 5° posto ; abbandonò la società alla fine della stagione condannandola a un nuovo fallimento nel 1996, a sei anni dal precedente. Nel 2013, in Gran Bretagna, è stato condannato a 14 anni di carcere per reati di truffa, frode e riciclaggio. Le sue uscite pubbliche divennero virali grazie alla Gialappa's Band[5].
Seconda rinascita: Associazione Calcio Campobasso
Ma subito rinasce una squadra, l'Associazione Calcio Campobasso, del presidente Adelmo Berardo, che dopo aver rilevato il titolo dal Sepino, riparte dall'Eccellenza e dopo 3 anni molto positivi nei Dilettanti, in cui nel 1997-1998 la promozione sfuma a favore del Giugliano per un punto nonostante gli 80 punti conquistati per i Lupi (e la conquista, nel 1998, a Faenza, della Coppa Italia Dilettanti - Fase C.N.D., per poi perdere la finale del titolo contro la Larcianese) conquista la Serie C2 nel 2000 all'ultima giornata contro la Pro Vasto per 3-0 davanti a 16000 spettatori, vincendo il campionato per un punto davanti al Taranto . La prima stagione il Campobasso arriva 2º nel 2000-2001 dietro al Taranto ripescato in C2 per 2 punti, nonostante un campionato a lungo in vetta alla classifica e una vittoria in casa al ritorno contro la diretta concorrente Taranto davanti a 18000 spettatori, e perde la semifinale play-off col Sora, ed è 18º nel 2001-2002. Oltre a retrocedere la squadra fallisce.
Terza rinascita: Nuovo Campobasso
Dopo un anno senza squadre ufficiali nel capoluogo, viene rifondata una squadra, Nuovo Campobasso, dalla fusione tra la Polesiana (squadra di una contrada cittadina che militava in Eccellenza) e la Primavera Campobasso (che aveva vinto il campionato di Promozione). Ai due rispettivi presidenti delle due squadre, Luigi Iacampo (Polesiana) e il padovano Paolo Rizzi (Primavera Campobasso) si aggiunge l'avvocato Claudio Palladino. Con questa triade al timone il Campobasso torna in D nel 2005.
Nel 2005-2006 il Nuovo Campobasso ha concluso al 9º posto nel girone G della Serie D. Nel 2006-2007, il Campobasso arriva 5º nel girone G, e raggiunge i play-off (1-4 dal Bacoli Sibilla). Durante questa stagione sembra profilarsi l'ennesimo fallimento, ma a rilevare la squadra ci pensa l'imprenditore irpino Ferruccio Capone. Nel 2007-2008 il Campobasso milita nel girone F, e dopo un'annata caratterizzata da un buon inizio, un crollo in inverno e una ripresa in primavera, finisce 3º. Non ha fortuna nei play-off: elimina in semifinale il Morro d'Oro (2-1) ma perde la finale in trasferta con la Renato Curi Angolana, che dopo essere stata superata 2 volte in campionato mette fine all'avventura play-off dei lupi con un perentorio 2-0.
Nella stagione 2008-2009 ha giocato sempre nel girone F e parte con tre punti di penalizzazione in Serie D: pena comminata per un episodio risalente a due stagioni prima, una telefonata del direttore sportivo Giovanni Santone (che nella vita fa il poliziotto) a un suo collega arbitro (Rocchi) alla vigilia di una partita dei rossoblù sul campo del Bacoli Sibilla per la quale era stata designata la medesima giacchetta nera. La penalizzazione viene annullata già dopo la prima giornata di campionato, con il roboante 5-0 al Luco Canistro. In seguito sono arrivate alcune brutte prestazioni, specie in casa, che hanno portato la squadra rossoblù a lottare solo per i play-off, conquistati a Castel di Sangro contro l'Olympia Agnonese, per poi perdere contro il Fano.
