Sestu

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Sestu
comune
(IT) Sestu
(SC) Sèstu
Sestu – Stemma
Sestu – Bandiera
Sestu – Veduta
Sestu – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Sardegna
Città metropolitana Cagliari
Amministrazione
SindacoMaria Paola Secci (Riformatori Sardi, Forza Italia) dal 31-5-2015 (2º mandato dal 26-10-2020)
Territorio
Coordinate39°17′57.97″N 9°05′30.59″E / 39.299436°N 9.09183°E39.299436; 9.09183 (Sestu)
Altitudine44 m s.l.m.
Superficie48,29 km²
Abitanti20 756[2] (31-1-2024)
Densità429,82 ab./km²
FrazioniCortexandra, San Gemiliano, Moriscau, More Corraxe, Sa Cantonera, Magangiosa
Comuni confinantiAssemini, Cagliari, Monserrato, Monastir (SU), San Sperate (SU), Selargius, Serdiana (SU), Settimo San Pietro
Altre informazioni
Cod. postale09028
Prefisso070
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT092074
Cod. catastaleI695
TargaCA
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[3]
Nome abitanti(IT) sestesi
(SC) sestesus
Patronosan Giorgio martire[1]
Giorno festivo23 aprile
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Sestu
Sestu
Sestu – Mappa
Sestu – Mappa
Posizione del comune di Sestu all'interno della città metropolitana di Cagliari
Sito istituzionale

Sestu è un comune italiano di 20 756 abitanti della città metropolitana di Cagliari in Sardegna.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Gli insediamenti umani più antichi nel territorio di Sestu risalgono al III millennio a.C. Poche tracce (vasellame di uso domestico) cartaginesi, databili al III secolo a.C., sono state rinvenute nella necropoli punico-romana di Corso Italia.

La pietra miliare custodita nella chiesa di San Giorgio.

In altre zone della città sono state rinvenute inoltre monete risalenti al periodo di Caligola e Domiziano, un cippo funerario romano, una fibbia e la pietra miliare romana su cui viene spiegata la denominazione del sito. Il nome della città risale all'epoca romana e trae origine dalla posizione che aveva lungo il percorso della strada che da Cagliari portava a Porto Torres: Sexto ab urbe lapide, cioè presso la sesta colonna miliare, trovata nel paese con la scritta: Ad sextum lapidem.

Nel Medioevo Sestu appartenne al Giudicato di Cagliari e fu inserito nella Curatoria del Campidano. Dopo la caduta del Giudicato (1257) il villaggio fu compreso nei possedimenti d'oltre mare del Comune di Pisa.

Successivamente passò agli Aragonesi che nel 1324 lo infeudarono a Berengario Carroz. Nel 1363 venne creata la Contea di Quirra e la villa di Sestu entrò a far parte della Baronia di San Michele, infeudata sempre ai Carroz.

Nel 1363 insieme ad altre ville entrò a far parte della contea di Quirra. Nel 1603 la contea fu trasformata in marchesato, e dai Carroz passò ai Centelles; sempre compreso nel marchesato, fece poi parte della baronia di San Michele. Successivamente la signoria passò agli Osorio de la Cueva, che lo tennero fino all'abolizione del feudalesimo (1839) quando fu riscattato all'ultimo feudatario Filippo Osorio. Col riscatto dalla feudalità Sestu divenne un comune libero nel 1840, amministrato da un sindaco e da un consiglio comunale.

Oggi Sestu è una cittadina che conta circa 20.000 abitanti. Occupa una posizione strategica in un contesto territoriale in piena evoluzione. Centro di forte attrazione e crescente sviluppo socio-economico, grazie alla realizzazione di nuovi insediamenti abitativi, industriali e commerciali, è in continua espansione, non trascurando però la ricerca di un giusto connubio fra modernizzazione e tradizione.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma comunale, concesso con decreto del Presidente della Repubblica del 29 febbraio 1996[4], raffigura, in campo azzurro, una colonna d'argento, posta su un alto basamento recante il numero romano VI, intorno al cui fusto si attorciglia una pianta di vite da cui pendono tre grappoli d'uva di porpora; il tutto è fondato su campagna di verde, caricata di un aratro d'oro, con vomere d'argento. Il gonfalone è un drappo d'argento.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[5]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Al 31 dicembre 2022 la popolazione straniera ammontava a 422 individui pari all' 1,75% della popolazione.[6]

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

La variante del sardo parlata a Sestu è il campidanese comune.

