Schackgalerie

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Schackgalerie
Ingresso della pinacoteca
Ubicazione
StatoBandiera della Germania Germania
LocalitàMonaco di Baviera
IndirizzoPrinzregentenstrasse 9
Coordinate48°08′32.28″N 11°35′36.24″E / 48.1423°N 11.5934°E48.1423; 11.5934
Caratteristiche
TipoPinacoteca
Intitolato aAdolf Friedrich von Schack
Istituzione1857 e 1865
FondatoriAdolf Friedrich von Schack
Visitatori14 927 (2016)
Sito web

La Schack-Galerie è una pinacoteca di Monaco di Baviera.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La collezione della pinacoteca apparteneva al conte Adolf Friedrich von Schack che, appassionato di arte e grande viaggiatore, era conservata presso la propria abitazione, un palazzo nei pressi dei Propyläen. Alla sua morte, lasciò la propria collezione all'imperatore Guglielmo II a patto che però rimanesse a Monaco. L'imperatore decise di far costruire un edificio per ospitare la vasta collezione. Il progetto venne realizzato da Max Littmann e l'edificio venne ultimato nel 1910. L'edificio ha una facciata neoclassica ed è simile al castello che von Schack possedeva a Berlino. Il conte viene encomiato nell'iscrizione sulla facciata. Nel 1939 il museo venne unito alla Collezione Statale Bavarese.

Collezione[modifica | modifica wikitesto]

Le 17 sale della pinacoteca ospitano una collezione di autori tedeschi che parte dal periodo tardo-romantico. Tra gli oltre 270 quadri della collezione, si annoverano opere di Moritz von Schwind, Arnold Böcklin, Anselm Feuerbach, Karl Spitzweg, Franz von Lenbach e Hans von Marées. Oltre a tali famosi autori, sono esposte opere di pittori di giovani pittori sovvenzionati da von Schack.

Di questa collezione ha parlato con entusiasmo nel 1942 anche Adolf Hitler, il quale ne esaltava il fatto che fosse stata fondata e costituita attraverso la passione e l'impegno di un solo uomo[1].

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Schwarz, Brigit: "Geniewahn. Hitler und die Kunst", Böhlau Verlag, Vienna 2009, p. 245

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Sito ufficiale

Controllo di autoritàVIAF (EN141369746 · ISNI (EN0000 0000 9583 6425 · BAV 494/3846 · ULAN (EN500303337 · LCCN (ENn84236976 · GND (DE2021290-2 · WorldCat Identities (ENlccn-n84236976
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