La stagione 2009-2010 è avara di soddisfazione per i Lupi: 10º posto in classifica e 13 sconfitte, otto delle quali in casa, record negativo assoluto del club. Ma la squadra ha presentato una domanda di ripescaggio in Lega Pro Seconda Divisione, accolta il 4 agosto del 2010. Il 17 giugno 2010 la Polisportiva Nuovo Campobasso Calcio ingaggia Roberto Carannante, reduce da buone stagioni al Trivento, come allenatore della Prima Squadra per la stagione 2010-2011. La squadra, in agosto-settembre 2010, partecipa alla Coppa Italia Lega Pro 2010-2011 e viene subito eliminata alla fase eliminatoria a gironi (in 4 gare, ottiene 1 vittoria e 3 pareggi). Al 10 ottobre la posizione in classifica è già critica: 2 punti conquistati nelle prime 7 giornate, con un bilancio di 0 vittorie, 2 pareggi e 5 sconfitte; il 12 ottobre 2010 la società solleva Carannante dal ruolo di allenatore della Prima Squadra. Il giorno dopo, 13 ottobre 2010 la società comunica di aver ingaggiato come nuovo allenatore il molisano di Santa Croce di Magliano Vincenzo Cosco[6], il quale la conduce alla salvezza prima di lasciare.
Il 25 maggio 2011 viene comunicata la nomina del nuovo allenatore per la stagione 2011-2012, il salernitano Nicola Provenza. Dopo le prime giornate della stagione 2011-2012, nella quale i lupi partono bene con 10 punti nelle prime 4 giornate, Ferruccio Capone annuncia di voler lasciare la società, entrando in polemica con l'allenatore Provenza e altri, e richiamando nello staff tecnico l'ex giocatore e team manager della squadra Gigi Molino. Proprio Provenza, dopo l'andamento altalenante delle prime giornate, è esonerato. Il 21 novembre 2011 viene scelto come nuovo tecnico Edoardo Imbimbo, il quale guida la squadra a una sofferta salvezza.
Il 13 luglio 2012 viene prima esclusa dal campionato 2012-2013 per problemi legati all'iscrizione (che costeranno due punti di penalizzazione), ma tre giorni dopo presenta ricorso che le consente di disputare la stagione 2012-2013, la terza consecutiva in Seconda Divisione. Viene confermato Imbimbo, che verrà poi esonerato alla decima giornata con la squadra ultima in classifica; a sostituirlo arriva l'ex allenatore dell'Avellino Salvatore Vullo e il Campobasso, grazie anche ad alcuni innesti di mercato (su tutti l'attaccante già rossoblù Rosario Majella e l'esperto centrocampista Di Vicino), risale la china e ottiene una salvezza tranquilla.
Il 4 giugno 2013 il presidente Capone vende il 51% della società a un imprenditore vicentino, originario di Oratino, Giulio Di Palma[7]. Il nuovo maggiore azionista deve far fronte a due punti di penalizzazione e 7.000 euro di ammende per la violazione del regolamento della Co.Vi.So.C.[8] e 700.000 euro di debiti con l'erario. In seguito il Direttivo della Lega Pro ritiene inammissibile la domanda d'iscrizione presentata dal Campobasso la cui posizione, insieme a quella del Treviso, non è sanabile[9]. 19 luglio del 2013 il club è stato escluso dai campionati dalla FIGC e la sua squadra è stata sciolta d'imperio dal Presidente federale il giorno 24.
Alla fallita Polisportiva Nuovo Campobasso S.r.l. verrà ufficialmente revocata l'affiliazione in data 11 febbraio 2016.[10]
Quarta rinascita: dall'U.S. Campobasso 1919 al Città di Campobasso
Nell'agosto del 2013 l'associazione dei tifosi Noi siamo il Campobasso acquista insieme ad alcuni imprenditori campobassani e con il supporto del capitano della squadra, Antonio Minadeo, il titolo della Unione Sportiva Campobasso 1919 ripartendo così dal campionato regionale di Eccellenza[11]. La squadra ha chiuso l'anno solare vincendo tutte le partite disputate tra Eccellenza e Coppa Italia regionale. Il 2 febbraio 2014 battendo il Fornelli per 2-0 allo stadio Acquasantianni di Trivento, il Campobasso 1919 vince la Coppa Italia Dilettanti Molise.
Nella stagione 2013-2014, il Campobasso vince consecutivamente 21 partite di campionato (un record nei campionati italiani per tale stagione[senza fonte]) in cui trionfa con largo margine, ma la conquista della Serie D arriva come vincente della Coppa Italia Dilettanti, e il 2 aprile battendo 3-2 il Ponsacco nella finale di Firenze allo stadio Gino Bozzi conquistando la coppa con 700 tifosi al seguito, mettendo così a segno un "triplete", senza nessuna sconfitta subita. Durante la stagione 2013-2014 viene inciso, dall'artista Raffaele Spidalieri, il nuovo inno della società, intitolato Fino alla fine del mondo.