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Istruzione[modifica | modifica wikitesto]

Nel comune di Sestu sono presenti due istituti scolastici: l'istituto comprensivo "Gramsci + Rodari", il primo circolo didattico, la scuola elementare "Anna Frank", e infine la scuola elementare "San Giovanni Bosco".

Economia[modifica | modifica wikitesto]

È un centro agricolo (vite, ortaggi, cereali), anche se l'economia gravita prevalentemente sul capoluogo provinciale.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
23 aprile 1995 16 aprile 2000 Michele Cossa liste civiche di centro-destra Sindaco [7]
16 aprile 2000 8 maggio 2005 Luciano Taccori liste civiche di centro-destra Sindaco [8]
8 maggio 2005 30 maggio 2010 Aldo Pili DL, DS, PRC, SDI, Socialisti Uniti, PdCI Sindaco [9]
30 maggio 2010 31 maggio 2015 Aldo Pili PD, lista civica "Sestu Domani" Sindaco [10]
31 maggio 2015 26 ottobre 2020 Maria Paola Secci RS, FI Sindaco [11]
26 ottobre 2020 in carica Maria Paola Secci RS, FI, FdI, Lega, Sardegna 20 Sindaco [12]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Calcio[modifica | modifica wikitesto]

Le principali società calcistiche cittadine sono "Omega Calcio" e "Polisportiva Sestu" che militano nel girone A del campionato Sardo di Seconda Categoria.

Calcio a 5[modifica | modifica wikitesto]

La principale squadra di calcio a 5 è il Futsal Città di Sestu che vanta una partecipazione in Serie A1 e tre in Serie A2 in cui attualmente milita.

Pallavolo[modifica | modifica wikitesto]

È presente la società sportiva A.S.D. Stella Azzurra, attiva dal 1966, che milita nei campionati regionali maschili di serie C. Il suo terreno di gioco è la palestra di via Santi.

Basket[modifica | modifica wikitesto]

La principale società sportiva di basket è la Astro, nata dall’unione della Pirates Accademia Basket (Sestu), Scuola Basket Cagliari e Polisportiva Astro Cagliari. La società ha avviato la propria attività a partire dalla stagione 2021/22. Il campo di gioco della società è il PalaMellano di via Ottaviano Augusto, intitolato a Enrico Mellano, tragicamente scomparso nell'agosto del 2008.

Atletica[modifica | modifica wikitesto]

A Sestu è presente anche l'associazione sportiva dilettantistica Nuova Atletica Sestu, attiva dal maggio 1992, nel campo di via Dante (fronte scuola media Gramsci). Nel paese è presente anche l'associazione Sportiva Dilettantistica Athletic Sport Education Sestu.

Danza[modifica | modifica wikitesto]

Una tra le associazioni di danza presenti a Sestu è la Dance Company.

Padel[modifica | modifica wikitesto]

A Sestu nella zona spogliatoi del campo di Via Dante, esattamente in via Mannu, sono stati installati 4 campi di ultima generazione di Padel, sport derivante dal tennis che negli ultimi anni sta riscuotendo molto successo.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Comune di Sestu, Sa Passillada in via Roma, su comune.sestu.ca.it, 15 aprile 2016. URL consultato il 17 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 16 ottobre 2016).
  2. ^ Bilancio demografico mensile anno 2024 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Sestu, decreto 1996-02-29 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 29 luglio 2022.
  5. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  6. ^ demo.istat.it, https://demo.istat.it/app/?i=P03&l=it.
  7. ^ Comunali 23/04/1995, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  8. ^ Comunali 16/04/2000, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  9. ^ Comunali 08/05/2005, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  10. ^ Comunali 30/05/2010, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  11. ^ Comunali 31/05/2015, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  12. ^ Comunali 25/10/2020, su elezioni.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 2 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 1º novembre 2020).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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