Scott Aaronson

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Scott Joel Aaronson

Scott Joel Aaronson (Filadelfia, 21 maggio 1981[1]) è un informatico e divulgatore scientifico statunitense, esperto di informatica teorica e, in particolare, di informatica quantistica, professore presso il dipartimento di ingegneria elettrica e informatica del Massachusetts Institute of Technology (MIT) fino al 2016, e in seguito presso il dipartimento di informatica dell'Università del Texas ad Austin.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Studi e carriera accademica[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la laurea in informatica alla Cornell University nel 2000,[2] ha conseguito il dottorato di ricerca presso l'Università della California a Berkeley nel 2004, sotto la supervisione di Umesh Vazirani.[3]

Dopo gli studi post-dottorali presso l'Institute for Advanced Study e l'Università di Waterloo, prese una posizione in facoltà presso il MIT nel 2007.[2] La sua principale area di ricerca è l'informatica quantistica e, più in generale, è la teoria della complessità computazionale.

Opere note al grande pubblico[modifica | modifica wikitesto]

È uno dei fondatori di un sito wiki, Complexity Zoo, che cataloga tutte le classi di complessità computazionale.[4][5] È autore di un blog molto seguito, Shtetl-Optimized[6], nonché del saggio Who Can Name The Bigger Number?.[7] L'ultimo lavoro, molto diffuso nell'informatica accademica, usa il concetto degli alacri castori, come descritto da Tibor Radó, per illustrare i limiti della calcolabilità in un ambiente pedagogico[non chiaro]. Ha anche insegnato in un corso introduttivo per laureati chiamato Quantum Computing Since Democritus (Informatica quantistica da Democrito in poi)[8], i cui appunti sono disponibili in rete e che ha dato luogo a un libro stato pubblicato dalla Cambridge University Press.[9] Intreccia insieme argomenti apparentemente disparati in un complesso coeso, che include la meccanica quantistica, la complessità, il libero arbitrio, i viaggi nel tempo, il principio antropico e molti altri. Molte di queste applicazioni interdisciplinari di complessità computazionale furono in seguito rimpolpate nel suo articolo Why Philosophers Should Care About Computational Complexity.[10] Uno degli articoli di Aaronson, The Limits of Quantum Computers, fu pubblicato su Scientific American,[11] e nel 2007 fu uno degli oratori ospiti dalla conferenza del Foundational Questions in Science Institute.[12] Aaronson è citato frequentemente nella stampa non accademica, come Science News,[13] The Age,[14] ZDNet,[15] Slashdot,[16] New Scientist,[17] The New York Times,[18] e Forbes Magazine.[19]

Premi[modifica | modifica wikitesto]

  • Aaronson è uno dei due vincitori del premio Alan T. Waterman Award del 2012.[20]
  • Best Paper Award del CSR 2011 per il saggio The Equivalence of Sampling and Searching.

Proprietà intellettuale[modifica | modifica wikitesto]

Aaronson fu oggetto di attenzione mediatica nel mese di ottobre 2007, quando accusò un'agenzia pubblicitaria di aver plagiato una lezione di meccanica da lui scritta in un annuncio pubblicitario.[21] Aaronson sosteneva che una pubblicità per la Ricoh Australia dell'agenzia Love Communications, con sede a Sydney, si era appropriata quasi alla lettera della lezione.[22] Aaronson ricevette un'email di scuse dall'agenzia nella quale essa spiegava, sulla base di una consulenza legale, di non ritenere violati i suoi diritti d'autore. Insoddisfatto della replica, Aaronson approfondì la questione: l'agenzia risolse la disputa senza ammettere l'infrazione facendo una donazione benefica a due organizzazioni scientifiche scelte da Aaronson.[22]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Aaronson, Scott, Scott Aaronson, su qwiki.stanford.edu, Qwiki.
  2. ^ a b CV dal sito web di Aaronson.
  3. ^ (EN) Scott Joel Aaronson, su Mathematics Genealogy Project, North Dakota State University. Modifica su Wikidata
  4. ^ Elaine Rich, Automata, Computability and Complexity, 2008. ISBN 0-13-228806-0, p. 589, sezione "The Complexity Zoo"
  5. ^ The Complexity Zoo page (originariamente) su Qwiki (un wiki di fisica quantistica, dell'Università di Stanford)
  6. ^ Shtetl-Optimized, su scottaaronson.com. URL consultato il 23 gennaio 2014.
  7. ^ Scott Aaronson, Who Can Name the Bigger Number?, su academic personal website, Electrical Engineering and Computer Science, MIT. URL consultato il 2 gennaio 2014.
  8. ^ PHYS771 Quantum Computing Since Democritus, su scottaaronson.com. URL consultato il 23 gennaio 2014.
  9. ^ Quantum Computing Democritus :: Quantum physics, quantum information and quantum computation :: Cambridge University Press, su cambridge.org. URL consultato il 23 gennaio 2014.
  10. ^ Scott Aaronson, Why Philosophers Should Care About Computational Complexity, v3, 2011, arXiv:1108.1791.
  11. ^ Scott Aaronson, The Limits of Quantum Computers, in Scientific American, vol. 298, n. 3, febbraio 2008, p. 62, Bibcode:2008SciAm.298c..62A, DOI:10.1038/scientificamerican0308-62.
  12. ^ Foundational Questions in Science Institute conference, su The Science Show, ABC Radio, 18 agosto 2007. URL consultato il 1º dicembre 2008.
  13. ^ Ivars Peterson, Quantum Games, in Science News, vol. 156, n. 21, Science Service, 20 novembre 1999, p. 334, DOI:10.2307/4012018. URL consultato il 1º dicembre 2008 (archiviato dall'url originale il 2 ottobre 2013).
  14. ^ Roger Franklin, Two-digit theory gets two fingers, in The Age, Melbourne, 17 novembre 2002. URL consultato il 1º dicembre 2008.
  15. ^ Peter Judge, D-Wave's quantum computer ready for latest demo, su ZDNet, CNET, 9 novembre 2007. URL consultato il 1º dicembre 2008 (archiviato dall'url originale il 26 dicembre 2008).
  16. ^ Dawson, Keith, Improving Wikipedia Coverage of Computer Science, su news.slashdot.org, Slashdot, 29 novembre 2008. URL consultato il 12 gennaio 2008.
  17. ^ Michael Brooks, Outside of time: The quantum gravity computer, in New Scientist, n. 2597, 31 marzo 2007.
  18. ^ Jason Pontin, A Giant Leap Forward in Computing? Maybe Not, in The New York Times, The New York Times Company, 8 aprile 2007. URL consultato il 12 gennaio 2008.
  19. ^ Lee Gomes, Your World View Doesn't Compute, in Forbes, 12 dicembre 2008. URL consultato il 4 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 9 novembre 2012).
  20. ^ NSF to Honor Two Early Career Researchers in Computational Science With Alan T. Waterman Award, National Science Foundation, 8 marzo 2012, URL consultato il 03-08-2012.
  21. ^ Edmund Tadros, Ad agency cribbed my lecture notes: professor, in The Age, Melbourne, 3 ottobre 2007. URL consultato il 1º dicembre 2008.
  22. ^ a b Edmund Tadros, Ad company settles plagiarism complaint, in The Age, Melbourne, 20 dicembre 2007. URL consultato il 1º dicembre 2008.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN107827563 · ISNI (EN0000 0004 1033 1786 · LCCN (ENn2012061084 · GND (DE104859842X · BNF (FRcb16995668w (data) · J9U (ENHE987007325377105171 · NDL (ENJA001359100 · WorldCat Identities (ENlccn-n2012061084