Il 26 giugno 2014 cambia denominazione in Società Sportiva Dilettantistica Città di Campobasso.[12][13] La squadra ha raggiunto una striscia di 58 partite senza sconfitte, interrotta il 9 novembre con il netto successo della Maceratese sui rossoblù. Il 9 gennaio 2015 mister Farina lascia la guida tecnica della società per motivi di salute. Il giorno stesso la squadra viene affidata al mister Salvatore Vullo, alla sua seconda esperienza nel capoluogo dopo la salvezza conquistata nel 2013 in Lega Pro Seconda Divisione, e conquista i play-off. Il 1º maggio 2015 viene a mancare a Roma all'età di 83 anni Antonio Molinari, storico presidente rossoblù negli anni della Serie B.[14] Il 9 maggio muore anche l'ex allenatore Vincenzo Cosco.[15]
Nella stagione 2014-2015 i Lupi chiudono il campionato al 4º posto guadagnandosi la qualificazione ai play-off, ma il cammino si interrompe già al primo turno quando il Campobasso viene sconfitto in casa 0-3 dal San Nicolò. Nella stagione 2015-2016 il Campobasso giunge al terzo posto in classifica qualificandosi per i play-off, dove perdono la finale unica contro il Fano. Fra la stagione uscente e quella 2016-2017, subentra in società l'ex presidente della Salernitana Aniello Aliberti e la squadra viene affidata alla guida tecnica di Raffaele Novelli. Il 25 gennaio 2017 dopo la sconfitta casalinga contro il Pineto e con la squadra in piena lotta per non retrocedere, il tecnico Novelli rassegna le proprie dimissioni.[16] Dal 1º febbraio la squadra viene affidata all'allenatore Massimo Silva e grazie al suo lavoro i rossoblù riescono a raggiungere la salvezza all'ultima giornata.[17]
Nel luglio 2017 la società venne rilevata dalla famiglia De Lucia e il nuovo presidente diventò Marco De Lucia. Ad Antonio Foglia Manzillo venne affidata la guida tecnica della squadra, che venne completamente rinnovata. Il campionato fu caratterizzato da più cambi alla guida tecnica della squadra con un'alternanza tra Foglia Manzillo, Giovanni Masecchia e, per le ultime quattro giornate, dalla bandiera Antonio Minadeo, e la squadra ottenne la salvezza alla penultima giornata. Il 28 giugno 2018 la famiglia De Lucia annunciò il disimpegno dalla società; la maggioranza delle quote vennero poi cedute a Giulio Perrucci, il quale iscrisse la squadra con riserva al campionato di Serie D. Il 25 luglio successivo la maggioranza delle quote societarie venne rilevata da un gruppo finanziario con sede principale a Londra, e la presidenza venne affidata a Nicola Circelli. La guida tecnica della squadra viene affidata a Bruno Mandragora (esonerato alla 10ª giornata, al suo posto viene scelto Massimo Bagatti) e la squadra venne rinnovata, ad eccezione del capitano Ciro Danucci. In campionato il Campobasso ottenne la salvezza, classificandosi al dodicesimo posto finale.
Il 2 luglio 2019 la società passa ad Halley Holding, fondo di private equity di diritto svizzero e di proprietà inglese rappresentato dal punto di vista legale da Mario Gesuè, componente della società rossoblù anche nella stagione precedente. L'11 agosto viene nominato presidente Raffaele De Francesco. Nella stagione 2019-20 la panchina viene affidata a Mirko Cudini e viene costruita una squadra per puntare alla vittoria del campionato di D, acquisendo giocatori di esperienza. I campionato il Campobasso si portò nelle prime posizioni in classifica ed era al secondo posto alle spalle del Matelica quando il torneo venne sospeso, e in seguito definitivamente interrotto, a causa delle restrizioni legate alla pandemia di COVID-19.
