Siluri con il sonar

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Siluro risalente alla seconda guerra mondiale, costruito prima dei siluri con il sonar

I siluri dotati di sonar sono stati progettati in base a precise necessità operative[1] relative all'ampiezza del raggio d’azione dei vettori.

Tipologie dei sonar[modifica | modifica wikitesto]

I sonar impiegati sui siluri sono di due tipi: per vettori che operano a corto raggio [N 1] e per vettori che operano a lungo raggio[N 2]

Per entrambe le tipologie la parte più importante del sonar è costituita dalla testa acustica[N 3] disposta a prua del vettore.

Vettori a corto raggio[modifica | modifica wikitesto]

I sonar per vettori a corto raggio [N 4] sono studiati per siluri che vengono lanciati nelle zone d’azione da mezzi navali di superficie o aerei.

Lancio di siluro leggero equipaggiato con componente sonar

Eseguono la ricerca del bersaglio con un sistema a fasci preformati [N 5] indirizzati per diversi angoli solidi, limitati in numero, nello spazio subacqueo selezionato.

Vettori a lungo raggio[modifica | modifica wikitesto]

Siluro pesante con sonar contenuto nella testa ogivale

I sonar per i vettori a lungo, raggio studiati per siluri di grandi stazze, sono notevolmente complessi.

I vettori a lungo[N 6] raggio vengono lanciati prevalentemente da sottomarini, per raggiungere, tramite filoguida, la zona dove è stata rilevata, dal sonar del battello, la presenza di un bersaglio. Raggiunta la zona d'operazione, la filoguida si sgancia, ed entra in funzione il sonar d'attacco che, tramite le sue componenti di scoperta passive e attive, localizza con precisione il bersaglio e trasferisce i dati di posizione al sistema autonomo di guida che porta il vettore in collisione.

Sonar per siluro leggero[modifica | modifica wikitesto]

Diametro del vettore[modifica | modifica wikitesto]

chema di un siluro leggero con componente soar

Un siluro leggero, ad esempio A244/S, [N 7][2] con il sonar, in linea di massima, può essere schematizzato così come mostrato in figura, a prua è evidenziata la testa acustica.

Il diametro del vettore, che condiziona tutte le successive considerazioni, può essere ad esempio di circa e la testa acustica, di conseguenza, non può superare i di diametro.

Le dimensioni della testa acustica subordinano la frequenza di lavoro del sonar che, dovendo assicurare buone precisioni di rilevamento, deve necessariamente essere relativamente elevata.

L'attenuazione dei segnali acustici dovuti all'assorbimento del mezzo, sensibile a frequenze elevate, non pregiudica la portata d'azione dei vettori che è intrinsecamente limitata a

Tecnologia testa acustica[modifica | modifica wikitesto]

La tecnologia della testa acustica per un vettore tipo leggero consiste, ad esempio, in una sezione cilindrica raccordata sulla quale sono bloccati numerosi sensori acustici elementari[3].

Base acustica per vettore leggero

Nel piano del cilindro sono disposti sensori idrofonici opportunamente collegati tra loro per via elettrica, così da realizzare una base idrofonica quadrata[4].

Se assumiamo, ad esempio, come diametro dell'insieme un valore ciascun centro di sensore idrofonico sarà diviso da quello adiacente di un intervallo

L'insieme dei sensori è protetto dal contatto diretto con l'acqua tramite un'apposita copertura entro la quale i singoli elementi sono completamente immersi in liquidi speciali o resine trasparenti al suono.

Caratteristiche acustiche[modifica | modifica wikitesto]

Con i dati già esposti valutiamo, di massima, quale frequenza ottimale si adatta alla testa acustica.

Dato che la distanza che deve separare i trasduttori adiacenti di una base acustica deve essere:

[N 8] con [N 9]

Se accettiamo , essendo si può scrivere:

Il valore di calcolato è una conseguenza delle dimensioni della base acustica, nella progettazione corrente però il processo di calcolo è inverso; si stabilisce il valore di secondo le prestazioni richieste dalla testa acustica, quindi si dimensiona la struttura dei sensori in modo da verificare l'espressione: .

Procedendo nell'esame si calcola la caratteristica di direttività[5] della testa acustica sul piano passante per un diametro tenendo presente che, essendo la base circolare, le direttività per gli infiniti piani passanti per gli infiniti diametri sono uguali tra loro.

Caratteristica di direttività nel piano della testa acustica del vettore leggero in coordinate cartesiane

Il calcolo della curva di direttività[6], della base, su uno degli infiniti piani è sviluppato per:

numero dei sensori
lunghezza d'onda
diametro della base
= direzione rispetto all'asse della base

Una visione più perspicua del diagramma di direttività è data dalla sua rappresentazione in coordinate polari:

Caratteristica di direttività della testa acustica del vettore leggero in coordinate polari
Caratteristica di direttività della testa acustica del vettore leggero in coordinate polari a tre dimensioni

Questo diagramma infatti, se espresso in scala logaritmica (dB), ruotando secondo il suo asse di massima ampiezza, mostra la caratteristica di direttività della testa acustica sviluppata nel volume dello spazio subacqueo.

