Sacra Rota di Macerata

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La Sacra Rota di Macerata fu un tribunale di antico regime nato con la bolla pontificia Romanus Pontifix del 15 marzo 1589 con cui papa Sisto V volle istituire «unum Tribunal Rotam nuncupandum» a Macerata. La sua funzione fu quella di corte centrale per le Marche.[1] Con la sua istituzione si volle eliminare la maggiore parte dei molti tribunali, anche ecclesiastici, già presenti nella regione. La sua giurisdizione era assoluta sia i campo penale e civile anche se alcuni conflitti di competenza potevano verificarsi con il tribunale della Sacra Rota Romana superiore a qualsiasi altro tribunale in materia di diritto ecclesiastico. Oltre a quello romano, il tribunale di Macerata fu l'unica Rota a potersi fregiare del titolo di "Sacra" in quanto trattava materie ecclesiastiche e con modalità simili a quelle che si praticavano a Roma.[2]

La sua composizione era fissata a 5 giudici, che prendevano il nome di "uditori", tutti esperti in utrumque ius (cioè sia in diritto comune che in diritto canonico), chierici e celibi. Quattro di essi venivano designati dal pontefice tramite la Camera apostolica, il quinto veniva eletto dal Consiglio di Credenza di Macerata.[3]

Gli uditori rimanevano in carica per cinque anni e non potevano essere rieletti se non dopo almeno un anno dalla fine del quinquennio. Durante il loro ufficio erano sottoposti a diversi obblighi (come non ricevere doni, vestire da abati, vivere nello stesso palazzo) ma godevano anche di ampi potere e privilegi.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cotognini, 1953, p. 2.
  2. ^ Ascheri, 2008, p. 146.
  3. ^ Cotognini, 1953, p. 3.
  4. ^ Cotognini, 1953, pp. 4-5.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]