Il ritorno tra i professionisti
Per la stagione 2020-21 buona parte della rosa viene confermata e integrata con l'arrivo degli esperti Vittorio Esposito e Ferdinando Sforzini. Il campionato è iniziato con una serie di risultati utili, che allungarono la serie già aperta nella stagione precedente. A fine novembre 2020 entrò in società lo statunitense Matt Rizzetta, che rilevò il 30% delle quote societarie attraverso la sua società North Sixth Group. In campionato la squadra mantenne la testa della classifica del girone F della Serie D per quasi tutto il torneo, ottenendo la matematica certezza della prima posizione in classifica il 13 giugno 2021 dopo una vittoria sul Rieti[18]. Per il Campobasso si trattò del ritorno tra i professionisti dopo 8 anni e il ritorno nella terza serie nazionale dopo 32 anni.
Per la stagione 2021-22 vengono trattenuti gran parte dei calciatori protagonisti della vittoria del campionato di Serie D. Nella prima partita ufficiale, in Coppa Italia Serie C, il Campobasso esce di scena già al primo turno eliminatorio per mano del Grosseto, mentre il campionato si apre con un pareggio per 1-1 in casa dell'Avellino. Chiude il girone d'andata con 21 punti in quattordicesima posizione.
Cronistoria
Cronistoria della Società Sportiva Città di Campobasso |
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Colori e simboli
Colori
I colori ufficiali del Campobasso sono il rosso e il blu, che sono anche quello cittadini richiamati nel gonfalone, che li riprende a sua volta da quelli che erano i colori delle due confraternite che nel Quattrocento dominarono la città capoluogo, Crociati e Trinitari. Per quanto concerne le divise da gioco, da tempo la classica uniforme campobassana è composta da un completo con maglietta a righe rosse e blu, pantaloncini blu e calzettoni rossi.
Simboli ufficiali
Il simbolo del club è il lupo, da cui il soprannome di "lupi" assegnato ai giocatori della squadra.
Stemma
Lo stemma del Campobasso è uno scudo svizzero palaro rossoblù nel quale si trovano al centro lo stemma comunale, ovvero le sei torri merlate. Nella parte superiore è presente la denominazione societaria, mentre in quella inferiore l'anno di fondazione.
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Stemma dell'US Campobasso 1919 usato nella stagione 2013-2014
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Stemma del Città di Campobasso usato dal 2014 al 2019
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Stemma del Città di Campobasso in uso dal 2019
Inno
L'inno ufficiale del Campobasso è Forza lupi rossoblù di Gino e Gina, composto durante la militanza dei molisani in Serie B.[22]
Strutture
Stadio
Il Campobasso disputa le sue partite casalinghe allo stadio Nuovo Romagnoli. Nonostante lo si chiami comunemente Nuovo Romagnoli (perché il vecchio fu effettivamente intitolato a Giovanni Romagnoli, aviatore molisano morto in Libia nel primo novecento) o Selva Piana, dal nome della contrada alle porte della città che lo ospita, in realtà esso non ha ancora avuto un nome ufficiale.
Costruito dell'imprenditore edile Costantino Rozzi, è stato inaugurato nel febbraio del 1985 nella gara di andata di Coppa Italia tra il Campobasso e la Juventus di Michel Platini e Giovanni Trapattoni, conclusasi con la vittoria per 1-0 in favore dei padroni di casa, con un'autorete di Stefano Pioli che deviò un tiro di Guido Ugolotti.
A partire dalla stagione 2013-2014 la società rossoblù abbandona temporaneamente lo stadio Nuovo Romagnoli per trasferirsi al Campo ACLI (ex antistadio), sito di fronte a esso. L'impianto dispone di un terreno sintetico e di una tribuna principale addossata al terreno di gioco[23]. A marzo 2014 i lupi tornano a giocare al Romagnoli.
In precedenza il Campobasso giocava nello stadio Vecchio Romagnoli.[24]
Centro di allenamento
Il Campobasso svolge le proprie sedute di allenamento al Campo sportivo comunale di Vinchiaturo.
Società
La sede della società è in c/o Stadio Nuovo Romagnoli - C.da Selvapiana 86100 Campobasso
Organigramma societario
Organigramma societario tratto dal sito ufficiale[25]
Sponsor
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Diffusione nella cultura di massa
Il Campobasso è citato nel film Il tifoso, l'arbitro e il calciatore, diretto da Pier Francesco Pingitore nel 1983, in particolare nel primo episodio L'arbitro, quando il protagonista Alvaro Vitali si trova a dirigere la sfida tra la Lazio e i rossoblù allo stadio Olimpico di Roma.