Il lobo di direttività è orientato sulla perpendicolare della testa acustica (direttività naturale); per consentire l'esplorazione dello spazio subacqueo su orientamenti diversi si agisce sui sensori elementari che costituiscono la base introducendo, ad arte, appositi ritardi o sfasamenti per ottenere un insieme di fasci preformati per la copertura dello spazio subacqueo desiderato.[N 10]

Perdite per assorbimento[modifica | modifica wikitesto]

'"`UNIQ--postMath-00000016-QINU`"' funzione di Thorp: in ascisse la frequenza '"`UNIQ--postMath-00000017-QINU`"', in ordinate l'attenuazione in '"`UNIQ--postMath-00000018-QINU`"'
funzione di Thorp: in ascisse la frequenza , in ordinate l'attenuazione in

Il valore della frequenza di lavoro di un vettore, simile a quello preso a modello, condiziona la portata di scoperta a causa dell'assorbimento dell'energia acustica emessa e/o ricevuta dalla testa acustica.

L'attenuazione per assorbimento segue la legge di W H Thorp:[7] in funzione della frequenza

Essendo la frequenza di lavoro ovvero si ha:

Se la portata di scoperta voluta è di si avranno:

in passivo: di attenuazione per assorbimento
in attivo: di attenuazione per assorbimento[N 11]

Per una valutazione globale del livello dei segnali queste attenuazioni devono essere sommate a quelle per divergenza sferica che su sono:

in passivo:
in attivo:

Guadagno testa acustica[modifica | modifica wikitesto]

Il guadagno[8] della testa acustica, riferito alla direttività naturale nello spazio subacqueo, è valutabile con l'algoritmo empirico

Applicando l'algoritmo con i dati esposti in precedenza:

velocità del suono in mare
frequenza di lavoro del sonar
diametro della testa acustica
superficie base acustica

abbiamo:

Sonar per siluro pesante[modifica | modifica wikitesto]

La strategia implementata nei siluri pesanti, ad esempio (Black Shark),[N 12] filoguidati prevede il controllo, via cavo, del loro percorso per un lungo tratto di mare, circa , per l'indirizzamento del vettore sul bersaglio in un intorno di raggio non inferiore a ; raggiunto il limite di distanza prevista il siluro si sgancia dalla filoguida ed inizia in modo autonomo, con il proprio sonar, la localizzazione precisa del bersaglio con la componente passiva e/o quella attiva in base alla programmazione impostata.

Date le modalità d'impiego il vettore è progettato per minimizzare il rumore emesso durante la corsa al fine di non penalizzare la funzione passiva del sonar.[9]

Dato che i bersagli possono essere indifferentemente navi di superficie che sottomarini la localizzazione prevede la determinazione precisa, sia della direzione del bersaglio nel piano orizzontale, che dell'angolo tra l'orizzonte e la congiungente siluro-bersaglio nel piano verticale.

Questa duplice misura è possibile grazie alla struttura ogivale della testa del siluro che con una base idrofonica a croce consente la realizzazione di due sistemi di fasci preformati[N 13] ortogonali tra loro.

Struttura del sonar[modifica | modifica wikitesto]

Siluette del siluro pesante: l'ogiva alloggia sia la base acustica a croce che tutta l'elettronica del sonar

La siluette indicativa di un siluro pesante tipico mostra la disposizione della base acustica a croce e del sonar operativo contenuti nell'ogiva.

La struttura dell'ogiva che ha consentito la realizzazione dei siluri pesanti in Italia è stata progettata dalla Soc. USEA e sperimentata nel 1967; prese il nome di AG67.

La sperimentazione dei prototipi AG67 fu condotta con un'ogiva acustica montata, con apposito fondello-supporto, sulla parte superiore di un sottomarino operativo; con apposito cavo i segnali di emissione e ricezione venivano convogliati in apposito locale del battello per i rilievi del caso.

I prototipi dell'ogiva AG67 erano comprensivi di basi acustiche a croce, preamplificatori idrofonici, trasmettitore e ricevitore a fasci preformati

Tecnologia della testa acustica[modifica | modifica wikitesto]

Ogiva del vettore pesante in lavorazione

A prodotto finito l'ogiva è ricoperta da resine speciali trasparenti al suono.

L'ogiva acustica supporta due basi idrofoniche ciascuna posizionata sulle circonferenze giacenti su piani ortogonali del supporto.

I trasduttori delle due basi; per il piano orizzontale e per quello verticale sono elementi singoli; la base orizzontale è estesa su tutto l'arco dell'ogiva mentre quella verticale ne occupa soltanto una porzione.

La ricezione della base orizzontale, per generare fasci preformati aventi i lobi con le stesse caratteristiche su tutte le direzioni, è limitata in un arco di circa ° rispetto all'asse longitudinale del vettore.

La ricezione della base verticale, date le geometrie nel campo, è limitata in un arco di circa °

Con ciascuna base vengono generati fasci preformati indipendenti per ottenere i dati angolari, sul piano orizzontale e su quello verticale, necessari per l'autoguida del vettore verso il bersaglio.

