Prospero Viani

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Prospero Viani (Reggio Emilia, 13 aprile 1812Reggio Emilia, 12 settembre 1892) è stato un filologo, biografo e bibliotecario italiano; accademico della Crusca[1], curò il primo epistolario di Giacomo Leopardi in ordine cronologico.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Dopo aver studiato al Liceo, partecipò ai moti politici del 1830-31, per cui fu condannato a morte il patriota Ciro Menotti: pertanto, in base alle regole volute dal duca Francesco IV di Modena, gli fu negata l'iscrizione alla Facoltà di Legge dell’Università di Modena.[2] Conobbe Pietro Giordani, che lo convinse a dedicarsi agli studi filologici, visti come un mezzo per portare avanti la "guerra d'italianità".

Nel 1832 sposò Clementina Bardesoni e tra il 1833 ed il 1850 ebbero sette figli.

Nel 1836 fu imprigionato, accusato di liberalismo e fu liberato il 6 febbraio 1837. Nel 1840 andò a Torino per raccogliere e pubblicare l’epistolario di Carlo Botta.

Nel frattempo si procurò tutte le lettere di Giacomo Leopardi ad Adelaide Maestri e ad Antonietta Tommasini, con l'obiettivo di pubblicarle: Pietro Giordani gli propose di seguire un criterio cronologico[3]. Nel 1843 tornò a Reggio nell'Emilia, per insegnare all’Istituto Israelitico. Nel 1846, su consiglio di Pietro Giordani, andò ad Ancona per raccogliere la testimonianza di Carlo Leopardi e lettere inedite di Giacomo Leopardi.

Nel 1848 fu, senza ricevere nomina formale, bibliotecario della Biblioteca comunale (oggi Biblioteca Panizzi), ma poco dopo lasciò Reggio, deluso dopo aver pronunciato invano presso un teatro cittadino un discorso a favore dell'annessione al Regno di Sardegna e, dopo aver trascorso tre mesi fra Genova, La Spezia e Sarzana, si recò a Firenze a dicembre, per seguire la pubblicazione dell’Epistolario di Leopardi.

Nel maggio del 1849 andò a vivere nella sua casa di campagna nei pressi di Reggio, città in cui fu richiamato grazie ad una concessione del duca Francesco IV di Modena: qui portò a termine la traduzione della "Storia di Reggio" di Guido Panciroli, che era stata pubblicata in latino, nel 1560 a Padova. Dal 1850 al 1854 insegnò lettere all’Istituto delle Peschiere di Genova e nel 1854 fu nominato vicepresidente della Commissione dei Testi in lingua di Reggio Emilia.

Nel 1859 fece parte della delegazione del Comune di Reggio a Torino, per ricevere la ratifica del patto di dedizione. La delegazione incontrò Camillo Benso di Cavour, Alfonso La Marmora ed infine Vittorio Emanuele II. Al rientro, l'Assemblea delle Province estensi lo nominò segretario e membro del primo consiglio comunale di Reggio. Dal 1859 al 1863 insegnò Lettere al Patrio Liceo di Reggio Emilia e ne divenne preside, ruolo che ricoprì dal 1862 al 1867, anno in cui fu nominato preside del Liceo Galvani di Bologna.

Nel 1861, assieme ad altri, chiese al sindaco di Reggio Emilia di acquisire il complesso monumentale del Mauriziano, che comprende la villa in cui il poeta reggiano Ludovico Ariosto soggiornò per lunghi periodi. Alla richiesta si unì anche la sezione locale della Deputazione di Storia patria, che propose di considerare la villa come "Monumento del poeta". Il sindaco accolse la proposta e dal 18 gennaio 1864 il complesso del Mauriziano è proprietà del Comune di Reggio Emilia[4].