Allenatori e presidenti
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Calciatori
Palmarès
Competizioni nazionali
Competizioni interregionali
- Serie D: 3
Competizioni regionali
- Eccellenza: 4
- Promozione: 1
- 1991-1992
- 1990-1991
- 1996-1997, 2004-2005, 2013-2014
Statistiche e record
Partecipazioni ai campionati
- Campionati nazionali
Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
---|---|---|---|---|---|
2º | Serie B | 5 | 1982-1983 | 1986-1987 | 5 |
3º | Serie C | 4 | 1975-1976 | 2021-2022 | 10 |
Serie C1 | 6 | 1978-1979 | 1988-1989 | ||
4º | Promozione | 4 | 1948-1949 | 1951-1952 | 38 |
IV Serie | 7 | 1952-1953 | 1958-1959 | ||
Serie D | 20 | 1959-1960 | 2020-2021 | ||
Serie C2 | 3 | 1989-1990 | 2001-2002 | ||
Lega Pro Seconda Divisione | 3 | 2010-2011 | 2012-2013 | ||
5º | Campionato Nazionale Dilettanti | 5 | 1993-1994 | 1998-1999 | 11 |
Serie D | 6 | 1999-2000 | 2009-2010 |
Prospetto delle 64 stagioni sportive disputate a livello nazionale a partire dal debutto in Promozione dopo la Seconda guerra mondiale. Le 20 annate nei campionati di Serie B e Serie C o equivalenti sono considerate professionistiche ai termini delle NOIF della FIGC, e concorrono a determinare la tradizione sportiva cittadina utile per un'eventuale rinascita dopo un fallimento.
- Campionati regionali
Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
---|---|---|---|---|---|
I | Terza Divisione | 1 | 1929-1930 | 11 | |
Seconda Divisione | 3 | 1930-1931 | 1933-1934 | ||
Promozione | 2 | 1970-1971 | 1971-1972 | ||
Eccellenza | 5 | 1992-1993 | 2013-2014 | ||
II | Promozione | 1 | 1991-1992 | 2 | |
Prima Categoria | 1 | 1990-1991 |
Partecipazione alle coppe
- Coppe nazionali
Competizione | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
---|---|---|---|---|
Coppa Italia | 7 | 1982-1983 | 1988-1989 | 7 |
Coppa Italia Serie C | 7 | 1981-1982 | 2021-2022 | 17 |
Coppa Italia Lega Pro | 3 | 2010-2011 | 2012-2013 | |
Coppa Italia Semiprofessionisti | 7 | 1974-1975 | 1980-1981 | |
Coppa Italia Serie D | 12 | 1999-2000 | 2019-2020 | 12 |
Poule Scudetto | 1 | 1999-2000 | 1 | |
Coppa Italia Dilettanti | 3 | 1997-1998 | 2013-2014 | 3 |
- Coppe internazionali
Competizione | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
---|---|---|---|---|
Coppa Anglo-Italiana | 1 | 1980 | 1 |
Statistiche di squadra
Il punteggio più alto in una partita fu stabilito nel campionato 1956-1957: Campobasso-Sora 9-0.[27]
Statistiche individuali
Il calciatore che ha all'attivo più presenze in campionato con la maglia del Campobasso è Michele Scorrano (371), storico capitano dei molisani a cui è intitolata anche la curva nord dell'impianto casalingo, sede della frangia più calda di aficionados rossoblù.[28] Il calciatore con all'attivo più reti segnate in campionato è invece Rosario Majella con 59 gol realizzati[29] seguito da Santo Quicquaro, a quota 45.[30]
Tifoseria
Storia
Il movimento Ultras a Campobasso esiste dagli anni settanta, anche se il gruppo organizzato di maggiore importanza di quel periodo fu il CUC 1981 (Commando Ultrà Campobasso 1981). Di gruppi attivi dagli anni settanta ad oggi si possono citare i Vigilantes, Mods, Teddy Boys, Fedayn, Ladyes, Gli angeli della nord, Ghetto G.A.R., Briganti, Gruppo Neuro, Skizzati CEP, Ultrà Campobasso, Smoked Heads, Brigata Fastidiosa, Rebels, Crociati e Nucleo Zasso.