Geometria fasci preformati[modifica | modifica wikitesto]

Geometria della base acustica orizzontale

La geometria della base orizzontale dell'ogiva evidenzia l'arco utile con il quale si compongono i fasci preformati un sonar a fasci preformati è un localizzatore subacqueo in grado di scoprire, simultaneamente, i bersagli che si trovino in un arco dell'orizzonte.

In questo modo tutti i fasci compresi tra ° rispetto all'asse longitudinale del vettore. hanno le stesse caratteristiche di guadagno e di sensibilità; date le dimensioni dell'ogiva tutte le lunghezze delle corde, accoglienti la proiezione degli idrofoni che formano un fascio, sono dell'ordine di .

Condizioni di scoperta[modifica | modifica wikitesto]

Per il particolare modo d'impiego il sonar dell'ogiva deve consentire la portata di scoperta voluta di almeno fissate, di massima, le seguenti probabilità di rivelazione e falso allarme:

probabilità di rivelare il bersaglio a

probabilità che si verifichi un falso allarme alla distanza di

Con tale premessa possiamo verificare come una serie di variabili acustiche, giustificate da ipotetiche condizioni operative, possano soddisfare l'assunto.

Valutazione della portata[modifica | modifica wikitesto]

Si consideri una serie di probabili variabili acustiche nel funzionamento attivo[10]:

variabili relative al mare

propagazione delle onde acustiche di tipo sferico[N 14], livello del rumore del vettore più il rumore del mare a forza ss=2 :

variabili relative al trasmettitore sonar

frequenza di emissione dell'impulso con un livello di pressione [N 15][11], con una durata di ed una forza del bersaglio

variabili relative al ricevitore

larghezza di banda [N 16], guadagno di direttività (orizz. + vert.) =

variabili probabilistiche

parametro (d) funzione di secondo le curve ROC dati

Con i dati elencati si segue la procedura di calcolo illustrata alla voce Portata sonar attivo.

Il risultato della computazione indica una portata di , di poco superiore a quella dichiarata per il vettore, che verifica le prestazioni dell'ogiva.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni
  1. ^ Indicati come siluri leggeri
  2. ^ Indicati come siluri pesanti
  3. ^ La testa acustica di un vettore è di fatto una piccola base idrofonica direttiva.
  4. ^ Siluri leggeri
  5. ^ si tratta di una funzione di scoperta simultanea dei bersagli su di un determinato settore d'orizzonte
  6. ^ Siluri indicati come vettori pesanti
  7. ^ detto anche a corto raggio
  8. ^ migliore condizione per abbattere il rumore del mare
  9. ^ (velocità del suono) ed frequenza di lavoro del sonar.
  10. ^ Si tratta della direttività artificiale della base acustica.
  11. ^ In attivo l'attenuazione per assorbimento è valutata sia nel percorso dell'impulso verso il bersaglio sia nel ritorno del suo eco
  12. ^ diametro del vettore
  13. ^ Un sonar a fasci preformati è un localizzatore subacqueo in grado di scoprire, simultaneamente, i bersagli che si trovino in un determinato arco dell'orizzonte.
  14. ^ assunto corretto data la breve distanza del campo operativo
  15. ^ Valori superiori a porterebbero l'ogiva in cavitazione
  16. ^ la minima possibile per ricevere l'impulso +/- il Doppler
Fonti
  1. ^ Acoustic Torpedoes, Introduzione.
  2. ^ Del Turco, pp. 34 - 35.
  3. ^ Del Turco, pp. 38 - 48.
  4. ^ Horton, PP. 177 - 179.
  5. ^ De Dominics, pp. 129-141.
  6. ^ Stenzel, pp. 12 - 14.
  7. ^ Thorp,  p. 270.
  8. ^ Pazienza, pp. 129 - 141.
  9. ^ Urick, PP. 328 - 352.
  10. ^ Urick, PP. 406 - 416.
  11. ^ Pazienza, pp. 340 - 351

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Aldo De Dominics Rotondi, Principi di elettroacustica subacquea, Genova, Elettronica San Giorgio-Elsag S.p.A., 1990.
  • C. Del Turco, Sonar- Principi - Tecnologie – Applicazioni, La Spezia, Tip. Moderna, 1992.
  • (EN) Nat. Def. Res.Comm. Div.6 Sum, Tech. rep. vol. 22, Acoustic Torpedoes, 1946.
  • G. Pazienza, Fondamenti della localizzazione marina, La Spezia, Studio grafico Restani, 1970.
  • (EN) Robert J. Urick,, Principles of underwater sound, 3ª ed. Mc Graw – Hill, 1968..
  • (EN) J.W. Horton, Foundamentals of Sonar, Annapolis, Maryland, United States Naval Institute, 1959.
  • (DE) H&B Stenzel, Leitfaden zur berechnung von schallvorgangenh, Berlin, Julius Springer, 1939..
  • (EN) WH Thorp, Analytical description of the low frequency attenuation coefficient, Acoustical Society of America Journal, vol. 42, 1967, p. 270..

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]