Nel 1868, a causa di ristrettezze economiche, decise di vendere le opere originali di Leopardi in suo possesso, tra le quali "l'Infinito", con l'intento di evitarne la dispersione. Il senatore marchigiano Filippo Mariotti[5], anch'egli appassionato del Giacomo Leopardi, lo mise in contatto con Giovan Battista Gaola Antinori, deputato e sindaco di Visso, che nel marzo 1869[6] le acquistò per 400 lire e le donò al Comune, in cui sono tuttora conservate nel Museo civico diocesano di Visso[7], rispettando l'intenzione originaria di Viani[8].

Dal 1881 al 1884 fu preside del Liceo Umberto I di Roma dal 1881 al 1884, anno in cui divenne bibliotecario della Biblioteca Riccardiana di Firenze. Nel 1888 tornò nella città natale, dopo il manifestarsi di attacchi apoplettici, e morì nel 1892. A Prospero Viani è intitolata una via a Reggio Emilia, sua città natale

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Curatele[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Viani, Prospero nell'Enciclopedia Treccani, su treccani.it. URL consultato il 14 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 17 maggio 2018).
  2. ^ Quello sfortunato filologo che vendette al sindaco di Visso il manoscritto dell'Infinito, su totalita.it. URL consultato il 14 gennaio 2020.
  3. ^ Ilaria Batassa, Note su Prospero Viani: la biografia e il "periodo leopardiano" (PDF), su progettoblio.com, II, 6-7, O.B.L.I.O., Osservatorio Bibliografico della Letteratura Italiana Otto-novecentesca, Settembre 2012, p. 26. URL consultato il 15 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 3 febbraio 2019).
    «l’“Epistolario Viani” fu il primo a presentare un ordine cronologico, su consiglio di Pietro Giordani, al quale va parte di merito di questa raccolta, non solo per i sapienti consigli e la raccolta di lettere che egli stesso aveva fatto, ma anche per aver pagato il viaggio di Viani, nel luglio del 1846, ad Ancona per incontrare Carlo Leopardi.»
  4. ^ Ilaria Batassa, Note su Prospero Viani: la biografia e il "periodo leopardiano" (PDF), su progettoblio.com, II, 6-7, O.B.L.I.O., Osservatorio Bibliografico della Letteratura Italiana Otto-novecentesca, Settembre 2012, p. 18. URL consultato il 15 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 3 febbraio 2019).
    «L’interesse di Viani per la famiglia di Ariosto è testimoniata anche da una lettera del 28 maggio 1861 indirizzata al Sindaco di Reggio, firmata da Viani, Romualdo Belloni e Paolo Groppi, nella quale la cittadinanza reggiana proponeva al Comune di comprare la villa quattrocentesca di San Maurizio, in quanto era già stata fatta una proposta di acquisto da parte del Comune di Ferrara. Il complesso di San Maurizio era considerato “monumento” della città di Reggio, motivo per cui spinse per l’acquisto anche la sezione reggiana della Deputazione di Storia patria, proponendo che la villa fosse considerata patrimonio della città e “Monumento del poeta”. La proposta ebbe come esito l’acquisto da parte del Comune di Reggio Emilia del complesso edilizio del Mauriziano in data 18 gennaio 1864.»
  5. ^ Un breve ritorno. Gli autografi di Giacomo Leopardi da Visso a Bologna — Rivista IBC - Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna, su rivista.ibc.regione.emilia-romagna.it. URL consultato il 14 gennaio 2020.
    «Con grave dolore abbandono altrui queste preziose carte, e mi sarà solo in parte attenuato se passeranno nelle mani di persone che le sappiano pregiare e conservare»
  6. ^ INFINITÀ / IMMENSITÀ. IL MANOSCRITTO (DOC), su infinitorecanati.it.
  7. ^ VISSO - Museo Civico Diocesano Museo dei manoscritti leopardiani, su regione.marche.it. URL consultato il 14 gennaio 2020.
  8. ^ I manoscritti di Leopardi, su Alibi Online, 17 agosto 2006. URL consultato il 15 gennaio 2020.
    «ecco i manoscritti leopardiani, che Visso conserverà per ornamento suo e per gloria d’Italia»

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]


Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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