Negli anni molti striscioni o pezze hanno colorato la Curva Nord Michele Scorrano anche se non possono essere citati come veri e propri gruppi organizzati, ma come semplici vessilli colorati di tifosi amici ovvero: Squadraccia, Bulldog, Alcol, Incoscienti, Metalmilitia, Vecchio Cuc 1981, Wolves, Casalinghi Allupati, The Four New Streets, Indians, Pazzi del Campobasso 2019, Esiliati. Fino alla stagione 2015-2016, la tifoseria del Campobasso è stata composta dai seguenti gruppi: gli Smoked Heads, storico gruppo nato nel 1986 in una partita contro la Lazio e portatori di una campagna antirazzista negli stadi, e il Nucleo Zasso nato nel 2011, seguiti dagli Ultras e Zona Offensiva. Nell'estate 2016 lo storico gruppo ultras più longevo della Curva Nord Michele Scorrano, gli Smoked Heads, dopo essere stato il gruppo portante della curva nord per oltre 15 anni, decide di sciogliersi dopo 30 anni di militanza al seguito del Lupo in tutti gli stadi d'Italia e in ogni categoria. Gli seguono gli altri gruppi organizzati attivi, Nucleo Zasso e Zona Offensiva. Gli Smoked Heads hanno continuato a seguire il Campobasso in tribuna e seguono il Lupo in casa dietro lo striscione Smoked Tribune apparso, con il ritorno dei tifosi allo stadio, a partire dalle ultime partite della stagione 2020-2021. Il timone della tifoseria organizzata rossoblù passa nelle mani dei gruppi: Curva Nord Campobasso ed N.F.O. e dall'associazione Passione Rossoblu. Inoltre, a partire dalla stagione 2021-2022, complice il rinnovato entusiasmo intorno alla squadra, il Commando Ultrà Campobasso 1981 ha annunciato la sua presenza sulle gradinate della Curva Nord.
La Curva Nord Michele Scorrano è attualmente composta dai seguenti gruppi: gli ultras di Curva Nord Campobasso ed N.F.O., dall'associazione Passione Rossoblù,dai gruppi di tifosi Wolves, The Four New Streets, Commando Ultra Campobasso 1981, Pazzi del Campobasso 2019 ed Esiliati (tifosi molisani emigrati dalla Regione).
La tifoseria rossoblù, inoltre, vanta un corposo bacino di appassionati al di fuori della città partendo dal vasto hinterland cittadino e di molti paesi della Regione, fino a molte città italiane le quali hanno molteplici sezioni a Roma, Bologna, Milano e altre località d'Italia e, negli anni della Serie B, il supporto totale dei molisani (vedasi ad esempio gli Ultras del Termoli negli spareggi salvezza del 1987 o, fine anni novanta in Serie D, il gruppo di tifosi Hinchas Rossoblù Isernia) prima che le rivalità all'interno della Regione, complice la discesa dei rossoblù nei dilettanti, si accendessero con le squadre più importanti del Molise.
Gemellaggi e rivalità
La tifoseria molisana sostiene l'unico vero gemellaggio con i tifosi pugliesi del Fasano[31][32]. I rapporti di amicizia sono più numerosi e legano i rossoblù alle tifoserie di Napoli[31][32] che tifarono per il Campobasso negli spareggi di Serie B del 1986-1987 che si svolsero a Napoli, Sambenedettese, Potenza[31][32], Padova[31][32], Jesina[31] , con i gruppi Nuclei Sconvolti e Curva Nord Cosenza Ultras della tifoseria del Cosenza[31][32] (questi ultimi passati a sostenere le vicissitudini del Brutium Cosenza, squadra di azionariato popolare fondata dal gruppo), con i corregionali del Bojano (si veda la presenza in curva del Commando Ultrà Bojano nella partita in casa contro il Foggia nel 2000 in C2) e di recente con il gruppo Pugnatores del Francoforte eTradizionalmente Modena di Modena. In passato ci furono dei rapporti d'amicizia anche con la tifoseria del Celta Vigo.
