Società Anonima del Tramway Milano-Gorgonzola-Vaprio

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Società Anonima del Tramway Milano-Gorgonzola-Vaprio
StatoBandiera dell'Italia Italia
Forma societariaSocietà per azioni
Fondazione1877
Chiusura1882
Sede principaleMilano
Settoretrasporti
Prodotticostruzione ed esercizio di linee tranviarie

La Società Anonima del Tramway Milano-Gorgonzola-Vaprio (MGV) fu un'azienda di trasporti lombarda che nonostante un'esistenza relativamente breve rappresentò una tappa importante nella storia dei trasporti pubblici italiani, avendo esercito la prima tranvia a vapore.

L'eterogeneo parco rotabili fece servizio sotto le sue insegne fino alla cessione delle concessioni in favore di un'altra azienda.

Settori di attività[modifica | modifica wikitesto]

La società svolgeva il ruolo di concessionaria per la costruzione e l'esercizio di linee tranviarie ed arrivò a realizzare una rete che comprendeva le seguenti infrastrutture:

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Costituita il 14 agosto 1877[1], la società ottenne l'11 novembre del medesimo anno dalla provincia di Milano la concessione cinquantennale della linea per Vaprio d'Adda, prima in Italia a vedere applicata in maniera regolare la trazione a vapore[2].

La Milano-Vimercate venne attivata tre anni dopo, il 1º luglio 1880[3] mentre il 22 giugno 1881 fu la volta della breve diramazione Brugherio-Monza.

Nel 1882 tutte le attività della MGV furono devolute alla società Tramvie Interprovinciali.

Dati societari[modifica | modifica wikitesto]

Lo statuto della società fu pubblicato nel 1877, anno della sua costituzione. L'iscrizione al listino azionario ufficiale della borsa valori di Milano data 1878, ma già l'anno successivo fu registrata la relativa cancellazione[4]

Relazioni all'assemblea ordinaria degli azionisti della MGV per gli esercizi 1878-79 e 1880, nonché una relazione del Consiglio di amministrazione sulla diramazione del tronco Gobba-Vimercate letta all'assemblea degli azionisti nella seduta del 25 gennaio 1880 sono conservate presso le Stanford University Libraries[5].

Materiale rotabile[modifica | modifica wikitesto]

[6]

Unità Anno di costruzione Costruttore N. costruzione Note
1 - Vimodrone 1878 SLM 141 rodiggio B; poi TIP 33
2 - Trezzo 1878 SLM 142 rodiggio B; poi TIP 34
3 - Concorezzo 1878 SLM 143 rodiggio B; poi TIP 35
4 - Romanengo[7] 1880 SLM 184 rodiggio B; poi TIP 36
5 - Offanengo[8] 1880 SLM 185 rodiggio B; poi TIP 37
6 - Soncino 1880 SLM 186 rodiggio B; poi TIP 38
7 - Crescenzago 1878 Krauss 713 rodiggio B; poi TIP 41
8 - Adda 1878 Krauss 714 rodiggio B; poi TIP 42
9 - Ticengo 1878 Henschel 975 consegnata dalla Cerimedo & C.; rodiggio B; poi TIP 39
10 - Crema 1882 Henschel 1228 consegnata dalla Cerimedo & C.; rodiggio B; poi TIP 40
Vimercate 1878 Fox Walker 411 rodiggio B 1; poi TIP 43
L'Italiana (Pozzuoli) 1878 Bamat consegnata dalla Cerimedo & C.; rodiggio B; poi TIP 44
Crescenzago 1878 Baldwin 4341 consegnata da Pompeo Meregalli; rodiggio B, automotrice a vapore, ceduta successivamente alla tranvia Vercelli-Trino[9]

La necessità di valutare modelli di differenti costruttori di locomotive tranviarie, all'epoca tecnologia ancora non ampiamente sviluppata, portò la MGV a dotarsi di un parco eterogeneo che consentì di accumulare preziose esperienze di esercizio, vero patrimonio aziendale: dopo aver seguito le sperimentazioni con la trazione a vapore svoltesi nel 1877 e nel 1878 sulla tranvia Milano-Saronno-Tradate a cura della belga Società Anonima dei Tramways e delle Ferrovie Economiche di Roma, Milano e Bologna (STFE), non ritenendo che nessun modello prevalesse rispetto agli altri la MGV pervenne alla decisione di acquistarne uno per ogni costruttore così da continuare la valutazione in corso; in seguito furono acquistati ulteriori tre esemplari della Winterthur nel 1878 cui seguirono tre ulteriori nel 1880. Infine fu acquistata un'altra locomotiva Henschel &. Sohn, poco prima dell'assorbimento societario nella TIP[10]. L'azienda arrivò dunque a possedere in totale tredici locomotive di sei diversi costruttori[11]:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ G. Cornolò, Fuori porta in tram, op. cit., p. 31.
  2. ^ G. Cornolò, Fuori porta in tram, op. cit., pp. 31-32.
  3. ^ G. Cornolò, Fuori porta in tram, op. cit., p. 39.
  4. ^ Tavola sinottica delle società iscritte e cancellate dal listino azionario ufficiale della Borsa Valori di Milano dal 1861 al 29 dicembre 2000 Archiviato il 3 febbraio 2014 in Internet Archive.. URL consultato nel settembre 2015.
  5. ^ Stanford University Libraries, motore di ricerca Archiviato il 15 marzo 2016 in Internet Archive.. URL consultato nel settembre 2015.
  6. ^ Walter Hefti, Dampf-Strassenbahnen, Birkhäuser Verlag, Basilea, 1984, ISBN 978-3-7643-1536-8, p. 204.
  7. ^ L'Hefti, op.cit, p. 204, indica erroneamente la locomotiva con il nome Romanezzo.
  8. ^ L'Hefti, op.cit, p. 204, indica erroneamente la locomotiva con il nome Ottanengo.
  9. ^ (EN) R. Gervase Elwes, Steam tramways in North Italy (PDF), in The Engineer, vol. 48, 5 dicembre 1879, p. 419. URL consultato il 2 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 4 novembre 2016).
  10. ^ http://www.scripofilia.it/stampaPDF.asp?pid=11252
  11. ^ G. Cornolò, Fuori porta in tram, op. cit., p. 32.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giovanni Cornolò, Fuori porta in tram - Le Tranvie extraurbane milanesi 1876-1980, Parma, Ermanno Albertelli Editore, 1980.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]