Sacerdoti missionari della regalità di Cristo

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Sacerdoti missionari della regalità di Cristo
Istituto secolare dei sacerdoti missionari della regalità di Cristo
Tipoistituto secolare cattolico
Affiliazione internazionaleConferenza Mondiale degli Istituti Secolari (CMIS)
Fondazione1953
FondatorePadre Agostino Gemelli
ScopoAggregare presbiteri secolari allo scopo di sostenere il loro cammino di santificazione nell’esercizio del ministero
Sede centraleBandiera dell'Italia Roma, Via Caracciolo 30
Area di azioneBandiera dell'Italia Italia Bandiera della Polonia Polonia,Bandiera della Germania Germania , Bandiera del Burundi Burundi , Bandiera della RD del Congo RD del Congo ,Bandiera della Guinea Guinea ,Bandiera del Kenya Kenya ,Bandiera del Togo Togo ,Bandiera del Ciad Ciad,Bandiera della Costa d'Avorio Costa d'Avorio,Bandiera del Madagascar Madagascar,Bandiera dell'Argentina Argentina,Bandiera del Perù Perù
PresidenteBandiera dell'Italia Don Giuliano Santantonio
Lingue ufficialiItaliano, Francese
Sito web

L'Istituto Secolare Sacerdoti missionari della regalità di Cristo è un istituto secolare della Chiesa cattolica, cioè una comunità di presbiteri diocesani che pronunciano i voti di povertà, castità ed obbedienza, ma non conducono vita comune e si impegnano in tutti gli ambiti della vita diocesana.

Origine[modifica | modifica wikitesto]

Il fondatore, padre Agostino Gemelli, voleva proporre una via di “perfezione” spirituale ai sacerdoti diocesani[1], in analogia a quanto aveva in precedenza creato per i laici: l'"Istituto Secolare delle Missionarie della Regalità di Nostro Signore Gesù Cristo" e l'Istituto Secolare dei Missionari della Regalità di Cristo[2]. Come i laici erano chiamati alla “perfezione” nel loro stato di permanenza nel mondo, così il cammino spirituale doveva “elevare” i singoli sacerdoti, con una finalità missionaria, per servire la Chiesa locale a partire dai presbiteri diocesani[3].

Storia dell'Istituto[modifica | modifica wikitesto]

L'istituto viene costituito a San Damiano di Assisi il 4 ottobre 1953. Il 16 aprile 1971 è eretto canonicamente come Istituto di diritto diocesano dal Vescovo di Arezzo, Mons. Giovanni Telesforo Cioli. Il 15 luglio 1978 riceve l'approvazione pontificia, quindi diviene Istituto di diritto pontificio. Il 3 dicembre 2001 viene riconosciuta la personalità giuridica dell'Istituto secolare dei sacerdoti missionari della regalità di Cristo.[4] L'8 luglio 2003 l'Istituto è ricevuto in udienza dal Papa Giovanni Paolo II, in occasione del cinquantesimo anniversario della fondazione[5][6].

Rivista[modifica | modifica wikitesto]

L'Istituto Secolare dei Sacerdoti Missionari della Regalità di Cristo pubblica per i suoi soci Ut unum sint, il cui direttore è Don Lucio Greco.

Presidenti[modifica | modifica wikitesto]

Presidenti dell'istituto dal 1953 ad oggi[1]:

  • Luigi Villa dal 1953 al 1964;
  • Angelo Mazzarone dal 1964 al 1988;
  • Gabriele Mercol dal 1988 al 1994;
  • Giuseppe Fumo dal 1994 al 2000;
  • Francesco Zenna dal 2000 al 2012;
  • Giuliano Santantonio dal 2012 ad oggi.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Carlo Truzzi, Il cammino dell'istituto letto attraverso i testi costituzionali (DOC), su sacerdotiregalita.it. URL consultato il 24 agosto 2017.
  2. ^ Ai sacerdoti missionari della Regalità di Cristo (18 novembre 1983) | Giovanni Paolo II, su w2.vatican.va. URL consultato il 27 settembre 2017.
  3. ^ Padre Agostino Gemelli - Istituto Secolare dei Missionari della Regalità di Cristo, in Istituto Secolare Missionari Regalità di Cristo, 23 ottobre 2014. URL consultato il 25 settembre 2017.
  4. ^ Gazzetta Ufficiale, su gazzettaufficiale.it. URL consultato il 22 settembre 2017.
  5. ^ PAPA: MISSIONI SI ADATTINO A MUTATE CONDIZIONI SOCIO-CULTURALI, su www1.adnkronos.com. URL consultato il 22 settembre 2017.
  6. ^ Ai membri dell’Istituto Secolare "Sacerdoti Missionari della Regalità di Cristo", in occasione del 50° di fondazione dell’Istituto (8 luglio 2003) | Giovanni Paolo II, su w2.vatican.va. URL consultato il 27 settembre 2017.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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