Rapporti di rivalità piuttosto tesi si hanno nei confronti delle tifoserie del Taranto[31][32] per via degli incontri tra le due squadre sia negli spareggi salvezza del 1987 sia nel biennio 1999-2001 in cui si contesero il primato sia in serie D che in C2; con la tifoseria della Lazio in cui il culmine arrivò sempre con gli spareggi dell'87, con il Pescara[31][32], e con il Frosinone con scontri con queste due tifoserie. Rivalità molto sentita con la Cavese[31][32][33] con degli scontri tra fine anni 70 e inizio 80 in cui addirittura , dopo degli scontri all'interno dello stadio del Campobasso nell'81 in C1 dove le due squadre si contendevano un posto per la serie B, il pullman dei tifosi ospiti fu preso a fucilate (le due tifoserie non si incontrano dalla serie C2 del 2001-2002), con il Benevento[31][32] con cui si disputa il "derby del Sannio", con la Casertana[31][32], con il Monopoli[31][32] per via dello spareggio salvezza della stagione 1988-1989 e rivalità finita lì,con il Giugliano[32] e con il Lanciano[31][32] gli anni in cui contendevano con il Lupo il primato in serie D nella stagione 1997-1998 i primi e 1998-1999 i secondi,con il Chieti nelle ultime stagioni in serie D, con il Francavilla, il "quasi derby" con i vicini della Vastese con qualche scontro e qualche trasferta con numero molto ridotto per gli ospiti, con il Sora per una semifinale playoff della 2000-2001 finita ad appannaggio dei laziali e rivalità finita lì. Con le squadre molisane la rivalità più accesa è quella con i supporters del Termoli[31][32]; anche se, come detto, gli Ultras del Termoli sostennero il Campobasso negli spareggi di Napoli, la rivalità si riaccese quando le due squadre si incontrarono nelle partite tra i dilettanti con sfottò ("pisciaiuoli" i termolesi, "montanari" i rossoblù), e anche qualche scontro; rivalità anche con l' Isernia[32] per via che sono entrambi capoluoghi di provincia, con l'Agnonese [34] e con il Venafro [35] [36].
Organico
Rosa 2021-2022
Aggiornata al 21 agosto 2021.
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Staff tecnico
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Note
- ^ Società, su cittadicampobassocalcio.it, http://www.cittadicampobassocalcio.it/. URL consultato il 10 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 27 luglio 2016).
- ^ COMUNICATO UFFICIALE N. 35/A (PDF), su figc.it, 24 luglio 2013. URL consultato il 10 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 3 settembre 2013).
- ^ https://www.sscittadicampobasso.it/campobasso-calcio-uefa-interleghe-1980/
- ^ https://www.primonumero.it/2015/02/quando-i-lupi-zittirono-la-vecchia-signora-30-anni-fa-la-vittoria-del-campobasso/18693/amp/
- ^ “AbbonatOvi, in 5 anni vi porto in A”. Johnny Di Stefano, ‘l’avvocato del diavolo’ che si prese gioco del Campobasso, su www-primonumero-it.cdn.ampproject.org.
- ^ Campobasso, Cosco nuovo allenatore
- ^ Luca Esposito, Campobasso, il neo presidente Di Palma: "Sono contento di essere qui", in tuttomercatoweb.com, 5 giugno 2013. URL consultato il 1º luglio 2013.
- ^ Il Bari penalizzato sconterà due punti nel prossimo torneo, in La Gazzetta del Mezzogiorno, 21 giugno 2013. URL consultato il 1º luglio 2013.
- ^ Lega Pro: 57 società idonee, 8 domande non complete, 4 club già fuori, su tuttolegapro.com. URL consultato il 2 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 4 luglio 2013).
- ^ COMUNICATO UFFICIALE N. 273/A (PDF), su figc.it, http://www.figc.it/, 11 febbraio 2016. URL consultato il 10 luglio 2016.
- ^ Un unico Campobasso per tentare il ritorno tra i grandi: Farina allenatore, in primonumero.it, 28 agosto 2013. URL consultato il 1º settembre 2013 (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2013).
- ^ Lupi, è nata la SSD Città di Campobasso alla presenza del notaio Giordano. Perrucci confermato presidente, ora inizia il mercato: nel mirino Fusaro, Marinucci Palermo e Sivilla, su cblive.it, http://cblive.it/, 27 giugno 2014. URL consultato il 15 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 16 ottobre 2017).
