Sergio Barletta

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Sergio Barletta (Bologna, 20 novembre 1934) è un fumettista e illustratore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Fa il suo esordio giovanissimo per l'inserto del sabato della Gazzetta del Popolo Fuorisacco, e negli stessi anni collabora con svariate riviste in veste di illustratore.[1][2]

Nel 1968 crea per Rinascita la striscia a fumetti Mr. Manager, ma in seguito al rifiuto della rivista di pubblicarlo in quanto troppo politicizzato la striscia approda sulle riviste Ca Balà ed Eureka, a cui contribuisce pure con tavole autoconclusive. Successivamente collabora come vignettista satirico con riviste italiane ed europee.[1][2] Per il suo stile irriverente e impietoso è stato paragonato a Jules Feiffer.[1]

A partire dal 1967 ha pubblicato alcuni libri umoristici.[1][2] Fin dal 1960 è stato anche art director di svariate pubblicazioni e dal 1965 è attivo come pittore.[1]

Nel 1976 per le edizioni Edizioni Ottaviano pubblica D.C. Dobbiamo Continuare, pamphlet monotematico sulla Democrazia Cristiana che aggiungeva alla linea dell'editore, i cui contenuti erano caratterizzati da una produzione particolarmente impegnata riguardo ai contenuti politici, l'aspetto più propriamente satirico[3], che Barletta già esercitava in Ca Balà nelle pagine interne e, nel numero 26 del maggio 1973, in copertina.[4] Ottaviano nel 1977, nella stessa collana L'altro segno, pubblica un'antologia di Ca Balà con i suoi disegnatori tra i quali Sergio Barletta.[5]

Collaborazioni internazionali[modifica | modifica wikitesto]

Sergio Barletta ha collaborato in Francia e in Germania con alcune delle riviste più in vista nel campo del disegno umoristico e satirico, come il giornale francese Hara-Kiri, che esce dal 1960 al 1984 e dalle cui ceneri nascerà poi Charlie Hebdo, e la rivista satirica tedesca Pardon (1962-1982), simile nello stile e nei contenuti alle altre esperienze coeve in campo grafico umoristico.[6] In Italia intanto, quando il successo del Male fece della satira un fenomeno di costume, ritroviamo Barletta tra i primi collaboratori del settimanale.[7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Maria Grazia Perini, Barletta, Sergio, in Enciclopedia Mondiale del Fumetto, Editoriale Corno, 1978, p.170.
  2. ^ a b c Franco Fossati, Sergio Barletta, in Guida al fumetto satirico & politico, Gammalibri, 1979.
  3. ^ Sergio Barletta, DC Dobbiamo Continuare, Presentazione dell'Editore, Milano, Edizioni Ottaviano, Febbraio 1976.
  4. ^ Berlinghiero Buonarroti, Ca Balà: l'umorismo come arma politica, in Humour mon amour, Accademia di Belle Arti di Firenze, dicembre 2019, p. 42.
  5. ^ Gruppo Stanza (a cura di), Il crudele e il politico, in L'altro segno, Milano, Edizioni Ottaviano, Gennaio 1977, p. 66.
  6. ^ Dino Aloi e Claudio Mellana, Un lavoro da ridere. Antologia della satira del movimento operaio dall'Ottocento ad oggi, in Universale Economica, n. 1188, Milano, Feltrinelli, novembre 1991, p. 225, ISBN 880781188X.
  7. ^ Adolfo Chiesa, La satira politica in Italia, Roma-Bari, Edizioni Laterza, 1990, p. 256, ISBN 8842036668.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Homo, Ruggero Aprile & Il Quadratino, Torino, 1967.
  • D.C. Dobbiamo Continuare, Edizioni Ottaviano L'altro segno, Milano, 1976.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]