- ^ US Campobasso 1919: Nasce la SRL dei tifosi., su informamolise.com, https://www.informamolise.com/, 27 giugno 2014. URL consultato il 15 ottobre 2017.
- ^ Rossoblù in lacrime, è morto Antonio Molinari. Frattura: ha fatto grande il Molise nel mondo, su primopianomolise.it, 1º maggio 2015.
- ^ Il calcio piange Cosco: in dicembre aveva lasciato la Torres, su gazzetta.it, 9 maggio 2015.
- ^ Campobasso ko, Novelli si è dimesso, in quotidianomolise.com, 25 gennaio 2017.
- ^ Massimo Silva ha firmato per il Campobasso: è lui il nuovo allenatore, in primonumero.it, 1º febbraio 2017. URL consultato il 2 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 3 febbraio 2017).
- ^ Calcio, il Campobasso torna in C, ha proprietà New York/Svizzera, su ansa.it, 14 giugno 2021. URL consultato il 29 dicembre 2021.
- ^ CAMBIO DI DENOMINAZIONE SOCIALE (PDF), su figc.it, http://www.figc.it/, 2003. URL consultato il 27 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- ^ CAMBIO DI DENOMINAZIONE SOCIALE (PDF), su figc.it, http://www.figc.it/, 2005. URL consultato il 27 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 28 ottobre 2013).
- ^ Com. Uff. n.19/A (PDF), su lega-pro.com, http://www.lega-pro.com/, 19 luglio 2013. URL consultato il 10 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 20 agosto 2016).
- ^ Quarantasette anni d'amore, gli auguri di CBlive a Gino&Gina, su cblive.it, https://www.cblive.it/, 17 agosto 2015. URL consultato il 28 dicembre 2019.
- ^ http://www.uscampobassocalcio1919.it/, Info, su uscampobassocalcio1919.it. URL consultato il 22 novembre 2013 (archiviato dall'url originale l'11 gennaio 2014).
- ^ Assunta Domeneghetti, Vecchio e nuovo Romagnoli: "Anomalia assoluta". Sbiadisce l’ipotesi dello stadio Scorrano, su primonumero.it, 23 maggio 2015. URL consultato il 22 novembre 2015 (archiviato dall'url originale il 23 novembre 2015).
- ^ http://www.uscampobassocalcio1919.it/, Società, su uscampobassocalcio1919.it. URL consultato il 22 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 25 dicembre 2013).
- ^ Massimo D’Agostino e Alexandru Palosanu, Almanacco storico della Serie D – Stagione 1961/62, 2013, p. 279.
- ^ I tempi d’oro del Campobasso Calcio: un tuffo nel passato, su molisiamo.it, http://molisiamo.it/, 24 gennaio 2014. URL consultato il 10 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 18 agosto 2016).
- ^ Lupus in Fabula: per sempre capitano, su sscittadicampobasso.it, https://www.sscittadicampobasso.it/, 22 febbraio 2019. URL consultato il 27 dicembre 2019.
- ^ Lupus in Fabula: segna sempre…Rosario Majella!, su sscittadicampobasso.it, https://www.sscittadicampobasso.it/, 30 ottobre 2019. URL consultato il 27 dicembre 2019.
- ^ Lupus in Fabula: Santo Quicquaro, il bomber della rinascita, su sscittadicampobasso.it, https://www.sscittadicampobasso.it/, 17 ottobre 2019. URL consultato il 27 dicembre 2019.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n Tifonet
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o Tifoseria Campobasso Archiviato il 30 settembre 2013 in Internet Archive.
- ^ Gemellaggi calcio Archiviato il 7 gennaio 2012 in Internet Archive., BariTube, URL consultato l'11 gennaio 2011.
- ^ https://web.archive.org/web/20130930223314/http://www.biangoross.com/viewtopic.php?f=85&t=2942&sid=61040db3c750d029fb10e56d1411c785
- ^ https://www.sscittadicampobasso.it/lupus-in-fabula-santo-quicquaro-il-bomber-della-rinascita/
- ^ https://web.archive.org/web/20130930225639/http://www.biangoross.com/viewtopic.php?f=85&t=2942&sid=d10ee1383b414870b3b0e5c89c8c4acf&start=20
Voci correlate
Collegamenti esterni
- Sito ufficiale, su sscittadicampobasso.it.
- (DE, EN, IT) Campobasso Football Club, su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG.